Termocamini ad acqua

come fare un impianto idraulico sicuro

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  1. tekneri
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    i termocamini ad acqua sono a tutti gli effetti dei generatori di calore a combustibile solido, per capirci meglio sono delle caldaie a legna modificate allo scopo di accontentare la visione del fuoco in un ambiente domestico.
    Per produrre la stessa quantità di calore i termocamini consumano più legna delle caldaie a legna, causa una carpenteria termomeccanica semplificata per motivi di economicità, praticità di pulizia ed estetica; se per esempio per produrre 1000 calorie servono ad una caldaia a legna 2 kg di legna, con un termocamino ne servono 3 kg.
    Questa doverosa premessa per spiegare che la vocazione dei termocamini è quella di accontentare prima le emozioni e poi il portafoglio.


    Il pericolo primo dei termocamini è il black-out, perchè in caso di mancanza di energia elettrica il circolatore non può smaltire il calore prodotto dalla fiamma della legna ardente. Nelle caldaie a gas invece, se manca l'energia elettrica la fiamma si spegne automaticamente.
    I danni derivanti da sovratemperature possono essere, in ordine di catastrofismo:

    1. allagamenti
    2. scioglimento della girante del circolatore
    3. esplosioni

    I rimedi, in ordine di priorità e semplicità

    1. circuito idraulico a vaso aperto (in inglese "open loop), alias circuito aperto.
    http://www.fuocoelegna.it/editoriali/000058.php
    http://www.fuocoelegna.it/editoriali/000060.php

    2. gruppo di continuità sul circolatore

    3. valvola di scarico termico con apertura regolata a 90°su scambiatore specifico dedicato alla dissipazione calore posto sul circuito acqua calda sanitaria, ; in pratica è come se in caso di sovratemperatura qualcuno aprisse un rubinetto dell'acqua calda. Da sola questa valvola riduce già del 99% tutti i rischi di sovratemperatura.

    4. valvola di scarico termico con apertura regolata a 95° posta sul circuito primario (acqua dei termosifoni, del riscaldamento), che si aprirebbe soltanto quando l'effetto di raffreddamento dell'altra valvola di scarico termcio posta sul circuito acqua calda sanitaria fosse insufficiente. Negli impianti a vaso chiuso, l'impiego di questa valvola rende consigliabile l'applicazione di un gruppo di riempimento automatico, gruppo che svolge la stessa funzione del rubinetto & galleggiante nei circuiti aperti, ossia reintegra la pressione, in genere 1,5 atm, nel circuito chiuso, in modo completamente automatico.

    5. valvola di sovrapressione con apertura regolata a 3 atm

    6. inserimento di accumulatore termico inerziale (puffer, pufferspeicher, cisterna d'acqua dei termosifoni, non potabile) tra termocamino e corpi scaldanti.
    Collegamento da realizzare con condotti di sezione minima 1" 1/4, un pollice e un quarto, con idonee pendenze che permettano lo svolgimento della circolazione naturale termosifonica. Anche senza circolatore la circolazione continuerebbe.
    http://www.atmos.cz/instalace.phtml?italian
    http://it.wikipedia.org/wiki/Termosifone
    http://www.fuocoelegna.it/editoriali/000052.php

    ciao

    massimo





     
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    Tekneri, una variante del camino ad acqua è il camino ad aria, come quello che campeggia nel mio soggiorno.
    Il principio è lo stesso solo che non c'é una serpentina in tubi da alimentare ma un distributore di aria calda che alimenta con un caldo flusso i vani dove viene inserita una bocchetta.
    I vantaggi rispetto all'altra soluzione sono evidenti, può essere inoltre utilizzato come supporto al riscaldamento principale oppure come effetto scenico con resa immediata.
    Non ha, questo sistema, tutti i difetti di quello ad acqua, primo fra tutti il pericolo di esplosione o allagamento.
    Per ovviare al pericolo di black-out é però possibile, per entrambi i sistemi, utilizzare un piccolo pannello solare od un generatore eolico (tipo lo Zephyr) o entrambi, per superare la mancanza di energia elettrica, anzi, a questo punto per alimentarlo direttamente con fonti rinnovabili arrivando in questo modo ad una completa indipendenza energetica dal punto di vista riscaldamento.

    Ciao
    MetS
     
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  3. tekneri
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    CITAZIONE (MetS @ 3/2/2008, 14:16)
    Non ha, questo sistema, tutti i difetti di quello ad acqua, primo fra tutti il pericolo di esplosione o allagamento.

    purtroppo però il riscaldamento ad aria calda ha lo svantaggio di movimentare molta polvere.
    Nei contesti rurali inoltre, lo spargimento di polvere è ancor più accentuato.

    ciao Mets!

    massimo
     
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  4. leptone
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    Non vorrei scrivere una cosa sbagliata...
    Se ricordo bene, quando sentivo parlare di seccare la biomassa in appositi impianti per mezzo di aria calda, i punti in cui l'aria usciva verso l'esterno sono considerati punti di emmissione in atmosfera, quindi soggetti al controllo della quantità di polvere per m^3.

    Ely
     
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3 replies since 3/2/2008, 11:05   8589 views
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