Incentivi alle rinnovabili: firmato il decreto ministeriale

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  1. francesco1966
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    Dal Dicastero dello Sviluppo
    Incentivi alle rinnovabili: firmato il decreto ministeriale

    L’Anev plaude il mantenimento della promessa fatta dal Ministro Claudio Scajola nel corso Eolica expo riguardante l’emanazione entro la fine dell’anno del “D.M. Rinnovabili” e la risoluzione delle criticità del sistema dei CV

    E’ stato finalmente firmato dal Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il “D.M. Rinnovabili”, prima attuazione delle disposizioni sugli incentivi alla produzione di energia elettrica da fonti alternative introdotte dalla Finanziaria 2008. A darne l’annuncio è l’Anev che lo scorso novembre congiuntamente con la UIL aveva diramato un comunicato congiunto al Governo per sollecitarne l’emanazione. La necessità ed urgenza all’impegno su tali obiettivi era sostenuta dall’associazione soprattutto alla luce dell’importante possibilità di occupazione e sviluppo che ne risultano direttamente collegati.
    Tale provvedimento, non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale, che ha recepito le importanti proposte dell’Anev sarà strumento fondamentale per superare le criticità attualmente esistenti nel settore esistenti, conferendo stabilità a tutto il sistema rinnovabili. Ribadendo il divieto di cumulo degli incentivi tranne per gli impianti alimentati da biomasse di filiera il decreto il D.M. stabilisce che, con esclusione della fonte solare, tutti gli impianti alimentati da fonti rinnovabili hanno diritto ai certificati verdi o in alternativa a beneficiare di una tariffa omnicomprensiva. La domanda per accedere all’incentivazione va presentata al Gestore del Servizio Elettrico (GSE) entro tre anni dall’entrata in esercizio dell’impianto ed è da ritenersi accolta in mancanza di risposta entro novanta giorni dal ricevimento. All’Autorità per l’energia il compito di stabilire, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, modalità, tempi e condizioni per l’erogazione delle tariffe fisse, nonché le modalità per lo scambio sul posto.

    http://www.rinnovabili.it/incentivi-alle-r...steriale-401009
     
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  2. francesco1966
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    link: http://www.casaeclima.com/index.php?option...-news&Itemid=50

    Firmato il decreto sugli incentivi alle rinnovabili
    Giovedì 18 Dicembre 2008 16:13


    Dal MiSE via libera al decreto attuativo della Finanziaria 2008 in attesa di pubblicazione in GU2008_11_11_bozza_incentivirinnovabili


    Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha firmato il decreto sugli incentivi alle rinnovabili in attuazione dell'articolo 2, comma 150 della Finanziaria 2008, che aveva previsto che “con decreti del ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente” vengano fornite le prime direttive generali per rendere operativo il dettato della Finanziaria e per regolare la transizione dal vecchio al nuovo meccanismo di incentivazione. Soddisfatte per il provvedimento - che deve essere ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale per entrare in vigore - Legambiente e Anev: "Finalmente una buona notizia per il futuro del settore delle rinnovabili” ha affermato Legambiente. “ A quasi un anno dall'approvazione della riforma degli incentivi alle rinnovabili, il decreto firmato permette di pianificare nuovi investimenti in un settore che da molto tempo attendeva indicazioni certe". Per l'Associazione nazionale energia del vento (Anev) il provvedimento "consentirà di superare le criticità esistenti e darà stabilità al sistema".

    Cosa prevede il decreto

    Ad esclusione del fotovoltaico, che beneficia del nuovo conto energia, introdotto dal DM 19 febbraio 2007, le norme della Finanziaria 2008 hanno stabilito un sistema di incentivi sulla base della taglia degli impianti. Per quelli con potenza non superiore a 1 MW (0,2 MW per l'eolico) viene introdotta una nuova formula di ''conto energia'', sotto forma di tariffa incentivante corrisposta per ogni kWh immesso in rete.

    Per gli impianti di potenza superiore a 1 MW viene modificato il sistema dei certificati verdi introdotto in precedenza stabilendo il diritto a una tariffa fissa onnicomprensiva di entità variabile. Per l'accesso agli incentivi – che non possono essere cumulati ad esclusione di alcuni settori come gli impianti da biomasse di filiera - il decreto prevede che sia il Gestore Servizi Elettrici (Gse) a qualificare gli impianti e a determinare l'energia elettrica incentivata, definendo il numero di certificati verdi e la tariffa onnicomprensiva cui si ha diritto. La domanda va presentata al Gse non oltre i tre anni dalla data di entrata in esercizio dell'impianto. Sarà poi l'Autorità per l'energia elettrica e il gas a stabilire, entro 60 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento, modalità, tempi e condizioni per l'erogazione delle tariffe fisse onnicomprensive, modalità per lo scambio sul posto, nonché per la verifica del rispetto delle disposizioni del decreto.

    Certificati verdi

    Il periodo di diritto ai certificati verdi è di 15 anni per l'energia elettrica incentivata prodotta da fonti rinnovabili in impianti ibridi entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2007; di 12 anni per quelli entrati in esercizio fino al 31 dicembre 2007; di 8 anni per gli impianti di cogenerazione abbinata al teleriscaldamento e impianti, anche ibridi, alimentati da rifiuti non biodegradabili. Prevista, in alcuni casi, la proroga di altri 4 anni.

    Scambio sul posto

    Al meccanismo di scambio sul posto, cioè la possibilità di vendere l'energia prodotta in eccesso immettendola in rete, possono accedere gli impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza nominale media non superiore a 200 kW, mediante meccanismi che saranno oggetto di successivi provvedimenti.

    Produzione da biomasse

    Nel decreto sono definite anche le caratteristiche e i meccanismi per la produzione di energia da biomasse da filiera e stabilite le procedure da applicare agli impianti per il riconoscimento della qualifica, nonché le modalità per il rilascio della garanzia di origine.

    Il Gestore del mercato elettrico sarà il soggetto abilitato a organizzare e gestire la sede di contrattazione dei certificati verdi nell'ambito del mercato elettrico.

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    linK: http://qualenergia.it/view.php?id=798&contenuto=Articolo

    Inceneritori, il ritorno del Cip6
    Termovalorizzatore Con la conversione in legge del Dl sull'emergenza rifiuti, ancora in discussione, si vuole prorogare il meccanismo Cip6 per tutti gli impianti del paese. Si continuerebbe a incentivare come se fossero rinnovabili fonti che non lo sono.
    Martedì la Camera ha dato parere favorevole con 260 voti favorevoli, 27 contrari e l’astensione di 201 deputati al decreto sull’emergenza rifiuti che si avvia ora a diventare legge (la prossima verifica al Senato è prevista per il 5 gennaio). Tra le misure introdotte l’arresto per chi smaltisce illegalmente rifiuti speciali, l’educazione ambientale nelle scuole, lo scioglimento degli enti locali in stato d’emergenza se inadempienti in materia. Per quel che riguarda l’energia però il decreto significa soprattutto il ritorno del meccanismo Cip6, cioè l’acquisto da parte del GSE dell’elettricità prodotta da certi tipi di impianti “a fonti rinnovabili o assimilate” a una tariffa maggiorata, finanziato con un prelievo dalle bollette degli utenti.

    L'articolo 9 del disegno di legge, infatti, modifica la Finanziaria 2008 che aveva dato lo stop a questo tipo di incentivo. Non solo le Regioni dell’emergenza potranno costruire nuovi inceneritori incentivati, ma il regime agevolato Cip6 verrà riconosciuto a tutti gli impianti in costruzione o entrati in esercizio prima del 31 dicembre 2008. E non solo Cip6, ma a tutti i termovalorizzatori d’Italia è riconosciuto anche l’accesso al meccanismo dei certificati verdi per il 51% dell’elettricità prodotta. Il decreto sull’emergenza rifiuti, inoltre, non fa alcuna distinzione tra gli impianti che bruciano solamente la frazione secca e quelli che invece usano il rifiuto “talquale” compresa, cioè, la frazione organica.

    Quanto costeranno gli incentivi che il nuovo decreto, se confermato, estenderà? Il GSE attende l’approvazione definitiva della legge per dare una cifra, ma qualche numero già gira. Per Ermete Realacci, Ministro dell’ambiente del Governo ombra del PD (partito che si è astenuto nella votazione) l’estensione ci costerà 2 miliardi in più: “un impegno - sottolinea - ben più consistente di quello destinato alla tanto sbandierata social card”.

    Soldi che finiranno soprattutto in Sicilia, regione in cui anziché a integrare, gli inceneritori andrebbero a sostituire, una raccolta differenziata che stenta a partire. Per la deputata Elisabetta Zamparini la Regione, caratterizzata da un “panorama di collusioni tra pubblici amministratori, anche apicali, e cosche mafiose, impegnate ad acquisire un sostanziale monopolio sull'erogazione di denaro pubblico nel settore dei rifiuti”, assorbirà “il 70% dei due miliardi di euro”.

    Al di là della questione rifiuti - dove resta controversa l'opzione di costruire nuovi termovalorizzatori per chiudere il ciclo dei rifiuti - e parlando invece di energia, va sottolineato che la legge che si profila significa che continuerà ad essere incentivata come rinnovabile una fonte che rinnovabile non è.
    Tutto ciò in netto contrasto con le indicazioni in materia dell'Unione Europea che nel 2005 aveva avviato una procedura d’infrazione proprio per questo motivo.
    E di più: la proroga del meccanismo Cip6 contenuta nel decreto in fase di conversione fa sì che dell’incentivo possano continuare ad avvalersi anche altri impianti a fonti non proprio pulite, che peraltro sotto questo regime particolare non sono tenuti a rispettare le quote di emissioni previste dall’UE: il Cip6 in Italia va anche a vari tipi di impianti a fonti fossili (si pensi che in Sardegna lo si voleva concedere anche a una centrale a carbone).
    Nel 2006 dei 6,4 miliardi di euro di incentivi Cip6 prelevati dalle bollette degli italiani, 4 sono andati alle fonti assimilate, cioè a centrali a cogenerazione, recupero dei gas delle raffinerie, ecc. Nei restanti 1,2 miliardi finiti alle rinnovabili - ci spiegano al GSE - sono in realtà compresi anche i contributi andati agli inceneritori.

     
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  3. francesco1966
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    Finalmente sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i decreti attuativi:

    http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dis...p=1230975917498

    ciao
     
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2 replies since 18/12/2008, 08:35   534 views
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