Critica a: "Una mucca salverà il mondo"

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted



    L'articolo tratto da “L’Espresso” del 10/ 07/2008 s’intitola:


    "Una mucca salverà la terra" Di J. Rifkin che potete leggere all’indirizzo in nota (1)

    sottotitolo:

    "La produzione di carne è responsabile delle carestie e del cambiamento climatico."

    L’affermazione che la produzione di carne è responsabile dei cambiamenti climatici non ha alcun fondamento scientifico e danneggia la zootecnia. In questa critica si analizzerà il perché, le parti in corsivo, tra virgolette, sono le citazioni dall’articolo.

    Innanzitutto la biografia
    J. RIFKIN: Economista, pacifista, ambientalista e vegetariano, ha operato come consigliere personale sulle questioni energetiche di Romano Prodi all'epoca dell'incarico di Presidente della Commissione Europea di quest'ultimo. È stato consulente per il Ministero dell'Ambiente della Repubblica Italiana.
    Ha scritto tra gli altri volumi: Ecocidio. Ascesa e caduta della cultura della carne (Mondadori, 2001) ed è stato ospite di “Che tempo che fa” di F. Fazio .(2)

    Non c'è da stupirsi del terrorismo alimentare immotivato (senza che il ministero intervenga) ad es. su BSE e aviaria, o di certe leggi che umiliano la zootecnia se i consulenti sono questi! L'ultimo esempio è la normativa nitrati.

    Cito:

    “L'impressionante aumento dei prezzi energetici dello scorso anno ha determinato un aumento altrettanto impressionante dei prezzi dei generi alimentari in tutto il mondo. La crisi è stata esacerbata dalle ripercussioni 'in tempo reale' che il cambiamento del clima sta avendo sull'agricoltura, in primis siccità, alluvioni e altri cataclismi climatici che hanno pesantemente inciso sulla produzione degli alimenti di base in molte aree del mondo."

    L’aumento dei costi energetici ha determinato un incremento dei costi di tutti i prodotti del mondo, in qualsiasi settore, ma i cereali sono cresciuti di più perché ad es. per il mays: il raccolto da record previsto per la stagione 2007/2008 a livello mondiale (767 milioni di tonnellate secondo le stime dell’International Grains Council di novembre) soddisfa appena una domanda mondiale pari a 762 milioni di tonnellate. La crescita principale per i consumi del mais a livello globale è fortemente legata alla produzione di etanolo (+25% corrispondente a circa 173 milioni di tonnellate), ma non bisogna dimenticare che l’utilizzo principale a livello mondiale riguarda l’alimentazione del bestiame (475 milioni di tonnellate), una domanda che potrà solo crescere in risposta all’aumento dei consumi di carne nei paesi emergenti.(3)
    L’aumento della domanda è correlato sia alla crescita demografica e zootecnica, sia all’uso di biocarburanti, infatti, in primavera le aziende produttrici di etanolo, rastrellando i future del mays ancora da seminare, ne determinarono un’impennata dei prezzi.
    Il rialzo non è correlato ai cambiamenti climatici e la crisi energetica non giustifica l’aumento così marcato dei prezzi dei cereali.

    “L'umanità non sopravviverà se i più ricchi del pianeta non attueranno una drastica inversione di rotta nella loro alimentazione. Questa è la realtà.”

    NO! Questa non è la realtà, ma un’opinione di un vegetariano catastrofista!
    E’ risaputo che gli eccessi alimentari, o proteici nella dieta sono potenzialmente dannosi, quindi vanno evitati, ma non è il caso dell’Italia, dove il consumo procapite di carne è tra i più bassi d’Europa.

    “In verità la carne (ottenuta da bovini cresciuti a mangimi) che portiamo in tavola è la seconda causa per importanza di riscaldamento globale dopo il riscaldamento delle case".

    In verità? Ma a quale articolo scientifico (peer reviewed) fa riferimento per un’affermazione così grave e dannosa nei confronti della zootecnia?

    “Rajendra Kumar Pachauri, presidente dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (che ha ricevuto il premio Nobel 2007 della Pace insieme ad Al Gore) ha invitato i consumatori di tutto il mondo a ridurre il loro consumo di carne, primo passo per affrontare il cambiamento del clima.”

    Ah beh se l’ha detto il Pachauri: ex ministro del petrolio indiano, ex amministratore delegato della Indian oil company, imposto dall’India, per ovvi giochi politici, come presidente dell’IPCC, (4) un organismo talmente in mal arnese che mentre il presidente Pachauri dichiara che bisogna abbassare le emissioni per mitigare il clima, (tranne che per l’India e la Cina ovviamente) il vicepresidente dell’IPCC Yuri Izrael dichiara che pensare di mitigare il clima abbassando le emissioni non ha alcun fondamento scientifico. (5)

    “Da uno studio Fao delle Nazioni Unite pubblicato nel 2006 risulta che il bestiame produce il 18 per cento delle emissioni di gas serra, ovvero complessivamente più di tutti i mezzi di trasporto. Il bestiame, soprattutto i bovini, è responsabile del 9 per cento dell'anidride carbonica prodotta dalle attività umane, ed è responsabile altresì di una percentuale nettamente superiore di gas serra ancora più dannosi. Al bestiame si deve infatti il 65 per cento delle emissioni di protossido d'azoto rilasciato dalle attività umane: il protossido d'azoto ha un effetto sul riscaldamento terrestre pari a 300 volte quello dell'anidride carbonica. La maggior parte delle emissioni di protossido d'azoto è dovuta al letame. Inoltre il bestiame emette il 37 per cento di tutto il metano riconducibile alle attività umane, gas che rispetto all'anidride carbonica incide nella misura di 23 volte sul riscaldamento del pianeta.”

    Quest’affermazione non è corretta è fuorviante, perché non tiene conto del bilancio nel ciclo del carbonio.
    Tutto il carbonio emesso dal settore zootecnico è in equilibrio con il carbonio captato dai vegetali di cui gli animali si nutrono, non c’è perturbazione aggiuntiva, come avviene invece nella combustione dei carburanti fossili.
    Per fare un esempio: è come se dicessi che la mia azienda guadagna un milione di euro perché a tanto ammonta il fatturato, mentre in realtà il bilancio dell’azienda è in perdita. Così è per le emissioni zoogeniche l’emissione equivale al captato, non c’è alterazione nella concentrazione atmosferica dei gas serra interessati.
    L’agricoltura attraverso le lavorazioni del terreno, fertilizzazioni e irrigazioni, aumenta enormemente la captazione di CO2 dello stesso ettaro di terreno lasciato a vegetazione naturale. Maggiore è la produzione di cereali, maggiore è la captazione della CO2.

    Nel dettaglio:

    - La CO2 zoogenica è emessa dalla respirazione degli animali, e dalle fermentazioni aerobiche dei liquami. Anche la popolazione umana emette milioni di tonnellate di CO2 con la respirazione e la fermentazione aerobica dei reflui urbani. Non ha alcun senso parlare di aumento di emissioni di CO2 per gli allevamenti perché il carbonio viene dai vegetali, quindi il bilancio tra il carbonio captato dai vegetali e il carbonio riemesso dagli allevamenti è in pari. (escludendo le emissioni delle lavorazioni terreni e prodotti) E ‘ il principio per il quale i biocarburanti godono degli incentivi.

    - Il metano (CH4) zoogenico è prodotto dalla fermentazione anaerobica, quindi sia dai liquami, sia dalle flatulenze, ma soprattutto dalle eruttazioni dei ruminanti. Il rumine e il cieco sono camere di fermentazione anaerobica, dove si forma CH4 e non CO2. Il 95% del metano prodotto dai ruminanti proviene dall’eruttazione, che è continua 24 h su 24, inodore e silenziosa. Su questo sono in molti, a sbagliare, anche climatologi famosi come il Prof. Vincenzo Ferrara nella puntata di “Porta a porta” del 03/05/07, disse che i ruminanti emettono metano con le flatulenze. Anche il carbonio del CH4 proviene dai vegetali quindi il bilancio delle emissioni è in equilibrio, la quantità di metano emessa corrisponde alla quantità di CO2 sequestrata dai vegetali.

    Il CH4 ha un potere di rifrazione termica più alto della CO2, ma fa parte del ciclo del carbonio: il metano si trasforma in CO2 e H2O. La vita media di permanenza del CH4 in atmosfera per l'IPCC è 12 anni.(6) Ci sono inoltre batteri del terreno che captano direttamente il CH4. Se si incrementa sia la popolazione umana, sia quella zootecnica (sono correlati e questo determina un aumento enorme dei fabbisogni dei cereali, circa 1/3 dei cereali secondo la Fao sono utilizzati per la fabbricazione dei mangimi) aumenta l’emissione di carbonio nella stessa misura in cui aumenta anche la captazione del carbonio.







    http://bioage.typepad.com/photos/uncategorized/aggi06.png


    Il metano, come mostrato nel grafico, è stabile dal 1990, (7) la concentrazione si misura in ppb (un ppb è un millesimo di millilitro in un metro cubo, quindi una traccia infinitesimale) e non si riesce proprio ad accettare che sia zoogenico, perché la zootecnia nel mondo è esplosa dal 1990 in poi e il metano no. In Italia invece la stanno uccidendo.

    Il numero dei quadrupedi d’interesse zootecnico presenti sulla Terra è aumentato del 60% dal 1961 al 2000, da 3,1 a 4,9 miliardi, mentre quello dei volatili d'allevamento si è pressoché quadruplicato, passando da 4,2 a 15,7 miliardi. Nello specifico i bovini da 941 milioni a 1331 + 41 % i suini da 406 a 905 +123%
    Secondo la FAO, la produzione in più rapida espansione è quella della carne di maiale e di pollo. Si tratta di una produzione intensiva altamente industrializzata, che ha avuto una crescita annua compresa tra il 2.6% e il 3.7% nell'ultimo decennio, mentre i bovini sono cresciuti dell’1% su base annua. Sono raddoppiati anche altri ruminanti come bufalini e capre. (8)

    Non c'è nessuna correlazione tra l’andamento della concentrazione del metano in atmosfera e l'incremento demografico zootecnico.


    In realtà come più volte dimostrato il CH4 è in equilibrio con la temperatura, più sale più aumentano le emissioni di CH4.



    http://blogs.woodtv.com/wp-content/uploads...reenshot_01.jpg

    Nel grafico è evidente l’andamento in calo delle temperature globali misurate con il satellite, la linea verde invece rappresenta l’incremento della CO2. Non c’è nessuna correlazione nell’ultima decade. Dopo il picco del 1998 le T° globali sono in leggera decrescita, secondo le stime dei satelliti, e così pure la concentrazione di metano, indipendentemente dalla produzione zoogenica, che invece è cresciuta. Inoltre c’è una forte sorgente geotermica di metano sottostimata, questa potrebbe invece alterare le concentrazioni in atmosfera. (9)

    Le fonti di metano sono varie: le fermentazioni e il rilascio dalle zone umide tra cui le risaie, il rilascio dagli oceani dai clarati idrati, le emissioni in conseguenza alla fusione del permafrost, le attività geotermiche, le termiti, gli animali selvatici e le attività umane legate all’industria, all’energia, e alla zootecnia.
    In particolare le termiti emettono 23 milioni di tonnellate di CH4 all’anno nell’atmosfera (7) la loro attività è correlata all’aumento delle temperature, questo potrebbe causare uno squilibrio tra il carbonio captato e quello emesso, a favore di quest’ultimo. Gli insetti infatti, possono nutrirsi di substrati organici accumulati in decenni e metterne in circolo il carbonio, creando un accumulo in atmosfera, simile a quello della combustione dei carburanti fossili.(10)


    - Il N2O e NO, protossido e monossido di azoto, sono cresciuti di qualche decina di ppb in 250 anni, quindi sono in tracce infinitesimali, si sprigionano soprattutto dai fertilizzanti minerali ma anche dai liquami, ad es con l'ossigenazione, ma anche nello spandimento. Queste molecole giunte alla stratosfera sono scisse in O2 e N2.
    Sul bilancio con l'atmosfera vale lo stesso discorso del metano, solo che N2 atmosferico da cui deriva il 30 % dell'azoto vegetale, ha un bassissimo indice di rifrazione termica, mentre N2O e NO hanno indici di rifrazione termica molto alti. Il ciclo dell'azoto è in equilibrio, non è immesso in atmosfera dalla combustione, come avviene con la CO2 dei combustibili fossili. La maggior parte dell'azoto nei vegetali arriva dalla terra, e almeno 30 Kg/Ha dall’atmosfera; e la maggior parte dell'azoto dei liquami (variabile secondo gli stoccaggi, comunque la stragrande maggioranza) ritorna nella terra.

    L'emissione dai liquami di azoto molecolare N2 non è considerato importante, perché non è un gas serra mentre lo sono N2O e NO, che rientrano nel ciclo dell'azoto dopo circa 120 anni (7). Gli ossidi d’azoto sono scissi in ossigeno e in azoto N2 che precipita sul terreno, ed è riassorbito dalle piante. Per un valore in tracce infinitesimali di 0,5 ppb anno a livello mondiale!

    L'accusa dell'IPCC è che con le arature e con le concimazioni aumenti l'emissione, ma le lavorazioni della terra aumentano le produzioni vegetali e quindi anche la captazione dell'azoto.
    Si può fare un discorso più sottile sul fatto che il regno animale possa prendere il soppravvento su quello vegetale ma ci si perderebbe in elucubrazioni, il regno animale non può esistere senza il vegetale.

    Bisogna distinguere le concimazioni minerali dalle organiche, le concimazioni in eccesso da quelle secondo il fabbisogno colturale. Sprechiamo energia per produrre concimi minerali di sintesi, e poi sprechiamo energia per depurare i liquami urbani e per smaltire i rifiuti, invece tutto l'azoto del cibo dovrebbe tornare alla terra come fertilizzante.
    I concimi minerali, si possono paragonare ai combustibili fossili, perché con questo tipo di concimazione s’immettono nel ciclo dell'azoto delle molecole minerali altrimenti inerti. Questo potrebbe essere una perturbazione aggiuntiva di N e quindi in piccola percentuale, circa il 2%, anche di ossidi di N, che sono valutati molto importanti sull'effetto serra.(11)
    Mentre gli ossidi di azoto che sprigionano dalle feci di tutti gli insetti e di tutti gli animali compresi quelli zootecnici, rientrano nel ciclo naturale dell’azoto senza determinare squilibri.

    James Hansen dichiara che 50 ppb di aumento della concentrazione di N2O in atmosfera dal 1750 al 2005, danno 0,16 w/mq di forzante radiativa contro gli 0,12 w/mq del sole! (6)
    Quindi per l'IPCC l'aumento di N2O è più importante delle variazioni di radiazione solare, sia di quelle orbitali, sia di quelle magnetiche.
    Un’altra osservazione si può fare sul fatto che J. Hansen considera 50 ppb di aumento del N2O esclusivamente antropogenico, questo è impossibile, perché non calcola che l’aumento di 1,2°C della temperatura globale negli ultimi 250 anni, non abbia aumentato l'azione dei batteri nitro denitro, la cui attività invece è dimostrata. (11)

    Torniamo alla critica dell’ articolo di J.Rifkin


    “Si consideri infatti che un ettaro coltivato a cereali produce il quintuplo delle proteine di un ettaro utilizzato per la produzione di carne. I legumi producono dieci volte quelle proteine, e i vegetali a foglia 15 volte le proteine per ettaro di terreni di pari dimensioni destinato alla produzione di carne.”


    La soya ha il 44% di proteine, i fagioli il 33%, quindi oltre ad avere un valore biologico di molto inferiore alla proteina animale, bisogna assumerne di più rispetto alla carne che ha il 65% -75% di proteine, per garantire il fabbisogno.
    Le produzioni ettaro di leguminose sono di tre quattro volte inferiori a quelle del mays.
    E’ un errore clamoroso considerare la carne come unico prodotto zootecnico, alla macellazione non si butta nulla, quindi un ettaro di terreno destinato alla zootecnia produce oltre alla carne, pelli, o lana, prodotti per l’alimentazione umana come gli ingredienti dei wurstel e delle mortadelle cioè cotiche, trippe, e lardo, poi frattaglie, strutto, sego e infine gli scarti di macellazione per i dadi e per il cibo di cani e gatti.
    Inoltre ci sono i liquami, qualcuno li valorizza come fonte energetica, ma poi tutti li utilizzano, anche i digestati, per la fertilizzazione, invece l’asportazione di azoto, fosforo e potassio nell’ettaro di terreno destinato all’alimentazione umana, va ripristinata con la fertilizzazione minerale che ha un costo sia economico sia energetico.

    “Per produrre mezzo chilo di carne cresciuta negli Stati Uniti a base di mangimi, l'industria del bestiame utilizza l'equivalente di quattro litri di benzina. Per sostenere le esigenze annuali in termini di consumo di carne di una famiglia media di quattro persone - più o meno 118 chili - sono necessari oltre mille litri di combustibile fossile. Allorché si brucia questa quantità di carburante, si rilasciano nell'atmosfera altre 2,5 tonnellate di anidride carbonica, quasi quanto un'automobile di media cilindrata rilascia in sei mesi di utilizzo normale.”

    I bovini non possono essere alimentati solo a mangimi devono comunque avere un foraggio nella dieta, con una fibra lunga almeno 5 cm altrimenti non ruminano.
    Come l’affermazione sulle emissioni anche questa è scorretta e fuorviante, perché il confronto dei consumi energetici va fatto tra una dieta vegetariana e una con carne. Perché produrre formaggi, latticini, latte, uova e derivati, ha un costo energetico di poco inferiore a quello della carne, e anche produrre i proteici alternativi come: seitan (dal grano), tofu (dalla soya), fagioli, piselli, e legumi vari, richiede un elevato costo energetico di produzione e confezionamento, in lattine bollite o in surgelati.
    Tutti i prodotti vegetali hanno ovviamente costi di produzione agricola, di lavorazione, confezionamento e di trasporto che vanno sommati al resto.
    La differenza di costo energetico tra una dieta vegetariana e una a base di carne, se bilanciate, è minima.

    “Le implicazioni del rapporto della Fao sono palesi: è giunta l'ora di porre un drastico limite e fissare una soglia per le emissioni di metano e di protossido d'azoto nel settore agricolo, per incoraggiare l'industria dell'allevamento del bestiame a introdurre nuove modalità atte a tagliare le emissioni. Dovremmo altresì prendere in considerazione l'idea di approvare una tassa sui mangimi e sulle carni per incentivare una forte riduzione dei consumi, proprio come oggi si applica un prelievo fiscale sulla benzina per perseguire il medesimo scopo.”

    E’ giunta l’ora che i giornalisti che causano ingenti danni alla zootecnia con articoli senza alcun fondamento scientifico, come lo scandalo della BSE, dell’aviaria e adesso dei cambiamenti climatici zoogenici ne rispondano pagando i risarcimenti.

    “Una tassa sui mangimi e le carni determinerebbe quasi sicuramente un ritorno alla produzione di cereali destinati all'alimentazione umana e affrancherebbe buona parte delle vaste terre agricole attualmente usate per produrre cereali destinati al bestiame e ad altri animali come mangimi.”


    NO! Perché sostituire la carne con altre proteine animali (latte uova derivati) non cambia il rapporto delle terre coltivate, e l’alimentazione senza proteine animali si chiama malnutrizione.

    “Dovremmo altresì incoraggiare gli sforzi miranti a disincentivare le pratiche agricole che ricorrono a combustibili fossili e a prodotti chimici pesanti, ivi compresa la tecnologia di produzione degli Ogm, indirizzando di preferenza al ricorso a pratiche più biologiche e agro-ecologiche: a quel punto i costi legati alla coltivazione di cereali destinati all'alimentazione umana scenderebbero ulteriormente.”

    NO! I costi aumenterebbero ulteriormente perché il biologico costa molto di più e abbassa le rese all’ettaro, mentre gli OGM abbassano i costi di produzione, perché le coltivazione necessitano meno interventi di disinfestazione parassitaria e di diserbo, inoltre gli OGM consentono le produzioni in terreni difficili da gestire per via delle infestanti e dei parassiti ad es in Sudamerica, aumentando di molto le rese all’ettaro.

    Nella rivista “L’Espresso” accanto alla foto di un allevatore con un toro c’è quella di una contadina con un mazzo di aglio verde (sembra la mamma di un serial killer) mi sfugge il significato dell’abbinamento, forse stasera al posto di un bel piatto di carpaccio con un filo di olio, ci dovremmo mangiare una padellata di aglio verde? Ovviamente tre kili per soddisfare il fabbisogno in proteine!





    NOTE:

    (1)

    http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Un...erra/2032075//0

    (2)

    http://www.activistcash.com/biography.cfm/bid/1342

    e Wikipedia


    (3)
    http://www.mrprofit.it/magazine/pagina.php...Reports&altra=1

    (4)

    http://www.climatescience.gov/Library/bios/pachauri.htm
    Rajendra Pachauri: Biografia
    http://www.unipv.it/websiep/wp/130.pdf

    Gerelli: Mito e realtà dei cambiamenti climatici WORKING PAPERS
    No. 130/2002 società italiana di economia pubblica

    (5)

    Erice congresso “Le emergenze planetarie” 2007

    (6)

    http://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/a...g1-chapter2.pdf

    AR4 IPCC 2007 (Forster et al 2007)

    (7)

    http://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/a...g1-chapter7.pdf

    AR4 IPCC 2007

    (8)

    U.N. Food and Agriculture Organization (FAO), FAOSTAT Statistics Database,

    (9)

    http://www.galileonet.it/primo-piano/9968/...rgente-nascosta

    “Quella sorgente nascosta. Il metano di origine geologica contribuisce al riscaldamento globale come altri gas. Eppure non viene quasi mai “censito”. Ecco perché.” di Gianfranco Criscenti.

    (10)

    http://www.nimbus.it/nimbusonline/001019effettoserra.htm


    MA L'EFFETTO SERRA E' SOLO UNA BUFALA? Lettera aperta al Prof. Franco Battaglia, docente di Chimica Fisica presso il Dipartimento di Fisica della Terza Università di Roma e Membro della “American Physical Society” (inviata anche a <[email protected]>) Luca Mercalli, Presidente SMS e direttore rivista Nimbus

    Io invece penso che gli errori li abbia fatti il dott. L. Mercalli.

    - Sui toni, forse c’è attrito tra i due

    - È scontato che l’indice diossina sia Gtc e non le tonnellate di anidride carbonica, è definito tale in molti papers…ricordo che F. Battaglia è professore all’università di chimica e da anni fa ricerca sulla chimica dell’atmosfera, pensate che non sappia la differenza tra Gtc e GtCO2?


    - Sugli insetti, penso che il dott. L.Mercalli non abbia colto il condizionale di F. Battaglia, e nemmeno il senso che è: nei periodi di riscaldamento chiamati da sempre optimum, vi è l’esplosione della vita sia del regno vegetale sia nel degno animale, in particolare la respirazione del regno animale potrebbe (condizionale perché non lo sa nessuno) aumentare la concentrazione di CO2 e del metano che salgono dopo che sono salite le temperature.

    (11)

    http://www.people.fas.harvard.edu/~wang3/f...004GB002429.pdf

    Michael B. McElroy and Yuxuan X. Wang “Human and animal wastes: Implications for atmospheric N2O and NOx “ GLOBAL BIOGEOCHEMICAL CYCLES, VOL. 19, GB2008, doi:10.1029/2004GB002429, 2005.
     
    .
  2. tersite3
        Like  
     
    .

    User deleted


    Caro Claudio.
    Gran bel lavoro! Complimenti.
    La lunghezza spaventa un pochino, ma quando ci vuole ci vuole.

    Ciao
    Tersite
     
    .
  3. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted


    Grazie tersite 3
     
    .
  4. tersite3
        Like  
     
    .

    User deleted


    caro Claudio.
    In fondo siamo ancora dei primitivi:
    -le cose che non conosciamo ci spaventano e magari siamo anche un pochino masochisti perchè molte cose le potremmo conoscere meglio e smetterla di spaventarci.
    -nonostante tutto continuiamo a crederci al centro del mondo. Una volta se c'era un terremoto era perchè si fornicava troppo, se le piogge arrivavano in ritardo era perchè il bue sacrificato agli dei era malandato, se arrivavano in anticipo la colpa era dei fedeli che pregavano troppo poco.
    Ci siamo modernizzati, non crediamo più agli dei, ma crediamo che le ultime alluvioni siano causa delle scorregge delle mucche australiane. Se invece capitano 30 giorni di siccità la colpa è sicuramente dei fuocherelli che accendiamo nelle nostre case ed officine.
    E' troppo umiliante ammettere che i nostri comportamenti incidono ben poco sui destini del pianeta e che gli dei (se ci sono) non si sognano lontanamente di prenderci in considerazione.

    Ciao
    Tersite
     
    .
  5. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted


    http://www.oar.noaa.gov/research/papers07/greenhouse1.gif


    L’accusa è talmente falsa che analizzando i grafici delle forzanti radiative l’azione riscaldante del metano è in evidente decrescita. Il calcolo dei forzanti riguarda l'incremento delle concentrazioni, cioè la perturbazione aggiuntiva dei gas e non la concentrazione, la risposta radiativa è di tipo non lineare, a causa della saturazione progressiva delle bande di assorbimento, sia la forzante del metano sia quella del protossido di azoto sono in calo. (14)

    In realtà come più volte dimostrato il CH4 è in equilibrio con la temperatura, più sale più aumentano le emissioni di CH4, come dimostra il picco del 1998 uno degli anni più caldi del secolo, con il 1934.
    Non c'è nessuna correlazione tra l’andamento della concentrazione del metano in atmosfera e l'incremento demografico zootecnico.

    Edited by claudiocosta - 29/7/2008, 14:59
     
    .
  6. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted


    Risposte:

    Da un professore di geologia.

    Caro dottor Costa,

    grazie del documento di critica. Mi pare che i catastrofisti non
    sappiano piu' cosa inventarsi per affermare l'origine antropogenica del
    riscaldamento globale. Non sono esperto di zootecnia ne di agricoltura,
    ma un modesto geologo che ha qualcosa da dire sull'argomento. Ti allego
    l'articolo che è stato da poco pubblicato da 21.mo Secolo che contiene
    le mie riflessioni sull'argomento. Cordiali saluti e congratulazioni per
    le tue considerazioni. Mi auguro che tu l’abbia mandato mandato anche all'Espresso.

    Uberto C.


    Da: Serafino V.

    Claudio sei formidabile; dove riesci a trovare il tempo per tutte queste ricerche?
    i miei complimenti



    In base all'articolo dell'Espresso (che mi pregio di non leggere)
    proporrei per qualche branca di premio Nobel Buffalo Bill (ovviamente
    alla memoria) per aver contribuito alla salvezza del pianeta ammazzando
    un enorme numero di ruminanti.
    E dire che lo criticavano!

    Francesco D.


    Nessun commento da L'espresso nè dal blog nè dalla redazione



    DISCUSSIONE:


    Vi giro una discussione su quanto assorbono le foreste e quanto l'agricoltura
    Sulla captazione della foresta, c'è qualcosa nei commenti.

    http://www.climatemonitor.it/?p=76 "

    te lo cito

    Carlo
    15 Mag 2008 at 1:33 pm

    L’importanza della CO2 nella termoregolazione del pianeta è praticamente di secondaria importanza. Voglio solo far presente un paio di aspetti. Il primo è riferito al mondo vegetale quale, erroneamente, definito polmone del Pianeta. O meglio in parte erroneamente definito se non altro nella sua espressione mediatica. Pochi sanno che una foresta matura non ha nessun effetto sulla sottrazione di anidride carbonica infatti il bilancio di emissione e sottrazione è praticamente a zero. Foreste giovani hanno invece la caratteristica di essere in crescita e quindi di essere nella condizione di avere una maggiore necessità di fissare carbonio ed infatti si rileva una migliore capacità di sottrazione. Ma se le piante fossero determinanti nel bilancio dell’anidride carbonica dovremmo aver rilevato, in un periodo glaciale, un aumento della CO2 e non una diminuzione come di fatto si evidenzia. Mi spiego meglio. Una glaciazione comporta una perdita netta dell’estensione boschiva non solo causa la maggiore estensione glaciale ma anche dovuta alla tipologia di clima freddo nelle aree limitrofe. La deforestazione operata dall’uomo è praticamente niente rispetto ad una deforestazione operata da un raffreddamento glaciale. Inoltre le foreste soggette a taglio sono definite “vecchie” e per la ragione sopra descritta non hanno un grande impatto sotto il profilo climatico. Il vero impatto, e anche pesante, è legato alla geologia del terreno che per le aree intertropicali è soggetto a desertificazione. Non voglio addentrarmi ora nelle problematiche dell’ecosistema tropicale ma basta sapere che una foresta in tali aree mantiene in equilibrio il rapporto tra sostanze nutritive rilasciate nel terreno e precipitazioni, indispensabili per la stessa sopravvivenza della foresta. Tale situazione rimane in equilibrio fino a modificazioni esterne. Il secondo aspetto è di tipo chimico. La CO2 assorbe maggiormente la radiazione infrarossa tra i 4,3 e 15,3 mm. La concentrazione di CO2 naturalmente presente è già quasi sufficiente a saturare le lunghezze d’onda di assorbimento e questo è il principale motivo per il quale un aumento del gas non comporta un altrettanto aumento lineare della temperatura. Anzi arrivati ad un certo livello anche se questo gas dovesse aumentare ulteriormente non si avrebbe alcun effetto sulla temperatura. Inoltre si continua a discutere sulla CO2 trascurando il principale gas preposto al naturale “effetto serra”, ovvero il vapore acqueo. Detto ciò è più che evidente la funzione regolatrice primaria operata dagli oceani sulla concentrazione della CO2 in atmosfera. In sostanza è come definire che il buon funzionamento del motore non sta nelle sue componenti dirette ma nell’accanimento su uno dei bulloni della ruota posteriore destra.
    Guido Guidi
    16 Mag 2008 at 10:34 am
    @16
    Grazie Carlo, non credo ci sia molto da aggiungere.
    gg

    e poi ho aggiunto:

    Ricordo che l'acqua in zootecnia e in agricoltura non è sprecata come per il prelievo urbano, perché


    -nel primo caso l'acqua non è potabile e torna sempre alla terra e alla falda, dall'irrigazione, dai liquami o dalle precipitazioni dopo l'evaporazione,

    -nel secondo l'acqua è potabile e convoglia velocemente al mare impoverendo la falda.(Anche in questo caso gli ambientalisti sbagliano a fare i confronti)

    - il resto dell'acqua finisce nei cibi sia vegetali sia animali, non si può considerare uno spreco perchè fa parte della nutrizione.


    Il biologico costa di più e le rese sono molto più basse all'ettaro, soprattutto per i cereali! Gli ogm in realtà sono una tecnica biologica, l'obiettivo è costruire prodotti sempre più resistenti, a cui la chimica serva sempre meno.

    Per la mia esperienza diretta: 1 Ha di pioppio matura in 10 anni e il fabbisogno di azoto è di 1000 kg/Ha in totale, 1 Ha a mays in 10 anni ne vuole 3000, o 3600 Kg/Ha se si fa il silomays.
    Quindi assorbe il triplo come azoto, quanta CO2 assorbe non lo so, ma sicuramente molto di più!
    L' esposizione fogliare del mays è massima, quella del pioppo è bassa nei primi 3-4 anni e poi cresce, ma come il mays cioè massima. Se un bosco di pioppi non lo si taglia non cresce più, diventa maturo, assorbe meno nutrienti e presumo meno CO2.


    Diverso è il caso delle foreste pluviali sempre verdi, mi sono dichiarato contrario al disboscamento!

    Aggiungo alle possibili soluzioni indicate dagli esperti, cioè meccanizzazione, canalizzazione per l'irrigazione, ogm ecc il doppio raccolto, qualcuno a Lodi lo stà già facendo, non è semplice (serve attrezzatura specifica) ma si può fare.
    nei paesi dove entra la meccanizzazione le produzioni aumentano di 2 o 3 volte anche di più, sugli stessi terreni, vuol dire che aumenta di molto la captazione della CO2 e dell'azoto.

    Il concetto é : in un terreno arato, erpicato, concimato e irrigato la fotosintesi è molto più spinta rispetto a quello che avrebbe il terreno a vegetazione naturale.In modo particolare se si fa il doppio raccolto!


    L'incremento demografico è il vero problema (ed è correlato alla crescita zootecnica sia nelle diete vegetariane che in quelle a base di carne) L'Egitto è passato da 15 milioni a 75 milioni in 40 anni, mentre le terre coltive in Egitto sono le stesse.
    Sono contrario alla deforestazione, e anche ai biocombustibili comprese le pioppelle da biomassa, perchè competono con l'alimentazione umana, per me la soluzione sta nella modernizzazione dell'agricoltura mondiale, meccanizzazione, canalizzazione, ogm, filiera corta, insilati per la zootecnica ( si risparmia energia e tempo sull'essicazione) di tutti i terreni agricoli del mondo, e siamo molto lontani da questo.


    Ripeto, la soluzione non sta nel tassare gli allevatori, i mangimi, nel vietare gli ogm, o usare tecniche biologiche.
    Condivido la lotta agli eccessi alimentari, anche quelli di carne, ma riguardano la dieta degli americani non la nostra.

    Storiella:

    Al vittoriale D'annunzio fece mettere a capotavola,il carapace e le zampe e la testa in oro della sua tartaruga gigante "Carolina", morta per un'indigestione, come monito per tutti quelli che si sedevano.
    Ciò che mi nutre mi uccide.
     
    .
  7. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il presidente dell’IPCC R.Pachauri è un Hindu di una setta minoritaria strettamente vegetariana, quella di Gandhi per intenderci, alcuni degli adepti si mettono le mascherine per non respirare i moscerini. Sono strettamente vegetariani perchè pensano, anzi credono che negli animali, anche nei moscerini ci sia la reincarnazione dell'anima di qualcuno. Quindi Pachauri dichiara al mondo intero che la zootecnia è una delle cause del riscaldamento climatico che porterà morte, distruzione, siccità ...ma anche alluvioni ecc.

    RIDICOLO!

     
    .
  8. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted


    La via da seguire: “Non mangiare carne,
    va’ in bici, sii un consumatore frugale”
    è importante sapere che attraverso le nostre scelte alimentari abbiamo uno strumento potente per cambiare le cose: primo,
    perché dipende solo da noi e non da scelte di governo, secondo perché il guadagno che se ne trae, in termini di preservazione
    dell’ambiente, è davvero molto alto. L’American Dietetic Association, l’associazione scientifica dei dietisti americani, nel numero di giugno 2007 della sua rivista ufficiale afferma che ritiene importante “incoraggiare pratiche ecologicamente responsabili” nelle scelte alimentari dei cittadini e, tra queste, uno dei primi consigli sullo “stile di vita personale” è di “aumentare il consumo di proteine da fonti vegetali”. [ADA2007]
    Ma la stessa esortazione, forte e chiara, ci viene anche da Rajendra Pachauri, premio Nobel e direttore dell’IPCC, il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite, che il 15 gennaio 2008, in una conferenza stampa a Parigi, ha dichiarato: “Non mangiare carne, va’ in bici, sii un consumatore frugale” - ecco come fermare il riscaldamento globale.
    Il direttore dell’IPCC, coerentemente vegetariano lui stesso, afferma: “Per favore, mangiate meno carne, la carne è un prodotto
    ad altissimo consumo di carbonio” e sottolinea anche che alti consumi di carne sono dannosi per la salute. [AFP2008]

    "Pachauri vedi di non venirmi mai a tiro che ti faccio levitare come Yogananda!"
    (SPECIFICO CHE è UNA BATTUTA)

    http://www.biologicoblog.it/?m=200803

    Attenzione Pachauri attacca la carne, non la zootecnia come se a produrre uova e latte non si emettessero gas serra: RIDICOLO!

    --------------------------------------------------------------------------------


    Ormai è partita la spirale accusatoria nei confronti della zootecnia (devo proprio diventar cattivo!) http://bizzarone.blogspot.com/2008/0...lla-carne.html
    "per meglio capire ciò che tutto questo significa immaginatevi seduti al tavolo di un ristorante davanti ad una bistecca di circa 250 grammi. Virtualmente, sedute accanto a voi, ci sono altre 50 persone. Davanti a loro però c'è una tazza vuota. Voi non le vedete per il semplice fatto che queste 50 persone abitano in Africa, in Asia o in America Latina. Non le vedete, ma esistono e hanno fame.
    Quello che dovrebbe far riflettere è che se invece della vostra bistecca si fossero prodotte graminacee le 50 tazze sarebbero piene di cereali cotti. Cereali che si è però mangiati la vacca dalla quale è stata ricavata la vostra bistecca di 250 grammi."

    Forse noi tutti dovremmo incominciare a ragionare sul mondo che ci circonda in termini un po' più consapevoli e raccogliere appelli come quello lanciato da Rajendra Pachauri, premio Nobel e direttore dell'Ipcc, il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite che ha recentemente dichiarato:

    (...) contro l'effetto serra una vita "frugale": «Non mangiare carne, va' in bici, sii un consumatore frugale.» Il dossier emesso nel 2007 dall'Ipcc sottolinea infatti «l'importanza di cambiare stile di vita» per combattere il riscaldamento globale. Il direttore dell'Ipcc, coerentemente vegetariano lui stesso, afferma anche: «È qualcosa che l'Ipcc ha avuto paura di affermare prima, ma ora l'abbiamo finalmente detto». Il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione (Neic) plaude a questa presa di posizione: «Ricordiamo che recenti studi pubblicati sul Lancet hanno mostrato che le emissioni di gas serra causate dal settore agricolo sono pari al 22% del totale; come percentuale questa è simile a quella dovuta all'industria e maggiore di quella dovuta al settore dei trasporti. L'allevamento di bestiame (compresa la coltivazione del mangime e il trasporto) contribuisce per l'80% al totale del settore agricolo». Rajendra Pachauri ha inoltre ricordato che la produzione di un kg di carne causa emissioni equivalenti a 36,4 kg di biossido di carbonio e che l'allevamento e il trasporto di animali richiede, per un kg di carne, la stessa energia richiesta per mantenere accesa una lampadina di 100 Watt per quasi 3 settimane. Oltre a questo ha raccomandato di usare meno la macchina e andare in bicicletta, e di essere consumatori «frugali», intendendo con questo di non comprare qualcosa solo perché «esiste», ma comprare solo quello che ci serve davvero. «Lo scenario è piuttosto triste, se il genere umano non fa nulla, il cambiamento climatico avrà impatti molto seri», ha dichiarato alla conferenza stampa di Parigi. Il meeting di Bali ha definito un accordo globale per la riduzione delle emissioni del biossido di carbonio dovute ad attività umane, e la cosa positiva è che per la prima volta da quando si è iniziato a tenere dei meeting internazionali sull'argomento - nel 1994 - nessuno ha contraddetto i risultati presentati dall'Ipcc, e quindi si accetta finalmente che il problema esiste ed è grave. Conclude il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione: «È bene che finalmente si affermi che per quanto riguarda l'impatto sull'ambiente il comportamento personale è importante, e in particolare le nostre scelte alimentari. La massa di evidenze in merito non si può ormai contraddire, così come i risultati dell'Ipcc sulla necessità di un cambiamento drastico sia a livello governativo sia a livello personale. Meno alimenti animali, una alimentazione a base vegetale, è la scelta più potente che ciascuno può fare per fermare il riscaldamento globale ed evitare un tragico spreco di risorse».(...)

    G.Barile

    Altro giro stavolta è "La repubblica"

    guarda la combinazione. Si parla di bistecche ed ecco cosa pubblica oggi repubblica.it
    (fonte: www.repubblica.it (http://www.repubblica.it))

    La produzione di bestiame mondiale è responsabile di più gas dell'intero sistema dei trasporti
    Il consumo di carne raddoppierà entro il 2050, se non varieremo l'alimentazione
    La bistecca fa male alla Terra
    l'effetto serra ci cambia la dieta

    di MARK BITTMAN

    http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/a...17720_33020.jpg

    NEW YORK - Un cambiamento epocale nell'uso di una risorsa che si dà per scontata potrebbe essere imminente. No, non si tratta di petrolio, ma di carne. Come il petrolio anche la carne è soggetta a una domanda crescente a mano a mano che le nazioni diventano più ricche e ciò ne fa salire il prezzo. E come il petrolio anche la carne è qualcosa che tutti sono incoraggiati a consumare in quantità minori. La domanda globale di carne si è letteralmente impennata negli ultimi anni, sulla scia di un benessere crescente, alimentata dal proliferare di vaste operazioni di alimentazione forzata di animali d'allevamento. Queste vere e proprie catene di montaggio della carne, che partono dalle fattorie, consumano quantità smisurate di energia, inquinano l'acqua e i pozzi, generano significative quantità di gas serra, e richiedono sempre più montagne di mais, soia e altri cereali, un fatto che ha portato alla distruzione di vaste aree delle foreste pluviali tropicali.

    Proprio questa settimana il presidente brasiliano ha annunciato provvedimenti di emergenza per fermare gli incendi controllati e l'abbattimento delle foreste pluviali del Paese per creare nuovi pascoli e aree di coltura. Negli ultimi cinque mesi soltanto, ha fatto sapere il governo, sono andate perse 1.250 miglia quadrate di foreste.

    Nel 1961 il fabbisogno complessivo di carne nel mondo era di 71 milioni di tonnellate. Nel 2007 si stima che sia arrivato a 284 milioni di tonnellate. Il consumo pro-capite di carne è più che raddoppiato in questo arco di tempo. Nel mondo in via di sviluppo è cresciuto del doppio, ed è raddoppiato in venti anni. Il consumo mondiale di carne si prevede che sia destinato a raddoppiare entro il 2050.

    Produrre carne comporta il consumo di tali e tante risorse che è una vera impresa citarle tutte. Ma si consideri: secondo la Fao, la Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite, le terre destinate all'allevamento del bestiame costituiscono il 30 per cento delle terre emerse non ricoperte da ghiacci del pianeta. Questa stessa produzione di bestiame è responsabile di un quinto delle emissioni di gas serra della Terra, più di quelle emesse dai trasporti nel loro complesso. Uno studio dello scorso anno dell'Istituto nazionale di scienze dell'allevamento in Giappone ha stimato che ogni taglio di carne di manzo da un chilogrammo è responsabile dell'equivalente in termini di diossido di carbonio alle emissioni di una vettura media europea ogni 250 chilometri circa e brucia l'energia sufficiente a tenere accesa per 20 giorni una lampadina da 100 watt.

    Cereali, carne e perfino energia sono collegati tra loro in un rapporto di interdipendenza che potrebbe avere spaventose conseguenze. Benché circa 800 milioni di persone di questo pianeta soffrano la fame o siano affette da malnutrizione, la maggior parte dei raccolti di mais e soia coltivati finiscono a nutrire bestiame, maiali e galline. Ciò avviene malgrado un'implicita inefficienza: per produrre le stesse calorie assimilate tramite il consumo di carni di bestiame allevato e il consumo diretto di cereali occorrono da due a cinque volte più cereali, secondo quanto afferma Rosamond Naylor, docente associato di economia all'università di Stanford. Nel caso di bestiame allevato negli Stati Uniti con cereali questo dato deve essere moltiplicato ancora per dieci. Negli Stati Uniti l'agricoltura praticata per soddisfare la domanda di carne contribuisce, secondo l'Agenzia per la Protezione Ambientale, a circa tre quarti dei problemi di qualità dell'acqua che caratterizzano i fiumi e i corsi d'acqua della nazione.

    Considerato poi che lo stomaco delle bestie allevate è fatto per digerire erba e non cereali il bestiame allevato a livello industriale prospera soltanto nel senso che acquista peso rapidamente. Questo regime alimentare ha reso possibile allontanare il bestiame dal suo ambiente naturale e incoraggiare l'efficienza dell'allevamento e della macellazione in serie. È tuttavia una prassi che provoca problemi di salute tali che la somministrazione di antibiotici è da ritenersi usuale, al punto da dar vita a batteri resistenti agli antibiotici.

    Questi animali nutriti a cereali contribuiscono oltre tutto a una serie di problemi sanitari tra gli abitanti più benestanti del pianeta, quali malattie cardiache, alcuni tipi di cancro e diabete. La tesi secondo cui la carne fornisce un apporto proteico è giusta, purché le quantità siano limitate. L'esortazione americana quotidiana a consumare carne - del tipo "guai a te se non mangi la bistecca" - è negativa.

    Che cosa si può fare? Risposte facili non ce ne sono. Tanto per cominciare occorre una migliore gestione degli sprechi. A ciò contribuirebbe l'abolizione dei sussidi: le Nazioni Unite stimano che questi costituiscono il 31 per cento dei guadagni globali dell'agricoltura. Anche migliori tecniche di allevamento sarebbero utili. Mark W. Rosengrant, direttore della tecnologia ambientale e della produzione presso l'istituto senza fini di lucro International Food Policy Research afferma: "Occorrerebbe investire nell'allevamento e nella gestione del bestiame, per ridurre la filiera necessaria a produrre un livello qualsiasi di carne".

    E poi c'è la tecnologia. Israele e Corea sono tra i Paesi che stanno sperimentando tecniche di sfruttamento delle scorie e del letame animale per generare elettricità. Altro suggerimento utile potrebbe essere quello di far ritorno al pascolo. Mentre la domanda interna di carne è ormai uguale ovunque, la produzione industriale di bestiame è cresciuta due volte più rapidamente dei metodi di base di sfruttamento delle terre, secondo quanto risulta alle Nazioni Unite. I prezzi reali di carne bovina, di maiali e pollame si sono mantenuti costanti, forse sono perfino scesi, per 40 anni e più, anche se ora stiamo assistendo a un loro aumento di prezzo. Se i prezzi elevati non costringono a cambiare le abitudini alimentari, forse sarà tutto l'insieme - la combinazione di deforestazione, inquinamento, cambiamento del clima, carestia, malattie cardiache e crudeltà sugli animali - a incoraggiare gradualmente qualcosa di molto semplice: mangiare più vegetali e meno animali.
    Nel suo studio del 2006 sull'impatto dei consumi di carne sul pianeta, intitolato "La lunga ombra del bestiame", la Fao dice: "È motivo di ottimismo prendere atto che la domanda di prodotti animali e di servizi ambientali sono in conflitto tra loro ma possono essere riconciliate". Gli americani, in effetti, stanno comprando sempre più prodotti eco-compatibili, scegliendo carni, uova e latticini prodotti con metodi sostenibili. Il numero dei prodotti e dei mercati di questo tipo si è più che raddoppiato negli ultimi 10 anni.

    Se gli attuali trend continueranno, invece, la carne diventerà una minaccia più che un'abitudine. Non diventerebbe del tutto insolito consumare carne, ma proprio come i SUV dovranno cedere il passo a vetture ibride, l'epoca dei 220 grammi al giorno di carne sarà giunta alla fine. Forse, dopotutto, non sarà poi così drammatico.
    (Fonte: The New York Times)
    (Traduzione di Anna Bissanti)

    (28 gennaio 2008)

    Segnalo anche questa sullo stesso argomento
    http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2009/02/o...no-di-meno.html

    Edited by claudiocosta - 18/2/2009, 12:49
     
    .
  9. francesco1966
        Like  
     
    .

    User deleted


    azzz... mi sento responsabile dell'inquinamento mondiale.... e io che credevo fossero i combustibili fossili i responsabili....
    Quindo d'ora in avanti noi allevatori dovremo allevare solo gli animali che ci servono per la NOSTRA alimentazione, e poi i signori di città che hanno così tanto tempo per scrivere quelle stupidate.... opssss argomentazioni quando avranno fame vediamo cosa faranno?.....

    PS scusami claudio ma che è un Yogananda?...

    ciao
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Icon

    Group
    Administrator Founder
    Posts
    5,980
    Location
    Worldwide

    Status
    Anonymous
    Vorresti dire chi e'?


    Un Santone Indiano, Wikipedia recita:

    Paramahansa Yogananda (Bengali: পরমহংস যোগানন্দ Pôromohôngsho Joganondo, Sanskrit: परमहंस योगानं‍द Paramahaṃsa Yogānaṃda; January 5, 1893–March 7, 1952), born Mukunda Lal Ghosh (Bengali: মুকুন্দ লাল ঘোষ Mukundo Lal Ghosh), was an Indian yogi and guru who introduced many westerners to the teachings of meditation and Kriya Yoga through his book, Autobiography of a Yogi.

    Spero soddisfatta la tua curiosita'.
     
    .
  11. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ricordo che l'acqua in zootecnia e in agricoltura non è sprecata come per il prelievo urbano, perchè

    -nel primo caso l'acqua non è potabile e torna sempre alla terra e alla falda, dall'irrigazione, dai liquami o dalle precipitazioni dopo l'evaporazione,

    -nel secondo l'acqua è potabile e convoglia velocemente al mare impoverendo la falda.(Anche in questo caso gli ambientalisti sbagliano a fare i confronti)

    - il resto dell'acqua finisce nei cibi sia vegetali sia animali, non si può considerare uno spreco perchè fa parte della nutrizione.

    Volevo aggiungere che anche la produzione di ortaggi e di frutta all'ettaro è molto più bassa rispetto al mays o al silomays.
    Quindi le differenze di costi energetici e di superficie coltiva procapite tra la dieta vegetariana e quella con carne (nel caso sia una dieta bilanciata) è nulla. Diverso è il caso della dieta vegan, ma anche in questo caso la resa del tofu è meno del 50% ci vogliono 100 kg di soya per fare meno di 50 kg di tofu ( in ss) e nel caso del seitan addirittura la resa è inferiore al 15% ci vogliono 100 kg di grano per fare 15 kg di seitan ( sempre in ss) . E' innegabile che le differenze nel caso di dieta vegan ci siano ma non sono così marcate come qualcuno vuol far credere.

    voglio ricordare che la zootecnia industriale è l'unico sistema per rendere accessibili a molti le proteine animali ( anche ai vegetariani) altrimenti a pannaggio dei soli ricchi ( odegli allevatori) come prima del 1960.

    il problema delle derrate va risolto con la meccanizzazione dell'agricoltura che in 2 /3 del mondo è ancora primordiale, questo moltiplicherebbe la produzione. Resta il problema della crescita demografica.

    Vietare la carne non risolve nulla : nessuna mitigazione sul riscaldamento globale, e nessun aumento di derrate a disposizione.
    Vietare totalmente la zootecnia anche anche la produzione di latte e uova, forse aumenta la disponibilità di derrate alimentari...ma non di molto:chi sa dirmi di quanto?

    Da un ettaro di silomays si producono 500 ql di ss, da un ettaro a soya o a pisello a fagiolo o quant'altro si arriva al max a 40 qli.

    Posto che una bella insalata di silomays non è proponibile alle persone normali, dove sarebbe il vantaggio della dieta vegan in termini di minor fabbisogno di superficie coltiva / procapite?

    Ripeto è un errore considerare solo la carne nella produzione zootecnica dell'animale si mangia tutto, tranne il cuoio, e sono tutte proteine animali! quindi la resa in mangime è del 28% -30% nei suini cioè per fare un suino da 100 kg servono 320-350 kg di mangime (non 3500 chiaro)

    http://italy.hypor.com/dbdocs//43d105410e288.pdf

    rese ettaro fagiolo che ha solo il 24% di proteina su ss(http://www.torinoscienza.it/dossier/apri?obj_id=2241)

    ) 4 tonnellate ad ettaro per granella secca;
    b) 10 tonnellate ad ettaro per fagiolo fresco (in baccello ed in regime irriguo);
    c) 7 tonnellate ad ettaro per fagiolo fresco (in baccello e senza irrigazione).

    http://www.fagiolodilamon.it/index.p...d=51&Itemid=66

    rese all'ettaro di mays granella secca 15 t/Ha con 20% di umidità (http://www.ugis.it/a071207-biocarburanti2.html)

    rese all'ettaro di silomays Umido 70 t/ha (http://notiziario.regione.piemonte.i...alldgr5527.doc)

    l'umidità va dal 20% al 40% quindi riduciamo del 20% e sono 33,66t/ha al 20% di umidità come la granella secca

    33,6 t/ha di silomays contro 15 T/ha di mays granella secca e 4 t /ha di fagiolo secco

    Vorrei commentare questo pezzo di G. Barile

    "per meglio capire ciò che tutto questo significa immaginatevi seduti al tavolo di un ristorante davanti ad una bistecca di circa 250 grammi. Virtualmente, sedute accanto a voi, ci sono altre 50 persone. Davanti a loro però c'è una tazza vuota. Voi non le vedete per il semplice fatto che queste 50 persone abitano in Africa, in Asia o in America Latina. Non le vedete, ma esistono e hanno fame.
    Quello che dovrebbe far riflettere è che se invece della vostra bistecca si fossero prodotte graminacee le 50 tazze sarebbero piene di cereali cotti. Cereali che si è però mangiati la vacca dalla quale è stata ricavata la vostra bistecca di 250 grammi."

    Gli allevatori non possono essere responsabili della fame di popoli che fanno 10 figli a testa come i conigli, senza avere risorse ne lavoro, non possono essere responsabili delle varie autorità religiose che si sono opposte da sempre al controllo demografico, perchè sono per la vita non per la soppressione (poi però sono contrarie anche alla fecondazione artificiale che è per la vita)

    ma soprattutto bisogna chiarire l'errore madornale che fa questo pseudogiornalista,(G. Barile) non si può sostituire un kilo di carne ( ragionando sempre in ss) con un kilo di graminacee!
    forse intendeva cereali cotti, perchè i cereali non arrivano nemmeno al 15% di proteine, non si raggiungerebbero i fabbisogni in proteine.
    la proteina della carne va sostituita con altra proteina o di origine animale ( molluschi latte uova e derivati) o con proteina vegetale (legumi vari).

    Un'altra precisazione da fare è che tutte le pubblicazioni scientifiche nutrizionali riguardanti l'eccesso di carne, o di uova nella dieta, si riferiscono inequivocabilmente alla dieta americana sbilanciata in eccesso proteico, e non a quella mediterranea considerata la più bilanciata, tanto che il nostro consumo di carne procapite è 3-4 volte meno, rispetto agli americani.

    Ritornando ai confronti delle diverse diete con carne contro dieta vegetariana, a riguardo dell'impatto ambientale.

    aggiungo che 100 kg di suino si fanno con 350 kg di mangime , ma solo il 70-80% di questo è composto da cereali, il resto sono sottoprodotti dell'industria alimentare che altrimenti sarebbero rifiuti ad es. siero, latticello, melasso di barbabietole, crusca, cruschello, farinaccio, i distillers (residui di distillazione), farine di vari scarti alimentari , i rotti , gli scaduti quindi pane biscotti pasta ravioli latte yougurt ecc, olii fritti e farine di carne (in UE vietate anche per i suini e i polli senza alcun motivo, ma utilizzate in tutto il resto del mondo).

    ripeto che oltre al suino intero nel confronto va calcolato anche il liquame che è una risorsa , perchè concimare è ormai la seconda voce nelle spese agricole, e il concime minerale va estratto raffinato e trasportato, con costi energetici elevati.

    Lo stesso discorso dei suini vale per i polli. Una curiosità l'India di Pachauri è il più grande produttore al mondo di burro e di polli da carne.

    per i ruminanti le affermazioni di Rifkin sono degne di Giulio Verne!

    Innanzitutto la competizione alimentare con l'uomo da parte degli ovicaprini è quasi nulla (a parte in alcune zone una piccola integrazione invernale) perchè sono tutti al pascolo e si nutrono di sterpaglie di fosso. Forse Rifkin a pranzo si mangia un tegame di erba di fosso, le persone normali NO!.

    Ma anche i bovini allevati allo stato brado (più del 50% della carne consumata in Italia proviene da allevamenti estensivi per lo più all'estero) non sono in competizione con l'uomo che in nessun caso si potrebbe nutrire delle erbe e sterpaglie della pampa argentina, del sertao brasiliano, del bush australiano o americano.
    E anche i pascoli ricchi di erba ( vale sia per gli ovini come per i bovini) come quelli in montagna, in Francia o in Nuova Zelanda, o nella pianura ungherese, non competono con la dieta umana, perchè non sempre dove c'è l'erba si può coltivare qualcosa d'altro, altrimenti già ci coltiverebbero.

    Invece la dieta dei bovini in stalla è costituita per il 70 80% di foraggi in particolare silomays e abbiamo visto che differenze enormi di produzione all'ettaro ci siano nei confronti dei fagioli.

    in tutti gli animali la quota di soya non supera il 20% della razione, ed essendo il titolo proteico della soya 44% glii animali producono proteina animale ad alto valore biologico ad altissima digeribilità con meno del 10% di proteina vegetale da soya nella dieta.
    Ho letto in un articolo che servono 6 kili di proteine vegetali per fare 1 kilo di proteina animale: VACCATA!
    Un kilo di suino si fa con 3,5 kili di mangime con un tenore di proteine max del 15% quindi un kilo di suino si fa con mezzo kilo di proteine vegetali.

    Per fare un esempio della differenza tra resa in mangime quella giusta e della resa in carne, quella sbagliata che usa Rifkin, nel suino dove non si butta nulla, la carne è solo il carrè e le costine : meno del 20% dell'animale, e il resto non lo mangiamo?

    Edited by claudiocosta - 25/8/2008, 14:12
     
    .
  12. francesco1966
        Like  
     
    .

    User deleted


    ciao claudio, dopo aver letto il tuo intervento, ti voglio riportare una frase che è stata inserita in una discussione (non in questo forum) a proposito del vegetarianesimo, chi la scritta se vuole può ribattere, ma la mia intenzione è quella di sottolineare , come hai fatto tu, che il dato di uso a pascolo dei terreni rispetto all'uso come coltivazioni per le derrate alimentari è semplicemente assurdo.
    Ci sono milioni di ettari di pascolo che non possono essere coltivati sopratutto a ortaggi e frutta, è quindi non capisco perchè certi valori vengano distorti dalla realtà solo per giustificare una sciocchezza, che l'allevamento affama i popoli.


    _"Pur se è vero, in parte, che l'alimentazione vegetariana richiede quantità maggiori di prodotto, questo NON si traduce in una necessità maggiore di terreno rispetto ad un allevamento per la produzione delle stesse quantità di nutrienti.
    Il passaggio dell'alimentazione del bestiame fa perdere di circa un valore 10 le capacità nutritive del vegetale. A dimostrazione di ciò, nonostante nel mondo si consumi più vegetali che carne e che i primi nutrano una percentuale maggiore di esseri umani, la terra adibita al pascolo è quasi 3 volte quella destinata all'agricoltura (14.000.000 di km2 contro 35.000.000 di km2 destinati al pascolo da dati FAO)
    .-"

    questi dati, messi li a caso, senza capire il loro significato non valgono nulla!
    Infatti la tua risposta (claudio)"Ma anche i bovini allevati allo stato brado (più del 50% della carne consumata in Italia proviene da allevamenti estensivi per lo più all'estero) non sono in competizione con l'uomo che in nessun caso si potrebbe nutrire delle erbe e sterpaglie della pampa argentina del sertao brasiliano del bush australiano o americano.
    E anche i pascoli ricchi di erba ( vale sia per gli ovini come per i bovini) come quelli in montagna, in Francia o in Nuova Zelanda, o nella pianura ungherese, non competono con la dieta umana, perchè non sempre dove c'è l'erba si può coltivare qualcosa d'altro.
    è assolutamente corretta.



    Per non parlare del fatto che i vegan sostengono la tesi del latte materno! cioè che se il latte ha lo 0.9 % di proteine perchè l'adulto devi cibarsi con diete di 33% di proteine?


    Dal momento che le proteine sono troppo grosse per essere assorbite come tali e trasportate in circolo, alcuni enzimi presenti nel lume del tratto gastrointestinale intervengono nella loro digestione scomponendole nei singoli amminoacidi. (negli adulti)

    Solo nel neonato è possibile l’assorbimento di proteine intere, non digerite. Tale fenomeno è fondamentale per l’assorbimento degli anticorpi trasmessi attraverso il latte materno.
    (ecco perchè il latte materno non ha molte proteine!)


    Il coefficiente di digeribilità

    Questo articolo vuole dimostrare come un'interpretazione solo qualitativa delle informazioni alimentari possa portare a conclusioni eccessivamente ottimistiche.

    La teoria - Tutti coloro che hanno un minimo di cultura alimentare conoscono i valori calorici proposti da Atwater, ovvero sanno che un grammo di carboidrati e un grammo di proteine forniscono ciascuno 4 kcal e che un grammo di grassi fornisce 9 kcal. Questi dati sono però un'approssimazione del valore calorico misurato dai vari alimenti nella bomba calorimetrica: per esempio un grammo di proteine provenienti dalla carne ha un valore calorico nella bomba calorimetrica di 5,65, contro 5,80 dei cereali. La situazione è complicata dal fatto che tale valore energetico non è lo stesso a disposizione dell'organismo, e lo scostamento è particolarmente evidente per le proteine (che scendono infatti da un valore medio intorno a 5,65 a circa 4 kcal/g). Per i grassi e i carboidrati invece la differenza tra valore calcolato sperimentalmente e quello a disposizione dell'organismo è praticamente trascurabile (9,40 kcal/g contro 8.93 kcal/g per i lipidi e 4,15 kcal/g contro 4,03 kcal/g nei carboidrati). Queste differenze comunque portano a definire il concetto di valore calorico netto degli alimenti, intendendo l'apporto calorico (espresso sempre in kcal/g di macronutriente) effettivamente a disposizione dell'organismo.

    Come evidenziato, il valore calorico netto delle proteine può essere significativamente diverso rispetto a quello teorico. Ciò è dovuto a due fattori.


    Il coefficiente di digeribilità dell'alimento da cui proviene il macronutriente: tale coefficiente indica la percentuale di cibo effettivamente assorbita. Tale valore è ridotto dalla presenza di fibre, che riduce il tempo di permanenza dei cibi nell'intestino e quindi la capacità di assorbimento. Il coefficiente di digeribilità è praticamente costante in lipidi e carboidrati (da 98% a 90%) mentre è più variabile per le proteine (97% in carne e uova contro il 78% di legumi). Mediamente il coefficiente di digeribilità è pari al 97% per i carboidrati, il 95% per i lipidi e il 92% per le proteine).


    La "scoperta" – Sarebbe meglio dire le scoperte. I sostenitori delle diete iperproteiche perorano un'alta percentuale di proteine nella dieta perché, a causa di un fattore di digeribilità inferiore, farebbero ingrassare di meno. Le proteine hanno una digeribilità media di solo il 3-4% inferiore al binomio carboidrati-grassi. Quindi passare anche dal 10 al 30% di proteine nella dieta significa abbassare la digeribilità totale degli alimenti di solo lo 0,6%. Su 2000 kcal significa risparmiare 120 kcal. Ciò è sicuramente alla base del dimagrimento iniziale delle diete iperproteiche (oltre al fatto che le proteine sono più sazianti dei carboidrati e che la loro digestione richiede più energia), ma è lecito supporre che tale risparmio si riduca notevolmente appena il corpo ha ottimizzato i meccanismi di digestione delle proteine, dopo che "si è accorto" che sono diventate un'importante fonte energetica.

    Ancora minore la "scoperta" dei vegani. Se le proteine vegetali hanno un coefficiente di digeribilità dell'80% contro un 95% di quelle animali, ecco che per dimagrire occorre un'alimentazione vegana. Poiché però i regimi vegani sono ipoproteici (10% di proteine), il guadagno è molto modesto, su 2000 kcal solo 30 kcal (il 15% di 200 kcal di proteine)! Infatti non si hanno conferme sperimentali sulle opinioni di alcuni studiosi in base alle quali l'assunzione di proteine a basso coefficiente di digeribilità (quelle vegetali) possa portare a un effetto dimagrante.



    Quindi attenzione: il coefficiente di digeribilità e i diversi processi metabolici non devono far pensare che occorra alzare la quantità di alimenti per ottenere il valore energetico di un pasto!. Infatti i valori calorici di Atwater (4 kcal per 1 g di carboidrati e proteine, 9 per un grammo di lipidi) già esprimono il valore calorico netto medio degli alimenti che è leggermente inferiore rispetto a quello sperimentale e tiene conto quindi delle riduzioni dovute al coefficiente di digeribilità e al processo di assimilazione.


    Link:METABOLISMO ENERGETICO nella bovina da latte (http://users.uniud.it/fazzini/AnFis/digere...bov%20latte.htm)
    Tanto per capire bene cosa vuol dire essere erbivori, gli esseri umani NON sono erbivori ma riescono ad usare solo in piccolissima parte i vegetali. Gli erbivori hanno un sistema digestivo MOLTO diverso dagli onnivori.

    Edited by francesco1966 - 24/8/2008, 09:10
     
    .
  13. chiara.a
        Like  
     
    .

    User deleted


    Buongiorno a tutti! Entro in punta di piedi nel vostro forum perchè mi trovavo a passare per caso (per una ricerca sul catastrofismo illuminato) e perchè sinceramente poco esperta!
    Ho letto questa vostra discussione e vorrei dire la mia....
    Ritengo che bisogna sempre tenere in considerazione la giusta misura...Difendere a spada tratta un'idea è sì importante ma non bisogna mettersi i paraocchi. E' innegabile che affermare che "il sostentamento delle mucche e la loro macellazione è la causa del surriscaldamento globale eccetera eccetera" è una grossa esagerazione se non una boiata! Ma a mio avviso è una provocazione: "gente attenzione se si continua così andrà male per tutti!" Chi sostiene questo sono coloro che vogliono inculcare alle persone che l'ogm può essere una valida alternativa a tutto questo, perchè dicono allevare animali è dispendioso e inquinante, la produzione di cereali per il sostentamento globale viene meno eccetera. Stiamo molto attenti!! Io mi inalbero a sentire questi discorsi! Siete davvero convinti che l'ogm sia una valida alternativa al ben di Dio che l'uomo è in grado di coltivare e allevare se solo non si facesse corrompere dalla smania di super produzione, accelerazione dei tempi.....Guardiamo in faccia la realtà, siamo responsabili, ognuno di noi, quotidianamente di un sacco di sprechi...pensateci....siamo produttori quotidianamente di un sacco di rifiuti, non sappiamo più dove metterli ma continuiamo a produrne prendendoci in giro e pensando che tanto i politici, chi sta al governo troverà prima o poi una soluzione sul cosa farne o meglio dove spedirli (perchè ormai solo questo sanno fare!)....Continuiamo a comprare acqua in bottiglia (perchè la solitaria particella di sodio ci fa tenerezza), usiamo per "risparmiare tempo" piatti bicchieri e posate di plastica, per non parlare di tutto l'alluminio sotto farme di vaschette e carta.....E questo come la chiamate? Ancora una boiata?
    E poi visto che avete messo di mezzo gli indiani con la loro considerazione del sacro....Vi invito a leggere il libro di una scrittrice e studiosa indiana, Vandana Shiva "Vacche sacre e mucche pazze. Il furto delle riserve alimentari globali" Casa editrice Derive Approdi, 2004 Roma.
    A me personalmente ha aperto un mondo. Era grande la mia ignoranza sulla "vacca sacra" indiana e sul sistema che questa effettivamente rappresentasse. Vi posto il link del libro su internet
    http://www.altromercato.it/it/prodotti/EDI.../300/405/033830
    Scusatemi per la confusione del mio messaggio. Ditemi cosa ne pensate
    Un cordiale saluto



    Edited by claudiocosta - 25/8/2008, 11:29
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Icon

    Group
    Administrator Founder
    Posts
    5,980
    Location
    Worldwide

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (chiara.a @ 23/8/2008, 11:44)
    Buongiorno a tutti! Entro in punta di piedi nel vostro forum perchè mi trovavo a passare per caso (per una ricerca sul catastrofismo illuminato) e perchè sinceramente poco esperta!

    Innanzitutto Benvenuta chiara.a, siamo felici di averti fra noi.
    CITAZIONE
    Ho letto questa vostra discussione e vorrei dire la mia....
    Ritengo che bisogna sempre tenere in considerazione la giusta misura...Difendere a spada tratta un'idea è sì importante ma non bisogna mettersi i paraocchi. E' innegabile che affermare che "il sostentamento delle mucche e la loro macellazione è la causa del surriscaldamento globale eccetera eccetera" è una grossa esagerazione se non una boiata! Ma a mio avviso è una provocazione: "gente attenzione se si continua così andrà male per tutti!" Chi sostiene questo sono coloro che vogliono inculcare alle persone che l'ogm può essere una valida alternativa a tutto questo, perchè dicono allevare animali è dispendioso e inquinante, la produzione di cereali per il sostentamento globale viene meno eccetera. Stiamo molto attenti!! Io mi inalbero a sentire questi discorsi! Siete davvero convinti che l'ogm sia una valida alternativa al ben di Dio che l'uomo è in grado di coltivare e allevare se solo non si facesse corrompere dalla smania di super produzione, accelerazione dei tempi.....

    Sono d'accordo quando spieghi in modo personale ma di grande effetto la tesi dell'esagerazione mediatica e catastrofistica, un po' meno per la questione degli OGM, ma non perche' sia io un esperto in materia, assolutamente no, solo che non vedo tutto questo allarmismo a proposito della genetica vegetale datosi che gia' la genetica animale fa parte della nostra vita nonche' si occupa ormai da anni anche della nostra salute.
    CITAZIONE
    Guardiamo in faccia la realtà, siamo responsabili, ognuno di noi, quotidianamente di un sacco di sprechi...pensateci....siamo produttori quotidianamente di un sacco di rifiuti, non sappiamo più dove metterli ma continuiamo a produrne prendendoci in giro e pensando che tanto i politici, chi sta al governo troverà prima o poi una soluzione sul cosa farne o meglio dove spedirli (perchè ormai solo questo sanno fare!)

    la produzione di contenitori per gli alimenti si e' resa necessaria per salvaguardare meglio l'integrita' di questi ultimi, vendere alimenti sfusi rappresenta ormai in molti paesi un grosso problema di conservazione igienica, non poteva essere altrimenti, tuttavia per altre merci si tende a proteggerle per evitare frequenti furti casuali non rari nei nostri ipermercati (nostri intesi europei).
    In Japan tutte le merci sono vendute quasi senza confezioni, i supermercati hanno ampi spazi per entrare e uscire senza che ci siano barriere e controlli di alcun genere questo perche' il giapponese e' foindalmentalmente onesto ma non si puo' utilizzare lo stesso sistema in europa, figuriamoci in Italia.
    CITAZIONE
    ....Continuiamo a comprare acqua in bottiglia (perchè la solitaria particella di sodio ci fa tenerezza), usiamo per "risparmiare tempo" piatti bicchieri e posate di plastica, per non parlare di tutto l'alluminio sotto farme di vaschette e carta.....E questo come la chiamate? Ancora una boiata?

    Per l'acqua che compriamo ormai a vagonate in bottiglia mentre in alcune regioni quella del rubinetto e' infinitamente meglio, sono totalmente d'accordo, e' un'inutile spreco, ne possiamo fare a meno. Non molto d'accordo per la questione vaschette ecc perche' c'e' sempre quel discorso di conservazione iglienica che va ben tenuto a mente.
    CITAZIONE
    E poi visto che avete messo di mezzo gli indiani con la loro considerazione del sacro....Vi invito a leggere il libro di una scrittrice e studiosa indiana, Vandana Shiva "Vacche sacre e mucche pazze. Il furto delle riserve alimentari globali" Casa editrice Derive Approdi, 2004 Roma.

    Gran gente quella indiana, testa dura, cervello fino. Ho 30 collaboratori che sono indiani, due sri-lankan, 2 filippini e una decina arabi. Di tutti gli indiani prevalgono dal punto di vista intelligenza e di analisi ma... anche loro hanno un mondo privato che non mi sento di condividere.... provare per credere...
    CITAZIONE
    A me personalmente ha aperto un mondo. Era grande la mia ignoranza sulla "vacca sacra" indiana e sul sistema che questa effettivamente rappresentasse. Vi posto il link del libro su internet
    http://www.altromercato.it/it/prodotti/EDI.../300/405/033830
    Scusatemi per la confusione del mio messaggio. Ditemi cosa ne pensate
    Un cordiale saluto

    Proveremo ad esplorare questo mondo.

    Saluti cordiali anche a te.

    MetS (Admin)
     
    .
  15. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (chiara.a @ 23/8/2008, 11:44)
    Buongiorno a tutti! Entro in punta di piedi nel vostro forum perchè mi trovavo a passare per caso (per una ricerca sul catastrofismo illuminato) e perchè sinceramente poco esperta!
    Ho letto questa vostra discussione e vorrei dire la mia....
    Ritengo che bisogna sempre tenere in considerazione la giusta misura...Difendere a spada tratta un'idea è sì importante ma non bisogna mettersi i paraocchi. E' innegabile che affermare che "il sostentamento delle mucche e la loro macellazione è la causa del surriscaldamento globale eccetera eccetera" è una grossa esagerazione se non una boiata! Ma a mio avviso è una provocazione: "gente attenzione se si continua così andrà male per tutti!" Chi sostiene questo sono coloro che vogliono inculcare alle persone che l'ogm può essere una valida alternativa a tutto questo, perchè dicono allevare animali è dispendioso e inquinante, la produzione di cereali per il sostentamento globale viene meno eccetera. Stiamo molto attenti!! Io mi inalbero a sentire questi discorsi! Siete davvero convinti che l'ogm sia una valida alternativa al ben di Dio che l'uomo è in grado di coltivare e allevare se solo non si facesse corrompere dalla smania di super produzione, accelerazione dei tempi.....Guardiamo in faccia la realtà, siamo responsabili, ognuno di noi, quotidianamente di un sacco di sprechi...pensateci....siamo produttori quotidianamente di un sacco di rifiuti, non sappiamo più dove metterli ma continuiamo a produrne prendendoci in giro e pensando che tanto i politici, chi sta al governo troverà prima o poi una soluzione sul cosa farne o meglio dove spedirli (perchè ormai solo questo sanno fare!)....Continuiamo a comprare acqua in bottiglia (perchè la solitaria particella di sodio ci fa tenerezza), usiamo per "risparmiare tempo" piatti bicchieri e posate di plastica, per non parlare di tutto l'alluminio sotto farme di vaschette e carta.....E questo come la chiamate? Ancora una boiata?
    E poi visto che avete messo di mezzo gli indiani con la loro considerazione del sacro....Vi invito a leggere il libro di una scrittrice e studiosa indiana, Vandana Shiva "Vacche sacre e mucche pazze. Il furto delle riserve alimentari globali" Casa editrice Derive Approdi, 2004 Roma.
    A me personalmente ha aperto un mondo. Era grande la mia ignoranza sulla "vacca sacra" indiana e sul sistema che questa effettivamente rappresentasse. Vi posto il link del libro su internet
    http://www.altromercato.it/it/prodotti/EDI.../300/405/033830
    Scusatemi per la confusione del mio messaggio. Ditemi cosa ne pensate
    Un cordiale saluto

    Ciao Chiara grazie della discussione.

    Che ricerca stai facendo? Catastrofismo illuminato? Se ti interessa io sono un esperto di catastrofismo cliamatico e ne ho fatto un saggio!

    non capisco a chi ti riferisci con questa frase:

    .........."gente attenzione se si continua così andrà male per tutti!" Chi sostiene questo sono coloro che vogliono inculcare alle persone che l'ogm può essere una valida alternativa a tutto questo"

    Chi sono? Quelli che fanno catastrofismo alimentare sono gli stessi che lo fanno per gli ogm. In che modo gli OGM potranno sostituire la zootecnia?

    La polemica sui bovini nasce da un articolo di Rifkin che però è contrario agli OGM come tutti (o quasi) gli ambientalisti, quindi fanno del catastrofismo alimentare e demonizzano senza alcun fondamento scientifico gli ogm che ormai sono più del 60% del seminato nel mondo.

    Si può invece condividere:

    - l'allarme sul cibo, il problema esiste ed è legato alla crescita demografica

    - la lotta allo spreco alimentare, e l'eccesso calorico nelle diete

    - la lotta alll'eccesso di proteine animali nella dieta, ma non certro nella nostra dieta mediterranea

    - la riduzione di trasporti del cibo e del'imballaggio, cioè premiare e favorire la filiera corta e gli alimenti sciolti ( alcuni supermercati lo fanno già e anche con i detersivi).

    Sono invece INACCETTABILI:

    - dal punto di vista scientifico l'accusa alla zootecnia di essere la causa dei cambiamenti climatici

    - per lo meno per la dieta mediterranea l'accusa alla zootecnia di competere con l'alimentazione umana dei paesi poveri.

    - dal punto di vista scientifico la polemica da parte dei vegani e vegetariani su quello che dovrebbe mangiare l'uomo in natura : perchè l'uomo ha lattasi (per digerire il latte) e pepsina e tripsina (per digerire la carne) i macachi mangiano noci e patate ma anche cozze, pesci e topi, uova ecc., sono onnivori come noi.

    - la storiella sulla proteina vegetabile più adatta alla dieta perchè mentre la proteina animale cruda è altamente digeribile, quella vegetale cruda ( quindi naturale) è poco digeribile se non tossica ( soya), se non mi credi prova a mangiare un po di di fagioli o di piselli freschi e crudi, e poi mi dirai.
     
    .
19 replies since 16/7/2008, 21:18   3336 views
  Share  
.