OGM:LETTERA APERTA AL VICE PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI

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  1. claudiocosta
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    Giro un pò di commenti da em private a cui tolgo i nominativi per privacy
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    Egregi Dott Claudio Costa e
    Vicepresidente Coldiretti Nino Andena,

    forse per una volta potreste avere ragione entrambi, ma solo in parte.
    Mi spiego meglio e brevemente, con un primo approccio ad un problema
    complesso: non vedo niente di male a che si coltivino ad esempio colza,
    soia o mais per utilizzarli per produrre biodiesel o per alimentazione
    animale, ma lo lascerei fare al sudamerica dove Argentina, Brasile e
    Venezuela dispongono di vasti territori da adibire a questo scopo.
    Farlo in Italia sarebbe molto difficile e rischioso per la inevitabile
    contaminazione delle zone vicine a colture OGM e molto probabilmente non
    sarebbero competitive con i prodotti di quei paesi.
    Insomma molti rischi e vantaggi scarsi.
    Ad esempio non utilizzerei latte OGM per produrre formaggio Parmigiano,
    il Parmesan non mi piace, semmai preferirei il
    Grana Padano.
    Credo che tutti abbiano assaggiato quei pomodori che io ho definito
    scherzosamente Montedison e che, tagliati a metà,
    presentano un anello di polpa bianca, ma scarso gusto, al contrario dei
    San Marzano originali che diventano sempre più rari.
    In questi casi, ed in altri simili, ha ragione la coldiretti a difendere
    originalità, qualità e tradizione, non solo dei prodotti
    ortofrutticoli, ma anche dei disciplinari utilizzati per ottenerne i
    derivati.
    In questo modo i prodotti del nostro agoalimentare, considerati di
    nicchia, ovvero rari, se confrontati alle grandi quantità prodotte dagli
    altri paesi, acquistano il pregio che ne permette l'esportazone con
    profitto.
    Con questo non ho nessun pregiudizio nei confronti della ricerca sugli
    OGM in generale nè soprattutto di quelle mirate ai casi di possibile
    utilizzo pratico nel nostro paese.
    Cordiali saluti
    Ing G.

    Risposta

    Ti ringrazio dell'attenzione.

    Gli OGM sono sterili e non hanno nessuna alterazione del sapore e della consistenza rispetto all'originale.

    E' praticamente impossibile reperire i mangimi OGM free per tutte le produzioni tipiche italiane dal momento che l'80% circa della soya che entra in UE è OGM cioè la soya rr e dal momento che l'EU non copre nemmeno il 10% del fabbisogno.
    La strada è quella di considerare normale il cibo OGM o prodotto con mangimi OGM e di nicchia quello OGM free.



    Altra risposta:


    Quale cittadino la posizione dell'ing.G. ........ mi preoccupa notevolmente.
    Il nòcciolo è la sua frase "in Italia sarebbe molto difficile e rischioso per la inevitabile contaminazione delle zone vicine a colture OGM".
    Non credo che sia un pericolo reale.
    E se lo fosse, la contaminazione sarebbe così facile da parte dei "brutti e cattivi", che essere impensabile prevenirla.

    Io temo che il divieto di coltivazioni OGM ci renda meno competitivi: sono del parere che debbano essere permesse, non... obbligatorie.
    Ma se la Coldiretti o gli agricoltori in generale ritengono che dichiarare l'Italia "OGM Free" paghi sul mercato mondiale - io non ci credo - gli si faccia pure una legge come la vogliono, e si mantenga l'Italia "OGM free", come è già "Nuke Free" e forse anche "Brain-Free".
    Non sono un coltivatore, e non è affar mio.

    Ma allora, come cittadino, non devono esserci tasse sui cibi OGM importati, né facilitazioni di alcun genere ai venditori di "OGM-Free", "Biologico" o addirittura "Biodinamico".
    Obbligo di etichettatura, ok, ma libertà di scelta. Ho il diritto di scegliere i pomodori stra-transegenici, non solo: ma di non dover pagare una tassa per la mia scelta.
    Altrimenti il successo dell'agricoltura non sarà dovuto alla bravura agricola, ma agli incentivi: e questo è socialmente ingiusto.
    E vorrei decidere io se mi sembrano saporiti o insipidi, e se mettere nella pasta il Parmesan o il Parmigiano.

    Temo che i vari fautori del divieto di OGM stiano solo aiutando USA, Canada e altri paesi che hanno sviluppato la tecnologia a farci inviluppare nella nostra "mistica della natura" e a tenerci fuori della concorrenza globale.
    Se si permette l'OGM, chi vieta ai produttori di San Marzano "OGM free" di pubblicizzarli e venderli? Perché vogliono vietare la concorrenza?

    Pongo anche un quesito di natura teorica. Se non sbaglio, prima della nascita dell'ingegneria genetica, si usava irradiare i semi, seminare, buttare via tutto ciò che la mutazione casuale dovuta alle radiazioni aveva reso sterile o peggiore, e cercare di selezionare razze migliori.
    E così si sono ottenute tutte le varietà "migliorate" di frumento, orzo eccetera. Il pane che mangiamo oggi, ottenuto da varietà così selezionate, non è altrettanto OGM delle varietà che si ottengono oggi modificando il DNA con tecniche più mirate?

    Grazie a chi sappia dirmelo"
    Cordiali saluti
    Prof N.


     
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12 replies since 24/9/2008, 11:53   3354 views
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