Posts written by Lawrence

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    Ma dai... o scendi dal trono... -_-

    :eufacc:
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    Lasciatemi un attimo insistere... I "processi" non devono essere "validati" (se per processo si intendono la reazione di Fisher Tropsch o la gas shift ecc...) lo sono già ormai da più di un secolo. Il problema da "validare" è la cocciutaggine incallita, il vizio di portare le vipere in tasca o di essere focomelici degli italini (ma in genere anche di altri popoli) l'improvvisazione, la cocciutaggine (eh? l'ho già detto? Mi pareva!) docevo, la cocciutaggine, il morbo di stoltstain, la mania di ebetel et al... :)
    Il fatto concreto è che ci piace "inciospare" spendendo poco, prove... per cosa? Tanto io "sò ganzo"... oppure c'ho un c... lasse che posso fare qualsiasi cosa tanto "non può non funzionare"... E così il paese va a ramengo.
    Poi, ci sarebbero quelli che vogliono guadagnare tutto loro, quelli che i soldi se li tengono per se, quelli che vogliono tutto e spendere nulla, quelli che gli affari con loro non li fai... nel senso che l'affare lo vogliono fare solo loro e tu devi lavorare gratis. Quelli che per farti pagare gli devi sequestrare la famiglia... Altro che processi... :sick:
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    Ecco... sta prendendo piede la bufala del "più piccolo più grane". Fino a ieri circolava la bufala del "più grande di 100kW non può funzionare"... :wacko:

    Sono d'accordo che chi compra un impianto di gassificazione lo fa con l'esperienza di comprare il panda dal concessionario, e quindi lo alimenta anche a grappa invece che di benzina. Comunque, non è vero che gli impianti si "gestiscono" con qualità e umidità e dimensioni del prodotto. Quest'idea vien fuori dagli anni 80 su impianti prototipo praticamente senza automazione. Gli impianti se costruiti secondo lo stato dell'arte di oggi possono essere piccoli, medi, grandi ed enormi. Possono essere costruiti secondo almeno una decina di tecnologie diverse e rendere molto, poco, o non funzionare affatto in tutti i mix possibili. Purtroppo, i motovi perchè questi impianti non funzionano o funzionano male per poche ore è indipendente dal tipo di impianti nel senso che questi problemi sono tipici della "New Italian Industry". Ci sono impianti di incenerimento, impianti per la depurazione acque, per la triturazione delle pietre, per la produzione dell'asfalto, produzione vernici, smaltimento acque di concia, riciclo olii esausti, produzione di gecam, trattamento del vetro, macchine per la lavorazione del legno, macchine per la produzione calzaturiera... raddrizzamento delle banane, produzione dei cocomeri quadrati... E quant'altro, che non vanno e che hanno i medesimi problemi che hanno i gassificatori. In sintesi, i vecchi progettisti, con i vecchi metodi, i vecchi tecnici, i vecchi operai che sapevano ciò che facevano con la tecnologia dell'epoca, ovvio, ma tutto funzionava. La vecchia olivetti lettera 22 non necessitava di un aggiornamento software ogni giorno e non soffriva di attacchi da virus e non diventava lenta a scrivere dopo due anni perchè il sistema ormai era vecchio ed i programmi nuovi. I torni avevano una scatola norton che non perdeva la memoria quando si scaricava la batteria. Oggi abbiamo una tecnologia molto spinta in tutti i settori, i gassificatori, come tutti gli altri impianti e/o macchine ne sono pieni e le maestranze non ci capiscono una cippa. Questo è il punto. E ora non mi venite a dire che non è così e che è solo colpa delle dimensioni del cippato in rapporto alla lunghezza d'onda dell'energia orgonica che viene sviluppata... :zero17:
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    :zero17: :faccinea: :convilla:
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    Eccolo, alla fine è caduto in tentazione... e si è iscritto. :)
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    Siamo messi male, si, mooooooolto male. La preparazione scientifi-progettuale è un disastro in questo paese. Solo alcune aziende hanno qualche ingegnere che sa fare impianti e questo non è certo in Itaglia ma è a lavorare altrove.
    Lo standard per la manodopera, la manutenzione e la conduzione, inoltre è pietoso. Anzi, peggio.
    Non solo i gassificatori ma anche qualsiasi altra cosa in "Itaglia" è difficile da fare. A meno che non sia pizza, bomboloni, piadina, parmigiano, mozzariellla blu... :lol:
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    Ecco, si dimostra la mia tesi. Tante porcate in giro, nessuno che sa fare impianti. E gli inglesi se la son filata. Come gli americani prima i tedeschi dopo nell'impianto di Santa Luce. :(
    E ora chi li va a convincere che qualcuno potrebbe fare un buon impianto? <_<

    Edited by francesco1966 - 24/7/2014, 15:31
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    Bene, ora se ci si mettono gli Inglesi, gli italiani possono tutti andare a vender gelati.

    Comunque, se non hanno nemmeno una foto di un loro gassificatore nel loro sito forse non ne hanno ancora avuto il tempo, o ancora non hanno fatto nessun gassificatore. Noi intanto, in Little Italy stiamo ancora a farci domande "e se non funziona?", "ma se poi non va?"...

    Comunque, ritornando alla faccenda dell'efficienza ho ancora delle perplessità. Perchè la biomassa ha un PCI intorno ai 20MJ/kg. Se si brucia tutto ma proprio tutto, lasciando solo cenere grigia minerale, si dovrebbe ottenere proprio 20MJ/Kg (o giù di li). Se invece si usa un gassificatore, quello che avanza è char, carbone, che ancora ha energia da dare. Quindi, secondo questo ragionamento la combustione totale è quella vincente.
    Però... occorre dire che alla fine l'energia elettrica all'alternatore è quella che conta. E se si brucia il gas in un buon motore a scoppio, in un impianto piccolo dove le turbine a vapore non hanno speranza, e anche le ORC non è che siano esageratamente meglio, occorrono delle prove per vedere quale dei due metodi è effettivamente quello migliore.
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    Ovviamente non c'è una "certa" differenza, ma c'è una grande differenza.
    Roberto, secondo te qual'è il processo che da maggiore rendimento, la combustione totale o la gassificazione?
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    Per quello che ho visto, lo Spanner da 20-40kW non è male. Sembra un buon prodotto. L'errore sta nell'impiegarlo in un mercato sbagliato. Se hai una casetta in montagna e non hai nè corrente nè gas, nè riscaldamento di altro tipo è ottimo. Però, l'oggetto è fatto dai tedeschi proprio per quello. Sono gli italiani che vogliono sempre usare le cose a sproposito e nel modo più sbagliato possibile. Se parliamo di una casetta di montagna è una cosa, se parliamo di un impianto industriale tutt'unaltra. La bancabilità è una demenzialità inventata perchè quelle macchinette sono adatte fino a 20-40kW invece per ottenere un buon risultato a livello industriale, o almeno piccola industria occorre qualcosa di serio che ancora non mi risulta sia mai stato fatto, proprio perchè non si ha la mentalità necessaria.

    La differenza tra gassificatore e bruciatore è veramente sottile. La biomassa se riscaldata produce gas e questa si chiama gassificazione. Se questo gas lo si brucia direttamente nelle immediate vicinanze della biomassa che lo produce può sembrare ovvio chiamarla combustione. In realtà, comunque sia, se abbiamo qualcosa che riscaldandolo produce gas abbiamo la gassificazione. Il carbone secco di legna non produce gas ma si ossida direttamente senza produrre fiamma, questa sarebbe la vera ed unica combustione. :wacko:

    Comunque, si, se si brucia gas, biomassa e char in una unica camera per scaldare acqua o qualcosaltro (ORC) direi che si possa chiamare bruciatore piuttosto che gassificatore. Ma stiamo camminando su un terreno scivoloso. :rolleyes:
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    Impianto di ... bruciamento... non me la sento di chiamarlo "gassificatore" di Santa Luce livorno della AGO Energia. 990kW a cippato di legno. Bruciatore UniConfort, caldaia Pelucchi. Startup disastrosa, società dissociata, riassociata, e ora credo sia in liquidazione..

    Impianto Vicopisano della Delca fallita mai andato seriamente in marcia. Credo, di potenza intorno ai 300kW.


    P.S. Vorrei spiegare a quei debosciati che mescolano inceneritori, termovalorizzatori, gassificatori, impianti a combustione di olii vari, centrali nucleari allevamenti di cincillà, filobus a remi ed elefanti a vapore, che non sono tutti uguali. Un buon impianto idroelettrico può essere più pericoloso e devastante di un cattivissimo inceneritore. Non credo che faccia differenza tra morire affogati sotto un mucchio di terra o morire di puzzo di roba bruciata. Il punto sulla pericolosità degli impianti deve essere valuta caso per caso, tecnologia per tecnologia e non per caccia alle streghe o per preconcetto acquisito. Ok. Gli esperti sono inesperti e delinquenzialmente ignoranti. Però, non si ovvia a questo chiedendo al mago do Nascimiento e alla Wanna nazionale. Oggi ci vantiamo di essere una società migliore di quella del 700 con inquisizione e caccia alle streghe, saremmo in grado di sopportare una nuova chiesa basata sulla dottrina ecologica e sul dio della paura di tutto meno di ciò che dico io?
    Chissà...
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    Ti sei salvato, allora. ;)
    Beato te, a me piace l'Inghilterra. E avrei preferito non perder tempo quì nel paese dei balocchi... :(
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    Ah, si certo. Di sicuro. Come in "Balle Spaziali" c'era il "Canuomo". Praticamente era il miglior amico di se stesso... :lol:

    Caro Mets. Se vuoi un consiglio, nascondi la laurea, se te l'hanno data in Italy. Convertila in qualcosaltro, ma non dire in giro che sei un ingegnere italiano. Ormai la mia lista è lunga e se devo proprio essere sincero... No, dai, non voglio essere sincero. :lol:
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    Io a Tortona non ci vengo. Il convegno si preannuncia fin dall'inizio sonnifero. Mi dispiace.

    Comunque, da profondi studi effettuati nel settore, visti alcuni impianti, fatti vari tentativi, analizzata la materia, credo che vi posso fare una rivelazione fantastica, risolutiva che converge nell'unica direzione solutistica. In poche parole, la risposta alla domanda "perchè non si riesce a fare gassificatori".
    Preparatevi. La risposta è:

    "Per problemi psicologici".

    L'italiano è tarato da profondi e patogenici problemi psicologici.

    L'alternativa è "che li trovi tutti io?" ma ormai anche casualmente avrei dovuto trovare qualcuno non affetto da questo tipo di problemi. Invece, no. :)
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    Caro Minollus, non sai quanta ragione hai. Purtroppo le banche italliche non investono mai in qualcosa di diverso dei bond argentini o quelli dei paesi emergenti che garantiscono un 250% annuo di rendimento. E poi, ci fanno pagare a noi le perdite con buona compiacenza di quei ladri dei politici.
    Non possono darti i soldi per investire in qualcosa che i loro direttori o tecnici commerciali non capiscono e non si fidano ( a buona ragione) dei tecnici/tecnici in giro. D'altro canto, tu ti fideresti di un Ingegnere???
    La salvaguardia dell'ambiente non è altro che una parte dei vantaggi che si ottengono gassificando le biomasse "locali". Compensazione del consumo di gas o di petrolio sono un altro aspetto "pesante" e riduzioni dei costi dell'energia un'altro ancora. Se una fabbrica che produce legno come sottoprodotto e usa energia elettrica per il processo produttivo può impiegare un gassificatore per prodursi l'energia elettrica che consuma con enormi risparmi. Esempio, una segheria o un mobilificio, o uno stabilimento per la tempera del vetro che consuma su di un impianto di tempera 2MW elettrici, può usare un gassificatore per produrre l'energia che gli serve comprando i sottoprodotti da fabbriche vicine. Cartiere che usano calore ed energia elettrica potrebbero fare altrettanto. Ma non è l'applicazione che manca, incentivi o no. Quello che manca o meglio, che abbonda è l'Italianità. O se vogliamo chiamarla la "Vogonità" (Si cerchi Hitch Hikers Guide to the Galaxy) degli abitanti della penisola.
    Che l'impianto sia costruito nazionalmente o che venga importato gli italiani sono troppo facoceri per gestirli. Non parlo del "contadino" che gassifica le ramaglie della vigna. Lui ha diritto ad essere "facocero". Ma dei tecnici istallatori e manutentori. "Che ci fa un termostato che si guasta sempre, si toglie... Il pressostato li? Non ci sta a fare niente, togli togli". Addirittura, un giorno ho preso l'auto aziendale, e noi non facciamo esattamente i farmacisti, ho fatto un pezzo di autostrada e poi mi sono immesso in città, dopo poco ha iniziato a bollire l'acqua del radiatore. Mi sono fermato, ho atteso che si raffreddasse, ho rabboccato l'acqua ed ho iniziato a controllare cosa fosse successo al motore. Ho trovato il cavo della ventola staccato. L'ho riattaccato e sono ripartito, tutto OK. Quando rientro scopro che il titolare l'aveva staccato perchè il rumore della ventola lo "disturbava"... :o:
    Ecco. Questo è perchè siamo ancora un paese del quarto mondo.
    Poi, mi sto già impegnando con una azienda a costruire un impianto di gassificazione nuovo. Ci sto mettendo del mio, e vi garantisco che è una lotta continua contro la "Vogonità". Ti garantisco i problemi per ottenere un ottimo prodotto non stanno nella tecnologia di gassificazione nè nella chimica ma in tutt'altro.

    CITAZIONE
    I Vogon sono descritti come rozzi, ottusi, antipatici, facili ad arrabbiarsi e del tutto incapaci di relazionarsi con altre specie senza reciproco disprezzo, e più sgradevoli di un incidente stradale; la loro specie è sopravvissuta solo grazie alla loro ostinazione (adattando il loro fegato dispeptico a cervello) giacché l'evoluzione, «disgustata» dalla comparsa del primo esponente di tale specie su Vogsphere (il loro pianeta natale), non le ha permesso di evolvere ulteriormente.
    « I Vogon sono una delle razze più sgradevoli della galassia; non sono cattivi ma insensibili burocrati zelanti con un pessimo carattere, sì. Non alzerebbero un dito per salvare la propria nonna dalla vorace bestia Bugblatteral di Traal senza un ordine in triplice copia spedito, ricevuto, verificato, smarrito, ritrovato, soggetto a inchiesta ufficiale, smarrito di nuovo ed infine sepolto nella torba per tre mesi e riciclato come cubetti accendifuoco »

    Da Wikipedia.
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