Critica a: "Una mucca salverà il mondo"

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  1. claudiocosta
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    Risposte:

    Da un professore di geologia.

    Caro dottor Costa,

    grazie del documento di critica. Mi pare che i catastrofisti non
    sappiano piu' cosa inventarsi per affermare l'origine antropogenica del
    riscaldamento globale. Non sono esperto di zootecnia ne di agricoltura,
    ma un modesto geologo che ha qualcosa da dire sull'argomento. Ti allego
    l'articolo che è stato da poco pubblicato da 21.mo Secolo che contiene
    le mie riflessioni sull'argomento. Cordiali saluti e congratulazioni per
    le tue considerazioni. Mi auguro che tu l’abbia mandato mandato anche all'Espresso.

    Uberto C.


    Da: Serafino V.

    Claudio sei formidabile; dove riesci a trovare il tempo per tutte queste ricerche?
    i miei complimenti



    In base all'articolo dell'Espresso (che mi pregio di non leggere)
    proporrei per qualche branca di premio Nobel Buffalo Bill (ovviamente
    alla memoria) per aver contribuito alla salvezza del pianeta ammazzando
    un enorme numero di ruminanti.
    E dire che lo criticavano!

    Francesco D.


    Nessun commento da L'espresso nè dal blog nè dalla redazione



    DISCUSSIONE:


    Vi giro una discussione su quanto assorbono le foreste e quanto l'agricoltura
    Sulla captazione della foresta, c'è qualcosa nei commenti.

    http://www.climatemonitor.it/?p=76 "

    te lo cito

    Carlo
    15 Mag 2008 at 1:33 pm

    L’importanza della CO2 nella termoregolazione del pianeta è praticamente di secondaria importanza. Voglio solo far presente un paio di aspetti. Il primo è riferito al mondo vegetale quale, erroneamente, definito polmone del Pianeta. O meglio in parte erroneamente definito se non altro nella sua espressione mediatica. Pochi sanno che una foresta matura non ha nessun effetto sulla sottrazione di anidride carbonica infatti il bilancio di emissione e sottrazione è praticamente a zero. Foreste giovani hanno invece la caratteristica di essere in crescita e quindi di essere nella condizione di avere una maggiore necessità di fissare carbonio ed infatti si rileva una migliore capacità di sottrazione. Ma se le piante fossero determinanti nel bilancio dell’anidride carbonica dovremmo aver rilevato, in un periodo glaciale, un aumento della CO2 e non una diminuzione come di fatto si evidenzia. Mi spiego meglio. Una glaciazione comporta una perdita netta dell’estensione boschiva non solo causa la maggiore estensione glaciale ma anche dovuta alla tipologia di clima freddo nelle aree limitrofe. La deforestazione operata dall’uomo è praticamente niente rispetto ad una deforestazione operata da un raffreddamento glaciale. Inoltre le foreste soggette a taglio sono definite “vecchie” e per la ragione sopra descritta non hanno un grande impatto sotto il profilo climatico. Il vero impatto, e anche pesante, è legato alla geologia del terreno che per le aree intertropicali è soggetto a desertificazione. Non voglio addentrarmi ora nelle problematiche dell’ecosistema tropicale ma basta sapere che una foresta in tali aree mantiene in equilibrio il rapporto tra sostanze nutritive rilasciate nel terreno e precipitazioni, indispensabili per la stessa sopravvivenza della foresta. Tale situazione rimane in equilibrio fino a modificazioni esterne. Il secondo aspetto è di tipo chimico. La CO2 assorbe maggiormente la radiazione infrarossa tra i 4,3 e 15,3 mm. La concentrazione di CO2 naturalmente presente è già quasi sufficiente a saturare le lunghezze d’onda di assorbimento e questo è il principale motivo per il quale un aumento del gas non comporta un altrettanto aumento lineare della temperatura. Anzi arrivati ad un certo livello anche se questo gas dovesse aumentare ulteriormente non si avrebbe alcun effetto sulla temperatura. Inoltre si continua a discutere sulla CO2 trascurando il principale gas preposto al naturale “effetto serra”, ovvero il vapore acqueo. Detto ciò è più che evidente la funzione regolatrice primaria operata dagli oceani sulla concentrazione della CO2 in atmosfera. In sostanza è come definire che il buon funzionamento del motore non sta nelle sue componenti dirette ma nell’accanimento su uno dei bulloni della ruota posteriore destra.
    Guido Guidi
    16 Mag 2008 at 10:34 am
    @16
    Grazie Carlo, non credo ci sia molto da aggiungere.
    gg

    e poi ho aggiunto:

    Ricordo che l'acqua in zootecnia e in agricoltura non è sprecata come per il prelievo urbano, perché


    -nel primo caso l'acqua non è potabile e torna sempre alla terra e alla falda, dall'irrigazione, dai liquami o dalle precipitazioni dopo l'evaporazione,

    -nel secondo l'acqua è potabile e convoglia velocemente al mare impoverendo la falda.(Anche in questo caso gli ambientalisti sbagliano a fare i confronti)

    - il resto dell'acqua finisce nei cibi sia vegetali sia animali, non si può considerare uno spreco perchè fa parte della nutrizione.


    Il biologico costa di più e le rese sono molto più basse all'ettaro, soprattutto per i cereali! Gli ogm in realtà sono una tecnica biologica, l'obiettivo è costruire prodotti sempre più resistenti, a cui la chimica serva sempre meno.

    Per la mia esperienza diretta: 1 Ha di pioppio matura in 10 anni e il fabbisogno di azoto è di 1000 kg/Ha in totale, 1 Ha a mays in 10 anni ne vuole 3000, o 3600 Kg/Ha se si fa il silomays.
    Quindi assorbe il triplo come azoto, quanta CO2 assorbe non lo so, ma sicuramente molto di più!
    L' esposizione fogliare del mays è massima, quella del pioppo è bassa nei primi 3-4 anni e poi cresce, ma come il mays cioè massima. Se un bosco di pioppi non lo si taglia non cresce più, diventa maturo, assorbe meno nutrienti e presumo meno CO2.


    Diverso è il caso delle foreste pluviali sempre verdi, mi sono dichiarato contrario al disboscamento!

    Aggiungo alle possibili soluzioni indicate dagli esperti, cioè meccanizzazione, canalizzazione per l'irrigazione, ogm ecc il doppio raccolto, qualcuno a Lodi lo stà già facendo, non è semplice (serve attrezzatura specifica) ma si può fare.
    nei paesi dove entra la meccanizzazione le produzioni aumentano di 2 o 3 volte anche di più, sugli stessi terreni, vuol dire che aumenta di molto la captazione della CO2 e dell'azoto.

    Il concetto é : in un terreno arato, erpicato, concimato e irrigato la fotosintesi è molto più spinta rispetto a quello che avrebbe il terreno a vegetazione naturale.In modo particolare se si fa il doppio raccolto!


    L'incremento demografico è il vero problema (ed è correlato alla crescita zootecnica sia nelle diete vegetariane che in quelle a base di carne) L'Egitto è passato da 15 milioni a 75 milioni in 40 anni, mentre le terre coltive in Egitto sono le stesse.
    Sono contrario alla deforestazione, e anche ai biocombustibili comprese le pioppelle da biomassa, perchè competono con l'alimentazione umana, per me la soluzione sta nella modernizzazione dell'agricoltura mondiale, meccanizzazione, canalizzazione, ogm, filiera corta, insilati per la zootecnica ( si risparmia energia e tempo sull'essicazione) di tutti i terreni agricoli del mondo, e siamo molto lontani da questo.


    Ripeto, la soluzione non sta nel tassare gli allevatori, i mangimi, nel vietare gli ogm, o usare tecniche biologiche.
    Condivido la lotta agli eccessi alimentari, anche quelli di carne, ma riguardano la dieta degli americani non la nostra.

    Storiella:

    Al vittoriale D'annunzio fece mettere a capotavola,il carapace e le zampe e la testa in oro della sua tartaruga gigante "Carolina", morta per un'indigestione, come monito per tutti quelli che si sedevano.
    Ciò che mi nutre mi uccide.
     
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19 replies since 16/7/2008, 21:18   3349 views
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