Carburanti dalle alghe entro il 2020

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  1. francesco1966
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    Carburanti dalle alghe: dodici aziende li produrranno entro il 2020
    Dallo studio 'Algae 2020', presentato al World biofuels market si evidenzia che solo una dozzina di società hanno la strategia e i partner giusti per passare da uno stadio di progetti pilota alla dimensione commerciale


    Adattando un antico proverbio, si può dire davvero che “Se son alghe fioriranno” presto. Una dozzina di società riuscirà a utilizzare le alghe per creare benzina e diesel “green” su larga scala entro il 2020. Solo queste società ce la faranno in quanto hanno la strategia e i partner giusti per passare da uno stadio di progetti pilota alla dimensione commerciale.

    E' quanto evidenzia lo studio Algae 2020, presentato a Rotterdam in occasione del World biofuels market. Le strategie vincenti riguardano una programmazione sul lungo e sul corto periodo e un coordinamento di più attori in diversi campi.

    Queste 12 società leader, che hanno progredito con successo nei progetti pilota e di dimostrazione su scala nell'uso delle alghe, non si limitano a produrre etanolo o biodiesel ma sono anche in grado di mettere sul mercato carburanti sostitutivi come biojet e diesel rinnovabile, prodotti molto richiesti oggi dall'industria.

    Ecco la chiave del loro successo, che le porterà a trasformare quello che oggi è un sogno o poco più di laboratorio in realtà: la diversificazione, che risponde alle richieste del mercato. Lo sfruttamento delle alghe quindi deve essere pensato per produrre biodiesel ma anche per creare etanolo e diesel rinnovabile, biojet e biobutanolo.

    Sempre dallo studio Algae 2020 emerge che un’altra strategia vincente: quella della collaborazione tra diversi attori. Se laboratori di ricerca, industria, governi, investitori e produttori collaborano nel condividere e affrontare insieme le sfide tecnologiche chiave riescono a cogliere le opportunità basate sulla domanda di mercato. Una maggiore facilità ad accedere ai fondi e ad attirare interessi pubblici e privati presenti sul mercato alla fine determina le condizioni migliori per commercializzare prima della concorrenza i biocarburanti a base di alghe (a.b.).

    Fonte: ZeroemissionTV
     
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    Immane Rompiball

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    C'è un piccolo inghippo in tutto questo. L'inghippo che ha fatto crollare la BioKing. È un inghippo subdolo che non si vede, non si tocca, inodore, incolore, insapore... Si chiama CO2.
    Le alghe sono piante, si cibano di NPK (azoto, fosforo, potassio) acqua, calore e luce. Ma come mai NPK, acqua calore e luce diventano legno, o olio combustibile? Non manca qualcosa? Già, qualcuno si è dimenticato della CO2. Ma cen'è tanta nell'aria, che ti metti a comprarla? Bene, gli alberi impiegano anni a crescere proprio perchè la loro struttura a base di carbonio viene convertita proprio dall'anidride carbonica nell'aria. E siccome l'anidride carbonica nell'aria È POCA ci mettono tanto a crescere. Perchè le alghe in mare fanno così presto a crescere? Perchè in mare c'è una concentrazione di CO2 enorme rispetto all'aria. Ma guarda un pò.
    Quindi, il problema delle alghe non è altro che la quantità di CO2 di cui si deve disporre e che se si vuole una rapida crescita deve essere acquistata a livello industriale e costa tantissimo, tanto da rendere fallimentare una coltura di alghe comprando CO2.
    Allora basta "sequestrare" il CO2 dall'atmosfera? Ovvio. Trovate un sistema abbastanza efficiente e vediamo. Anche, se, un sistema per ottenere CO2 gratis ci sarebbe ma questa è un'altra storia. :rolleyes:
     
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1 replies since 30/3/2011, 14:32   106 views
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