Proposta di condizionare la pac

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  1. claudiocosta
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    LA SITUAZIONE DEGLI SPANDIMENTI REFLUI
    IN LOMBARDIA E’ DRAMMATICA!


    Con le nuove imposizioni sulle zone vulnerabili in Lombardia, fatte dall’Unione Europea, e con i nuovi indici di produzione azoto al campo, la situazione degli spandimenti in Lombardia è diventata ingestibile.

    A tal proposito ricordo le differenze di produzione azoto, per tipo di animale, tra la vecchia legge 37/93 e la nuova del 2006.
    Il lavoro di comparazione è stato eseguito da: dott. Flavio Sommariva Specialista SATA per l’agronomia e la gestione reflui. Regione Lombardia.


    L’azoto escreto
    in funzione dell’evoluzione

    Animali..................... Dgr3439/2006(kg/t) ......................Legge regionale 37/93 (kg/t)
    Vacche adulte .................138 ......................................................45,5
    Bovini da rimonta ............120 ......................................................45,5
    Suini all’ingrasso .............110 ........................................................70
    Scrofe con suinetti ...........101 ........................................................70
    Ovaiole........................... 230 ......................................................153
    Broilers ...........................250.......................................................153

    In base alla nuova normativa il quantitativo di azoto escreto che
    arriva al campo per alcune tipologie di animali è quasi triplicato rispetto
    alla precedente normativa del 1993.
    Il dott. Falvio Sommariva ha calcolato il fabbisogno di superficie agricola utile, necessaria allo spandimento dei reflui secondo la nuova normativa, delibera 5868, della Regione Lombardia, che pone i seguenti limiti di spandimento
    -170 kg/ha di effluenti di allevamento in zona vulnerabile, e fino ad un massimo di 340 kg/ha di azoto totale, nel caso si integri con i concimi minerali, a seconda del al fabbisogno colturale.
    - 340 kg/ha di effluenti in zona non vulnerabile con una integrazione minerale, fino al fabbisogno colturale
    (*) Il calcolo del carico animale e della superficie agricola utilizzata è stato determinato ricorrendo ai dati del Siarl. La superficie necessaria è stata calcolata facendo il rapporto tra l’azoto totale prodotto in quella provincia con i limiti di spandimento. La differenza di superficie è ottenuta sottraendo alla superficie agraria utile sau, il valore della superficie necessaria agli spandimenti. Nel caso delle zone vulnerabili sono tutti numeri negativi. Purtroppo i dati sono sottostimati, perché nel calcolo del carico d’azoto non sono inclusi i fanghi di depurazione, e gli effluenti agroindustriali, e la superficie agricola utile è considerata tutta utilizzabile agli spandimenti ma non è così. Alla superficie dichiarata vanno tolte le aree vicino alla abitazioni, ai corsi d’acqua, alle fonti, e vanno tolte le aree destinate all’orticoltura.

    Lo smaltimento di queste fonti azotate andrà a competere con lo smaltimento degli effluenti di allevamento. Inoltre in zona vulnerabile, la quota di 170 kg/ha non potrà essere applicata totalmente, in molte colture, che hanno fabbisogni più alti, ad es cereali vernini, erbai, pioppi,ecc. Quindi servirà molta più superficie per gli spandimenti.

    BELLA 3 - Analisi del carico di azoto e superfi scie necessaria allo
    smaltimento dei nitrati per provincia
    1) Zone vulnerabili secondo la delibera di Giunta della Regione Lombardia 3439/2006 (*)

    Provincia.... Azoto totale (kg)..... Sau in zv (ha)..... Kg az./ha Sup. necessaria con 170 kg/ha.... differenza di sup. (ha)

    Mantova......... 26.380.393.......... 127.280............... 207.................. 155179....... - 27.899
    Cremona........ 18.765.259.......... ..75.864.............. 247................... 110384....... - 34.520
    Brescia....... ....41.350.977...... ....115.187...............359.................... 243241..... - 128.054
    Bergamo.......... 9.521.109............ 28.997............... 328.................. 56006....... - 27.010
    Lodi................. 3.539.257............ 16.806................211................... 20819........ - 4.013

    2) Zone non vulnerabili delibera di Giunta della Regione Lombardia 3439/2006 (*)

    Provincia Az. tot. (kg) Sau in znv (ha) Kg azoto/ha Sup. necessaria con 340 kg/ha differenza di Superficie (ha)

    Mantova 5.479.884 41.526 132 16117 25.408
    Cremona 8.405.930 59.469 141 24723 34.745
    Brescia 2.706.665 20.524 132 7960 12.563
    Bergamo 2.603.692 15.926 163 7658 8.268
    Lodi 7.316.132 40.563 180 21518 19.045

    3) Zone vulnerabili secondo una ipotesi di carico ammesso di 250 kg N/ha, da richiedere in un nuovo piano d’azione.

    Provincia Azoto totale (kg) Sau in zv (ha) Kg az./ha Sup. necessaria con 250 kg/ha differenza di sup.(ha)


    Mantova 26.380.393 127.280 207 105521 21.758
    Cremona 18.765.259 75.864 247 75061 803
    Brescia 41.350.977 115.187 359 165403 - 50.217
    Bergamo 9.521.109 28.997 328 38084 - 9 .087
    Lodi 3.539.257 16.806 211 14157 2.649






    Come vedete nelle provincie ad alto carico zootecnico, la situazione è grave, la terra non è sufficiente agli spandimenti in tutte le aree vulnerabili di tutte e cinque le provincie. Purtroppo anche nell’ipotesi di un limite più alto agli spandimenti, fino a 250 kg/ha, (3) che però è ancora da ottenere (certo che se non se ne fa richiesta nessuno lo concederà) sia nella provincia Brescia, sia in quella Bergamo, le superfici non saranno sufficienti agli spandimenti. La situazione migliorerebbe enormemente: da una mancanza di 128000 ha con i limiti a 170 Kg/ha si passerebbe a una mancanza di 50000 ha con i limiti a 250 kg/ha in provincia di Brescia, cioè tre volte di meno, ma mancherebbe comunque, la terra. Anche nelle zv di Cremona ci sarebbero comunque problemi. Molti allevatori ai confini della zona vulnerabile, smaltiscono in zone vulnerabili, alcuni, pochissimi, lavorano i liquami fino al pellets secco, io conosco solo un grosso allevamento che lo faceva anni fa, ma che voleva desistere per gli altissimi costi energetici. Quindi le carenze di superficie, sono solo indicative, ma restano drammatiche. Per quanto riguarda le zone non vulnerabili, la situazione apparentemente non è problematica, in realtà ci saranno grossi problemi con i cessionari, soprattutto per gli allevatori che hanno carichi di spandimento molto alti nel pua, difficilmente rientreranno nei limiti di coltura, e difficilmente i cessionari accetteranno di concimare solo con i reflui.



    CONSEGUENZE DEL NUOVO PIANO D’AZIONE
    DELLA
    REGIONE LOMBARDIA



    Gli allevatori saranno costretti a:

    - Pagare gli affitti per le concessioni spandimento reflui, per regalare del concime organico agli agricoltori. Sicuramente gli affitti aumenteranno: ci saranno delle speculazioni vergognose, perché la domanda aumenterà enormemente e sarà molto più alta dell’offerta di terra disponibile, come abbiamo visto.

    - Pagare per andare a distribuirglelo gratis

    - Pagare per cercare nuove terre di spandimento, che non ci sono, perché le superfici di spandimento con i nuovi indici sono aumentate. Sono raddoppiate con i limiti di spandimento in zona vulnerabile. Addirittura triplicate nel caso dei bovini solo per gli indici, e poi raddoppiate per i limiti, alla fine le superfici di spandimento dovranno aumentare di 4-5 volte, nel caso dei bovini di 2-3 volte per i suini e gli avicoli. (i valori sono medi e approssimativi dipende dai pua di partenza).

    - Pagare per abbattere l’azoto, in pratica per distruggerlo, perché mancherà la terra in 5 provincie della Lombardia: ma temo che molti allevatori saranno costretti a chiudere, piuttosto che aumentare notevolmente i costi kilo/carne o litro/latte, nell’ottica degli attuali mercati, e…di quelli futuri.

    - Pagare per distruggere l’azoto, quindi consumare energia, e sprecare soldi, per poi:


    - Pagare per comprare dell’azoto minerale, fatto con una quantità enorme di energia con circa un raddoppio nelle spese di concimazione, per le terre degli allevatori.

    Gli agricoltori potrebbero disdire, in massa, le concessioni, come già sta succedendo, per :

    - non rinunciare alla concimazione minerale, che dà rese più alte
    - speculare chiedendo aumenti sugli affitti spandimento reflui.

    Mentre dovrebbero essere gli agricoltori a pagare agli allevatori i reflui perché sono concimi meno inquinanti.

    PROPOSTA DI CONDIZIONARE LA PAC
    ALLA TUTELA DELLA FALDA

    dal sito europeo
    http://ec.europa.eu/agriculture/envir/index_it.htm#crosscom
    Cito:
    “Il principio secondo il quale gli agricoltori devono rispettare i requisiti di protezione dell’ambiente per poter beneficiare delle misure di sostegno del mercato è stato inserito nella riforma dell’Agenda 2000. La riforma della PAC del 2003 ha assegnato maggiore importanza alla condizionalità, divenuta obbligatoria.”
    Quindi è prevista anche la condizionalità, cioè che la pac sia ritirata dagli agricoltori a condizione che si tuteli l’ambiente, in questo caso si tuteli la falda dall’inquinamento da nitrati.

    Ad esempio le condizioni potrebbero essere:
    si elargisca la pac a condizione che: gli agricoltori utilizzino solo concimi organici fino almeno al 75% dei fabbisogni colturali, sia in zona vulnerabile sia in zona non vulnerabile, salvo mancanza di concime organico. Questo perché i concimi organici sono meno solubili, quindi meno dilavabili dei concimi minerali. Di conseguenza il rischio d’inquinamento della falda con i concimi organici è molto inferiore rispetto ai concimi minerali.
    si elargisca la pac a condizione che: gli agricoltori non chiedano affitti per la concessione spandimento reflui, perché questo ostacolerebbe la concimazione organica, meno inquinante, e la zootecnica, che è un bene d’interesse nazionale. (chi chiederà l’affitto per le concessioni, perderà il diritto alla pac)
    si elargisca la pac solo se: gli agricoltori garantiscono una coltura intercalare (secondo raccolto) o di copertura (sovescio) durante i periodi intercolturali, sia estivi sia invernali, per evitare il dilavamento dei terreni.
    Questi sono solo degli esempi, risolverebbero però dei problemi enormi, senza danneggiare nessuno, se non i produttori e i commercianti di concimi minerali, la vera fonte di inquinamento delle falde! In modo particolare potrebbero trovare utilizzo agronomico i separati, di solito benaccetti dagli agricoltori, che sono 5 volte più concentrati dei liquami, 100 kg di azoto in un mc, e che quindi si prestano ad essere trasportati anche a grandi distanze.
    Se si riuscisse ad ottenere la condizionalità della pac all’uso dei concimi organici,:
    - a livello REGIONALE lombardo: la distribuzione dei concimi organici delle zone vulnerabili, potrebbe essere allargata a tutte le aree non vulnerabili, aumentando enormemente la superficie utile di spandimento.
    -
    - a livello NAZIONALE: il separato si potrebbe conferire a consorzi (ancora da creare) che li trasportino e li rendano utilizzabili agronomicamente, anche in zone a basso carico zootecnico e a bassa vulnerabilità, fuori dalla regione Lombardia.. Dopo il conferimento al consorzio, l’azoto del separato uscirebbe dalla dichiarazione pua degli allevatori, perché diventerebbe ammendante organico di origine zootecnica. (entrerebbe solo nel puas degli agricoltori, con i limiti dei reflui)
    -
    - I vantaggi per gli allevatori sarebbero enormi.
    -
    - Gli agricoltori avrebbero gratuitamente gran parte della concimazione, che andrebbe a migliorare la qualità dei terreni, e ad aumentare la ritenzione idrica.
    -
    - La falda sarebbe senz’altro tutelata dai dilavamenti.
    Il concetto è che la pac, non è un diritto per gli agricoltori: è prevista l’elargizione a condizione che l’ambiente venga protetto Ad esempio che sia rispettata la protezione della falda dall’inquinamento da nitrati, obbligando gli agricoltori a:
    - una concimazione organica
    - una coltura intercalare
    - rinunciare agli affitti per le concessioni spandimento reflui, che è una schifosa speculazione
    Il principio da applicare è che: tutti, sia allevatori, sia agricoltori, si devono impegnare a tutelare la falda.

    ESEMPIO DI CONCIMAZIONE SECONDO LA NUOVA DISPOSIZIONE DELLA LOMBARDIA 5868, CON LA CONDIZIONALITA’ DELLA PAC ALLA CONCIMAZIONE ORGANICA

    Nel caso di concimazione per il mays il fabbisogno, va calcolato secondo la formula del piano d’azione allegato 3 parte c, a pg 107 del pdf, in questo link:

    http://www.agricoltura.regione.lombardia.i...dgr_5868_07.pdf

    Togliendo l’apporto dell’azoto atmosferico e dell’azoto residuo nel terreno, il fabbisogno in azoto per il mays, da 280 kg/ha (fabbisogno secondo il codice di buona pratica agricola) diventa 230 kg/ha. Il 75% di 230 sono circa 170 kg/ha, e dovrebbe essere dato da concimi organici, tutti i tipi di concimi organici, non solo gli effluenti di allevamento. L’apporto in questo caso, rientra nei limiti di spandimento in zona vulnerabile. L’integrazione di minerali si calcola a seconda del periodo di spandimento del concime organico , e a seconda del tipo di terreno, secondo l’allegato 3 tabelle 1/a e 2/a, che trovate al solito link, a pg 101-102 del pdf:

    http://www.agricoltura.regione.lombardia.i...dgr_5868_07.pdf

    Quindi in caso di efficienza alta della concimazione organica, ad es in presemina , i 170 kg/ha di reflui vanno moltiplicati per 0,65, e cioè 110 kg/h. Questa è la reale disponibilità dell’azoto da reflui che giunge alla pianta. Per completare i fabbisogni bisogna integrare con 230 – 110 = 120 kg/ha di azoto da fonte minerale, che si presta ad essere distribuito in sarchiatura. Quindi 170 da reflui gratuiti + 120 da concimi minerali in totale 290 kg/ha di azoto totale, quindi sotto il limite massimo dei 340 kg/ha in zona vulnerabile.
    Se invece, la distribuzione dei reflui, fosse a bassa efficienza, i quantitativi sarebbero 170 di reflui gratuiti + 170 di minerali = 340 kg/ha

    Edited by francesco1966 - 5/6/2008, 22:08
     
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7 replies since 5/6/2008, 08:56   404 views
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