News e curiosita sul biogas!

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  1. francesco1966
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    Jenbacher sceglie gli analizzatori di gas Testo
    Per motori a miscela povera, che funzionano a biogas o con gas speciali


    Jenbacher Gasmotoren, società energetica attiva nella produzione di motori a gas, serie di generatori in formato container e centrali combinate termoelettriche, utilizza i sistemi di analisi dei gas combusti testo 350 Xl di Testo per impostare i motori a gas.
    Questo avviene in particolare nel settore dei motori a miscela povera, che funzionano a biogas o con gas speciali, perché la qualità di questi gas cambia spesso durante il funzionamento.
    'La tecnologia di misura affidabile e precisa diventa uno strumento indispensabile per impostare i motori in queste situazioni', sottolinea Steinringer, Regional Service Manager, aggiungendo che nell’area di cui è responsabile, 'la Germania nord-occidentale da Colonia a Rostock, tutti i tecnici dell’assistenza sono dotati dei sistemi di analisi dei gas combusti dell’azienda italiana'.
    I principali gas misurati durante le impostazioni in loco sono monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NO e NO2 separatamente) e ossigeno (O2). NOx viene calcolato automaticamente come la somma di NO e NO2. I tecnici dell’assistenza di Jenbacher utilizzano i sistemi compatti di Testo sul posto per le applicazioni di messa in servizio, assistenza e manutenzione, nonché per le misure prima delle imminenti prove di accettazione del TÜV.


    Fonte: GE Jenbacher
     
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  2. francesco1966
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    Energia rinnovabile, nel Veneto sono già operativi 27 impianti biogas
    Con altri 22 in arrivo. E’ l’istantanea di Veneto Agricoltura, che nel primo Rapporto Bioenergie segnala che sono oltre 7 mila gli ettari a colture energetiche e più di mille le aziende
    di C. S.

    È stato presentato venerdi 19 alla stampa dall’Amministratore Unico di Veneto Agricoltura Corrado Callegari il "Primo Rapporto sulle Bioenergie nel Veneto" realizzato dall’Azienda regionale e pubblicato anche sul sito www.venetoagricoltura.org.

    Lo studio, che per primo in Italia analizza la situazione produttiva e di consumo di energia da fonti rinnovabili, fotografa l’evoluzione del settore a livello internazionale, europeo e nazionale, con un particolare approfondimento riguardante la nostra regione. Il Veneto infatti si conferma sensibile e attento alle potenzialità delle bioenergie, avendo fatto registrare negli ultimi anni un notevole incremento delle produzioni agricole destinate alla trasformazione in biocarburante e della raccolta di biomassa da scarti agricoli per produrre energia elettrica e termica negli impianti a biogas. Proprio quest’ultimi, segnala il Rapporto di Veneto Agricoltura, stanno diventando una risorsa preziosa per gli operatori agricoli e per il territorio, non solo per i considerevoli vantaggi economici derivanti dallo sfruttamento di residui colturali o dei liquami e deiezioni animali, ma anche dalla riduzione dell’impatto ambientale degli stessi allevamenti zootecnici: in Veneto sono già presenti 27 impianti di produzione di biogas, e altri 22 sono in fase di progettazione.

    La nostra regione inoltre ha fatto registrare un vero e proprio boom di investimenti nelle cosiddette colture energetiche, coinvolgendo solo nel 2007 più di 1.100 aziende per una superficie coltivata che sfiora i 7.300 ettari, il 93% della quale destinata alla produzione di biodiesel (soia, colza e ravizzone, girasole).

    In provincia di Verona si concentra quasi il 70% degli ettari investiti in coltivazioni destinate a biogas, in prevalenza costituiti da mais e da colture foraggiere.

    Padova (40%) e Venezia (23%) sono invece le province dove maggiori sono gli investimenti in colture energetiche rappresentati quasi esclusivamente da pioppeti. Le colture estensive destinate ad essere trasformate in biodiesel, incentivate a partire dalla Domanda Unica 2007, sono costituite in prevalenza da superfici coltivate a soia (circa 6.000 ettari, 88,4%), seguita da colza e ravizzone (645 ettari, 9,5%) e in ultima battuta dal girasole (140 ettari, 2,1%).

    Oltre l’80% degli investimenti si concentra in tre sole province: Rovigo (2.720 ettari, 40%), Venezia (1970 ettari, 29%) e Padova (940 ettari, 14%).

    “I dati raccolti e analizzati dal questo primo Rapporto sulle Bioenergie realizzato da Veneto Agricoltura - conferma l’Amministratore Unico dell’Azienda regionale Corrado Callegari - testimoniano il crescente interesse che le energie rinnovabili suscitano nel mondo agricolo veneto. Ancor prima che la questione energetica diventasse prioritaria nelle politiche nazionali e mondiali, Veneto Agricoltura si è dotata di un documento di indirizzo, l’Azione Strategica Bionergie (ASB), con l’obiettivo di promuovere attività di informazione sperimentazione e formazione incentrate sulla sostenibilità economico-ambientale delle filiere energetiche, nuove fonti di reddito anche per le stesse imprese agricole e forestali. Tutte iniziative innovative, quelle della ASB, che ho presentato personalmente in Parlamento e in Commissione Agricoltura di cui faccio parte e che hanno contribuito - sottolinea con soddisfazione l’on. Callegari – alla recente adozione della Risoluzione per la promozione dell’utilizzo del biometano, in linea con gli obiettivi fissati dalla UE”.

    Il Rapporto sulle bioenergie, che si sviluppa su 120 pagine ed è suddiviso in 7 capitoli, affronta i seguenti argomenti: l’importanza attuale dell’energia rinnovabile e delle bioenergie nell’ambito della produzione di energia, il quadro normativo di riferimento per l’energia rinnovabile, un approfondimento sui certificati verdi, analisi di potenziali fonti rinnovabili da introdurre nelle aziende agricole.

    Tre capitoli sono dedicati ad analizzare la situazione delle bioenergie nel Veneto e presentano dati originali riguardanti le superfici investite in Veneto a colture energetiche desunti dalle domande per ottenere i contributi PAC presentate dagli agricoltori all’Avepa, i dati più aggiornati sul numero di impianti e sulla produzione di biogas, di biocarburanti liquidi e di energia termica ed elettrica ottenuta utilizzando combustibili da fonte rinnovabile.


    Fonte: Mimmo Vita
    http://www.teatronaturale.it/articolo/6046.html
     
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  3. francesco1966
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    Biogas, presente e futuro delle agroenergie
    La produzione di biogas in Europa è aumentata del 58%, a fronte di un incremento di appena il 6% in Italia. Analisi del settore a Vegetalia: Cremona, 30 gennaio/1 febbraio 2009


    In base ai dati di Eurobserver 2008 ed elaborati dall’Osservatorio Agri&Food di CremonaFiere, la produzione europea di biogas è di 5,9 milioni di tonnellate equivalente petrolio ed ha superato la produzione di biocarburante (biodiesel e bioetanolo) che nel 2007, secondo i dati Fao, ammonta in Europa a 5,76 milioni di tonnellate di equivalente petrolio.
    Il biogas è ottenuto attraverso tre procedimenti: la produzione ottenuta nelle discariche di rifiuti, dalla quale si ricava il 49% del totale; la produzione con impianti di trattamento dei rifiuti (15%) e, infine, altre fonti, costituite prevalentemente da siti produttivi agricoli che detengono una quota del 36% sulla produzione complessiva europea.

    Nel 2007, l’Italia ha prodotto biogas per una quantità di 0,41 milioni di tonnellate equivalente petrolio, pari al 6,9% della produzione europea. Il biogas di origine agricola è pari in Italia al 12%, contro quasi il 36% a livello europeo. Nel nostro Paese il forte interesse suscitato dal biogas non si è tradotto in realizzazioni concrete ed in investimenti, come avvenuto in altri Paesi europei e segnatamente in Germania e in Austria.
    Gli impianti di tipo agricolo installati in Germania producono 1,7 milioni di tonnellate di equivalente petrolio, pari al 71% del totale che corrisponde ad un quantitativo di biogas 36 volte più elevato rispetto a quello che si ottiene in Italia; mentre la piccola Austria registra una produzione tre volte più grande di quella italiana.
    Alla fine del 2007, in Germania erano funzionanti 3.750 impianti agricoli per la produzione di biogas.

    Nel 2007, la produzione di biogas nelle aziende agricole in Europa è aumentata del 58%, a fronte di un incremento di appena il 6% in Italia.
    Nel nostro Paese la produzione di biogas per abitante è di 6,9 tonnellate di equivalente petrolio per 1.000 abitanti, contro 11,9 delle media europea.

    Lo stato dell’arte della produzione di biogas in Italia e le prospettive future saranno oggetto di analisi e di approfondimento nel corso di Vegetalia, in programma dal 30 gennaio al 1 febbraio 2009, che anche quest’anno dedicherà ampio all’energia “verde” con le sezioni Agroenergia e Fotovoltaico, Geotermico e Solare, in cui le aziende agricole (ma anche le famiglie interessate ad utilizzare impianti di energia da fonti rinnovabili nelle proprie abitazioni) potranno scoprire gli investimenti, i ricavi, le normative di un settore in cui l’Italia ha l’urgente necessità di recuperare il terreno perso.

    Fonte: Cremona Fiere
     
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  4. francesco1966
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    Borgoforte (Mn), dai reflui zootecnici energia pulita

    14 ottobre 2009

    (Ln - Milano) La Giunta regionale, su proposta del presidente Roberto Formigoni, di concerto con gli assessori alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità Massimo Buscemi e all'Agricoltura Luca Daniel Ferrazzi, ha approvato l'ipotesi di Accordo di Programma per la realizzazione di un impianto innovativo in campo energetico-ambientale nel Comune di Borgoforte (Mantova).
    Si tratta di un impianto che mira a produrre energia da digestione anaerobica di reflui zootecnici con un sistema innovativo di abbattimento dei nitrati.
    L'Accordo di Programma coinvolge Regione Lombardia, Provincia di Mantova e Comune di Borgoforte.
    Il progetto attua l'impegno di Regione Lombardia nell'utilizzo di fonti energetiche alternative.
    "La novità del progetto - hanno spiegato gli assessori Buscemi e Ferrazzi - sta nella produzione di energia da digestione anaerobica di reflui zootecnici consentendo alle aziende di ridurre anche l'inquinamento legato ai nitrati. Si tratta di un progetto altamente innovativo e che ci si augura possa trovare altre applicazioni sul territorio regionale".
    Il costo dell'intervento è di 7.150.000 euro, di cui 3.058.900 a carico di Regione Lombardia con finanziamenti assicurati dal Programma attuativo regionale (Par) del Fondo aree sottoutilizzate (Fas) 2007-2013 che, nell'Asse 2, prevede la "Realizzazione di interventi fortemente innovativi e replicabili di produzioni di energia".

    (Lombardia Notizie)


    PS claudio costa sai nulla su questo innovativo metodo per abbattere i liquami!
     
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  5. francesco1966
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    Un paese riscaldato a pomodori? Si può!
    A Maccastorna, in provincia di Lodi, saranno i residui della trasformazione di un'importante azienda di trasformazione alimentare a fornire energia a case e uffici

    Uniti a liquami bovini e trinciato di mais, i residui di trasformazione dei pomodori forniranno energia

    E' un paesino in provincia di Lodi di soli 67 abitanti, ma il progetto che si sta realizzando a Maccastorna potrebbe essere preso come caso di studio per capire le potenzialità di un sistema integrato per sfruttare l'energia da fonti rinnovabili.

    Tutto parte da un'azienda di trasformazione alimentare del territorio, la Solana Spa, moderna industria conserviera che lavora 200.000 tonnellate di pomodori all'anno. Il suo amministratore delegato, Antonio Biancardi, che è anche un imprenditore agricolo, si è reso conto dell'enorme potenziale energetico degli scarti di lavorazione della Solana, ed ha deciso di metterlo a frutto.

    Ciò che resta della trasformazione diventerà quindi, insieme a liquami bovini e trinciato di mais, il principale 'carburante' di un nuovo impianto che andrà a scaldare tutti gli edifici di Maccastorna, dalle abitazioni private agli uffici comunali, fino alla chiesa del paese. Questo innovativo progetto, che dimostra quanto la collaborazione tra agricoltura, municipalità e industria alimentare porti buoni frutti nel campo della produzione di energia, sarà operativo a partire dall'inverno 2012.

    L'impianto verrà costruito nell'azienda agricola di Biancardi, e successivamente verrà messa a punto una rete di distribuzione per collegarvi tutti gli edifici di Maccastorna; dopodiché tutto il paese potrà dire addio alla caldaia e iniziare a risparmiare sulle bollette.

    L'esempio di Maccastorna fa capire che i mezzi a disposizione per valorizzare gli scarti dell'industria alimentare e dell'agricoltura e trarne il massimo vantaggio (e guadagno) nella produzione di energia pulita, ci sono; si tratta di conoscere le tecnologie, le opportunità, le normative di un settore che può dare grandi soddisfazioni in termini economici.

    L'appuntamento per approfondire tutti gli aspetti dell'energia da fonti rinnovabili è fissato a Cremona in occasione di BioEnergy Italy, in programma dal 18 al 20 marzo 2011, dove chi vuole entrare in questo settore potrà trovare risposte e progetti concreti.

    Fonte: Cremona Fiere
     
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    Gia' la collaborazione...
    Peccato che ci guadagnino tutti, anche il comune che incassa le royalties (se fanno paga') per aver concesso l'installazione dell'impianto.
    Li il problema era anche un altro, i reflui dell'azienda alimentare rischiavano seriamente di inquinare il territorio, l'impianto era il minore dei mali.
    Bisognerebbe pero' che altri comuni arrivino a compromessi con le aziende che si impegnano a ripulire il territorio, deve essere una missione ma non un tornaconto.
    Speriamo bene!
     
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5 replies since 19/12/2008, 17:53   880 views
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