Posts written by Lawrence

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    CITAZIONE (tantanco @ 25/3/2014, 16:21) 
    Anzitutto grazie della risposta Lawrence!
    Capisco che non essere riusciti a trovare nulla di effettivamente funzionante possa scoraggiare fino al punto da lasciarci perdere...ma questo non significa che non possa funzionare o che qualcuno, proprio mentre dibattiamo a proposito, abbia nelle mani la formula magica! O che la stia scrivendo piuttosto che mandare sms...e che magari si tratta proprio di un essere umano di nazionalità Cinese!
    Bah chi lo sa come andranno le cose l'importante è sempre darsi da fare per compiere quantomeno piccoli passi...e poco a poco!!!

    Non è scoraggiante che ancora non ci sia un bel gassificatore che funziona. È "incoraggiante". Ma quando, visiti gli impianti, ti chiedono se sei capace a farli andare e anche dietro lauto compenso sei costretto a rispondergli che non ne vale la pena e che costa meno 1rifarli da capo perchè sono troppo pieni di tavanate galattiche e torni a casa senza ordine di lavoro. Io per lavoro, riparo, retrofitto, revisiono, e faccio funzionare impianti che non vanno perchè non sono mai andati o sono ancora nuovi, ma anche che non vanno bene o che devono essere modificati per fare qualcosaltro. Sono entrato nel giro dei gassificatori ormai da più di dieci anni e non ne ho ancora ricavato un soldo bucato a causa del fatto che sono tutti troppo ciofeche per essere modificati e fatti funzionare con una spesa inferiore a quella di rifarli nuovi. Ma questo non è scoraggiante. Quello che scoraggia è che una volta che hai visto dove hanno sbagliato gli altri tu puoi fare un progetto che funziona almeno con buone probabilità che funzioni. Ma non trovi nessuno disposto a crederci e ad investirci. Questo è veramente "scoraggiante". Tutti vogliono investire per guadagnare ma nessuno vuole rischiare un euro. Tutti vogliono un ordine in mano da qualcuno, tipo coloro di quei 20-25 possessori di impianti Bio&Watt che non funzionano, con un anticipo del 30% all'ordine prima di investirci. Dall'altro lato, i clienti potenziali non vogliono impegnarsi con nessuno perchè ormai di fregature ne hanno viste così tante. Ecco cos'è scoraggiante.
    Ma quello che scoraggia di più, fino in fondo alle brache, è l'incompetenza profonda che circola in ogni settore, non solo quello dei gassificatori che stiamo prendendo ora ad esempio, ma anche tutti gli altri settori dove i "nuovi professionisti" metton mano. Mi dispiace dirlo, ma dal post 68 con la laurea collettiva, gli esami pluralisti, gli studi sincronizzati, e tutte le altre stronzate, insieme ai libri di testo redatti dagli italiani per gli italiani, ci hanno escluso dal novero mondiale dei paesi industrializzati, se si esclude ENI, SNAM ed altre aziende multinazionali che importano la tecnologia da fuori. E se si fa eccezione per la laure in Pizzeria Avanzata, Mandolino Solista, Professorato in Gelateria.

    E ora parliamo di chi potrebbe fare un gassificatore che funziona e se già ci sta pensando. Ma come? Già c'è chi fa gassificatori che funzionano garantiti e certificati. Alcuni nomi? Chinook (USA), Siemens (GE), TIA (FR), ABB(SV), poi ci sono tanti cinesi, indiani.
    Quindi? Perchè non li compriamo da loro? Perchè stiamo parlando di grandi multinazionali che non ti considerano nemmeno di striscio se gli chiedi un gasificatore da 1MW. Figuriamoci un gasificatore da 200kW. E le normative puramente Italiane? E se si guasta chi chiami? E per l'istallazione come fai? Ed il trasporto? Quindi, sfatiamo il mito che nessuno al mondo fa gassificatori, in Italia e anche in parte in Europa nessuno fa gassificatori dedicati ad un certo mercato, cippato, pollina, uva, pellami, cipolline e cetriolini. Nessuno fa gassificatori "industriali" da 200kW-1MW. Nessuno fa gassificatori che operino 24/24 per 365 giorni l'anno. Ma questo non significa che nessuno in assoluto faccia gassificatori.
    Non sono efficienti, non funzionano quasi mai, e se funzionano funzionano per qualche ora fino a qualche giorno. Qualcuno riesce a funzionare per una settimana. Uno puzza, uno si intasa, uno produce più tar che gas, uno emette tante schifezze che l'ARPAT non da il consenso. Uno è così difficile da far funzionare che occorrono trenta operatori in continua presenza. Uno funziona benissimo, è efficientissimo, odora di lavanda, non produce TAR per niente, ma non è mai stato acceso...
    Questa è la realtà, che non sta mai ad un estremo o all'altro e probabilmente, prima o poi, più poi che prima qualcuno riuscirà a fare qualcosa di decente. In effetti, non è difficile... non sarebbe difficile, se non fosse perchè manca un componente base che si chiama "competenza".
    E la competenza non si compra nè da Castorama nè da Leroy Merlin o OBI nè dal ferramenta sotto casa.
    Sono stato esauriente?
    C'è qualcuno che vuole spendere 600 mila euro e rischiare di fare un buon gassificatore senza avere un ordine in mano? C'è qualcuno disposto a spiccare un ordine di fornitura con tanto di fidejussione bancaria per un bel 1,500,000 euro per un impianto da 300kW o 6,500,000 per uno da 1MW?
    No? Ecco... :selen:

    Edited by MetS - 26/3/2014, 21:56
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    Tutti possono mandare messaggi privati, che mi risulti, basta essere iscritti... :o:

    Lo studio è presto fatto... "Lo stato dell'arte" dei gassificatori? ... Non c'è. Tutt'alpiù si parla dello stato di disgrazia... :lol:

    Come da molti post a questa parte sto scrivendo, non solo nel settore dei gassificatori, ma in tutti i settori tecnologici lo stato dell'arte è morto. Non si riesce a fare un impianto per la produzione di acqua salata a partire dall'acqua di mare senza che qualcosa non funzioni o si complichino inutilmente ogni parte o fase del progetto fino al completo fallimento dell'opera ancor prima che questa sia iniziata. Ormai, la "gente" è abituata ad andare nel negozio sotto casa o alla grande distribuzione, comprare quanto serve ed impiegarlo così com'è. Cinese, per lo più. Fregandosene altamente com'è fatto, perchè funziona, come funziona, l'importante è che mandi i messaggini e riceva le partite di serie A. lol
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    La certezza non esiste mai ed ogni giorno porta sempre novità. Comunque, fino ad ora non ci sono impianti a "gassificazione" che funzionano come si deve.
    Ovvero, per essere più chiari, i gassificatori basati su reattori di cracking dei derivati del petrolio, quelli che producono GPL nelle raffinerie funzionano bene. Ma vanno a petrolio.
    I gassificatori a combustione diretta, ovvero le caldaie a combustione che "bruciano" il cippato, funzionano. Ma non sono gassificatori e comunque pilotano turbine a vapore o ORC con scarso rendimento. E le ORC mica sempre funzionano o sono convenienti.
    I gassificatori a bio-gas (da fermentazione) funzionano. Però hanno bisogno di correzioni del contenuto della biomassa. P.es. aggiunta di cereali o di glicerina, o di qualche fermentante altrimenti non producono una cippa.
    I gassificatori con torcia al plasma funzionano. Ma costano uno sbotto e non so se hanno un rendimento efficiente.
    Gli altri gassificatori, quelli a "producer gas" o gas di legna a gassificazione diretta non funzionano perchè non c'è nessuno in Little Italy che riesce a farli bene. Ma, forse, anche in Little Europe non c'è nessuno che li fa bene. Almeno per ora.

    Poi, veniamo al puzzo. Il "puzzo" è ciò che il naso umano riesce a percepire. Pochi PPM (Parti Per Milione) di molecole sparse in aria ed ecco l'allarme "Puzzo-terribilissimus". Il puzzo non nuoce alla salute, anche se avvisa che qualcosa non va oltre ad essere fastidioso. E mettere un impianto di gassificazione in mezzo al paese non è esattamente una cosa intelligente, anche se dalle nostre parti in mezzo alle città si mettono gli inceneritori che immettono schifezze peggio dei gassificatori e nessuno dice nulla perchè ARPAT certifica come innocui.

    Che dire di Pyrox? Quello che si dice nel loro sito:

    www.pyroxitalia.com/en/pyrox-gasification-technology

    Non è sufficiente a stabilire assolutamente nulla. Bisogna vedere un impianto in funzione e carte alla mano fare un'analisi dettagliata. Altrimenti si possono solo fare supposizioni.
    Si può dire che per ogni impianto venduto che non funziona c'è una possibilità di lavoro in più per quelli come me che fanno revamping di impianti che non vanno... :)
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    Allora, se mi permettere, si sta parlando di due cose estremamente diverse.
    Se si parla di un gassificatore "casalingo" come tanti ne sono stati fatti, allora Arduino è un lusso, anzi, di più. Per lo più i gassificatori casalinghi si autoregolano in base all'energia orgonica presente nel circondario, in base alle fasi lunari, alle linee di energia terrestre e ad altre amenità. Quindi, qualunque cosa, un quadro elettromeccanico con qualche relay, qualche termostato, timer, pressostato o altro ricavato da elettrodomestici usati va bene allo scopo, mentre un Arduino va anche oltre alle aspettative.
    Se, invece, si parla di un impianto industriale, non c'è Arduino che tenga. Il minimo da spendere in software è qualcosa che sta intorno ai cinquemila euro, e intorno ai cinquantamila l'hardware e centomila per l'impiantistica intorno.
    Facciamo un esempio demenziale, una termocoppia K nuda e cruda costa dai cinque ai quindici euro. Una termocoppia Endress Hauser tipo K con trasmettitore 4-20mA con protocollo HART costa da 750 ai 1200 euro. La differenza è questa. ;)
    Il resto ... lasciamo perdere SCADA con sistemini tipo Arduino che è una bestemmia.

    PanelViewPlus1500

    Ecco, poi serve anche tutto il resto... ;)
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    Caro Jurhas, ancora devo darti torto su molti punti.

    Primo, se non hai fatto le cose a norma e succede un incidente in italia non danno la colpa a te e non ti mettono in galera.
    Per esempio se cade un pezzo pesante e schiaccia un operaio da te, mettono in galera un tuo vicino per incendio doloso. :lol:

    Più seriamente, uno dei più grossi problemi degli impianti pseudo-industriali che sono fino ad ora stati fatti è quello di usare hardware e software non industriale. Arduino non è industriale. Per una moltitudine di motivi quali compatibilità elettromagnetica, isolamento galvanico, velocità e precisione di elaborazione, semplicità di messa a punto del software ecc... Ma, per capire cosa intendo occorre avere qualche decina di anni di esperienza nel settore ed aver conosciuto molti impianti da revamping che non vanno un tubo proprio per quei motivi. Per giocare, arduino ed altre cose vanno molto bene, ma quando si gurda in faccia la realtà è come metterti tu i guantoni e salire sul ring insieme a Joe Frazier.
    Inoltre, non mi stancherò mai di dire che in giro si trovano tutte delle schifezze di impianti che non vanno un tubo proprio perchè tutti partono dai principi dai quali vuoi partire tu. Senza offesa alcuna, naturalmente, mal comune mezzo gaudio. ;)

    Edited by MetS - 13/3/2014, 16:25
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    Ti garantisco che due soffianti fanno a cazzotti. Lasciatelo dire da chi ci sta lavorando perchè qualcuno è così testardo da voler insistere per forza visto che la ha messe le vuole adoperare. Basta uno squilibrio di pressione che una spinge l'altra comunque tu le metta e non serve affatto averne due.
    Per esperienza raccolta su qualche famoso gasificatore, i compressori centrifughi, ma anche di qualunque altro tipo, messi dopo il gassificatore si incollano dopo solo qualche ora... Quindi, il pushpull va bene solo con i semiconduttori.

    Arduino è un bel giochino ma tu non lo sopravvalutare. Quando sei a fare prove ti serve qualcosa di industriale serio, prevedibile, affidabile e semplice da modificare. Un PAC Rockwell, lasciatelo dire, è tutt'altra cosa e nonostante tutto ti serve una grande esperienza di programmatore per saperlo gestire. Questo è un tipico errore che fanno elettronici in erba ed elettricisti di ogniquando. Tutto è semplice, che vuoi che ci vogli, è tutto una stronzata. Per questo non siamo capaci di fare gassificatori che vanno. Ovviamente, io sto parlando di cose serie, non di prove ed esperimenti casarecci nei quali tutto trova una giustificazione. In altre parole, tanto per divertirsi tutto va bene e tutto funziona. Parlando di impianti industriali che devono funzionare 24/24 per 365 giorni l'anno, è tutt'altra cosa.
    Il processo di gassificazione è demenzialmente semplice, il gas viene da se e non c'è nulla di particolarmente complesso, però, pare che anche i più bravi ingegneri in circolazione trovino problemi a capirlo, quindi, alla fin fine, tra il capire e l'imparare c'è di mezzo il mare.

    O'Leonardo... il treno... c'è le rotaie, vengono di là e vanno di là, si mette la legna, si accende il fuoco e il treno va...
    Ma, allora, anche il caminetto va?!?!

    :lol:
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    Ok, urgono alcune risposte.
    La prima di ordine tecnico. Prendiamo Arduino e tentiamo di programmarci un algoritmo di regolazione PID. Prendiamo un PAC (Programmable Automation Controller) Allen Bradley e facciamo la stessa cosa, poi comprenderemo perchè con Arduino non si va tanto lontano mentre spendendo un sacco di soldi in automazione seria potremmo anche riuscirci (ammesso che si conosca cosa significa algoritmo PID). La faciloneria con cui ci si approccia al controllo di processo industriale è uno dei motivi per cui i gassificatori in giro non funzionano. Ovvero, perchè si delega agli "elettricisti" il compito di costruire l'automazione, mentre, dovrebbe essere delegata a del personale elettronico informatico specializzato in controlli industriali e con molta esperienza nel controllo di processo. E con questo ho limitato la ricerca a tre persone. Occorre meditare un attimo sulla differenza tra le cose minime basilari, l'ABC dell'automazione che viene insegnata all'università più avanzata a "Little Italy" e l'effettiva realtà dello stato dell'arte dell'automazione industriale sul campo moderna. È un pò come la differenza tra l'asilo e l'MIT (Massachussets Insitute of Tecnology).

    La stufa di "Stefania"...
    Allora, guardatevi questo filmato quà:



    Questa mi sembra che faccia una fiamma blu sul serio.



    Questa invece non è ventilata ma va bene altrettanto. Tra l'altro ne ho costruita una proprio per dimostrazione, visto che è molto semplice e veloce da costruire.

    Insomma, bufalari a rotta di collo, la serie di Fibonacci non c'entra un tubo. I gassificatori non gassificano dentro un contenitore ermetico gettandoci dentro acqua. Questi sono generatori di gas di carbone e generano più che altro metano. Il gas di legna o "producer gas" è circa 50% azoto e CO2 mentre il resto è CO e H2 in vario rapporto con un 1.5/2.5% di CH4. E non me l'ha raccontato nessuno, ma l'ho misurato di persona con un analizzatore.
    C'è anche da dire che quando si brucia qualcosa, pellet, legno, biomassa, plastica, suocere ecc... non si produce una reazione di combustione, ovvero combinazione chimica esotermica direttamente con il solido, ma scaldandolo durante l'innesco della reazione si produce un minimo di gas che si incendia, poi, il gas che carbura con l'ossigeno dell'aria produce ancor più calore (nel caso che si abbia una combustione autosostenuta) che riscalda ancor di più il solido che produce ancor più gas che brucia. Quando il solido ha finito di contenere sostanze che producono gas conbustibili si ha il carbone che se non viene alimentato con ancora più ossigeno smette di combinarsi con l'ossigeno dell'aria e si spenge o brucia lentamente. Quindi, la gassificazione è l'azione normale e comune che si ha ogni volta che si brucia qualcosa che contiene sostanze che evaporano. La stufa della nonna gassifica la legna prima e dopo brucia il carbone, quindi, anche quella è una stufa a gassificazione come lo è qualunque altra cosa.
    La differenza tra "qualunque" altra cosa ed un gassificatore è che il gassificatore andrebbe chiamato "carbonificatore" perchè è proprio il carbone che viene prodotto e per questo la quantità di CO2 è inferiore ad una stufa che alla fine incenerisce il carbone. Ma se dal gassificatore prendiamo il carbone o bio-char o "Mastrantonio" se così lo vogliamo chiamare, e lo bruciamo in altra sede, la quantità di CO2 prodotta alla fine è identica alla stufa della Nonna. L'ignoranza non cessa mai di propagarsi tra chi ha la vocazione per adorarla. ;)
    Buona stufa a tutti.
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    Insisto. Il problema non è il processo di gassificazione, non è la teoria, e non è che nessuno non ne abbia mai fatti che funzionavano o che hanno funzionato.
    Il problema è che non c'è più la capacità di fare le cose. La gente è rimbecillita ormai da un pezzo. Tutti si sono abituati a comprare quello che gli serve in bottega che a sua volta importa dalla Cina o da Taiwan. Non ci sono più persone (ma ci sono poi, mai state?) capaci di saldare due pezzi di ferro senza che queste saldature si stacchino dopo un pò. Non ci sono persone che riescono a mettere insieme un sistema informatizzato industriale affidabile senza che esista un progetto proveniente dagli USA, dall' Inghilterra, dalla Germania o dalla Svezia (eccetto me, naturalmente! E forse altri tre). Non ci sono possibilità di scampare ai problemi di approvvigionamento di componenti tecnologici adatti, non c'è modo di farli montare secondo lo stato dell'arte, non c'è verso di far impiegare i componenti per lo scopo che sono stati costruiti, ecc... ecc... ecc...
    Al massimo si riesce a fare un bidone con dentro della legna che brucia per riscaldarsi... Questo è il livello tecnologico al quale hanno ridotto l'Italia e pian piano anche il resto del mondo. Quindi, o sei un'azienda grande con un gran numero di persone che ci lavorano e con grandi capacità di investimento, leggi ENI, AGIP, SNAM ecc... o alla fine ti trovi con un cesso-scoppiettante indipendentemente dal fatto che tu fossi partito per fare un gassificatore, un trinciaforaggi, un sarchiapone o un reattore a fusione di burro e marmellata.
    ... Purtroppo. -_-
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    Scusate, senza offesa, ma state tutti volando molto alto. Quello che scrivete in effetti può essere vero, ma per esperienza vi posso dire che "può" è l'approssimazione giusta alla definizione del perchè moltissimi impianti non funzionino alla prima, alla seconda, alla terza e spesso nemmeno mai.

    Il processo di gassificazione è una tremenda demenzialità da comprendere. Quando si brucia un foglio di carta si fa della gassificazione, quando si brucia la legna in una stufa a legna si fa della gassificazione, si fa della gassificazione quando si bruciano i pellet in una stufa a pellet e così via. La differenza tra una caldaia ed un gassificatore sta essenzialmente nella forma in cui si sfrutta il gas prodotto.

    In realtà i problemi che si parano davanti alle aziende che vogliono costruire gassificatori per la produzione di gas diretto sono di natura tecnologica anche se nessuno ci scommetterebbe sopra. ;)
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    Caro Jurhas, non so perchè, ma tu stai facendo esattamente gli stessi errori, sistematicamente identici, a quelli che hanno fatto delle persone che conosco bene. Mi chiedo perchè estremizzare sempre tutto per ottenere prestazioni di poco superiori a quelle di un normale gassificatore pregiudicandone l'affidabilità nel tempo. :unsure:
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    CITAZIONE
    Perdonami Lawrence
    Con "Io non sono nessuno" intendevo "non sono nessuno di importante". Inoltre non mi pare di aver mai detto di saper fare un gassificatore anzi, il senso del mio messaggio era che le cose non sono così semplici come sembrano. Tra l'altro c'è scritto chiaramente che non ho fatto nessuna sperimentazione.
    Scusate ma oggi sono permaloso! :lol:

    Scusa Daddo6, i riferimenti non erano rivolti a te, assolutamente anzi, trovo che tu abbia ragione ai massimi livelli. Io mi riferivo ad altre persone che "hanno fatto" tentativi pietosi. Altri che stanno facendo tentativi pietosi, ed altri che faranno altrettanti tentativi pietosi in un prossimo futuro. Anche non necessariamente nel settore rinnovabili, ma anche nell'industria di altro genere. Purtroppo, lo sviluppo industriale non a caso è iniziato in Inghilterra, poi è cresciuto negli USA e solo dopo, molto dopo nel resto dell'europa. L'Italia è sempre stata fanalino di cosa. Come sappiamo, gli Italiani (eccetto qualche rara eccezione, Fermi, Marconi, Leonardo, Galilei...) sono eccezionalmente ferrati nel fare la pizza, suonare il mandolino... il festival di Sanremo... la politica creativa... ) ma l'industria, la scienza, la tecnologia sono cose troppo terra terra per un popolo di artisti, navigatori... fancazzisti... :lol:

    Ah, comunque, da una molto più che ottima biomassa non si ottiene più di 5000MJ/kg Da una biomassa comune non più 3500MJ/kg. N.B. Mega Joule su kg... e non kJ o kW (anche peggio) su unità di volume. Qualcuno fa anche l'errore di specificare kW/kg... Attenzione.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Potere_calorifico

    Edited by Lawrence - 27/2/2014, 14:45
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    Non vorrei dire, ma conosco delle persone che hanno pensato che tutto fosse una cavolata, due calcoli di quà tre di là, si comprano due giranti a caso tanto basta abbiano la portata adatta, si fa un pentolozzo di refrattario, due o tre tubi belli spessi non si sa mai, ed il reattore è pronto.
    Poi, quando sono alla pulsantiera per regolare il processo, la biomassa non passsa, la temperatura non sale, il carbone non esce, tutto si intasa e si spenge il reattore. Oppure, la temperatura sale fino a 1200 C e non esce un gas che brucia ma solo CO2 e fumo pestilenziale.
    Per non parlare che se si aspira il gas da un reattore si trova l'aspiratore fuso e/o inceppato di TAR. :lol:
    Purtroppo, c'è tanta ignoranza in giro, tra gli imprenditori,quelli con i soldi in modo particolare, quindi, non andate in giro a dire che sapete come fare un gassificatore quando non è vero, perchè non fate altro che distruggere il mercato ai professionisti seri che qualcosa ne sanno.
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    Calma, calma... in effetti di casino se ne fa tanto. Credo che la confusione sia tra la potenza richiesta dai motori dei ventilatori di alimento per ottenere quella portata che la potenza ottenuta dal motore a scoppio alimentato con "quella" portata di gas. Se ho capito bene, ma ci sta che il casino sia altrove.
    In effetti, si, i motori funzionano bene a gas di legna, che continuiamo erroneamente a chiamare syngas. Un normal metro cubo di gas di legna dovrebbe (molto dovrebbe) produrre 1kW (come piace a METS) di potenza per ora (kWh). Diverso è il discorso per il vero syngas. La differenza è che il gas di legna viene prodotto con aria, mentre il syngas con ossigeno puro. Quindi, il gas di legna contiene un buon 50% di azoto che non partecipa alla combustione. Quindi, con 0.5Nm³ (normal metri cubi e non Newton Metri cubi) si ottiene 1kWh.

    (La K di KW è stata convenzionamente trasformata in kW per non creare confusione con K che il kelvin o unità di misura della temperatura cosa di recente introduzione, una delle solite pignolerie se si è coscienti di ciò di cui si sta parlando).

    Quindi, per finire, se si vuole 1MWh occorrono 1000Nm³ l'ora circa di aria di alimento ad una pressione sufficiente a far funzionare l'impianto. Forse qualcosa di più forse qualcosa di meno. Una soffiante adatta può avere perciò anche necessità di un motore elettrico da 20kW visto, che, la potenza del motore non viene determinata solo dalla portata ma anche dalla pressione alla quale quella portata fa riferimento.

    p.s. I trattori ed i motori impiegati in qualche applicazione si autoaspirano il gas dal gasificatore e quindi non usano un compressore ausiliario.
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    Dimensionare un reattore non è semplice. In base alla portata che si prevede si devono dimensionare moltissime variabili in base al tipo di gasificatore che si intende progettare. Alla fine si fa una simulazione di calcolo, poi per sapere se tutto funziona e non si sono commesse cappellate si deve costruire, provare e alla fine misurarne le caratteristiche. Se, poi, queste caratteristiche non ci calzano occorre intervinere sulla "fisicità" dell'impianto e correggerle. Le tipologie sono veramente tante e le scelte tecnologiche per ogni tipologia moltiplicano le scelte da fare e questo rende abbastanza difficile la progettazione e la previsione di cosa e come funzionerà. Per questo motivo in tanti ci hanno provato, tanti ci stanno provando e nessuno fino ad ora ha ottenuto buoni risultati malgrado in rete ci sia molta pubblicità di tutto e di nulla. ;)
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    Non credo che ci saranno scuse in seguito. Ho già provveduto io a bannarlo. Uno che arriva e offende a quel modo non poteva aspettarsi altro.
    D'altro canto, questo post è a dimostrazione che certi elementi di mediocre educazione sono illusi di essere possessori della perfetta conoscenza del mondo mentre chi non la pensa come loro sono solo dei cretini da poter offendere a piacimento senza che questi abbiano il diritto di zittirlo e dirgli cosa si merita. Oggi, l'ideologia comnune è di lasciar parlare tutti, anche se dicono cretinerie, tanto l'ignoranza è così diffusa, specie sui media, che alla fine anche la matematica diventa un'opionione opinabile e anche se uno se ne esce che tre più due fa sette perchè lui ha il diritto di pensarla così e dissentire dai soliti "deficienti" che hanno studiato e abbracciano la scienza ufficiale. Tutto quanto senza che nessuno li prenda a pesci in faccia o piazzargli un bel cappello da somaro ragliante. ;)
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