catastrofismo zoogenico

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted


    http://www.climatemonitor.it/?p=4854

    qua la seconda parte
     
    .
  2. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted


    www.climatemonitor.it/?p=7228
    Al Gore e il global warming zoogenico
     
    .
  3. nnsoxke
        Like  
     
    .

    User deleted


    Per quanto riguarda il bilancio della concentrazione del metano, non so quanto ne venga prodotto dagli animali allevati, comunque per fare un bilancio serio della CO2 immessa in atmosfera da tutte le attività legate alla zootecnia, penso che andrebbero presi in considerazione diversi fattori: la CO2 emessa nella coltivazione e trasporto dei foraggi per gli animali, quella emessa per la lavorazione delle carni, il trasporto e la conservazione, compresa quella per produrre energia elettrica che alimenta il banco frigo del supermercato, quella emessa dal motore a combustione interna del consumatore che si reca al supermercato per comprare carne, quella della produzione di energia per alimentare il congelatore o il frigo di casa (la carne oltre ad essere preparata e consumata spesso viene anche conservata).
    A me sembra evidente che il boom del consumo della carne è dovuto soprattutto all'enorme quantità di energia disponibile per svolgere tutte queste attività che è stato possibile meccanizzare. Fattori come appetito per la carne, sostanze nutrienti ricavate dalla carne, penso che ci siano sempre stati, come facenti parte del patrimonio genetico umano.

    Dovremmo avere un po' più di numeri alla mano per capire quanto incide la zootecnia nella produzione di CO2, che non proviene solo dal metano emesso direttamente dagli animali.
     
    .
  4. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (nnsoxke @ 5/2/2010, 14:00)
    Per quanto riguarda il bilancio della concentrazione del metano, non so quanto ne venga prodotto dagli animali allevati, comunque per fare un bilancio serio della CO2 immessa in atmosfera da tutte le attività legate alla zootecnia, penso che andrebbero presi in considerazione diversi fattori: la CO2 emessa nella coltivazione e trasporto dei foraggi per gli animali, quella emessa per la lavorazione delle carni, il trasporto e la conservazione, compresa quella per produrre energia elettrica che alimenta il banco frigo del supermercato, quella emessa dal motore a combustione interna del consumatore che si reca al supermercato per comprare carne, quella della produzione di energia per alimentare il congelatore o il frigo di casa (la carne oltre ad essere preparata e consumata spesso viene anche conservata).
    A me sembra evidente che il boom del consumo della carne è dovuto soprattutto all'enorme quantità di energia disponibile per svolgere tutte queste attività che è stato possibile meccanizzare. Fattori come appetito per la carne, sostanze nutrienti ricavate dalla carne, penso che ci siano sempre stati, come facenti parte del patrimonio genetico umano.

    Dovremmo avere un po' più di numeri alla mano per capire quanto incide la zootecnia nella produzione di CO2, che non proviene solo dal metano emesso direttamente dagli animali.

    Quelle di cui parli sono le emissioni di filiera, che di per sè non hanno nessuna utilità, se non per un confronto con la filiera di una dieta alternativa equilibrata, se scorri questa discussione troverai molti confronti del genere
     
    .
  5. nnsoxke
        Like  
     
    .

    User deleted


    Per produrre e consumare carne ci vuole una filiera completa.

    CITAZIONE (claudiocosta @ 19/8/2009, 11:59)
    @ biomassoso

    E' logico che le scemenze non te le sei inventat e, non davo dello scemo a te, ma a chi accusa la zootecnia senza motivazioni sceintifiche.
    Ecco perchè ti ho invitato a rileggerti la discussione dove è spiegato che le emissioni zoogenciche non sono aggiuntive che la zootecnia non consuma acqua che sostituire proteine animali con quelle vegetali è un risparmio energetico ridicolo se si considera l'equipollenza i sottoprodotti nei mangimi e tutto quello che si mangia di un animale.
    Scusa ma mi sono cadute un pò le braccia a sentire da te le solite accuse dopo 10 pagine di spiegazioni.

    Sono arrivato a leggere solo fino a qui...
    Indipendentemente dalle emissioni di gas metano, che non so quanto siano impattanti dal punto di vista ambientale, le emissioni di anidride carbonica da tutte le attività che sono legate alla zootecnia massiccia, dalla produzione dei foraggi alla consumazione delle carni e di tutto ciò che ne deriva sono da prendere in seria considerazione, tale da influire pesantemente sulle nostre decisioni sulla dieta.
    Non sono un esperto nutrizionista da poter affermare se le proteine vegetali possano sotituire completamente quelle animali, ma di certo la differenza nella richiesta energetica non si può dire che sia trascurabile.
    Come ti ho già riportato i foraggi e le carni devono essere coltivati, trasportati, conservati, dovremmo presentare alcuni numeri per poter dire che sia così.

    Gran parte dell'energia ricevuta con i foraggi viene dissipata dall'animale sottoforma di calore, cioè alimenta il suo metabolismo, solamente una misera parte a va ad incrementare la massa di carne.
    Per una persona ad esempio abbiamo 100W spesi in media costantemente, giorno e notte finchè vive. Lo stesso, con valori diversi, vale per l'animale finchè non raggiunge l'età per poter essere macellato.

    Dal poco che ho letto mi pare di capire che non ti rendi bene conto che cosa significa l'immissione di gas serra in atmosfera, in particolare di CO2.
    La frase che ho letto più spesso che hai scritto è che il bilancio tra carbonio fissati in molecole organiche dalle piante di vario genere e quello contenuto nell'anidride carbonica deve essere necessariamente nullo.
    Trascurando l'utilizzo dei combustibili fossili questo è vero solo se si rispettano i tempi della riproduzione della massa vegetale, o se si utilizzano fonti di energia che non richiedono la combustione. Se si considerano i combustibili fossili (fonte di energia principale ai nostri tempi) questa è una falsità.
    Ora come ora il settore zootecnico, come gli altri settori, fa un massiccio uso dei combustibili fossili, quindi immette in atmosfera più anidride carbonica di quanto non venga recuperata dalla piante.

    Edited by nnsoxke - 5/2/2010, 22:30
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Icon

    Group
    Administrator Founder
    Posts
    5,980
    Location
    Worldwide

    Status
    Anonymous
    Il ragionamento fila ma dimentichi un particolare.
    Quella CO2 emessa nel processo sarebbe stata emessa comunque anche se avessimo lasciato marcire l'erba per gli animali. E cosi' anche per tutto il resto perche' come spero tu sai, nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si traforma e quindi....
    Mangiate carne ragazzi, mangiatela ma con moderazione, male non fa ne a voi ne al pianeta.

    Ma quello che e' piu' importante di tutto e' favorire il passaggio all'energia nucleare, unica e vera soluzione per abbattere definitivamente gli inquinanti e la CO2 :lol:

    Edited by MetS - 5/2/2010, 23:20
     
    .
  7. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (nnsoxke @ 5/2/2010, 22:01)
    Per produrre e consumare carne ci vuole una filiera completa.

    CITAZIONE (claudiocosta @ 19/8/2009, 11:59)
    @ biomassoso
    SPOILER (click to view)
    E' logico che le scemenze non te le sei inventat e, non davo dello scemo a te, ma a chi accusa la zootecnia senza motivazioni sceintifiche.
    Ecco perchè ti ho invitato a rileggerti la discussione dove è spiegato che le emissioni zoogenciche non sono aggiuntive che la zootecnia non consuma acqua che sostituire proteine animali con quelle vegetali è un risparmio energetico ridicolo se si considera l'equipollenza i sottoprodotti nei mangimi e tutto quello che si mangia di un animale.
    Scusa ma mi sono cadute un pò le braccia a sentire da te le solite accuse dopo 10 pagine di spiegazioni.

    Sono arrivato a leggere solo fino a qui...
    I
    SPOILER (click to view)
    ndipendentemente dalle emissioni di gas metano, che non so quanto siano impattanti dal punto di vista ambientale, le emissioni di anidride carbonica da tutte le attività che sono legate alla zootecnia massiccia, dalla produzione dei foraggi alla consumazione delle carni e di tutto ciò che ne deriva sono da prendere in seria considerazione, tale da influire pesantemente sulle nostre decisioni sulla dieta.
    Non sono un esperto nutrizionista da poter affermare se le proteine vegetali possano sotituire completamente quelle animali, ma di certo la differenza nella richiesta energetica non si può dire che sia trascurabile.
    Come ti ho già riportato i foraggi e le carni devono essere coltivati, trasportati, conservati, dovremmo presentare alcuni numeri per poter dire che sia così.

    Gran parte dell'energia ricevuta con i foraggi viene dissipata dall'animale sottoforma di calore, cioè alimenta il suo metabolismo, solamente una misera parte a va ad incrementare la massa di carne.
    Per una persona ad esempio abbiamo 100W spesi in media costantemente, giorno e notte finchè vive. Lo stesso, con valori diversi, vale per l'animale finchè non raggiunge l'età per poter essere macellato.

    Dal poco che ho letto mi pare di capire che non ti rendi bene conto che cosa significa l'immissione di gas serra in atmosfera, in particolare di CO2.
    La frase che ho letto più spesso che hai scritto è che il bilancio tra carbonio fissati in molecole organiche dalle piante di vario genere e quello contenuto nell'anidride carbonica deve essere necessariamente nullo.
    Trascurando l'utilizzo dei combustibili fossili questo è vero solo se si rispettano i tempi della riproduzione della massa vegetale, o se si utilizzano fonti di energia che non richiedono la combustione. Se si considerano i combustibili fossili (fonte di energia principale ai nostri tempi) questa è una falsità.

    Ora come ora il settore zootecnico, come gli altri settori, fa un massiccio uso dei combustibili fossili, quindi immette in atmosfera più anidride carbonica di quanto non venga recuperata dalla piante.

    No

    Le emissioni zoogeniche sono il metano e il protossido d'azoto hanno il bilancio del carbonio pari a zero, la CO2 non la conta nemmeno l'IPCC perchè altrimenti dovrebbe contare anche il fiato della popolazione umana.
    Le emissioni di filiera ovviamente non hanno il bilancio pari a zero, perchè serve l'energia a produrre, qualunque cosa, anche il tofu, e l'energia determina emissioni aggiuntive di carbonio in atmosfera.
    Se si fa l'equipollenza la differenza tra tofu e pollo o suino è minima, i bovini invece producono molto metano.

    Si ha un vero risparmio energetico e quindi di emissioni se anzichè fare l'equipollenza proteica si fa l'equivalenza calorica, un piatto di pasta è sicuramente meno energivoro di una bistecca, a parità di calorie, però assumi meno proteine. Questo è accettabile solo in diete come quella americana 125 kg di carne a testa contro i nostri 80, dove le proteine assunte vanno oltre il fabbisogno.

    Scorri la discussione che trovi tutto.

    Edited by MetS - 6/2/2010, 11:54
     
    .
  8. nnsoxke
        Like  
     
    .

    User deleted


    Perchè non vengono considerate le emissioni di filiera? Se non ci fosse una filiera per la produzione di carni potremmo andare al supermercato a comprare carni?
    Inoltre, se non ci fossero combustibili fossili, pensi che non dovremmo contare a gocce anche l'energia che dovremmo utilizzare per spostare i mezzi per andare a fare la spesa?
    é vero che per ogni prodotto ci vuole una certa quantità di energia, ma devi anche ammettere che queste quantità possono essere diverse, anche di molto, quindi andrebbero quantificate e confrontate.
    Il problema non penso che sia sulla quantità di proteine o di calorie, ma sulla qualità al massimo.
    Per la produzione di carni dovresti considerare tutta l'energia che viene consumata dagli animali nella loro vita, che ricevono dai foraggi, che non è assolutamente poco. Per i bovini, per esempio, che si possono assimilare a persone dal punto di vista energetico, sono 100W dissipati in calore di media, durante l'arco di tutta la vita, per non parlare delle sostanze nutrienti che non vengono assorbite dall'animale. Se fai il conto e lo confronti con le calorie che si ottengono dalla carne vedi che non è poco, anzi vedi che queste sono irrisorie.
    L'efficienza energetica con cui si ottengono proteine dai vegetali commestibili per l'uomo invece penso che si possa assimilare all'efficienza con cui si ottengono dai foraggi, c'è un passaggio intermedio che è decisamente poco efficiente.

    Veniamo alla qualità.
    Non sono un esperto nutrizionista, quindi non so dire quali siano le sostanze nutrienti necessarie che non possono essere assimilate dall'uomo direttamente dai vegetali, ma di sicuro so che ottenere proteine da carni è meno efficiente che ottenerle dai vegetali. Quindi non è questa la questione.
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Icon

    Group
    Administrator Founder
    Posts
    5,980
    Location
    Worldwide

    Status
    Anonymous
    Non so perche' ma sembra che tu voglia metter bocca in ogni argomento.
    Va bene parliamone.
    Il problema della zootecnia non esiste, e' un falso problema. Sembra voler allontanare l'attenzione da altre e piu' importanti fonti inquinanti.
    Oggi negli anni 2000 gli animali (in particolare i ruminanti) sono meno di un decimo di quelli che esistevano solo 200 anni fa.
    La differenza la fanno i combustibili fossili e se proprio vogliamo aggiungerci anche noi esseri umani.
    Non diamo alla zootecnia colpe che non sono le loro.

    MetS
     
    .
  10. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (nnsoxke @ 6/2/2010, 14:27)
    Perchè non vengono considerate le emissioni di filiera? Se non ci fosse una filiera per la produzione di carni potremmo andare al supermercato a comprare carni?
    Inoltre, se non ci fossero combustibili fossili, pensi che non dovremmo contare a gocce anche l'energia che dovremmo utilizzare per spostare i mezzi per andare a fare la spesa?
    é vero che per ogni prodotto ci vuole una certa quantità di energia, ma devi anche ammettere che queste quantità possono essere diverse, anche di molto, quindi andrebbero quantificate e confrontate.
    Il problema non penso che sia sulla quantità di proteine o di calorie, ma sulla qualità al massimo.
    Per la produzione di carni dovresti considerare tutta l'energia che viene consumata dagli animali nella loro vita, che ricevono dai foraggi, che non è assolutamente poco. Per i bovini, per esempio, che si possono assimilare a persone dal punto di vista energetico, sono 100W dissipati in calore di media, durante l'arco di tutta la vita, per non parlare delle sostanze nutrienti che non vengono assorbite dall'animale. Se fai il conto e lo confronti con le calorie che si ottengono dalla carne vedi che non è poco, anzi vedi che queste sono irrisorie.
    L'efficienza energetica con cui si ottengono proteine dai vegetali commestibili per l'uomo invece penso che si possa assimilare all'efficienza con cui si ottengono dai foraggi, c'è un passaggio intermedio che è decisamente poco efficiente.

    Veniamo alla qualità.
    Non sono un esperto nutrizionista, quindi non so dire quali siano le sostanze nutrienti necessarie che non possono essere assimilate dall'uomo direttamente dai vegetali, ma di sicuro so che ottenere proteine da carni è meno efficiente che ottenerle dai vegetali. Quindi non è questa la questione.

    Ma non è così proprio per nulla.
    La soya ha il 34% di proteina che vale il 40 % meno di quella della carne che ha il 65-85% di proteina digeribile.
    ma in pochi magiano il fagiolo di soya. si mangia il tofu, e servono 2 kg di soya per fare 1 kg di tofu che però ha solo il 22% di proteina.
    Quinid per sostituire 1 kg di carne servono 5-6 kg di soya.
    Per fare 1 kg di suino servono 3 kg di mangime per il pollo ancora meno.

    E non è vero che le emissioni di filiera non si contano, solo che bisogna fare dei confronti scientifici non dei conticini delle serve.

    Quindi bisogna considerare tutto il prodotto zootecnico e non solo la carne, ma anche frattaglie, cotenne, trippe, liquami e pellami, piumini, ecc perchè l'energia dei mangimi, dei sottoprodotti, e di allevamento, serve anche a produrre questie cose non solo a produrre la carne.

    Te lo dico per l'ultima volta, perchè non ho tempo da perdere, rileggiti la discussione dove troverai tutti questi confronti.
     
    .
  11. nnsoxke
        Like  
     
    .

    User deleted


    Siamo realisti!
    Almeno qui in Italia la soya non la mangia quasi nessuno, del tofù non ne ho mai sentito parlare. Ma hai idea di cosa significhi aggiungere acqua ad un prodotto alimentare?

    Comunque a parte questo, qui in Italia si mangia più che altro come vegetale la pasta, ovvero la farina prodotta a partire da grano. Che ha un contenuto di proteine minimo di circa il 10%, mentre per la carne leggo che per il 60-70% è costituita da acqua, mentre le proteine ammontano a circa il 20%.

    Inopltre mi sembrano inesatte anche le informazioni circa le quantità di mangime che viene fornita agli animali, ovvero il rapporto con la carne ottenuta:

    "Principale tipo di bovino allevato per la produzione della carne. Macellato a pesi di 6-8 quintali secondo la razza, con accrescimenti giornalieri di 1-1,5 kg, è sottoposto ad una alimentazione ricca di concentrati che rende inutile la castrazione, raggiungendo l'età di macellazione già a 18-24 mesi, con caratteristiche ancora pregiate delle carni. In Italia, esiste una forte importazione di vitelli dalla Francia; allevati allo stato brado vengono separati alle madri a 250-400 kg e sottoposti ad ingrasso intensivo, raggiungono il peso di macellazione in 6-10 mesi. L'alimentazione è a base di silomais (5-10 kg capo/giorno), soia (sottoprodotto dell'estrazione dell'olio usato in alimentazione umana, fino ad 1 kg capo/giorno), farine di cereali (1-4 kg capo/giorno, in prevalenza farina di mais), sottoprodotti della industria delle farine e dello zucchero come crusche, polpe di bietola essiccate e altro, (0,5-1,5 kg capo/giorno), fieno--paglia (1-2 kg capo/giorno) e integratori minerali vitaminici (150-250 grammi capo/giorno). Per contenere i costi, tali alimenti possono essere sostituiti, in tutto o in parte, da altri più convenienti; ad esempio, la farina di estrazione di soia può essere sostituita da farina di estrazione di girasole, di cotone, colza, concentrato proteico di bietola, urea zootecnica, semole glutinate e altro."

    Attenzione! Si tratta di concentrati proteici, non di foraggi così come si ottengono dalle coltivazioni.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Carne

    A parte queste precisazioni, il fatto è che stavamo facendo un confronto tra il peso energetico tra due modi di ottenere proteine, non il confronto tra masse, in cui influisce in maniera significativa il contenuto in acqua!
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Icon

    Group
    Administrator Founder
    Posts
    5,980
    Location
    Worldwide

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (nnsoxke @ 7/2/2010, 16:02)
    Siamo realisti!
    Almeno qui in Italia la soya non la mangia quasi
    nessuno, del tofù non ne ho mai sentito parlare. Ma hai idea di cosa significhi aggiungere acqua ad un prodotto alimentare?

    Quasi nessuno? lo dici tu!
    L'Italia consuma piu' Tofu delle altre nazioni europee esclusa la Francia.
    Il tofu e' un alimento molto utilizzato nelle colture orientali, tutti dai cinesi ai giapponesi ne fanno un uso pressoche' giornaliero. Non lo conosci? Peccato, dovresti provarlo, e' delizioso sia con la carne di maiale che con il pesce.

    CITAZIONE
    Attenzione! Si tratta di concentrati proteici, non di foraggi così come si ottengono dalle coltivazioni.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Carne

    A parte queste precisazioni, il fatto è che stavamo facendo un confronto tra il peso energetico tra due modi di ottenere proteine, non il confronto tra masse, in cui influisce in maniera significativa il contenuto in acqua!

    Toglimi una curiosita': sei vegetariano per caso?

    MetS
     
    .
  13. nnsoxke
        Like  
     
    .

    User deleted


    L'alimento vegetale principale da cui si ottengono proteine, qui in Italia, sono le farine, in particolare quella di frumento.
    Mai sentito parlare di pasta e pane? Leggo che hanno circa il 10% di proteine.
    Inoltre sono presenti in quantità anche nei legumi, forse un po' meno diffusi di pane e pasta.

    Questa indagine dell'INRAN mi sembra interessante, al riguardo:

    "Secondo un’indagine INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) l’introito medio giornaliero di proteine è il 161% di quello raccomandato. Dunque il 61% delle proteine consumate è in eccesso. Un eccesso determinato in gran parte dalle proteine animali, carne in particolare, che rappresentano i 2/3 dell’introito di proteine. L’altra fonte principale è rappresentata, invece, da alimenti vegetali (legumi in primo luogo, ma anche cereali, ortaggi e semi) ma per quel che riguarda i legumi, per esempio, il consumo è di 20,9 g in media al giorno (7,6 chili l’anno). Decisamente pochi. L’idea comune, infatti, è che le proteine animali siano indispensabili o migliori di quelle vegetali, soprattutto per chi pratica sport o compie lavori pesanti. Ma è veramente così? A smentire questa teoria potrebbe bastare l’esempio cinese, un popolo che ricava le proteine quasi esclusivamente dai vegetali e che nonostante questo si sottopone a lavori pesanti e sforzi fisici. Con il non trascurabile vantaggio di non apportare all’organismo colesterolo o grassi saturi. Anzi, è proprio la sostituzione delle proteine animali con quelle di soia la principale misura non farmacologica per ridurre la colesterolemia.

    Meglio in associazione
    I legumi sono ottime fonti di proteine, quelli secchi ne contengono una quantità all’incirca pari, o anche superiore a quella della carne (anche se la qualità è inferiore) e doppia rispetto a quella dei cereali. Sebbene di origine vegetale, queste proteine apportano alcuni aminoacidi essenziali, come lisina, treonina, valina e triptofano, in discreta quantità, superiore a quella presente nelle proteine del frumento, del mais e del riso. Queste ultime, d’altra parte, contengono buone dosi di aminoacidi solforati, che sono invece scarsi nei legumi. Ecco perché l’associazione di cereali o loro derivati con i semi di leguminose è molto razionale e può mettere a disposizione dell’organismo una miscela proteica il cui valore biologico è paragonabile a quello delle proteine animali. Pasta con fagioli, pasta con ceci e riso con piselli rappresentano, perciò, piatti completi dal punto di vista nutrizionale. Ma quali sono i principali legumi e cereali?

    Quali sono
    Per legumi si intendono i semi commestibili delle piante della famiglia delle leguminose. Costituiti da due valve (baccello) che si aprono a metà lasciando liberi i semi, vengono consumati sia allo stato fresco sia allo stato secco. Ovviamente i legumi freschi, rispetto a quelli secchi, hanno un contenuto di acqua molto superiore e quindi, a parità di peso, un contenuto proteico e glucidico inferiore, e anche un valore calorico più basso. I legumi di più frequente uso alimentare e più diffusi nel nostro paese sono: fagioli, piselli, lenticchie, ceci e fave. A questi va aggiunta la soia, altra leguminosa di importanza mondiale, originaria dell’Asia e ormai coltivata e lavorata anche in altri paesi. Quanto ai cereali sono la principale fonte alimentare per l’uomo e occupano una posizione di primo piano anche nell’alimentazione animale. In Italia coprono il 45% della superficie a seminativo. Si distinguono uno dall’altro per gusto e prestazioni gastronomiche e i principali sono: avena, farro, frumento, grano saraceno, mais, miglio, orzo, riso e segale. Oltre alla combinazione di più proteine vegetali che forniscono un pool aminoacidico completo, questi alimenti hanno anche altri pregi nutritivi come sottolineano le Linee guida recentemente emanate dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e curate dall’Inran.

    Più cereali più legumi più salute
    Numerosi studi hanno dimostrato che un’alimentazione ricca in cereali e legumi, oltreché ortaggi e frutta, protegge dalla comparsa di numerose malattie molto diffuse nei paesi sviluppati, in particolare diverse forme di tumore e malattie cardiovascolari, cataratta, malattie dell’apparato respiratorio, malattie dell’apparato digerente. Cereali e derivati, inoltre, sono sempre stati nell’alimentazione italiana la principale fonte di carboidrati, che assicurano alle cellule un rifornimento di glucosio e perciò di energia. I cereali e i legumi inoltre rappresentano buone fonti di fibra alimentare, importante per la regolazione di diverse funzioni fisiologiche dell’organismo. Infine i legumi contengono sostanze ad azione protettiva, prevalentemente antiossidante. Ragioni sufficienti per aumentare il consumo di legumi sia freschi sia secchi e per consumare regolarmente pane, pasta, riso e altri cereali (meglio se integrali) evitando di aggiungere troppi condimenti grassi. E se lo dicono le linee guida...

    Marco Malagutti


    Fonte
    Linee guida per una sana alimentazione italiana, Ministero Politiche Agricole e Forestali e Istituto Nazionale di Ricerca per Alimenti e Nutrizione. Revisione 2003"
     
    .
  14. francesco1966
        Like  
     
    .

    User deleted


    Mai sentito parlare di "pellagra"?

    Prova a chiedere ai cinesi se mangiano anche pesce e carne e non guardare le statistiche che sono solo numeri esposti ad arte da chi vuole sostenere una teoria.

    Altra cosuccia, dire che il frumento (o grano) ha il 10% di proteine ed è il maggior apportatore delle stesse nella nostra dieta mi sembra un po' azzardato! Considerando che nella razione alimentare dei bovini le farine di cerali in genere si usano per l'apporto di carboidrati, le loro proteine sono scarse e di basso valore biologico.
    Solo i legumi possono avvicinarsi ad un tenore proteico che può (con forzature nell'alimentazione) soddisfare in parte le esigenze umane.

    Per il farro, grano saraceno e gli altri cereali minori ti dico solo che una volta li mangiavano perchè costavano poco, sopratutto il farro! Poi il benessere ha permesso a tutti di cambiare alimentazione, ma chissà perchè oggi sembra che quegli alimenti siano il toccasana.... peccato che chi era costretto ad alimentarsi così aveva parecchi problemi di salute.

    La migliore alimentazione è quella che prevede di mangiare di tutto in modo equilibrato! Il resto sono solo chiacchiere di persone di "parte".
     
    .
  15. claudiocosta
        Like  
     
    .

    User deleted


    @ nnsoxchè

    Guarda che i valori che ti ho dato sono sulla sostanza secca, la proteina è il 34% nella soya, e il 65-85% nella carne ma sulla ss
    se non sai nemmeno che i confronti si devono fare sulla sostanza secca, non far perdere tempo, è su per cortesia
     
    .
170 replies since 14/7/2008, 11:49   5360 views
  Share  
.