OGM: I tre grandi problemi

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  1. leptone
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    Di seguito elenco i 3 grandi problemi sorti con l'introduzione degli OGM:

    1) i potenziali rischi per la salute umana e l'ambiente
    2) la brevettabilità del materiale genetico
    3) la riduzione della biodiversità.

    Dite la vostra.

    Una precisazione.
    La discussione è aperta a tutti. Tutti sono liberi di esprimere le propie opinioni e i propi dubbi in modo pacato, educato e nel rispetto reciproco.
    Comportamenti che non seguiranno quanto detto non saranno tollerati; eventuali elementi di sisturbo verranno allontanati e se mi accorgo che la discussione imbocca una brutta strada la chiudo.
    Grazie per la collaborazione.

    Leptone
     
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  2. Grifo52
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    CITAZIONE (leptone @ 2/12/2007, 23:46)
    Di seguito elenco i 3 grandi problemi sorti con l'introduzione degli OGM:

    1) i potenziali rischi per la salute umana e l'ambiente
    2) la brevettabilità del materiale genetico
    3) la riduzione della biodiversità.

    Dite la vostra.

    Leptone[/color]

    Domanda provocatoria
    Sono ammissibili gli OGM per la produzione di biomasse?
    Cioè, mettere a punto sostanze biologiche ad alta efficienza di conversione dell'energia solare, e che avrebbero quindi il vantaggio di essere ingegnerizzate per lo scopo finale, e che magari potrebbero essere programmate per quei terreni aridi, o con acque saline etc...
    Basta pensare alle steppe, alle zone semidesertiche, alle fasce aride.




     
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    No, non sono provocatorie se questo puo' contribuire a risolvere i nostri problemi di energia e quelli relativi al mantenimento delle colture "originali" a fini alimentazione.
    Il problema e' semmai tecnico, possono convivere, fianco a fianco colture tradizionali (non OGM) ed altre OGM?

    MetS
     
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  4. Grifo52
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    CITAZIONE (MetS-Energie @ 11/12/2007, 02:32)
    No, non sono provocatorie se questo puo' contribuire a risolvere i nostri problemi di energia e quelli relativi al mantenimento delle colture "originali" a fini alimentazione.
    Il problema e' semmai tecnico, possono convivere, fianco a fianco colture tradizionali (non OGM) ed altre OGM?

    MetS

    Questo ce lo dovranno direi gli esperti di OGM, perchè è evidente che ognuno dovrebbe poter essere libero di nutrirsi con quello che sceglie.

    Resta il fatto che affrontare il problema OGM è ineludibile, per gli stessi motivi per cui dobbiamo affrontare quello dell'energia.
    1) abbiamo centinaia di milioni di persone che stanno uscendo dalla sussitenza alimentare. Basta pensare alla dieta italiana o europea di un secolo fa rispetto a come mangiamo adesso per renderci conto che l'efficienza del mondo agricolo (efficienza produttiva, non prezzi bassi) va nuovamente affrontata, come fu affrontata e in parte risolta negli anni '20/'30/'40 (la genetica agricola introdotta dal Prof. Nazzare Strampelli a Rieti)
    2) se già adesso milioni di ettari vengono coltivati per ricavarne bioacarburanti non si capisce perchè con opportune tecnologie OGM non si possano aumentare le rese per ettaro.

    Il rifiuto aprioristico anche di semplicemente "discutere" di OGM è della stessa natura del rifiuto aprioristico del Nucleare. Deriva dalla stessa ideologia e si serve degli stessi strumenti di propaganda, inducendo paura fra la popolazione.

     
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  5. Guiotto
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    Per quanto riguarda gli OGM penso che siano una necessità per i paesi molto poveri nei quali si possono risolvere i problemi causati dalla mancanza di cibo.
    Ma non vanno imposti, la scelta deve essere personale.
    Come dovrebbe essere per l'energia
     
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  6. leptone
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    La risposta alle vostre domande è piuttosto difficile, e dipende molto dal contesto che si vuole analizzare.
    Gli OGM sono nati per venire incontro alle esigenze degli agricoltori che praticano coltivazioni industriali e con lo scopo di ridurre la spesa per i pesticidi e per i diserbanti, un risparmi stimato attorno al 40%.
    I diserbanti sono prodotti chimici, che "bruciano" i tessuti vegetali e distruggono le piante infestanti. Vengono sintetizzati in modo da agire su alcuni tipi di piante e non su altre, ma parte del raccolto andrà comunque perso perchè non tutti i diserbanti sono così selettivi.
    Ma non solo, una pianta OGM è anche creata per resistere a particolari malattie causate vari parassiti, per aumentare la resistanza in ambienti meno ospitali, aumentare la produzione o semplicemente per eliminare qualche sua caratteristica che la rende maggiormente commercializzabile.
    Esempio; le differenze tra un fragola d’orto e una fragola "antigelo"? Apparentemente nessuna, tranne per il fatto che la seconda se esposta a basse temperature, non gela. Nel suo patrimonio genetico è stato introdotto il gene di un pesce antartico che permette ai succhi cellulari di non congelare anche quando le temperature sono inferiori allo zero.
    Facciamo poi una distizione tra i vari OGM; esistono piante ottenute semplicemente incrociando tra loro le varie qualità per selezionare una nuova con caratteristiche migliori. Questo procedimento di fatto velocizza i processi che normalmente sono operati dalla natura o dagli stessi uomini nei secoli scorsi, con metodi molto più approssimativi e più lenti. Ciò che non si vuole capire o si finge di non capire, è che tutti i vegetali che mangiamo da secoli sono geneticamente modificati.
    Cosa ben diversa invece sono gli OGM nei quali è stato introdotto parte di DNA appartenente solitamente a altri regni. In questo caso si introduce una caratteristica totalmente estranea i cui effetti possono essere una incognita. Vedi esempio che ho citato prima.
    Le piante transgeniche resistenti agli insetti contengono quasi tutte geni che provengono dal Bacillus thuringensis. Si tratta di un batterio che produce una proteina che agisce sui tessuti intestinali degli insetti e ne provoca la morte. La proteina Bt pura viene utilizzata anche dagli agricoltori che praticano lotta biologica. Viene ricavata sempre dal Bacillus per poi essere sparsa nei campi. In questa versione il prodotto è innocuo in quanto agisce esclusivamente sull’insetto dannoso.
    Il 10% delle coltivazioni transgeniche è resistente ai virus, mentre 1% ha caratteristiche nutrizionali particolari. La sperimentazioni effettuata finora ha valutato la possibilità di inserire nelle patate e nelle banane geni che consentono di vaccinare una popolazione senza dover ricorrere a farmaci.

    Mentre l’impatto negativo sulla salute è ancora tutto da dimostrare, le preoccupazioni relative all’impatto ambientate sono molto realistiche in quanto le nuove caratteristiche sono difficili da controllare se consideriamo la complessità dei vari ecosistemi.
    L’evoluzione naturale ha avuto a disposizione centinaia di migliaia di anni per calibrare le complesse interazioni degli ecosistemi saltate a ogni mutazione genetica o ambientale. L’ingegneria genetica sceglie di ignorare del tutto l’importanza del fattore tempo e di tendere verso l'uniformità genetica.
    Questa uniformità genetica è molto pericolosa in quanto, la biodiversità è una delle principali risorse che la natura ha per difendersi dalle mutazioni ambientali. In un campo di piante tutte uguali l’invasione di un insetto nocivo fa "terra bruciata". In un campo naturale, invece, alcune piante, si salveranno trasmettendo alla propria discendenza la resistenza a quell’insetto.
    Questo è il principale motore dell’evoluzione, che ci ha portati a essere ciò che siamo. Le coltivazioni transgeniche, oltre a spingere verso una maggiore uniformità, introducono in natura mutazioni impreviste, a un ritmo molto più rapido di quello dell’evoluzione naturale.

    Ely
     
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  7. francesco1966
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    ho letto adesso questa discussione, premesso che i problemi detti da ely sono reali, senza ombra di dubbio, vorrei puntualizzare una cosa. Il rifiuto a priori di paesi come l'italia a coltivare ogm è una scelta imposta da pochi (pseudo ambientalisti, verdi convinti....) che stà portando seri problemi a livello dei mercati.
    Quei signori che sparano a zero sugli ogm, senza sapere realmente di cosa si parla, dovrebbero invece informarsi meglio su come stanno le cose. Infatti prendendo ad esempio l'allevamento avicolo (uno a caso!!) è bene che si sappia che il mangime dato ai polli di tutta l'europa, sud e nord america e anche dell'asia, è fatto con soia ogm, con tanto di scritta sulle etichette, ormai da molti anni. Questo perchè ci si è accorti che gli animali mangiano volentieri questo alimento, mentre prima veniva scartato, e per integrare le proteine si dovevano fare innumerevoli trattamenti al seme, ma sempre con risultati scarsi.....eh!!! si cari miei se mangiate pollo vi beccate anche le proteine geneticamente modificate, anche se non ho visto per il momento persone con le ali o stranezze varie...
    Il risultato è che l'europa sta acquistando enormi quantità di soia ogm dal brasile e dal nord america, mentre in europa la coltura stà sparendo, con gravi danni per le rotazioni agrarie...
    lampante esempio che non tutte le modifiche genetiche sono da considerare malefiche....
    I problemi di aumentare la produzione per sfamare il mondo, sono solo nella mente contorta di alcuni economisti....l'europa assieme al nord america, se non lo sapete paga gli agricoltori per non coltivare parte del terreno, è tutte le politiche agricole mirano a disincentivare la coltivazione e l'allevamento dei settori ECCEDENTARI, cioè tutti....poi se semini mais per fare bioetanolo ti accusano di affamare il mondo....mettetevi d'accordo....se serve mais per le popolazioni e per fare bioetanolo basta solo dirlo e verremo sommersi senza tanti problemi di genetica o etici....
    Per chi non lo sapesse l'ungheria che detiene il 90% delle scorte di mais dell'europa ora deve disfarsene, perche mantenere gli stoccaggi costa troppo alla collettività (cioè a tutti noi), risultato stanno mandando al "macero" milioni di tonnellete di mais, e stanno cercando di disincentivare la coltivazzione della stesso in tutto il territorio nazionale, perchè ne' fanno troppo...e creano ripercussioni su tutta l'europa, senza usare il bt o altre varietà OGM....
    Le modifiche genetiche possono servire, anzi servono quando l'aspetto economico di una coltura prevale su quello agronomico. una vecchia ma ben collaudata rotazione agraria della colture (i nostri nonni la facevano) serve più di mille artifizi genetici o interventi chimici....L'eccessivo sfruttamento del terreno inteso come risemina della stessa coltura sullo stesso terreno perchè è l'unica che dà reddito è il principale motivo della diffusione di patologie....se tutte le colture dessero dei redditi come accadeva una volta si potrebbe coltivare di tutto senza tante sostanze chimiche, o modifiche genetiche, con rese molto alte solo usando tecniche agricole appropriate e miglioramenti genetici classici...
    Ma il "dio danaro" non ha fatto altro che arricchire pochi e perpetrare danni...
    PS mi raccomando mangiate il pollo lo stesso eh!!!
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  8. yorknew
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    Gli ogm in agricoltura non risultano più tossici di tanti prodotti di cui attualmente ci nutriamo. E assicurano quella superproduzione che serve al pianeta, sempre più popolato. Gli Ogm, organismi geneticamente modificati, in natura sono innumerevoli. La ricchezza e varietà di specie esistenti è dovuta proprio alle modifiche del patrimonio genetico di una specie che ne origina altre. Senza le modificazioni subite dal Dna dei nostri antenati primati, non esisteremmo neppure noi, esseri umani. Oggi però, quando si parla di Ogm, ci si riferisce a quegli organismi il cui patrimonio genetico, invece che dalla natura, è stato modificato dall'uomo, tramite l'introduzione all'interno del genoma, di frammenti di Dna provenienti da altri organismi, per migliorarne le caratteristiche. Può trattarsi di microscopici esseri viventi come i batteri, trattati in modo che, introdotti nel suolo, ne migliorano le caratteristiche (batteri azoto-fissatori) o proteggono le piante dal gelo (batteri ice-minus). Può trattarsi di altri organismi. Per quanto riguarda le piante – il settore che qui ci interessa, dato che riguarda il nostro nutrimento – le modifiche apportate tendono solitamente a renderle più resistenti agli attacchi degli insetti e alle azioni degli erbicidi. Attualmente le piante transgeniche in produzione sono quasi esclusivamente la soia, il mais, il cotone e la colza. Vengono coltivate, nel mondo, in circa 102 milioni di ettari che costituiscono il 7 per cento delle terre utilizzate per l’agricoltura. Più della metà di queste aree è situata negli Stati Uniti, seguono, nell'ordine, l'Argentina, il Brasile, il Canada, l'India e la Cina.
    Inutile dire che le piante transgeniche possono prosperare in terreni che risultano proibitivi per quelle tradizionali e sono in grado di assicurare raccolti ricchi e, in alcuni casi, più volte nell'arco dello stesso anno. Per queste loro caratteristiche, in un mondo che è sempre più affollato e affamato di cibo, dovrebbero essere considerate dei toccasana. Tanto più se si pensa che sono allo studio – e dovrebbero essere impiegate attorno al 2010 – piante transgeniche (mais compreso) in grado di sopravvivere nei terreni più aridi e salati. Tali, cioè, da rendere "fertili" zone oggi semi-desertiche. Purtroppo, invece, nei confronti degli Ogm ci sono pregiudizi duri a morire, alimentati soprattutto da ambientalisti e verdi, più interessati alla salvaguardia dei loro principi spesso utopistici o faziosamente interessati, che non a una dignitosa sopravvivenza di centinaia di milioni di persone, soprattutto africani; una sopravvivenza che può essere garantita solo da un nuovo tipo di agricoltura, modernamente transgenica e in grado di resistere a tutte le insidie di terreni aridi, e parassiti, senza l'obbligatorio ricorso ai tradizionali pesticidi che intossicano, avvelenano e uccidono.

    Pensare agli OGM per risolvere sia i problemi di energia che di alimentazione credo sia la soluzione per risolverli.
    Con gli OGM si coltivano meno aree per l'alimentazione e molte di più per produrre biomasse e quindi energia.
    E' l'unica strada percorribile dall'uomo per la sopravvivenza.
    Verrà il tempo anche degli OGM come per tutte le cose di questo mondo.

    NewYork

     
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  9. francesco1966
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    ciao yorknew.
    Da agricoltore concordo con te che gli ogm (meglio gm) sono utili e sicuramente non dannosi per la salute, basti pensare che il mais deriva da una mutazione genetica del sorgo...e che il comune cavolo (o verza) è addirittura una aberrazione genetica, una sorta di tumore che lo fà sviluppare in modo anomalo, però tuti lo mangiamo e non accade niente...
    La disinformazione in questo caso è sicuramente totale, e soprattutto fatta da chi a priori rinnega qualsiasi innovazione.
    Però da contadino mi permetto di puntualizzare alcune cose, primo fra tutti che gli "gm" non possono risolvere tutti i problemi, li possono attenuare, ma credere che si possano inventare piante che producono il doppio o il triplo in condizzioni estreme è molto distante dalla realtà.
    Le modifiche genetiche compreso il migliorameto genetico fatto negli anni hanno già portato molte specie al loro limite, un ettaro di mais non può superare certe produzzioni. Perchè l'architettura della pianta non lo permetterebbe...
    Inoltre con le modifiche genetiche puoi teoricamente arrivare al 100% delle potenzialità, ma non superarle. Le piante studiate per l'aridocoltura sono molto "brave" a resistere alla prolungata siccita e all'alto tasso salino, ma non possono produrre di più di quelle coltivate in condizzioni vantaggiose, se manca l'acqua la pianta si blocca e sopravvive ma non produce...
    Lo stesso discorso per gli attacchi di parassiti (funghi o insetti), possiamo controllare il loro attacco senza usare insetticidi o fungicidi (che costano parecchio!!) e limitare i danni ma non aumentare la produzione teorica...
    Diciamo che l'uso degli gm contribuisce ad aumentare la produzione ma avrà sempre un limite...
    Ti ricordo che molte problematiche riguardo le patologie delle colture si sano avute perchè si è inizziato a coltivare secondo tecniche "industriali" esempio la monocoltura di mais, che porta inevitabilmente allo sviluppo di molti parassiti, la cara vecchia rotazione agraria l'hanno inventata tanti anni fà proprio per questo...
    Inoltre come ho già detto il problema del "cibo" è mal esposto, di cereali, carne, leguminose, ortaggi ecc, c'è nè più che ha sufficenza, solo che sono mal distribuiti, basta pensare ha quello che viene distrutto nei paesi industrializzati...
    Le politiche agricole (PAC) comunitarire sono anni che frenano le produzzioni per evitare gigantesche sovraproduzzioni che fanno crollare il mercato (latte, carne, mais, grano, zucchero), dando incentivi per la non coltivazione, per l'abbandono degli allevamenti, prepensiomamenti. ecc., basta pensare che in italia hanno ridotto la produzzione di grano duro, togliendoli in contributo supplementare, perchè era sconveniente coltivarlo in quanto la sovraproduzzione aveva fatto calre il prezzo (quello pagato dall'idustria molitoria) a quello di 10/15 anni fà. Adesso che si stà riprendendo (il prezzo) tutti a parlare di aumenti spropositati delle materie prime, nessuno che va' a vedere quanto valeva 20 anni fà il grano duro...e quanto vale oggi.
    Ti ricordo che l'europa ha introdotto il set-aside obbligatorio dal 1993(ritiro dei seminativi dalla produzzione) con percentuale variabile dal 5 al 20% da anno ad anno, io stesso ho 2 ettari di fertile terreno non coltivarti, solo per il 2008 è stato fissato un tetto dello 0%, pensare agli gm per aumentere la produzione è per lo meno inadatto, diciamo che sono ben visti per ridurre i costi di coltivazione..
    Lo stesso fanno in America, con il ritiro dei seminativi...basta pensare che molti ambientalisti si sono scagliati contro quegli agricoltori che hanno messo a coltivazione di mais per bioetanolo, terreni che avevano ritirato dalla produzzione, e come motivo di scontro adducevano che si comprometteva la flora e fauna che vi si era insediata....
    Tutte le tecnologie servono, ma non bisogna credere che siano il toccasana, molte volte il problema è solo legato alla speculazione non ha reali problemi tecnici o genetici...
    Alle popolazioni africane basterebbe insegnare a coltivare e non vendergli il cibo...sempre che per ovviare alla loro"tradizzione", abbiano voglia di mettersi a lavorare...
    Non mi ricordo dove l'ho letto, ma validi economi-agronomi, avevano colcolato la potenziale produzzione dei terreni agricoli mondiali, il dato mi sembra di ricordare potesse soddisfare ben oltre 12/13 miliardi di persone, solo che bisognava imparare a distribuire a tutti il cibo, e le multinazzionali da questo lato non ci sentono bene!!!
    cmq tutte le nuove tecnologie (compresi gli gm) per quel che mi riguarda sono benvenute..sopratutto se fanno risparmiare soldi e tempo, basta che non creino più danni dei vantaggi...
    Io che allevo polli ti posso dire che il famoso ROSS 508, ibrido genetico allevato da tutti fino a pochi anni fà, arrivava a pesare 3.5 kg in 60 giorni, oggi abbiamo il ROSS 708 che arriva i 60 gioni a 4-4.5 kg. risultao una enorme sovraproduzzione di carne di pollo e caduta del prezzo, in allevamento ovviamente, non al supermercato, il problema è che con questo pollo abbiamo mortalità doppie rispetto a prima, patologie in continua espansione (si devono trattare con antibiotici da 2 a 3 volte in più a ciclo), problemi di zoppia, cioè crescono troppo in fretta e le gambe cedono. Valuta tu se sia stato un bene o no, noi allevatori dobbiamo adattarci all'industria purtroppo, anche se qualcuno sostiene che così risolviamo la fame nel mondo....
    ciao.
     
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  10. francesco1966
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    Inserisco qui un articolo, che riguarda il mais ogm e non ogm, tanto per avere un pò di idee sui problemi legati a queto tipo di colture.


    [02 marzo 2008]
    Mais non Ogm, calano le rese (-40%/70%) e aumentano i prezzi
    Studio Nomisma. Previsioni al 2013 sulle dinamiche di approvvigionamento: il caso italiano

    Il 25 gennaio scorso, nella sede di Confagricoltura a Roma, Nomisma ha presentato il rapporto “Ogm ed approvvigionamento di mais nel medio periodo: criticità ed opportunità del caso italiano” per analizzare come potrebbero evolvere nei prossimi anni le dinamiche nazionali di approvvigionamento di una delle principali commodity agricole internazionali, alla luce dei numerosi nuovi elementi (Ogm, agroenergie) che andranno ad impattarvi.

    Secondo lo studio di Nomisma, che simula due scenari da oggi al 2013, la disponibilità di mais non Ogm nel medio termine calerà tra il 40 e il 70% e i margini di manovra affinché l’Italia possa continuare a perseguire un’opzione non Ogm diventeranno sempre più limitati, considerato che il mais non Ogm disponibile sui mercati internazionali si potrebbe ridurre dagli oltre 43 milioni di tonnellate attuali ad un intervallo compreso tra i 13 e i 26 milioni”. Si stima inoltre che il prezzo del mais non Ogm è destinato ad aumentare “ben oltre il 4% di differenziale attuale, con un aggravio dei costi di approvvigionamento a cascata sulla filiera”. Un ulteriore elemento di criticità potrebbe giungere poi dalla normativa comunitaria sulle micotossine, laddove dovessero essere introdotti limiti stringenti per il segmento feed. Secondo Nomisma i rischi relativi all’approvvigionamento provengono anche dalla stasi della produttività del mais italiano e dalla crescente domanda di mais da parte dei paesi in via di sviluppo.

    In Italia rese stabili, crescita della domanda, calo dell’autoapprovvigionamento
    Secondo lo studio in Italia ristagnano le rese di mais a causa di diversi fattori tra cui le ricorrenti crisi idriche, l’inizio dell’applicazione della direttiva Nitrati e la ridotta possibilità di ricorrere all’innovazione data dalla ricerca sul germoplasma di origine extra europea per la presenza accidentale di ogm; tuttavia la domanda di mais cresce e crescono, di conseguenza, anche le importazioni (+1,1 milioni di tonnellate tra il 2001 e il 2006). Il tasso di autoapprovvigionamento di mais del paese è quindi passato dal 98% del 2001 all’87% del 2006. Sui mercati mondiali la forte richiesta di mais destinato a biomassa ha fortemente sospinto verso l’alto le quotazioni che hanno oltrepassato i 180USD/tonnellata.

    Dinamiche del mercato e usi no-food
    In prospettiva le dinamiche del mercato italiano del mais potrebbero subire sostanziale modifiche a causa di una serie di fattori. Tra questi un aumento degli utilizzi non alimentari del mais principalmente nei settori della produzione di bioetanolo che potrebbe assorbire 1,8 milioni di tonnellate/anno, di biopolimeri (700.000 tonnellate/anno) e biogas (900.000 tonnellate/anno). Tali impieghi creeranno una domanda addizionale di circa 3,4 milioni di tonnellate, non colmabile con l’aumento delle superfici coltivabili. Sarà quindi necessario
    ricorrere ad un forte incremento delle importazioni (probabilmente più del triplo degli attuali volumi, pari in media a circa 1 milione di tonnellate negli ultimi anni) per colmare il gap tra offerta e domanda. Tale stima potrebbe subire un ulteriore aggravio qualora la normativa europea sulle micotossine renda di fatto inutilizzabile una quota rilevante di mais tradizionale prodotto nel nostro paese.

    Micotossine
    La normativa europea sulle micotossine prevede infatti limiti stringenti riguardo alla presenza di micotossine nel mais e negli altri cereali a fini alimentari. Anche se tali vincoli non si applicano attualmente all’alimentazione animale, non si può escludere nel medio periodo il varo di norme più stringenti anche per la zootecnia con effetti negativi su tutta la filiera.

    Quadro internazionale
    Nel medio periodo le superfici coltivate a mais nel mondo sono destinate a crescere (+7,3%) così come la produzione mondiale (+19%). In questo contesto si prevedono un’ulteriore crescita delle esportazioni da USA, Argentina e Brasile, paesi che, nel caso dei primi due, già oggi vedono la quota di mais geneticamente modificato superiore a quello tradizionale. Al contrario, uno dei principali esportatori attuali, la Cina, diventerà un importatore netto, contribuendo ad aumentare la pressione sulla domanda mondiale. Secondo lo studio il commercio mondiale di mais vedrà quindi nei prossimi anni una quota crescente di prodotto gm, che potrebbe giungere fino all’86% del totale, a partire dal 49% circa stimato per il 2006.
     
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  11. leptone
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    CITAZIONE (francesco1966 @ 27/2/2008, 06:19)
    Da agricoltore concordo con te che gli ogm (meglio gm) sono utili e sicuramente non dannosi per la salute, basti pensare che il mais deriva da una mutazione genetica del sorgo...e che il comune cavolo (o verza) è addirittura una aberrazione genetica, una sorta di tumore che lo fà sviluppare in modo anomalo, però tuti lo mangiamo e non accade niente...
    La disinformazione in questo caso è sicuramente totale, e soprattutto fatta da chi a priori rinnega qualsiasi innovazione.

    Io sono d'accordo con quello che scrivi. Tuttavia il problema è un altro.
    Le "mutazioni" che possono capitare in natura oltre a essere casuali sono avvenute in un arco temporale piuttosto lungo che ha consentito al nuovo organismo di inserirsi lentamente nell'ecosistema. La natura stessa ha evitato che questa nuova "entità" creasse problemi e inoltre ha consentito uno sviluppo armonico con gli arganismi vicini.
    Invece nei organismi creati in laboratorio dall'uomo tutto questo è avvenuto in tempi brevissimi, senza un controllo della natura. La reale paura è che non si conoscono i possibili effetti "secondari" che potrebbero verificarsi.
    Non consideriamo poi l'impianto di DNA proveniente dal regno animale in quello vegetale, cosa praticamente impossibile in natura.
    Ely
     
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  12. francesco1966
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    E' quello che esponi il problema, se non ci fossero questi "rischi" si potrebbe fare tutto quel che si vuole con il dna.
    Anche se ritengo che gli ogm possono apportare dei vantaggi, ma da qui a dare soluzioni "ne' passa di acqua sotto i ponti"
    Se pensiamo agli ogm per produrre farmaci o vacini, credo che la tecnica industriale sia più affidabile e più veloce, resta il problema delle multinazzionali e dei brevetti che ostacola la produzione.
    se vogliamo avere più "prodotto" non servono gli ogm per il momento, visto i problemi di sovraproduzione per molte materie prime, più che altro serve un po' di regolare distrubuzione, ma anche qui le multinazzionali fanno la loro brava parte nel creare mercato!!! (eufemismo).
    se vogliamo pensare alla lotta alle malattie delle colture o ha coltivare in zone difficili, allora si può fare molto, ma ricordandosi che l'agricoltura è legato all'ambiente e che viene fatta da un "po' di tempo", basta solo farla bene per risolvere molti problemi. La tecnologia deve essere un aiuto non la soluzione...
    Poi come si dice dalle mie parti "tutto iuta", cioè tutto serve nella giusta misura, basta che sia ben controllato.
    Il problema degli attacchi parassitari del mais (diabrotica, piralide, ostrinia), è dovuto alla monocoltura dello stesso per molti anni; quindi gli insetti hanno potuto ben svilupparsi. Molto tempo fà il mais era coltivato meno e con la rotazione agraria dette malattie colpivano sotto la sogli di tolleranza, adesso pensare al mais bt per combattere un problema legato a situazioni di mercato e non a scelte razzionali, e come mordersi la coda per un cane. Inoltre i parassiti (che non sono stupidi) presto fanno a selezionare soggetti resistenti e poi che si fà...nuovi mais ogm, e avanti così.
    A chi lavora nei campi è sempre stato detto di usare presidi sanitari (così si chiamano i pesticidi) a rotazione per evitare fenomeni di resistenza, poi facciamo il mais con le micotossine allora non si è capito nulla....bastano pochi anni (2) per ridurre la carica parassitaria di un terreno, ma se continuo a fare mais, continuo a farmi male da solo....
    I nonni insegnano, i figli sbagliano......(filosofia spiccia)
    ciao ely....
     
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  13. Guiotto
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    Non so se si possano definire ogm, ma ho sentito che c'è la possibilità di creare maiali o altri animali con organi che si possono trapiantare in esseri umani, secondo voi Sarebbe eticamente giusto investire in queste ricerche?
     
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  14. francesco1966
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    Per me si. Per i maiali forse no.
    Comunque OGM significa organismi geneticamente modificati, quindi per far fare un rene umano ad un maiale bisogna modificare il suo codice genetico, se invece trapiantiamo un rene di un maiale in un essere umano allora non c'è manipolazione genetica. Anche se il maiale è molto "vicino" geneticamente all'uomo.
    comunque, visto che li alleviamo per mangiarli! possiamo farlo anche per produrre organi...
    (PS: opinione personale)

     
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  15. claudiocosta
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    OGM VIETATI SOLO IN UE
    Un altro esempio di leggi assurde fatte per non irritare l’opinione pubblica falsamente informata, dai mass media, sono i divieti sui cosiddetti ogm!
    Anche se molti non lo sanno, tutti i cereali e le verdure che sono attualmente coltivate nell’U.E. sono ibridi modificati geneticamente dall’uomo.
    Sono stati ottenuti esponendo i semi a raggi gamma, raggi x, radiazioni nucleari, e sostanze mutagene, per ottenere milioni di mutazioni che poi sono state selezionate e che adesso coltiviamo.
    La spiga del mays ibrido, che è geneticamente modificato, è grande più del doppio di quella del mays naturale messicano, non modificato.
    Gli ogm sono varietà modificate geneticamente, non inducendo mutazioni, ma con la tecnica dell’ingegneria genetica.
    In tutto il mondo, tranne in Europa, si possono coltivare e consumare i prodotti ogm. Sono più di 20 anni che si consumano non hanno mai dato tossicità, semplicemente perché non hanno nulla di tossico. In UE è ammesso il consumo di 17 varietà ogm ma non la coltivazione.
    Solo un caso di mays ogm resistente alla piralide, che è una farfallina, si è dimostrato sul campo, tossico per tutti i tipi di farfalline per via del polline, ed è stato quindi immediatamente ritirato dal mercato.
    Attualmente le coltivazioni di ogm nel mondo hanno superato quelle tradizionali, ricordiamo che le tradizionali sono comunque geneticamente modificate.
    In particolare l’85% della soya di Usa, Argentina, Brasile e Canada è ogm, ed è la soya RR della Monsanto, resistente al Roundup che è un erbicida.
    Negli ultimi anni si sta diffondendo anche il mays BT della Novartis che è resistente ad alcuni insetti nocivi alla pianta.
    Entrambi questi prodotti sono più sani, perché subiscono solo un trattamento, con erbicidi ed insetticidi, rispetto ai tre di quelli tradizionali.
    E’ ovvio che si svilupperanno insetti, muffe e piante infestanti immuni, come per gli antibiotici, questo porterà ad un integrazione, o ad una variazione dei trattamenti, oppure si creeranno nuovi ogm.
    Il rischio di contaminazione e di ibridazione è un problema legale più che scientifico, soprattutto dove ci sono enormi estensioni di terreni coltivati, come in UE dove non esistono varietà naturali di mays e di soya potenzialmente contaminabili con i pollini. Gli unici casi di contaminazione, contestati, riguardano due piccoli produttori di sementi americani, che vendendo ogm con il proprio marchio hanno dichiarato di avere contaminazioni genetiche nei propri campi. I processi sono in atto, l’accusa della Novartis e della Monsanto è quella che i piccoli produttori facciano plagio e frode sui brevetti.
    Con gli ogm, è dimostrato in tutto il mondo, che le produzioni aumentano di quantità e di qualità.
    Questo perché i prodotti subiscono meno trattamenti, perché sono arricchiti di nuovi nutrienti ad es. il riso con la vit. A, e perché si possono coltivare zone soggette alle gelate o a lunghi periodi di siccità. Il mays BT, ogm, è resistente alle muffe, che si possono sviluppare in campo o negli stoccaggi, quindi contiene una percentuale di micotossine dieci volte inferiore alle varietà di mays non ogm. Le micotossine sono le aflatossine e sono molto pericolose perché sono cancerogene.
    Il paradosso è che la U.E. importa dalle americhe il 90% del proprio fabbisogno di soya, quindi statisticamente la maggior parte della soya consumata in U.E. è ogm! E’ utilizzata direttamente nell’alimentazione umana con l’olio di soya, la salsa di soya, la lecitina e gli addensanti proteici, ma soprattutto è utilizzata nei mangimi.E’ a causa di questo che i consorzi dei prodotti tipici non possono fare la certificazione ogm free, perché dovrebbero certificare che gli alimenti di origine animale sono stati ottenuti con mangimi ogm free, e questo per la soya non è possibile.E’ molto difficile stabilire la soya ogm free, perché arriva in U.E. sottoforma di panello di estrazione, che è la risultante di trattamenti termici e fisici per tostare la soya e estrarne l’olio, il dna cosi trattato è difficilmente distinguibile.
    Il divieto nei confronti degli ogm non ha nessuna motivazione alimentare né scientifica, ma è frutto di pregiudizi, cultura antiamericana e paura dell’opinione pubblica, tanto da far scrivere dal professor Tullio Regge sulla Stampa, che vietare gli ogm è un ritorno al medioevo.
    L’opinione pubblica pensa che gli ogm siano dannosi alla salute, sono talmente radicati i pregiudizi che un ministro italiano ha affermato che era contro gli ogm perché non voleva mangiare una fragola che sentiva di pesce.(Paissan- Verdi)
    Niente di più falso! Le fragole ogm contengono un gene preso da un pesce artico, un milionesimo del dna del pesce, che produce una proteina che impedisce la formazione di cristalli di acqua, salvando le fragole dalle gelate.
    Queste fragole sono buonissime e non hanno il sapore del pesce perché la proteina è insapore.
    Sempre sullo stesso argomento un noto leader di un gruppo musicale ha dichiarato che non poteva mangiare le fragole ogm, perché essendo allergico al pesce poteva morire.(Zulù 99 posse)
    FALSISSIMO! Le sostanze che danno allergia nel pesce sono le amine, la proteina antighiaccio non provoca nessuna allergia.
    L’unico rischio nei confronti degli ogm è economico ed è il monopolio, che si combatte con la libera concorrenza, non con i divieti.
    La UE con i divieti sugli ogm è rimasta molto arretrata nella ricerca, nella produzione e nella commercializzazione, se saranno ammessi anche in UE le aziende europee dovranno rincorrere tutte le altre, non solo le aziende americane, ma anche quelle cinesi e cubane.
    E’ del 21/10/2007 l’autorizzazione da parte della commissione europee del mays Bt ogm anche in Europa.
    Ci sono molti altri esempi di panico immotivato indotto dai media che perseguono solo gli ascolti, ad esempio l’influenza aviare, e la paura del nucleare come se le centrali europee fossero disastrate come quelle dell’Est.
    Ho fatto questi esempi per dimostrare come ci si può sbagliare facendo le leggi sotto l’influenza dei mass media e dell’opinione pubblica, senza basarsi invece sui riscontri scientifici.
    “ E’ più difficile disintegrare un pregiudizio di un atomo”. A. Einstein
    Il divieto agli ogm non ha motivazioni scientifiche, fu imposto a tutta europa, dagli ambientalisti tedeschi, ai tempi al governo con l’8%.


    15 11 2007

    Il senatore Paolo Scarpa Bonazza Buora ha presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’Agricoltura. Anche noi attendiamo risposta.A proposito di ogm, segnalo anche l’intervento di Giancarlo Loquenzi a proposito del mistero dello studio scomparso (o insabbiato?).
    INTERROGAZIONE URGENTE AL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
    premesso che
    - l’indagine dell’Eurobarometro sulla percezione dei rischi per la salute legati alla sicurezza alimentare, realizzata nel 2006 dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare e dalla Direzione generale Salute e tutela dei consumatori della Commissione Europea, ha evidenziato che i consumatori italiani hanno un’opinione estremamente positiva e fiduciosa degli alimenti;- dalla lettura dell’indagine in questione emerge che le principali preoccupazioni per i consumatori sono associate soprattutto a rischi causati da fattori esterni scarsamente controllabili come i residui di pesticidi, la diffusione di nuovi virus, contaminazioni batteriche ed i problemi derivati dalla scarsa igiene nella manipolazione degli alimenti;- l’indagine mette anche in luce una crescita della fiducia riposta dai consumatori nelle biotecnologie applicate all’agricoltura e nei confronti degli organismi geneticamente modificati nonostante l’impressionante campagna mediatica di demonizzazione di tali prodotti;- il regolamento (CE) n. 1829/2003 stabilisce inoltre che tutti i mangimi OGM, debbano riportare in etichetta la dicitura relativa alla presenza di OGM;- tutti i Consorzi di tutela italiani ( Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Prosciutto di Parma, Prosciutto di Sandaniele, etc.) rispettano tale normativa nelle loro produzioni a marchio DOP ed IGP e che i vari consorzi rispettano altresì le normative Europee connesse quali quelle fissate in modo specifico per questo settore dal regolamento (CE) n. 1830/2003, che definisce la tracciabilità come la capacità di rintracciare OGM e prodotti ottenuti da OGM in tutte le fasi dell’immissione in commercio attraverso la catena di produzione e di distribuzione;- secondo le norme relative all’emissione deliberata nell’ambiente (direttiva 2001/18/CE e, in precedenza, direttiva 90/220/CEE), 18 OGM in Europa sono stati finora autorizzati per vari impieghi: per la coltivazione, l’importazione o la trasformazione, come prodotti per l’alimentazione degli animali e come prodotti per l’alimentazione umana;- le più importanti Agenzie che si occupano di salute e sicurezza dei cittadini, come l’ Autorità europea per la sicurezza alimentare e l’Organizzazione mondiale dell Sanità (WHO) oltre all’Unione Europea, la FAO, le Nazioni unite e tutte le più prestigiose Accademie scientifiche mondiali, inclusa la Pontificia Accademia per le Scienze hanno attestato la sicurezza degli OGM per l’ambiente e la salute animale ed umana;- è attualmente in atto una gigantesca “campagna di informazione” da parte della Fondazione dei Diritti Genetici, un’organizzazione pregiudizialmente contraria agli OGM;- la campagna è patrocinata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che in un comunicato stampa diramato il 3 ottobre scorso ha affermato di voler sostenere direttamente l’iniziativa anche attraverso progetti di comunicazione;- questa campagna di informazione include un simil-referendum che richiede agli italiani di rispondere alla seguente domanda: “Vuoi che l’agroalimentare, il cibo e la sua genuinità, siano il cuore dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile ed innovativo, fondato sulla biodiversità, libero da OGM?”;- agli interroganti questa iniziativa appare come estremamente demagogica ed utopistica visto l’ingente bisogno delle filiere zootecniche italiane di soia il fatto che oggi oltre il 90% dei mangimi italiani sono etichettati come contenenti OGM visto e considerato come l’Italia importi oltre 3 milioni di tonnellate di soia da Brasile, Argentina e Stati Uniti;- le principali società scientifiche italiane in rappresentanza di 10.000 ricercatori hanno sottoscritto negli ulitmi 4 anni due Consensus Document che ribadiscono la sicurezza degli OGM per l’uomo, gli animali e l’ambiente e la loro possibilità di coesistere con le coltivazioni biologiche e tradizionali;- alla Fondazione Diritti Genetici è associata Greenpeace, un’associazione ambientalista multinazionale, che recentemente ha sferrato un duro attacco contro il Consorzio del Parmigiano Reggiano, reo secondo l’associazione ambientalista di utilizzare anche soia OGM nella propria filiera;- a conferma di ciò il Consorzio del Parmigiano Reggiano, da tempo angariato da Greenpeace sull’uso di mangimi a base di soia OGM per le bovine da latte, si è visto costretto ad aderire “Liberi da OGM” affermando al contempo di esigere la facile reperibilità a costi competitivi di materie prime non OGM e stigmatizzando il comportamento di chi “oggi sta usando in modo scorretto il Parmigiano Reggiano come bandiera contro le multinazionali” ;- il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali non ha in nessun modo tutelato il Consorzio del Parmigiano Reggiano, che da parte sua ha piena libertà di usare le materie prime che ritiene più sicure ed economicamente sostenibili;- l’attacco di Greenpeace potrebbe avere il chiaro intento di costringere il Consorzio a comprare la soia soltanto di cinque produttori brasiliani indicati sul suo sito internet;- in una lettera indirizzata all’Ambasciatore degli Stati Uniti Ronald Spogli, il Presidente della Fondazione Diritti Genetici Mario Capanna ha accusato gli USA di non dire la verità sugli OGM, poiché, a suo parere, e contrariamente a quanto scritto nel rapporto dell’ambasciata USA, l’Italia avrebbe sempre espresso un voto negativo su questi prodotti in sede comunitaria;
    - agli interroganti appare singolare che sia stato dato il patrocinio ed il sostegno economico ad una Fondazione che in maniera gratuita e menzognera attacca l’operato degl USA nei suoi rapporti bilaterali con l’Italia oltre a ledere l’immagine del principale prodotto di qualità italiano;- la campagna liberi da OGM capeggiata da Mario Capanna sta di fatto anche impedendo ai nostri ricercatori di effettuare prove in campo su prodotti di interesse nazionale che secondo gli esperti del settore sono a rischio di estinzione a causa di virosi ed attacchi fungini;- risulta inoltre agli interroganti che la raccolta firme avviene senza una chiara identificazione dei “votanti” attraverso documenti di riconoscimento;- il Presidente della Fondazione Diritti Genetici Mario Capanna ha chiaramente espresso il suo intento di usare la leva del numero dei votanti come volano politico in Italia ed in Europa per imporre una moratoria a tempo indeterminato sull’importazione e la coltivazione di prodotti OGM.Si chiede di sapere Le ragioni per le quali il MIPAAF ha inteso patrocinare e dare sostegno economico alla campagna liberi da OGM promossa, tra l’altro, da un gigante della grande distribuzione quale COOP Italia, ed ingannevolmente presentata ai cittadini italiani come iniziativa indipendente;Quali misure urgenti il MIPAAF intende intraprendere per tutelare in tutte le sedi l’immagine e la reputazione del Parmigiano Reggiano dagli attacchi pretestuosi di un’associazione ambientalista multinazionale;Quali controlli intende porre in essere il MIPAAF - in qualità di ente patrocinante - sulla veridicità dei dati che saranno forniti dalla Fondazione Diritti Genetici in merito al numero di adesioni individuali alla campagna Liberi da OGM;Quali misure il MIPAAF intende considerare affinché sul tema degli OGM sia data voce anche al mondo scientifico e consentita la ricerca in campo aperto come previsto dalle Direttive Comunitarie.
    PUBBLICATO DA CARLO STAGNARO A 9.45
    ETICHETTE: OGM
    commenti:
    Sarebbe utile, a chi dubita dell’ecologismo imperante, la lettura di questo
    articolo da LeScienze

    http://bressanini-lescienze.blogautore.esp...e-mai-esistito/
     
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18 replies since 2/12/2007, 23:46   2014 views
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