Proposta di condizionare la pac

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  1. claudiocosta
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    In risposta all’amico dott. S. V. che mi chiedeva delle pubblicazioni scientifiche dimostranti il maggior rischio di inquinamento falda, da parte dei concimi minerali rispetto ai liquami vi mando tutti a pag 7 di questa pubblicazione, dell’università di Milano :

    http://www.progettopanda.isnp.it/esempi_risultati2.htm

    sono grafici complessi, nello specifico ci interessa la tabella a pg. 7 ,che riporto in basso, “ contenuti di nitrati in diversi strati di terreno a mays trattato con differenti fertilizzazioni nel biennio 93-94”, sul sito la si può ingrandire io consiglio il 150%. Vi sembreranno cose ovvie ma vista la legge Beccalossi, queste dimostrazioni scientifiche non sono tenute in considerazione.







    Contenuti di nitrati in diversi strati di terreno a mais trattato con differenti fertilizzazioni nel biennio 1993-94 (L1 e L4=0 e 225 kg/ha-1 di N da liquame suino; C1 e C4=0 e 225 kg/ha-1 di N da urea). Si notino le basse concentrazioni e le piccole differenze tra i trattamenti a 0.8-1 m di profondità in tutte le epoche di prelievo.
    (Spallacci C. et al., Agric. Ric., 168 (1997), 57-58)


    Dal terzo grafico in giù, cioè da quello delle analisi dei nitrati alla profondità dei terreni di 0,4-0,6 mt.: si indica il dilavamento dell’azoto.
    Il quadratino nero corrisponde alla concimazione L1C4 cioè L1= a 0 kg/ha di liquame suino, e C4 = a 225 kg/ha di concime minerale. Quindi il massimo del dilavamento si ha nella concimazione fatta esclusivamente con i concimi minerali.
    La quota di azoto da fonte minerale che non è assorbita dalla pianta va direttamente in falda!
    Questa pubblicazione scientifica è in netta contraddizione con quanto affermato nella Beccalossi, e nello specifico allegato 3 parte c cito

    “ Kc è il coefficiente di efficienza relativo agli apporti di concime chimico (Fc). In genere si considera il 100% del titolo commerciale del concime azoto”.

    COMMENTO: Ma come fa, ad essere efficace al 100%, se il concime minerale è il più dilavabile? La porzione dilavata sicuramente non è disponibile per la pianta.

    E’ significativa nel dilavamento, anche la concimazione del triangolo nero: la L4C4 corrispondente alla massima concimazione, cioè L4 = 225 kg/ha di liquame suino, e C4 = 225 di kg/ha di concime minerale, urea. Pur essendo una concimazione più alta nell’azoto totale, la sostanza organica dei liquami, probabilmente trattiene l’azoto.
    E’ interessante l’analisi dei primi due grafici fino a 0,4 mt., che indicano la disponibilità dell’azoto, negli strati attivi del terreno, è ovviamente massima nelle concimazioni minerali, ed i picchi corrispondono ai periodi di giugno. Però anche nel terzo grafico cioè alla profondità di 0,4-0,6 mt ci sono i picchi di azoto da fonte minerale proprio in giugno luglio, vuol dire che alle prime irrigazioni, l’azoto minerale è dilavato, e quindi non è più disponibile per la pianta.
    Sempre nei primi due grafici la concimazione da liquame il pallino nero pieno, indica una disponibilità di azoto bassa, tra i 20 e i 30 ppm di azoto. A riguardo torniamo alla Beccalossi allegato 3 tabelle 1/a e 2/a, che trovate al solito sito, a pg 101-102 del pdf:

    http://www.agricoltura.regione.lombardia.i...dgr_5868_07.pdf

    si scopre che l’efficienza dei liquami è molto lontana dal 100% dichiarato per i minerali, in particolare la concimazione autunnale su stocchi è media cioè al 50%, senza stocchi è bassa cioè 40%, perché viene più facilmente dilavata. Questo è importante, già dal settembre 2008, quando gli agricoltori dovranno fare i pua, perché con efficienza medio-bassa a parità di azoto totale somministrato, rispetto alla concimazione minerale, si fanno rese più basse, sia nel mays sia nell’orzo. Basta un anno con delle rese più basse per indurre i cessionari a disdire le firme. Bisogna assolutamente puntare allo spandimento reflui ad efficienza alta, che sono quelle in presemina, o in copertura con interramento, ecco perché in seguito consiglierò il doppio raccolto.
    Tornando alla pubblicazione, dell’università di Milano esposta nel grafico sopra:
    molto significativo è l’ultimo grafico commentato dall’autore con:

    “ Si notino le basse concentrazioni e le piccole differenze tra i trattamenti a 0,8-1 mt di profondità in tutte le epoche di prelievo”.

    Vuol dire che se le concimazioni sono effettuate secondo i fabbisogni colturali, il dilavamento è molto basso.
    Purtroppo nell’ultimo grafico cioè 0,8-1 mt si evidenzia che esiste il dilavamento, anche se minimo, nel caso della concimazione fatta solo con i liquami, che è il pallino nero, corrispondente alla concimazione L4C1 cioè L4 225 kg/ha di liquame, C1 0 kg/ha di urea. E’ fondamentale in questo caso l’analisi del periodo di picco massimo cioè la fine dell’inverno. La conclusione è che il liquame distribuito in autunno, è facilmente dilavabile, perché non vi sono una coltura, o una copertura che trattenga l’azoto, evitando il dilavamento dovuto alle piogge autunnali invernali. Questo vale anche per i residui di concime minerale: sono dilavati sia a giugno-luglio, sia nel periodo invernale. (quadratino e triangolo nero, a 0,8-1mt).

    Ecco perché insito nel sostenere che nel presentare un nuovo piano d’azione chiedendo limiti di spandimento reflui più alti ad es 250 kg/ha, come in Olanda, il piano per esso serio ed essere quindi approvato, deve prevedere una coltura invernale: o una coltura da doppio raccolto, (secondo me il sistema migliore) oppure un sovescio.
    Il sistema migliore per tutelare la falda dall’inquinamento è ridurre le concimazioni minerali, le più dilavabili, non ridurre le concimazioni da reflui, (la Beccalossi va nel senso opposto, sempre che l’art 38 allegato2 non sia valido per il corpo intero della legge) e obbligare una copertura invernale, che è l’unico modo di trattenere l’azoto sia da fonte minerale, sia e soprattutto, da fonte zootecnica, durante le piogge autunnali invernali. Perché la normativa sia efficace, bisogna prevedere una condizionalità nella pac. Cioè gli agricoltori che vorranno il premio della pac, in zona vulnerabile, dovranno prevedere una copertura invernale, ma molto meglio una coltura da doppio raccolto, in seguito vedremo degli esempi.
    Questo è un modo razionale e scientifico di tutelare la falda, tutto l’opposto della Beccalossi, che secondo le comunicazioni verbali, della dott. Marisa Meda prevede in zona vulnerabili il solo limite colturale per le concimazioni minerali. Tradotto in pratica chi fa un doppio raccolto ad es mays colza, può concimare fino a 460 kg/ha (fabbisogni del cbpa) di azoto minerale, o di fanghi. Ma non vi sembra una presa per il CULO? In che modo sarebbe tutelata la falda di una zona a rischio? Permettendo una concimazione di 460 kg/ha di azoto facilmente dilavabile? in netta contraddizione con la direttiva ministeriale Alemanno Matteoli). Senza prevedere l’obbligo di una copertura invernale? In risposta alla dott. Alice Buonarotti se l’Olanda ha scelto questa strada, ed ha ottenuto i limiti più alti, perché non la scegliamo anche noi?) Nello specifico è da modificare l’art 6 della Beccalossi, che è molto blando.
    La legge Beccalossi non tutela la falda ma tutela chi deve vendere i concimi minerali, e chi deve speculare sulle concessioni, nello stesso tempo danneggerà enormemente la zootecnica lombarda.
    La legge è da rifiutare! Proprio dal punto di scientifico, (rebuttal) è stata formulata per incompetenza od incapacità senza requisiti scientifici.

    Tornando alla pubblicazione dell’università di Milano è molto interessante la seconda tabella:

    Principali caratteristiche di diversi sistemi colturali in termini economici e ambientali
    (valori espressi per ha medio degli avvicendamenti biennali)
    Avvicendamento Livello input IPN GHI IRF(.000) RL(.000£)*
    Barbabietola-frumento 1 153 12 1.721 1.912
    2 238 25 10.372 3.126
    3 282 31 16.629 3.690
    Girasole-frumento 1 125 3 2.112 2.275
    2 199 12 3.524 2.379
    3 231 18 10.059 2.324
    Mais-frumento 1 144 0 31 1.545
    2 237 12 3.291 1.823
    3 295 18 9.548 1.772
    Soia-frumento 1 80 0 31 1.507
    2 106 3 796 1.684
    3 135 10 7.145 1.571
    (*) Il reddito lordo è stato calcolato come differenza tra la produzione vendibile ed i costi dei soli input dei mezzi di produzione ad eccezione delle spese relative all'irrigazione e alle lavorazioni meccaniche che sono attribuite in matrice a specifiche attività.


    dove si dimostra che il reddito più alto, sia nel frumento, sia nel mays, si ottiene con l’imput medio, cioè non con la concimazione massima che da le rese più alte, ma con una concimazione media, che inquina meno la falda.
    Questo sarà sempre più importante, le associazioni agricoltori lo dovrebbero comunicare, agli iscritti, perché il costo dei concimi minerali crescerà sempre di più, in quanto legato al costo dell’energia, si dovrebbe sottolineare che i liquami essendo gratuiti, sono sempre e comunque i più convenienti.

    Edited by claudiocosta - 24/4/2009, 17:55
     
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7 replies since 5/6/2008, 08:56   404 views
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