Rigassificatori

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  1. francesco1966
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    E' in arrivo dalla Spagna il secondo rigassificatore italiano

    La Fagioli di Sant’Ilario, gruppo italiano specializzato per le attività di trasporto e di sollevamento, si sta occupando del trasporto per il Mediterraneo, dell'Adriatic Lng Terminal, il primo terminal off shore di gas naturale liquido su cemento armato al mondo, per la ricezione, stoccaggio e rigassificazione del gas naturale liquefatto.

    Partita il 30 agosto dalla baia di Algeciras, in Spagna, la piattaforma, una vera isola mobile, approderà entro una ventina di giorni, mare permettendo, a Porto Levante, in provincia di Rovigo. L’impianto, lungo 180 metri, alto 50 dal peso di circa 300.000 tonnellate, sarà il secondo impianto di gassificazione nel nostro Paese, dopo quello di Panigaglia, vicino a La Spezia.

    La piena operatività del terminal è prevista solo a partire dal 2009, visto che fino a quella data verranno completate le operazioni di installazione ed eseguito un periodo di collaudo.

    Ad oggi, l'unico rigassificatore operante in Italia è, appunto quello di Panigaglia, in funzione sin dal lontano 1967. Nei suoi grandi depositi viene raccolto il metano liquido scaricato dalle navi. Sono grandi cisterne in acciaio, incamiciate con un rivestimento di cemento dallo spessore di un metro. Una doppia sicurezza per evitare la benchè minima fuoriuscita di metano ed un groviglio di tubi e 4 ciminiere che espellono modesti fumi di vapore acqueo.

    Ma come funziona un rigassificatore ?

    Dal liquefattore, cioè l'impianto complementare che si trova nei Paesi ricchi di gas naturale e che trasforma il metano in un liquido, raffreddato a 160° gradi sottozero, riducendone di 600 volte il volume, il metano viene caricato su navi metaniere, che possono contenere sino a 150, 200 mila metri cubi di metano liquido. Il gas liquido viene così stivato in grandi cisterne ben coibentate e protette da un doppio scafo. Questo, per ovviare al fatto che, in caso di collisione, una parte del metano finisca in mare. Ma incidenti del genere, per fortuna sono rari.

    Una volta a destinazione la metaniera scarica il gas in uno speciale pontile attrezzato per lo scarico, dove le operazioni durano diverse ore e vengono seguite passo dopo passo dalla sala controllo e dalla nave. Infatti i tubi vanno lentamente portati alle basse temperature del gas liquefatto, poi con speciali pompe criogeniche, il gas viene spedito verso i grandi depositi.

    Attualmente l'Italia è collegata alla Russia, all'Algeria e al Nord Europa con dei lunghissimi gasdotti che la riforniscono del 90 per cento del gas. Tuttavia, l'uso dei gasdotti non è conveniente economicamente qualora superano i 2500, 3000 chilometri. Oltreciò, coi soli gasdotti si resta legati quasi indissolubilmente al fornitore e non lo si può cambiare, a meno che non si costruiscano altri gasdotti verso la nuova fonte di gas.

    Perciò, per essere sicuri sui futuri approvvigionamenti, sarebbe utile differenziare le fonti. Il rigassificatore permette, appunto, questo tipo di operazione perchè il metano liquido può essere trasportato da Paesi molto lontani non collegabili coi gasdotti, come l'Angola, la Nigeria o dal campo "North Field" in Qatar, il più grande giacimento di gas al mondo, con più di 25.000 miliardi di metri cubi, luogo dal quale proverrà il gas liquefatto che sarà trasportato in Italia nel nuovo terminal off shore, che verrà fissato a circa 28 metri sul fondo marino. In seguito, verrà installato il sistema di ormeggio delle navi metaniere e il terminale verrà collegato a un metanodotto (già posato) che porterà il gas naturale alla rete di distribuzione italiana. Adriatic Lng Terminal avrà una capacità di 8 miliardi di metri cubi di gas, circa il 10% del fabbisogno del nostro Paese. L’impianto porterà un centinaio di nuovi posti di lavoro.
     
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0 replies since 4/9/2008, 09:07   238 views
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