Batteri fonte di energia!

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  1. francesco1966
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    Africa, i cellulari vanno a "batteri"

    di Paola Jadeluca

    Batterie ai batteri. Sembra un gioco di parole, in realtà è la nuova frontiera dell’energia alternativa: le celle combustibili alimentate con batteri anziché con idrogeno. Siamo solo agli inizi, perché questo tipo di celle generano quantitativi minimi di energia, dunque poco competitivi in mercati e contesti dove il consumo energetico è elevato.

    Ma nei paesi in via di sviluppo la situazione è capovolta: dove l’elettricità non arriva, dove mancano fili e generatori, allora una microbica batteria può rivelarsi miracolosa. E’ quello che ha capito Lebônê Solutions, una start up con base a Cambridge, che ha subito indirizzato la sua attenzione in particolare all’Africa, il continente dove il gap tecnologico è tra i più elevati. La nuova società non a caso è formata anche da soci originari dell’Africa, giovani che sono andati a studiare ad Harvard, il prestigioso ateneo americano da cui provengono tutti i soci della start up, molti ancora studenti dell’università che ancora oggi, a quaranta anni dalla fondazione, fa scuola al resto del mondo.

    Grazie ai fondi dell’Harvard Institute for Global Health, il team di giovani imprenditori ha portato a termine recentemente un progetto pilota in Tanzania, che ha consentito l’installazione di 6 basi di celle a batteri e l’addestramento della popolazione interessata all’utilizzo di questi microgeneratori di corrente. La popolazione coinvolta ha preso confidenza con un sistema facile da sviluppare e semplice da utilizzare per caricare cellulari, radio, e garantirsi un minimo di illuminazione.

    «Il fabbisogno in Africa è maggiormente per terminali piccoli, a differenza dei grandi apparecchi in uso in occidente, come frigoriferi, lavatrici e via di seguito», hanno spiegato i vertici della società a Technology Review. I Masai in fila davanti ai casottini per le ricariche delle schede dei cellulari sono l’immagine che resta impressa ai turisti che tornano dal Kenya, lo specchio dello strano sviluppo dell’Africa.

    Lêbonê Solutions è convinta di poter ben presto sviluppare ulteriormente questa tecnologia per renderla competitiva con altre fonti alternative, tanto più che ha dalla sua una caratteristica fondamentale: costa poco, di gran lunga meno di una centrale eolica e inoltre è più facile da installare dei pannelli solari. Non solo.

    Questa tecnologia è oltremodo pulita. Le microcelle a batteri, utilizzano microbi al posto dell’idrogeno che mangiano glucosio, liquame e altre acque di scarto trasformandole in elettroni e protoni. In questo modo i microbi trasferiscono elettroni nei circuiti creando piccoli quantitativi di elettricità, ripulendo l’ambiente.

    Un sistema autosostenibile, particolarmente utile in paesi meno sviluppati ma che promette future applicazioni in vasti campi di attività globali, a partire da quello medico: si prevede, infatti, che la stessa tecnologia utilizzata in modo più sofisticato possa avere ottimi risultati per i peacemaker, che magari invece di batterie a scadenza potrebbero comprendere sistemi che si nutrono di minuscole particelle di sangue. Uno scenario ancora futuribile. Ma la corsa tecnologica ha dimostrato finora che molte innovazioni sono state realizzate in tempi molto più brevi delle attese.

    Fonte: www.repubblica.it supplemento Affari&Finanza 7 settembre 2008
     
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