LO SPRECO ENERGIA IN ITALIA

siamo i peggiori d'Europa

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  1. WWF per l'Italia
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    Lo spreco energetico costa al nostro Paese almeno 20 miliardi di euro in un anno, cioè 516 euro a famiglia. Lo dice un rapporto di Conferscenti. Non solo siamo i primi importatori di elettricità al mondo, con la conseguenza che il costo per l'utente italiano è il doppio di quello sostenuto da un francese e il triplo degli svedesi, ma deteniamo anche la maglia nera europea per la poca attenzione riservata a riciclaggio e fonti alternative.
    Come se non bastasse deteniamo, sottolinea Confesercenti, anche il record europeo della tassazione sui consumi energetici. "La spremitura di famiglie e imprese tocca la ragguardevole cifra - rileva Confesercenti - di 31 miliardi di euro l'anno, la più alta d'Europa.
    Poi ci sono i paradossi: il fabbisogno energetico è di 198 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, mentre il consumo effettivo e di 146".
    Secondo il rapporto l'80% delle famiglie italiane lascia regolarmente sei elettrodomestici in standby, con sprechi che riguardano soprattutto lo scaldabagno (20%), il frigorifero (18%) e l'illuminazione (15%).
    Solo il 5% delle case e dei negozi infatti utilizza lampade a risparmio energetico , che permettono un risparmio fino al 73% della spesa elettrica.
    Se a queste accortezze si aggiunge anche il riciclaggio di carta e plastica, la bilancia italiana degli sprechi si alleggerirebbe di altri 60 milioni di euro: "produciamo 300.000 tonnellate di plastica con 430.000 di petrolio ovvero circa 3 milioni di barili, eppure potremmo arginare queste spese se risparmiassimo 24 buste in plastica a testa" dicono dall'associazione.
    Ma "sprecona" è anche l'illuminazione pubblica, che fa perdere 250 milioni l’anno: "il 95% delle luci utilizza sistemi inadeguati che disperdono inutilmente verso l'alto il 45% della luce erogata, mentre i nostri lampioni, da soli, ne disperdono circa il 30%".
    Il record in negativo va alla pubblica amministrazione, che brucia ogni anno oltre 240 milioni di euro. Un "buco" risolvibile- rimarca Confesercenti- con misure di ammodernamento degli impianti, che farebbero risparmiare fino al 40% dell'energia.

    Tra gli altri problemi elencati dal rapporto ci sono però anche "buchi nella rete", il basso grado di utilizzo degli impianti, il mancato ricorso a doppi vetri e la difficoltà di accedere a fonti alternative. Per questo la Confesercenti chiede un'azione concreta ai politici "per estendere solare e fotovoltaici, portando gli incentivi all'80% dall'attuale 55% per famiglie e piccole e medie imprese”.
    Ma questa Italia ancora non ha capito dove sta andando?
     
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  2. unmondodifferente
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    ciao.concordo in pieno...mi sono letto il rapporto qualche giorno fa quando è uscito e sono rimasto anche io senza parole! l'ho anche pubblicato sul mio blog.
    Ce n'è ancora di strada da fare :(
     
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1 replies since 28/3/2008, 20:10   1131 views
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