catastrofismo zoogenico

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  1. claudiocosta
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    Un certo David Boldrin che evidentemente nulla sa di emissioni zoogeniche ha fatto questo intervento su climalteranti, qui

    http://www.climalteranti.it/2009/09/25/la-...a/#comment-4214

    Lo riporto con i miei commenti in stampatello anche perchè il fatto grave è che cita un articolo pubblicato su Le scienze DIRETTORE CATTANEO


    "Intervengo solo su un punto della vostra discussione , un punto marginale del discorso incentrato su Battaglia.
    Le emmissioni di gas serra della zootecnia e da queste la riduzione del consumo di carne.
    1) Le emmissioni dovutte alla zootecnia sono pari al 18% delle emissioni globali

    PIU’ O MENO GIUSTO, MA SONO LE EMISSIONI SENZA LA SOTTRAZIONE DELLE CAPTAZIONI

    2)L’emmissioni derivanti dalla produzione della carne non sono solo quelle dirette prodotte dal metabolismo dei ruminanti come il metano e l’anidride carbonica ,

    FALSO : IL BILANCIO DEL CARBONIO DEVE ESSERE PER FORZA UGUALE A ZERO ( E’ LA PRIMA RIGA DEL CAPITOLO 10 DELLE LINEE GUIDA DELL’IPPC SULLE EMISSIONI DEL BESTIAME)

    si deve tenner conto della produzzione di mangimi per gli animali costretti negli allevamenti , il 71% del mais prodotto negli stati uniti serve a sostenere l’allevamento bovino.
    Tutte queste colture sono prodotte intensivamente ed estensivamente tramite il massiccio impiego di fertilizanti chimici.

    FALSO: I LIQUAMI E I LETAMI DOVE ANDREBBERO A FINIRE? SU MARTE?

    Per la produzzione di questi concimi serve una gran quantita di combustibili fossili , in particolare per la produzione dei fertilizanti azzotati.Percio qui abbiamo una parte delle emissioni non dirette.
    3)Per far spazio a pascoli e coltivazioni per i mangimi vengono disboscate estese aree forestali , specie in Sud America ovviamente anche le colture agricole assorbono CO2 ma molta meno delle specee arbore forestali che sono in grado di assorbire e accumilare piu CO2.In oltre molti terreni dopo essere stati usati come pascoli si impoveriscono a tal punto che non possono ospitare nessuna coltura .L’allevamento e una delle prime cause di degrado dei suoli.

    VERO PER LA DEFORESTAZIONE IN SUDAMERICA (ALLORA METTIAMO DAZIO PERCHE’ NO?)
    FALSO SUL DEGRADO IL PASCOLO CONCIMATO ORGANICAMENTE NON DEGRADA

    4)Il consumo di carne ha molti altri impatti , oltre ad essere molto piu energivoro di quello vegetale ,

    FALSO : PERCHE’ LA DIFFERENZA C'E’ MA E' MINIMA SE LA SOSTITUZIONE AVVIENE IN EQUIPOLLENZA PROTEICA CIOE’ A PARITA’ DI VALORE BIOLOGICO E DI DIGERIBILITA’
    1 A 1,5-2 POLLO 1 A 3 SUINO 1 A 3-5 BOVINO PER LA TERRA COME GIA' ANALIZZATO IN QUESTA DISCUSSIONE

    spreco d’acqua ,

    FALSO : L’ACQUA IN ZOOTECNIA O TORNA ALLA FALDA O RESTA NEI CIBI CHE CI NUTRONO O EVAPORA E TORNA ALLA FALDA NEL GIRO MAX DI UN ANNO COEM GIA' ANALIZZATO IN QUESTA DISCUSSIONE

    l’inquinamento idrico (eutrofizazione )

    FALSO: I CONCIMI MINERALI SONO PIU' SOLUBILI DEI LIQUAMI E LETAMI ZOOTECNICI USATI CORRETTAMENTE ( PERCHE’ NON OBBLIGATE QUINDI GLI AGRICOLTORI A CONCIMARE CON I LIQUAMI?)

    tutto traducibile in una maggior impronta ecologica dei carnivori rispetto a quella dei vegetariani

    FALSO LATTE E UOVA HANNO IMPATTO AMBIENTALE UGUALE ALLA CARNE

    e dei vegani.

    FALSO SE IN EQUIPOLLENZA PROTEICA LA DIFFERENZA E’ MINIMA

    Si potrebbe dire ancora molto ma c’e gia una notevole letteratura scentifica che affronta il problema.

    MA DOVE? LINKA

    Purtroppo l’ignoranza generale e il non voler soffermarsi sul nostro stile di vita quotidiano sminuisce sempre l’impatto del alimentazione carnivora.

    ESATTO: IGNORANZA TOTALE SULLA ZOOTECNIA

    Se si vuole veramente risolvere qualcosa si deve rivoluzionare tottalmente il nostro stile di vita.Non si deve pensare solo a nuove fonti energetiche , la fortunata era del petrolio e del energia facile e finita ora si deve consumare meno , molto meno e non illudersi di sostituire il petrolio con altre fonti energetiche mantenendo gli stessi consumi.

    Hamburger a effetto serra
    La produzione bovina destinata alle nostre tavole ha un sorprendente costo ambientale: immette ingenti quantità di gas serra nell’atmosfera.

    La maggior parte di noi è consapevole delle conseguenze negative prodotte sull’ambiente dalle auto su cui viaggiamo, dall’energia elettrica generata dal carbone e dalle nostre fabbriche di cemento. Fino a poco tempo fa, tuttavia, il cibo rimaneva escluso dalla discussione. Eppure, secondo un rapporto del 2006 stilato dalla FAO, la carne presente nella nostra dieta è responsabile di un’immissione in atmosfera di una quantità di gas serra – anidride carbonica (CO2),

    VACCATA INAUDITA: IL CARBONIO EMESSO E’ PER FORZA DI COSE UGUALE A QUELLO EMESSO

    metano,

    FALSO : C’E’ UN ALTRO RAPPORTO FAO SUCCESSIVO CHE METTE IN DUBBIO LA CORRELAZIONE TRA METANO ZOOEGENICO E ATMOSFERICO

    http://www-naweb.iaea.org/nafa/aph/stories...ic-methane.html

    CHE E’ CRESCIUTO POCO O NULLA NEGLI ULTIMI 20 ANNI

    http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/es061791t

    CRESCITA CHE NON PUO’ ESSERE ANTROPOGENICA PERCHE’ UGUALE NEI DUE EMISFERI

    http://www.mit.edu/~mrigby/publications/2008GL036037.pdf


    ossido di diazoto e simili – maggiore rispetto a quella immessa dai mezzi di trasporto o dalle industrie. (I gas serra intrappolano l’energia solare, riscaldano la superficie terrestre. Dato che la potenza dell’effetto serra generato varia a seconda del tipo di gas, ciascuno di essi viene generalmente espresso come quantità di CO2 con il medesimo potenziale di riscaldamento globale.)

    Il rapporto della FAO ha mostrato che i livelli attuali di produzione di carne sono responsabili di una percentuale compresa tra il 14 e il 22 per cento dei 36 miliardi di tonnellate di gas serra “CO2 equivalenti” che il mondo genera ogni anno.

    ERRORE CLAMOROSO : IL METANO ZOOGENICO SI SCINDE IN CO2 E H2O DOPO 10 ANNI QUESTA NON PUO’ IN ALCUN MODO ESSERE SOMMATA A QUELLA ANTROPOGENICA ( CHE SECONDO L’IPCC SI ACCUMULA) PERCHE’ E' CAPTATA DAI VEGETALI CHE NUTRONO IL BESTIAME

    La produzione di 250 grammi di hamburger, una fetta di carne dalle dimensioni di due mazzi di carte, rilascerebbe in atmosfera una quantità di gas serra pari a quella emessa da un’auto che pesa 1,5 tonnellate e che viaggia per circa 15 chilometri.

    In realtà qualsiasi alimento che consumiamo, comprese frutta e verdura, implica costi ambientali occulti: trasporto, refrigerazione e combustibili, oltre che emissioni di metano vegetali e animali, contribuiscono alla generazione di gas serra che si riversano nell’atmosfera. Prendiamo gli asparagi: in un rapporto preparato per la città di Seattle, Daniel J. Morgan dell’Università di Washington e collaboratori hanno trovato che coltivare circa 225 grammi di asparagi in Perù produce emissioni di gas serra equivalenti a 34 grammi di CO2 a causa dell’uso di insetticidi e fertilizzanti, del pompaggio di acqua e dell’impiego di attrezzature agricole con consumi elevati di carburante. Per refrigerare e trasportare questi asparagi fino al tavolo di un ristorante degli Stati Uniti, si generano altri 57 grammi di gas serra, per un totale di 91 grammi CO2 equivalenti.

    Ma questo è niente a confronto con il manzo. Nel 1999 Susan Subak, economista ecologica all’epoca all’Università dell’East Anglia, scopri che, a seconda del metodo di produzione impiegato, i bovini emettono tra 70,8 e 133 grammi di metano ogni 450 grammi di carne prodotta. Dato che il metano ha circa 23 volte il potenziale di riscaldamento globale della CO2, quelle emissioni equivalgono al rilascio in atmosfera di una quantità di CO2 compresa tra 1,6 e 3 chilogrammi.

    L’allevamento del bestiame richiede inoltre un’ingente quantità di mangime per unità di peso corporeo. Nel 2003 Lucas Reijnders dell’Università di Amsterdam e Sam Soret della Loma Linda University hanno stimato che produrre mezzo chilogrammo di proteina bovina per il consumo umano richiede più di 4,5 chilogrammi di proteina vegetale , con tutte le emissioni di gas serra che implica la coltivazione dei cereali.

    ERRORE CASOMAI COLTIVARE PROTEICI (SOIA GIRASOLE), COME SE COLTIVAR PISELLI E FAGIOLI PER L’UMANA NON COMPORTASSE L’USO DI ENERGIA E SUPERFICI DI MOLTO MAGGIORI DATE LE SCARSE PRODUZIONI ETTARO, RISPETTO AL SILOMAIS PER I BOVINI

    Infine, gli allevamenti producono rifiuti che generano gas serra.

    ERRORE : NON RIFIUTI MA CONCIMI ORGANICI CHE GENERANO MENO GAS SERRA DELLA SINTESI DEI CONCIMI CHIMICI

    Considerando questi fattori, Subak ha calcolato che produrre 0,45 chilogrammi di manzo in un feedlot, recinto da ingrasso all’aperto usato nell’allevamento industriale, indicato con la sigla CAFO, genera l’equivalente di 6,7 chilogrammi di CO2 cioè, a parità di peso di alimento prodotto, 36 volte il gas serra CO2 equivalente emesso nella produzione di asparagi . Non c’è carne sulla nostra tavola che abbia un impatto analogo al manzo.

    GIA’ E PER AVER L’EQUIPOLLENZA PROTEICA SI DOVREBBERO MANGIARE 6-7 KG DI ASPARAGI AL POSTO DI UNA BISTECCA.

    Le mie stime indicano che produrre 0,45 chilogrammi di maiale generi l’equivalente di 1,7 chilogrammi di CO2 e che la medesima quantità di pollo generi 0,5 chilogrammi di CO2 equivalenti. E il sistema CAFO, economicamente efficiente, anche se non si può definire come metodo di produzione più pulito in termini di emissioni, è il meglio che si possa trovare: i dati FAO indicano che le emissioni medie mondiali generate dalla produzione di 4,5 chilogrammi di manzo sono diverse volte superiori rispetto alla quantità generate con il CAFO.

    FALSO : CONTI DELLA SERVA! COME DIMOSTRATO PIU’ VOLTE, DELL’ANIMALE NON SI BUTTA NULLA, NEL CONFRONTO VA CONSIDERATO TUTTO:

    - CIO’ CHE SI MANGIA:CARNE FRATTAGLIE SALUMI TRIPPE DADI
    - QUELLO CHE NON SI MANGIA MA CHE VA SOSTITUITO: CIBO CANI GATTI, E PELLAMI
    - DAI MANGIMI BISOGNA ESCLUDERE I SOTTOPRODOTTI, CHE SONO IL 20-50% DELLA DIETA
    - DAI COSTI BISOGNA ESCLUDERE I CONCIMI
    - COME GIA’ DETTO EQUIPOLLENZA
    - ANCHE APPETIBILITA' PERCHE' IL TOFU NON SARA' MAI IL CRUDO DI PARMA

    Quali soluzioni?
    Che si può fare? Migliorare lo smaltimento dei rifiuti e le tecniche agricole ridurrebbe l’“impronta del carbonio” della produzione bovina. I sistemi di cattura del metano , per esempio, possono servire al riuso di rifiuti prodotti da animali per generare elettricità. Ma sono ancora troppo costosi.
    Anche i singoli possono ridurre gli effetti della produzione alimentare del pianeta . Dopo tutto, in una certa misura la nostra dieta è una scelta. Scegliendo in maniera più accorta, possiamo fare la differenza. Mangiare cibo di produzione locale, per esempio, può ridurre le esigenze di trasporto. Tuttavia il trasporto inefficiente via camion di piccoli lotti di alimenti da aziende agricole vicine potrebbe comportare un risparmio minimo in termini di emissioni serra. Negli Stati Uniti e il resto del mondo sviluppato la gente potrebbe mangiare meno carne, in particolare bovina. (…) La morale è chiara: dovremmo considerare con attenzione la nostra dieta e le sue conseguenze per il pianeta se desideriamo limitare le emissioni di questi gas.

    Nathan Fiala

    Fonte: Le Scienze, Aprile 2009"

    NATHAN FIALA MA VA LAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA’

    TU E IL CATTANEO

    Edited by claudiocosta - 5/10/2009, 00:23
     
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170 replies since 14/7/2008, 11:49   5360 views
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