Posts written by Lawrence

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    Vabbè, ormai faccio di tutto, anche le "ricerche nel settore" anche nella "traccia" nel "disco" nel "cilindro"... così divento, magari, un buon sistema operativo... :)
    Comunque, ormai, il nostro disco, il disco "italia", s'è guastato da tempo e tutti i settori sono pieni di BUG di mancate allocazioni, di errori di scrittura, di lettura, di CRC e... Occorre proprio "cambiare disco"... :lol:
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    Ecco, se mi dice dove vai, vengo anch'io. Un pò so usare il cad 3D per il resto imparo...
    Ma cosa fa il tuo "capo" o la sua industria? :unsure:
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    Rispondendo rapidamente alle tue domande...
    La ReAct è da poco che è nata da un gruppo di persone che prima lavoravano come dipendenti di una azienda che a sua volta lavorava per altre aziende che a loro volta lavoravano per grandi aziende nazionali del settore petrolchimico e industriale. Il problema nasce dal fatto che in Italia la struttura sociale è basata su un mucchio di disonesti incompetenti che credono (a torto) di sapere solo concludere affari ma sono solo procacciatori di affari e di lavoro e non titolari di aziende. Voglio solo dire che i tecnici anche se sono bravi, seri, preparati, hanno sempre a che fare come i braccianti della raccolta del pomodoro al sud, con "caporali" che sono conosciuti nel settore. Quando il caporalato cade in disgrazia anche tutti i tecnici rimangono senza lavoro. La React è una società nata dai disoccupati causati dalla crisi che a sua volta ha costretto i caporali a fallire o a chiudere in liquidazione. La React non ha impianti costruiti di suo, ma ha partecipato in forma tecnologica alla costruzione non solo di gassificatori ma anche di depuratori per acque, di impianti per il recupero di olii esausti, impianti per la gestione dei gas liquidi, impianti nelle raffinerie e nel riciclo di più o meno qualunque cosa olte che ad impianti di automazione per altri settori. Tra tutti questi anche al revamping di gassificatori di altri costruttori e alla costruzione di un impianto da 1MW.
    Un errore comune che viene fatto è, quindi, proprio quello di valutare un'azienda per ciò che ha fatto e non per ciò che è in grado di fare.
    I prodotti della React sono lo stadio successivo di sviluppo dei microgassificatori per il popolo dell'agricoltura. Tutti, fino ad ora, si sono "affannati" a descrivere il loro gassificatore come unico e raro, ma nessuno ha capito che un agricoltore non è un ingegnere multidisciplinare laureato in elettronica, informatica, meccanica, chimica ecc... in grado di far funzionare impianti complessi. Un agricoltore è essenzialmente un "utente" al quale serve qualcosa che funziona da se. Un trattore è già qualcosa di complesso, una mietitrebbia è da super-specialisti. Ecco uno dei tanti motivi per cui i gassificatori fatti con i soliti criteri non hanno funzionato. Ovviamente, oltre al fatto che tra tutti non sono stati capaci di fare un bidone di gassificatore che funzionasse minimamente.
    Quindi, la React, e li conosco bene, sono capaci di fare qualcosa di notevole se riescono a finanziarsi che è il vero problema di questo paese ormai più povero dello Zimbabwe.
    Ma, dicevamo di essere brevi...
    Forse ho sbagliato sito adesso sono riuscito ad aprire quello giusto di Varesenergy. E non saprei pronunciarmi perchè dicono tutto e nulla. Oggi quello che va di moda, l'ultima tendenza italiana, visto che nessuno ha avuto successo nel fare il prodotto giusto e non c'è modo di accedere a finanziamenti per il solito problema che se non hai fatto un impianto nessuno te lo compra e se nessuno te lo compra tu non hai garanzie per finanziarti, la cosa che è stata scoperta è, come al solito, importare!
    Improtare, dalla Cina (Fenghyu ), dalla Germania (Kuntschar, Burkhardt, Spanner) ecc... mettendone in parallelo quanti ne serve per fare il 200kW o più. Non offrono un'assistenza, l'automazione è tutto meno che automatica ecc... Le solite idee marce dei venditori di fumo. :)

    In tanti hanno avuto delle buone idee, ma un gassificatore è solo un bidone di acciaio con molti accessori intorno. È estremamente facile da costruire, ma se si inzeppa il "biodone" di ammennicoli inutili, alla fine il "bidone" non funziona e non si sa perchè. Un gassificatore è essenzialmente quello "un bidone". Però, per normativa viene richiesto che non inquini, ancor meno di un gruppo elettrogeno, ancor meno di un lavatoio per i panni sporchi, che non abbia impatto ambientale di nessun tipo anche meno di un albero di fichi, che puzzi meno di un allevamento di bestiame, che sia superefficiente al punto che l'energia prodotta sia superiore a quella immessa, che alla fine i sottoprodotti siano oro, incenso e mirra. Anche se oro, incenso e "birra" andrebbe bene ugualmente. Che funzioni per 370 giorni l'anno per 25 ore al giorno senza manutenzione e al massimo che anche il maniscalco di Orbazzotolu sia in grado di ripararlo, che funzioni con qualunque tipo di biomassa dai rifiuti dell'edilizia, mattoni, cemento, calcestruzzo, fino ai rifiuti dell'industria casearia pontina, passando anche attraverso i rifiuti alieni provenienti da Andromeda... Altrimenti non si vende, perchè l'Italiano è un cliente "sofisticato"...
    Poi, non importa se servono quattro ingegneri, dodici periti tecnici, quaranta operai, e settantacique conduttori certificati, approvati, con almeno trentadue diplomi di certificati per i corsi della regione, della provincia, del comune, della circoscrizione, ed il "grande attestato onorifico della presidenza della repubblica".
    Semplicemente, un reattore modello bidone, con connessi automatismi perchè funzioni bene con un tipo di biomassa specifica, con quella potenza senza "ammennicoli, e carabattole" che non emetta fumi tossici e puzzolenti e altri sottoprodotti inquinanti , non basta.
    Non parliamo poi dei colori a disposizione che devono essere compatibili con il paesaggio circostante... :)
    Ecco, perchè non si riesce a fare un gassificatore serio. Un gassificatore è come un trattore o una mietitrebbia, è un prodotto industriale per l'agricoltura e non deve essere un prodotto di culto per maniaci ambientalisti fanatici malati di turbe mentali.
    Ecco, perchè per perseguire chi è malato di turbe mentali ci sono altri malati di turbe mentali e/o sempre i soliti che cercano di fregare il prossimo vendendogli la ormai famosa "pallina che indovina".
    Gli "sciamannati" nascono proprio dall'incrocio tra industria, tecnologia, e "ambiente".
    L'ambiente è ovviamente una cosa che riguarda tutti, ma pare attirare gli "sciamannati" come l'"orgonite attira l'energia orgonica", i "cloudbuster sparpagliano le scie chimiche" ecc...
    Aggiungiamo la gestione demenziale dei finanziamenti e la gestione sciagurata di banche e finanza, la diffidenza generica degli italiani perchè sono carenti di istruzione tecnica e la spiegazione è garantita.
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    Ma come? Mai sentito della ReAct? :o:

    www.reactsrl.it

    Il primo è un forno da cucina... :o:
    I secondi hanno tante buone idee... :rolleyes:

    Ma in fondo si, i gassificatori arriveranno in Italia tra una ventina di anni, quando gli incentivi non ci saranno più, quando il nucleare avrà ripreso piede ed il petrolio costerà 10 dollari al barile... e l'energia a costo zero sarà ormai diffusa in tutto il mondo... Ma non c'è da preoccuparsi l'Italia e gli italiani son così... :lol:
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    Il problema non è tanto che sono ladri, disonesti, ricattatori ed ogni specie di criminalità possibile. Il peggio di tutto ciò è che sono profondamente scemi e ancor peggio pensano che anche gli altri lo siano. Per questo banche, organizzazioni statali, ecc... sono in crisi profonda. Perchè non sono intelligenti proprio "punto"... :sick:
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    Senz'altro sono meno ladri e bugiardi, come diceva Elliott Ness... Ma quelli che davvero stanno bloccando l'Italia sono i politici ignoranti (tutti) e le banche che non sanno fare il proprio mestiere. Forse davvero converrebbe scappare da questo lembo di terra dimenticato da Dio.
    Italia, Sodoma e Gomorra... Attenti alla pioggia e non voltatevi indietro che vi tramuterete in statue di sale. :)
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    Allora Mets, quanti gassificatori hai venduto oggi? :lol:
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    La migliore indicazione è che tu cambi settore. Pare che in questo paese di debosciati siano tutti troppo occupati a chiedersi come e perchè credere al prossimo o a trovare qualcuno che gli dica perchè un gassificatore dovrebbe funzionare piuttosto che cercare di capire per se stessi di cosa si sta parlando. L'ignoranza letale ormai avvolge questo paese e pare che sia una sindrome orizzontale in tutti i campi. In altre parole, tu devi avere la fidejussione bancaria giusta per ogni tipo di cosa che vai a fare a meno che tu non la faccia "per contanti".
    Probabilmente, tra non molto si diffonderà la garanzia di tradurre in schiavitù i creditori. Questo sarà il prossimo passo che le banche, le finanziarie, o gli strozini autorizzati chiederanno come garanzia.
    Non è un problema di updraft o downdraft, letto fisso o fluido, ma di finanziamento. Ovviamente, chi compra un gassificatore deve accedere ad un finanziamento non è che ci siano in giro tante aziende con una milionata di euro in mano in liquidi, in oro, o altro. E quando, questi si recano in banca o da una finanziaria scoppia il bubbone. Gli impianti a biomasse sono troppo rischiosi e quindi non sono finanziabili. (Punto).
    Detto questo, manda a caghèr l'Italia, gli italioti ed il loro arcaico modo di vedere le cose e vai a sviluppare all'estero. Detto questo, anche io, se trovassi qualcuno fuori da questo manicomio, me ne andrei più che volentieri. Il male peggiore, lo fanno ancora questi asini, perchè quando vai all'estero tutti ti schivano perchè sei un italiota ladro e bugiardo.
    Come, vedi, tu ti preoccupi di qualcosa di tecnologico mentre le preoccupazioni sono ben altre. Avevo appena 20 anni quandi mi resi conto che nel settore dell'automazione il dubbio principale con coloro per cui parlavo era: "Ma a me chi me lo dice che ti riesce di fare un programma?" Era circa il 1980. Adesso i dubbi di questi asini è sempre il solito. Finchè lasceremo agli asini le facoltà universitarie, la leadership delle industrie, ed i punti dove ormai si è incancrenito la politica e principalmente l'Asinologia, non c'è scampo per questa striscia di terra. Enrico Fermi è scappato. Marconi è scappato, e se è vero che Colombo era italiano se ne andò anche lui in spagna a cercare le caravelle. Quindi, mettiti l'animo in pace e apri un negozio di Esopranomeditazione, fatti chiamare il Mago Ascensionista e frega tutti questi beduini finchè puoi! ;)
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    Gli impianti sono tanti, tantissimi. Sono stati tanti, qualche milionata fino al 1960 quando arrivò il metano ed il gas di città scomparve.
    Quindi perchè ce ne sono tanti che non vanno? Ovvero, riformulando più correttamente la domanda, perchè non si riesce a farli funzionare?
    La risposta è sconcertante. Perchè in Italy siamo una manica di "cabrones".
    Ormai, grazie alla politica intestina, e non riferito all'interno del paese, l'industria e la tecnlogia è scomparsa. Diciamocelo chiaro, senza paure, l'Italy ormai è in mano ai deficienti che non capiscono neppure di esserlo. Ecco perchè non si fanno gassificatori funzionanti.
    Anzi, peggio. Molto più peggio assai!!!
    Non si riesce a fare più nulla che funzioni. Neppure impianti industriali di qualche tipo che siano funzionali. Anche quelli che apparentemente funzionano, funzionano solo in apparenza ma all'interno... gatta ci cova.
    Ancora a chiedersi come mai? Non è possibile che un grande paese basato sulla tecnologia (maddai!) come l'Italy, non possa avere una tecnologia "funzionante"?
    Appunto. Se stiamo a fare questi discorsi e a chiederci queste cose è proprio perchè abbiamo favorito principalmente la politica, la pubblica amministrazione, la burocrazia, le belle arti, il turismo, la salerno-reggiocalabria, la funivia tra Milatno e Catania...
    Mettiamo in testa (e a chi non ci crede consigliamo un pò di acutil fosforo) che l'Italy è stata depurata dalla politica fin dai tempi del fascismo. Gli Italioti dovevano diventari "duci" delle colonie e quindi dovevano studiare essenzialmente il latino, la storia della letteratura, come fregare il prossimo ecc... Poi, a seguito della guerra vennero costruite le industrie non perchè era "interessante" mettere in funzione il cervello.
    Adesso, se ritornasse di moda la locomotiva anzichè il treno alta velocità, in molti si metterebbero a costruire locomotive, ma ormai non si trova più quella tecnologia. Potremmo usare gli smartfone ma dubito che come per la carta igienica, funzionerebbero bene.
    Quindi, non solo i gassificatori in questo paese disperato non funzionano, ma anche moltissimi altri impianti non funzionano.
    Io dovrei essere felicissimo, e pieno di soldi, il mio lavoro consiste nel fornire tecnologia per gli impianti industriali e sono anche piuttosto bravo. Invece no. Sto a lamentarmi in questo forum, perchè devo sentirmi chiedere troppo spesso da dei deficienti "ma a me chi me lo dice che funziona?" sia un impianto di gassificazione che un pelapatate automatico, che un impianto per pulizia dell'acqua, o per il recupero degli olii esausti. Ormai, il mercato è così saturo di incompetenti, ciabattari, perecottari, casinisti, incompetenti... l'ho già detto? Questi sono quelli che avevano dissimulato tramite le loro arti teatrali ed erano sfuggiti alla prima citazione, che non si può più parlare di tecnologia, anche a livello base, che ci si sente dire: "ma a me chi me lo dice che 1+1 fa due e non tre o 1 e mezzo? Io non sono un tecnico, sono solo un amministratore e di queste cose non me ne intendo"...
    Certo, che non se ne intende. Gli Italiani che capivano qualcosa se ne sono andati all'estero oppure hanno aperto una panetteria, un edicola, oppure si fanno mantenere dalla famiglia in attesa di andarsene.
    Ecco, per quale motivo non ci sono gassificatori che vanno... in Italy. All'estero vanno. Sarà mica l'aria o un fattore di reti di energia orgonica?
    Eh? Non siete convinti perchè qualcosa che funziona c'è? Avete mai pensato che se si compra qualcosa all'estero questo funziona anche in quì? Gli impianti grandi sono tutti per lo più costruiti con tecnologia non italiana e messi insieme da ingegneri non italiani. Poi, arrivano gli italiani e li guastano. Ma questo è un'altro discorso.
    Non avete capito cosa ho voluto dire? OK fatevi una scatola di Acutil Fosforo o ciucciatevi una scatola di fiammeri, e poi rileggete. Vi siete offesi? Lasciate perdere il fosforo... con voi non c'è speranza! :lol:
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    Probabilmente si, ormai hanno provato di tutto. Dal reattore nucleare per riscaldare il reattore a gassificazione indiretta fino al catalizzatore ad energia orgonica... :)
    Uno dei tanti motivi che hanno indotto al fallimento i migliaia di tentativi è proprio quello di andarsi a cercare i problemi dove non sono senza voler affrontare quelli che veramente servono. In altre parole:"the fine art of self destruction" ... :zero17:
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    CITAZIONE (daddo6 @ 16/11/2015, 14:47) 
    Grazie Lawrence, vi pongo un problema. Ha senso usare, in questi impianti, un tiraggio bilanciato?

    Bhò! Lo scopo è di alimentare dei motori a scoppio a combustione interna, o qualcosaltro. Quindi è ciò che viene dopo ed eventualmente da buffer di accumulo, se viene usato, a dettare la portata e quindi quanto gas viene prodotto allo scopo. Quindi non si può dire a priori se è meglio spingere, tirare o entrambe le cose. L'unico problema sul "tiraggio" è che occorre qualcosa che agisca sui gas, normalmente sporchi, caldi, appiccicosi ecc... quindi, pericolosamente deperibile a lungo, ma anche a breve andare.
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    Bhò. Non saprei dire. Spesso si rischia di essere "pezzenti" perchè non si conosce il mercato, le varie innovazioni ecc... e quindi quando si risponde in questo modo si lo "show degli ignoranti". Però, credo anch'io che tutte queste belle cose si facciano da tempo. Poi bisognerebbe capire se l'energia impiegata, la tecnologia, i risultati ecc... non siano particolarmente buoni. P.es. a me uno 0.5% di inquinanti in un olio riciclato per base nuova sembra tanto, ma forse non è così chissà... :unsure:
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    Mamma mia che gentaccia che circola! :lol:
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    ... il tempo passa ed il lupo non perde il vizio... :wacko:
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    Ma... Ely non era la famosa stagista Canadese? :blink:
    Io ho visitato la fabbrica della Uniconfort e ho visto di prima persona come lavorano e devo riconoscere di aver visto una bella fabbrica con prodotti molto ben fatti. Ora, non mi hanno pagato per fare pubblicità, ma ero rimasto a quest'impressione. Un mio ex collega che lavorava come manutentore in quell'impianto mi ha, invece, detto che i problemi erano più che altro di Turboden. Ma è comunque, il punto di vista di un manutentore. Voglio dire, non si sa mai qual'è la realtà. Però, può anche essere la progettazione che non ha funzionato. È molto comune, che in un impianto composto da molti buoni prodotti messi insieme un progetto bacato ed un controllo di processo isterico su di una base poco addomesticabile sviluppata da ragazzini presuntuosi ed arroganti senza esperienza ma con tante idee porti a risultati disastrosi. Anche gli impianti Bio&Watt hanno alla base questo tipo di problemi con in più l'ingegneria pressappochista.
    Comunque, dai gassificatori agli impianti di pulizia delle acque, passando per tutti gli impianti che riuscite ad immaginare, in Italy i problemi sono sempre i soliti. Scarsa esperienza sul campo dei progettisti. Scarsa esperienza dei programmatori, scarsa esperienza degli sviluppatori dell'automazione. Scarsa esperienza dei proscessisti. Massima approssimazione di tutti e più che altro taccagneria infinita dei finanziatori. Aggiungiamo un pizzico di mancanza di fiducia da parte di tutti, da colui che fa le pulizie fino al direttore dei lavori. Ed il gioco è fatto. Questo, parlando di industria. Se parliamo di impiantini da 20-50kW da condominio il discorso cambia. Io ho una stufa a legna in casa che funziona sempre bene. Ma non funziona 24/24h per 8000 ore l'anno. L'alimentazione è automatizzata con umano dedicato e la tecnologia estremamente semplice. :lol:

    P.S.
    Dimenticavo l'aria rifritta. Ho tirato il sasso nello stagno per vedere se il direttore commerciale della Pirox Italia perdeva del tempo con noi. L'idea sulla Pirox (semplificativo della Soc. Pirox Italia ecc...) me la sono fatta sui documenti che si trovano in rete (loro), sulla descrizione del processo impiegato, sulle chiacchiere di qualcuno che c'è stato a vedere (forse Francesco stesso) e/o altri. Purtroppo, i costruttori di impianti sono tantissimi e ricordarsi il perchè ed il chi attraverso gli anni non è semplice. Comunque, i problemi, come dicevo poco sopra sono comuni a "tutti" i piccoli nuovi costruttori. Problemi che per i grandi colossi industriali non esistono. Qualcuno? GE Power, Siemens, Chinook, ABB, ecc... Perchè? Mi sembra ovvio. Anche se, iniziano ad esserci realtà medio piccole che si stanno avvicinando alla meta. Meglio tardi che mai.
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