OGM:LETTERA APERTA AL VICE PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI

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  1. francesco1966
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    Riporto questo articolo che in parte tocca gli OGM.

    Ci sarà carne nel 2015?
    E' questa la domanda alla quale ha dato risposta l'assemblea dei commercianti europei di bestiame che si è svolta a Meating.
    Angelo Gamberini
    Valorizzazione delle produzioni made in Italy, conseguenze della politica agricola comunitaria e incertezze sui prodotti Ogm, sono al centro delle attenzioni degli operatori del settore carne

    Si è da poco conclusa la prima edizione di “Meating” la fiera internazionale dedicata alla intera filiera della carne, ospitata nel quartiere fieristico di Roma e che ha visto la'adesione di numerosi Paesi stranieri e un’articolata presenza delle eccellenze italiane in tema di carne e trasformati a base di carni. In occasione di “Meating” si è svolta anche la 57° assemblea Di Uecbv (Unione europea del commercio del bestiame e delle carni), l'organizzazione europea del settore delle carni a cui aderisce l'italiana Uniceb, che riunisce le imprese che si occupano di importazione e commercio di carni e bestiame. il tema dell'incontro è stato: "Avremo un approvvigionamento di carni sufficiente per rispondere alla domanda dei consumatori nel 2015?".

    Un tema che vede molte articolazioni, come l'aumento dei prezzi della carne, il disaccoppiamento introdotto dalla nuova Pac (politica agricola comunitaria), le decisioni che saranno prese in merito agli Ogm e poi la valorizzazione delle produzioni made in Italy. Tutti argomenti, questi che abbiamo citato, che sono stati a centro della giornata congressuale. Molti gli studiosi e gli esperti che si sono alternati sul podio dei relatori, il presidente dell'Uecbv, Laurent Spanghero, il presidente dell'Uniceb, Renzo Fossato, il vicepresidente della commissione Agricoltura del Senato, Paolo De Castro, per citarne alcuni.



    La questione Ogm

    "I costi di produzione della carne - ha detto Fossato - non sono aumentati certo per colpa nostra. Noi - ha aggiunto - abbiamo l'obiettivo di abbatterli, mantenendo al contempo alta la qualità delle nostre produzioni.” Facendo riferimento all’utilizzo degli Ogm nei mangimi, Fossato ha sottolineato che l'Italia consuma 3 miliardi e 800 mila tonnellate di soia necessaria per l'alimentazione degli animali e ne produce appena 450 milioni di tonnellate ed è quindi costretta ad importare praticamente tutto il proprio fabbisogno. Quantomeno opportuno in queste condizioni ripensare agli atteggiamenti e alle politiche che occorre avere nei confronti dei prodotti Ogm.

    Il settore della carne bovina - ha aggiunto il presidente dell'Uecbv - ha avuto una flessione già da qualche anno in Europa ed è difficile un’inversione di tendenza. "Sul problema degli Ogm - ha precisato Spanghero - l’Unione Europea deve giungere ad una decisione chiara, o si accetta di consumare carni prodotte con organismi geneticamente modificati o si vieta. La politica in questo ha un ruolo capitale".



    Scienza e ideologia

    Sul tema degli Ogm è intervenuto anche Paolo De Castro, che ha sottolineato la necessità di "togliere la componente ideologica che oggi esiste su questo argomento". Secondo il vicepresidente della commissione Agricoltura di palazzo Madama "sono stati commessi errori di comunicazione" ed è quindi necessario "tranquillizzare l'opinione pubblica e fare chiarezza".

    Fra i vari interventi è da segnalare quello del presidente di Ismea, Arturo Semerari, che ha evidenziato il ruolo della politica agricola comune sul settore zootecnico, specie per quanto riguarda gli effetti derivanti dal disaccoppiamento e dalla rimodulazione che possono causare "grossi problemi agli allevatori italiani". Il presidente di Ismea ha poi puntato l’attenzione sulla applicazione della direttiva nitrati, destinata ad avere un forte impatto sui costi delle imprese zootecniche.



    COMMENTO personale: secondo me no! non ci sarà carne a sufficenza per tutti, con sommo gaudio dei vegan! Però allora vedremo chi aveva ragione, se i vegetariani, perchè tutti dovranno sfamarsi in gran parte con i cereali o gli onnivori, cioè la maggior parte degli umani!
    In ogni caso la zootecnia, per la direttiva nitrati, per il benessere degli animali, per l'aumento dei costi di produzione è il calo dei redditi agricoli (cioè sempre meno giovani fanno questo lavoro), per il problema degli ogm (ampiamente discusso nei post precedenti) e per milli altri motivi, diminuirà drasticamente.
    Allevare è molto complesso e le normative aumentano le problematiche, quindi il destino è segnato, almeno nei paesi industrializzati, dove fare qualsiasi altra attività, in generale sarà un po' piu conveniente.
    Probabilmete assisteremo ad un ritorno al passato, come già accade negli Stati Uniti, dove la lunga mano delle multinazzionali ha di fatto monopolizzato il settore, mettendo alla corda moltissimi allevatori, anzi portando interi settori al fallimento, vedi il settore avicolo americano con 5 gruppi che possiedono oltre il 70% del mercato, riducendo gli allevatori ad essere dipendenti a casa loro (percepiscono 1 cent a capo allevato, dopo aver perso la loro azienda a favore delle ditte!).
    Mentre stanno avendo un enorme successo i piccoli allevamenti nelle contee rurali, con addirittura le agenzie di viaggio che organizzano tour nelle varie aziende, per acquistare direttamente dai produttori, ovviamente molto più remunerativo e ben organizzato dei mercatini organizzati dalla coldiretti o dei "gas" italiani...
    Questo sistema però non permette a tutti di accedere sempre alla carne, ma solo occasionalmente, visto che i piccoli allevamenti non sono in gradi di soddisfare tutta la domanda, diciamo che sarà un prodotto di nicchia, molto costoso e quindi per i meno abbienti non disponibile, un po' come 50 anni fà in italia dove la carne la mangiavano i ricchi e i contadini, gli altri aspettavano la domenica!!!

    Io per fortuna faccio il CONTADINO!!!
    ciao claudio

    Edited by MetS - 28/9/2008, 22:37
     
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12 replies since 24/9/2008, 11:53   3354 views
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