il riscaldamento globale è pericoloso?

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  1. claudiocosta
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    Dal libro di Singer " La natura non l'attività dell'uomo governa il clima"

    9. GLI EFFETTI DI UN MODESTO RISCALDAMENTO SULL’ECONOMIA SONO PROBABILMENTE POSITIVI
    Chi esprime preoccupazioni che il riscaldamento globale antropogenico possa implicare effetti dannosi sulla salute e sul benessere dell’umanità, asserisce che vi sono connessioni tra l’incremento, anche modesto, della temperatura, da un lato e, dall’altro, l’aumento di casi di patologie e di mortalità dovuti a stress da calore, la diffusione di malattie tropicali come la malaria o la febbre dengue, gli effetti negativi del riscaldamento su alcune attività industriali. Vi è però scarsa evidenza che sostenga queste asserzioni e, al contrario, considerevole evidenza a sostegno dell’asserzione opposta, secondo cui temperature più elevate sarebbero di beneficio alla salute e alla prosperità dell’umanità.

    • Benefìci alla salute da temperature più calde Nelle regioni temperate, la mortalità e l’incidenza di malattie tendono a mostrare evidenti massimi primari in inverno e massimi secondari in estate. Anche se i massimi secondari estivi sono più accentuati nelle regioni con estati più calde, come nel sud degli Stati Uniti e dell’Europa, anche in queste regioni i massimi estivi sono più bassi di quelli invernali. Un riscaldamento di anche 3 °C nei prossimi 100 anni sarebbe nel complesso benèfico all’umanità, perché la riduzione della mortalità e delle patologie sarebbe diverse volte maggiore del loro aumento dovuto a eccessivo calore nel periodo estivo [Laaidi 2006; Keatinge 2000].
    La pretesa che la malaria si diffonderebbe di più in un clima più caldo è stata severamente criticata da Paul Reiter, professore all’Unità delle Malattie Infettive e da Insetti dell’Istituto Pasteur di Parigi, in Francia, il quale precisa che l’incidenza di malaria dipende da un vario numero di fattori, pochi dei quali correlati al clima o alla temperatura. Storicamente, la malaria si diffuse in ampie aree del pianeta, anche temperate e perfino in aree fredde della media latitudine [Reiter 2005].

    • Benefici economici dal riscaldamento globale
    Effetti economici benèfici da temperature più calde comprendono, nelle aree temperate, più lunghe stagioni di crescita delle piante, con benefìci all’agricoltura e alle industrie forestali [Idso and Idso 2000], minori spese per il riscaldamento degli edifici, e inferiori costi di costruzione. Mendelsohn e Neumann [1999] hanno presentato una raccolta e analisi – riassunta nella Figura 26 – delle numerose precedenti indagini sui costi e benefìci da riscaldamento globale. Mendelsohn e Neumann hanno assunto, per il 2060, un aumento di
    2.5 °C in temperatura, del 7% in precipitazioni, e fino a 530 ppm in concentrazione atmosferica della CO2; condizioni, queste, che essi stessi ammettono “possano essere un po’ più severe di quelle previste dal più recente rapporto dell’IPCC (1996a)”. Essi hanno trovato che l’impatto complessivo del riscaldamento globale sull’economia americana nell’anno 2060, in assenza di alcuna azione mitigatrice delle emissioni, sarebbe, nel complesso, positivo, con un attivo di 36.9 miliardi di dollari (del 2060), pari al 2% del PIL previsto per quell’anno. In dollari del 2001 equivarrebbe ad un attivo di 11.5 miliardi. I benefìci del riscaldamento globale sulle industrie agricole e forestali supererebbero di molto le perdite subìte dalle industrie energetiche o dai danni alle strutture costali. L’economista Thomas Gale Moore [1998] ha anche trovato che le prime stime effettuate esagerarono i costi dovuti al riscaldamento. Usando i dati storici disponibili, Moore è pervenuto a calcolare che se negli USA le temperature fossero 4.5 °F più calde, vi sarebbero ogni anno 41.000 decessi in meno da malattie respiratorie e di circolazione.

    I benefìci del riscaldamento globale sugli Stati Uniti – ha egli stimato – supererebbero i costi di ben 104.8 miliardi di dollari (del 1990) all’anno.

    La natura, non l’attività dell’uomo, governa il clima
    Stima dell’impatto annuale sugli USA per un raddoppio della CO2
    (miliardi di dollari del 1990) Settore Economia del 2060 Economia del 1990 Stime di impatto per settori di mercato
    Agricoltura +41.4 +11.3
    Foreste +3.4 +3.4
    Risorse d’acqua (solo mercato) -3.7 -3.7
    Energia -4.1 -2.5
    Coste -0.1 -0.1
    Pesca da -0.4 a +0.4 da -0.4 a +0.4
    Totale +36.9 8.4
    (settori mercato) (+0.2% del PIL 2060) (+0.2% del PIL 1990)
    Stime di impatto per settori non di mercato
    Qualità dell’acqua -5.7 -5.7
    Settore ricreativo +3.5 +4.2

    L’effetto netto del modesto riscaldamento causato dal raddoppio della concentrazione di anidride carbonica in atmosfera sarebbe, per gli USA, probabilmente positivo, essendo i benefici superiori ai costi di circa 36.9 G$/anno nel 2060 (+0.2% del PIL del 2060).
    La tabella è adattata da Mendelsohn and Neumann 1999, Tabella 12.2, p. 320

    Edited by MetS - 16/3/2009, 05:23
     
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