I trattori a biodiesel guidano la 'rivoluzione verde'

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. francesco1966
        Like  
     
    .

    User deleted


    I trattori a biodiesel guidano la 'rivoluzione verde'
    '360° Green Revolution' è il progetto della prima azienda agricola a impatto zero di cui Same Deutz-Fahr è partner


    Same Deutz-Fahr (SDF) è uno dei partner del progetto '360° Green Revolution' di Monte Vibiano, azienda agricola nel cuore dell'Umbria, che punta ad azzerare le emissioni di CO2 entro fine 2009.

    Monte Vibiano sarà quindi la prima azienda agricola italiana, e una delle prime al mondo, a impatto ‘CO2 zero'.

    Same Deutz-Fahr è stata chiamata a far parte del progetto dal Centro Italiano di Ricerca sulle Biomasse e dal suo direttore, professor Franco Cotana, in quanto leader mondiale nella produzione di trattori con motori funzionanti a biodiesel. Sono già stati adottati a Monte Vibiano trattori a marchio Deutz-Fahr, alimentati con biodiesel (compatibile EM 14214), con l'obiettivo per il futuro di passare al biodiesel di seconda generazione. Il reparto R&S di SDF continua le ricerche e i test sui trattori alimentati a biocombustibile. Sono già disponibili alcuni modelli di alta potenza che possono funzionare sia con diesel convenzionale sia con combustibile ottenuto da olio filtrato proveniente dalla spremitura diretta di semi oleosi.

    Same Deutz-Fahr partecipa all'iniziativa con il marchio Deutz-Fahr, con 4 macchine: Agrotron K B100, Agrotron M650 Natural Fuel, Agroplus S100 cabinato con inversore idraulico, Agrofarm 100 cabinato. Inoltre due macchine Agroplus S 100, entrambe funzionanti a biodiesel, saranno impegnate in lavori in ambiente specialistico nel frutteto e nell'uliveto di Monte Vibiano.

    'Dal 2006 Same Deutz-Fahr offre trattori a biodiesel per l'agricoltura' commenta l'ing. Massimo Bordi, Amministratore Delegato del gruppo Same Deutz-Fahr. 'Da sempre siamo attenti all'innovazione tecnologica e alle tematiche ambientali, per questo siamo orgogliosi di essere stati chiamati a collaborare alla realizzazione di questo ambizioso progetto'.

    360° Green Revolution è un progetto iniziato nel 2003 e che ha portato a rivoluzionare il modo di utilizzare e produrre energia, di coltivare la terra, di spostarsi all'interno dell'azienda. Nell'ottica di raggiungere l'autonomia energetica entro fine 2009, 240 pannelli solari sono stati installati per produrre l'elettricità necessaria all'azienda ed al primo distributore pubblico di elettricità pulita, dapprima rivolto ad alimentare i veicoli aziendali e in seguito (dall'11 ottobre 2008) aperto a tutti. L'energia termica proviene invece da una caldaia a cippato, che utilizza gli scarti prodotti dall'azienda. E' stata abbandonata la coltivazione di tabacco per produrre olio e vino di altissima qualità e oltre 10.000 piante ad alto fusto sono state piantate per assorbire CO2. I fertilizzanti chimici vengono progressivamente sostituiti con fertilizzanti organici, ad esempio vengono già utilizzate acque azotate (che altrimenti finirebbero in mare) per l'irrigazione. E la terra viene lavorata con trattori Same Deutz-Fahr alimentati con biodiesel.

    Il progetto globale è stato seguito, oltre che dal Centro Italiano di Ricerca sulle Biomasse, anche da Dnv, ente internazionale di verifica, che sabato 11 ottobre 2008 ha consegnato all'azienda il certificato #00000001: si tratta di un rapporto sull'emissione di gas serra dal 2003 ad oggi, primo passo verso l'eliminazione totale dei gas serra per il 2009.



    Fonte: Same Deutz-Fahr


    820 Variogreentec, il trattore sposa le fonti rinnovabili
    Il modello Fendt alimentato ad olio di colza si basa su un sistema dotato di due serbatoi.


    Diminuire le emissioni di anidride carbonica, privilegiare le fonti energetiche rinnovabili - rispetto ai carburanti petroliferi - valorizzando le materie prime prodotte in agricoltura. Per soddisfare le esigenze di un'industria in costante evoluzione, salvaguardando l'ambiente e il territorio, Fendt ha lanciato sul mercato 820 Variogreentec, il trattore predisposto per l'alimentazione ad olio di colza, premiato con la medaglia d'argento ad Agritechnica edizione 2007. Con questo modello Fendt offre per la prima volta un trattore predisposto di serie per l’alimentazione con olio di colza spremuto a freddo.

    Il nuovo concetto, sviluppato in collaborazione con il costruttore del motore Deutz, si basa su un sistema di due serbatoi, uno più grande (340 litri) per l'olio di colza e uno più piccolo (80 litri) per il gasolio, gestiti da un sistema di valvole. Durante la messa in moto e in fase di riscaldamento il motore viene alimentato a gasolio. Le caratteristiche dell'olio di colza differiscono sostanzialmente da quelle del gasolio sia per la viscosità che per la temperatura di combustione. Per garantire una combustione possibilmente totale del carburante, l'olio vegetale, in fase di iniezione nel cilindro, deve essere polverizzato come il gasolio e per ottenere questo risultato la viscosità dell'olio deve essere adeguata a quella del gasolio. Per questo motivo il sistema greentec attiva l'alimentazione a gasolio soltanto se la temperatura dell'olio vegetale, in seguito all'azione di uno scambiatore di calore ad acqua, sale oltre 70°C o se la potenza erogata del motore supera almeno per 20 secondi il 25% della potenza massima. Diversamente, il sistema passa nuovamente all'alimentazione a gasolio.
    Prima di spegnere il motore l'operatore deve attivare automaticamente l'alimentazione a gasolio se l'automatismo non ha ancora provveduto a farlo. Attraverso il terminale Vario l'operatore viene sempre informato sul tipo di alimentazione al momento attivato.

    Il trattore greentec è collaudato e Fendt offre all'agricoltore la stessa garanzia delle macchine dotate di alimentazione a gasolio. Se si pensa che il fattore costi più elevato in molte aziende si riferisce alla voce carburante, con l'alimentazione ad olio di colza diventa possibile ridurre i costi operativi. Inoltre, l'olio di colza può essere prodotto localmente, con distanze ravvicinate tra produttore e consumatore e i sottoprodotti - olio e pannello - possono essere commercializzati come elementi nutrienti ad alto contenuto proteico per l'alimentazione in zootecnia.

    Fonte: Fendt

    In Toscana il trattore va a girasole
    La Toscana sperimenta la filiera oleaginosa. Coldiretti partner del progetto Voice promosso dal Centro Ricerca Energie Alternative e Rinnovabili dell'Università di Firenze


    Il trattore ecologico e la serra per gli ortaggi e in futuro anche una scuola 'riscaldata' con olio di semi di girasole. Si trova dentro uno dei fiori più amati, l'helianthus annuus meglio conosciuto come girasole, una delle soluzioni offerte spontaneamente dalla natura al problema dell'approvvigionamento energetico che l'agricoltura potrà sfruttare nei prossimi anni per limitare la propria dipendenza dai carburanti fossili, portando un notevole contributo alla riduzione delle emissioni in atmosfera di anidride carbonica. Spetta alla Toscana, e all'Azienda Agricola Cammelli, associata a Coldiretti (Alessio Cammelli è il presidente di Giovani Impresa Coldiretti), sperimentare la possibilità di sfruttare l'olio di semi di girasole come biocarburante per riscaldare, attraverso un bruciatore, le serre dove vengono coltivati gli ortaggi.
    Obiettivo di Voice, progetto supportato dalla Commissione Europea DG Ambiente attraverso il programma LIFE-Ambiente, è dimostrare come il comparto agricolo possa, attraverso la logica della filiera, divenire nel tempo sempre più autonomo producendo assieme alla quantità di energia necessaria per il normale funzionamento dell’azienda, energia al contempo pulita, e quindi, non inquinante.
    Uno di questi metodi, innovativi e moderni, è offerto proprio dal seme del girasole che dopo le operazioni di spremitura meccanica (a freddo) e filtraggio può trasformarsi in carburante bio per alimentare trattori, bruciatori-riscaldatori e mezzi agricoli.
    L'impianto, situato presso l'azienda Agricola di Mondeggi/Lappeggi della Provincia di Firenze, è composto dalle attrezzature per la spremitura e filtrazione e garantirà una capacità produttiva di circa 40 kg/h di olio impiegata per alimentare generatori da 6 kWel e 50 kWel e co-generatori da 5 kWel oltre ad una micro-turbina da 30 kWel. L'olio vegetale-combustibile prodotto alimenterà il bruciatore che nel periodo invernale tiene caldo l'habitat delle serre dove l'azienda produce ortaggi sostituendosi al gasolio.
    'Questo è solo un primo piccolo passo verso una fonte di energia alternativa che l'agricoltura, in un futuro potrebbe sfruttare', spiega Coldiretti Firenze, 'e che potrà dare a molti agricoltori che decideranno di investirci notevoli benefici. Il primo è quello di limitare la dipendenza energetica, con effetti economici rilevanti visto il prezzo del petrolio; la seconda è quella di produrre energia pulita e con immissioni di CO2 nell'ambiente pari quasi a zero. La natura offre molte opportunità ed è giusto provare a percorrerle. La Toscana lo sta già facendo con le biomasse incentivando la realizzazione di piccoli impianti e potrebbe farlo anche con i biocarburanti'.
    Proprio sul delicato e dibattuto aspetto delle emissioni in atmosfera, il Crear (Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Energie Rinnovabili dell'Università di Firenze), sta monitorando i quantitativi di CO2 prodotti dalla combustione vegetale per capire in che misura e con quali percentuali sono immesse nell'aria. 'Ci troviamo', sottolinea Coldiretti, 'in una fase di sperimentazione del processo ed è giusto andarci cauti. Ma è un passo verso la direzione che la nostra organizzazione da anni sta portando avanti. L'agricoltura scommette sulle energie rinnovabili'.


    Fonte: Coldiretti Firenze-Prato
     
    .
0 replies since 2/11/2008, 11:07   1038 views
  Share  
.