L'ecologica Danimarca e gli inceneritori

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    13 Aprile 2010, sù Rai 3 è andato in onda un servizio di TG Leonardo (Tg della scienza per chi non fosse al corrente) sulla Danimarca che avrebbe approvato la costruzione di 10 nuovi inceneritori da aggiungere a quelli gia presenti sul territorio.
    Alla notizia mi è subito venuto in mente il nostro famoso comico Beppe Grillo e il suo movimento.
    Primo perchè spesso l'ho sentito far riferimento ai Danesi come dimostrazione di un popolo civile e saldamente interessato alle tematiche ambientali e alle energie rinnovabili.
    Secondo perchè una delle tematiche ricorrenti alle sue prediche c'è il no convinto agli inceneritori!
    (Nelle recenti elezioni mi capitò tra le mani un giornalino del suo movimento, dove tra i loro propositi vi era una netta condanna [ pure ai cuginetti dell'Italia dei Valori] per la politica degli altri partiti favorevoli alla realizzazione di nuovi inceneritori).
    Al chè non ho potuto fare a meno di notare l'aperto contrasto tra ciò che dice il nostro comico nazionale e le scelte operate da un paese che lui ci porta ad esempio; chissà come avrà reagito alla notizia, l'avrà presa sul ridere o avrà gridato al "tradimento"? :zero32:
     
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    In tutta europa gli inceneritori sono la soluzione migliore all'annoso problema dei rifiuti domestici (e non solo).
    In Francia ve ne sono oltre 159 e hanno recentemente approvato la costruzione di altri 22.
    In Italia si assiste allo sport dello scarica barile, ribaltando le responsabilita' al vicino pur di levarsele dal proprio orticello.
    La Danimarca, il piu' verde dei paesi europei sa perfettamente che un inceneritore fa meno danni all'ambiente del BBQ che uso io d'estate per farmi una grigliata e allora li costruisce.
    In Italia come ben sapete stanno a litigare per trovare spazi adatti per stoccare i rifiuti, fanno le truffe con le ecoballe e via dicendo.
    Se non l'avete ancora capito il mondo politico vecchio stampo (e Grillo che politico non e') sposa le uniche politiche che conosce da vecchio qual e' per credere di soppravvivere.
    Ma il cittadino italiano e' cambiato ed ai giochetti di potere non crede piu' e quindi dice si al nucleare, si agli inceneritori, si alle rinnovabili.

    Il mondo cambia, piano piano per fortuna anche in Italia.
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  3. espositore
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    Allora la mia regione è rimasta parecchio vecchia dato che qui i Grillini hanno avuto più consensi che altrove!
     
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    Upperei volentieri questa vechcia discussione...

    Qualcuno ha letto il libro "EcoBalle" dell' Ing. Rabitti?

    Una delle cose ben spiegate nel libro è che la tariffa incentivante per il kWh prodotto da incenerimento
    (evito oculatamente l'uso del termine "termovalotizzatore" ... odio gli eufemismi !!!)
    è stata determinata oculatamente per rendere "redditizio" l'esercizio di tali impianti,
    anche in assenza di una adeguata vagliatura del CdR (combustibile da rifiuto).
    In altre parole, per guadagnarci anche se si brucia dell' umido.


    Commento personale...
    Io potrei non essere contrario all'uso degli inceneritori, per bruciare CDR selezionato, energeticamente efficiente, e per inviare il calore da smaltire a valle delle turbine in una rete di teleriscaldamento....
    (quindi stoccherei CDR in estaste per bruciarlo in inverno... per scaldare, qualcosa bisogna pur bruciare ...)
    ... ma cosa si fa invece ?

    Edited by mariopagnanelli - 3/7/2013, 01:19
     
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    Il discorso degli inceneritori non riguarda la convenienza ambientale o ecologica ma esclusivamente le competenze di chi si occupa di rifiuti.
    In Italia si preferisce stoccarli perche' a qualcuno conviene attraverso vari passaggi c'e' chi ci guadagna, mentre se andassero agli inceneritori ecco che non ci guadagnano piu' quelle frange pseudo legali completamente mafiose che hanno messo l'occhio e le mani sul business dei rifiuti, che oltretutto fanno anche comodo a altre nazioni a cui si e' iniziato a venderli.
    Ecco spiegato uno dei problemi ma ce ne sarebbero molti altri.
    L'Italia poi e' il paese delle chiacchere, a parole siamo bravi in tutto, nei fatti solo di chiacchiere e niente di piu' e cosi' mentre gli altri, i vicini, fanno, costruiscono, creano impianti efficienti, che bruciano senza inquinare e recuperano tutte le sostanze dei rifiuti noi ci balocchiamo con le discariche puzzolenti che inquinano le falde e le inquineranno per altre trecento anni...
    Che vi devo dire?
     
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    CITAZIONE (MetS @ 12/7/2013, 23:48) 
    Il discorso degli inceneritori non riguarda la convenienza ambientale o ecologica ma esclusivamente le competenze di chi si occupa di rifiuti.

    Ma... per "competenze" ...
    intendi "il sapere"...
    ...o "gli emolumenti" ... ?
     
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    Il sapere, degli emolumenti non mi interessa nulla.
    Il discorso comincia da li, poi non sapendo, non conoscendo ecco l'aggiustatina all'italiana, quindi le competenze economiche, ma quello e' un discorso diverso. Prima c'e' tutta l'ignoranza di chi non sa come fare.
     
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    L'ho detto apposta...

    In realtà i nostri amministratori possono permettersi fior di consulenti (tanto li fanno pagare a noi...).
    Non credo proprio sia questione di ignoranza.
    Semplicementa mirano al massimo tornaconto personale. (magari approfittando dell'ignoranza... dell'elettore medio... !)

    E allora sarà anche vero che ci sono chissà quali interessi (e utili... per qualcuno) sulle discariche.
    Ma gli inceneritori non sono da meno.
    Se ci fosse stata la volontà politica di costruire inceneritori nell'interesse della popolazione,
    questi sarebbero alimentati esclusivamente con una frazione di rifiuti selezionata, nel senso di un CdR (combustibile da rifiuto) energeticamente valido (secco, per dirne una) pur essendo privo di tutto ciò che è recuperabile, e si tratterebbe di impianti sufficientemente piccoli da poter essere collegati in reti locali di teleriscaldamento.
    Il CdR verrebbe stoccato in estate per essere bruciato in inverno.
    La cosa più difficile da stabilire rimarrebbe la T di esercizio degli impianti.... se stiamo sopra i 1200°C, evitiamo di produrre diossine... però facciamo le micropolveri... quale sarà il male minore?


    E invece...
    con precisione ragionieristica sono state stabilite tariffe incentivanti sul kWh prodotto, tali da renderli economicamente sostenibili
    qualsiasi cosa venga bruciato (mi riferisco perfino all'umido).
    E' una truffa vergognosa che sottare risorse alle vere fonti rinnovabili, sottrae materia prima secondaria che potrebbe essere avviata al riciclo, e appesantisce sulle spalle di tutti la bolletta energetica.
    Per di più, richiede un dispendio colossale in combustibile.
    Altro che produzione di energia !

    Edited by mariopagnanelli - 23/7/2013, 02:53
     
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    (...l'altra faccia della medaglia è che con la medesima precisione, tutti i mezzi di informazione di massa che parlano di inceneritori
    (anzi, coniando il termine di "termovalorizatori") si guardano bene dallo specificare che l'energia "prodotta" da tali impianti
    è INFERIORE a quella del combustibile immesso ... !!
    (far evaporare acqua consuma energia)
    E questo è un bel surrettizio, creato ad arte proprio per perpetuare l' ignoranza.... dell'elettore (non certo dell'eletto...) !
     
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    L'inceneritore per produrre energia e' un prodotto che funziona, in FRANCIA ce ne sono oltre 120, idem in Germania e pure nell'ecologica Danimarca.
    Pero' nei tre Paesi menzionati la raccolta differenziata dell'immondizia funziona bene, e allora l'inceneritura altrettanto.
    Da noi ne fanno un prodotto che produce quattrini per i politici.

    Auguri.
     
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    Alla fine, stiamo dicendo cose simili con parole diverse...
    tutto dipende da "come" viene fatto.

    La domanda interessante è un'altra
    (e qui non ho dati "di prima mano" per ragionarci su in prima persona):
    con gli impianti "già costruiti" (a livello europeo),
    spingendo veramente al massimo differenziazione riciclo e riuso ,
    la frazione rimanente dei rifiuti
    (non recuperabili , non riciclabili, ma dotati di adeguato potere calorifico da costituire un buon CdR )
    è in quantità tale da richiedere la costruzione di nuovi impianti ?
     
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    Si, in Italia esistono 63 inceneritori, di questi almeno un paio sono in manutenzione semi perenne, nel senso che dovrebbero essere in shut down da diverso tempo.
    In Europa ci sono altri numeri: la francia detiene 123 impianti, per un numero di abitanti leggermente superiore in tutto sono circa 500.
    Ovviamente chi dispone di discariche invece di inceneritori ha piu' problemi di eliminazione dei rifiuti solidi.
    Alla lunga le difficolta' italiane verranno fuori e poi vediamo chi ride (o piange)
     
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    Rallentiamo ... non saltare dei passaggi !

    (gli inceneritori non si costruiscono "perchè li hanno fatti gli altri " ... ! )

    Il calcolo che proponevo è un altro.
    Quanti impianti servono per bruciare "la frazione di rifiuti non altrimenti recuperabili e che al contempo dà un CdR efficiente "?

    In altre parole:
    gli attuali impianti, attualmente sono impegnati a compiere un certo lavoro.
    Siamo tutti d'accordo che continuino a lavorare come adesso (con una selezione del rifuito basata su scelte "politiche"),
    o è ora che decidiamo di far lavorare gli impianti SOLO per la frazione di cui sopra, e quindi NON PIU' bruciare sostanze altrimenti recuperabili ? O che non hanno potere calorifico?
    Quanta è questa frazione?
    Quanti impianti servono per QUESTA frazione ?

    Questo è il calcolo.
     
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    Non so risponderti nello specifico, e sarebbe anche complesso per un addetto ai lavori che non sia introdotto in tutta la materia molto complicata. Si possono effettuare ricerche sul web ma non in agosto mese festivo per eccellenza, rimandiamo a settembre?
     
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    Ok ! L'importante è che finalmente abbiamo chiarito il punto.
     
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