Bassa entalpia: Circuito Chiuso Vs. circuito aperto

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  1. lucaguglielmetti
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    Buona sera a tutti!
    è già da un pò che leggo i diversi post su questo forum e sono sempre tutti interessanti e dal mio punto di vista didattici.

    Sono un dottorando in Geolgia a Torino ed ho iniziato da un mesetto il mio progetto di dottorato che riguarda uno studio sugli impianti a circuito chiuso in diversi contesti geologici e geomorfologici, a partire dal territorio piemontese per poi, possibilmente, ampliarsi (non mi dispiacerebbe nemmeno affrotare l'aspetto di produzione energetica individuando zone di interesse con temperature, portate e pressioni utili a profondità non eccessive per la produzione di energia elettrica a carettere locale)

    Uno degli aspetti che ho potuto constatare, anche seguendo convegni e parlando con diversi dirigenti Regionali è che c'è una notevole apprensione per l'interazione tra la falda ed i sistemi a circuito aperto, per cui molto si sta ragionando dal punto di vista legislativo e normativo per regolamentare il tutto.
    Ecco ma allora io mi chiedo... Non dappertutto c'è una falda, realizzare impianti a circuito aperto richiede precauzioni e comporta o comunque può comprtare problemi legati al prelievo dell'acqua ed alla sua reimmisione in superficie o in falda, ecc... Ma perchè allora non si diffondono i sistemi a circuito chiuso che presentano molti meno problemi se non all'atto della perforazione che viene comunque impermeabilizzata durante la perforazione e dal punto di vista di rese, se opportunamente dimensionati possono avere prestazioni anche comparabili con quelle dei circuiti aperti?
    Non conviene magari fare qualche perforazione in più, meno profonda ed evitare la falda piuttosto che farne meno ma più profonde ed andare a pescare l'acqua di falda?

    Mi rendo conto che siano domande da ignorante, quale sono... ma iniziando da zero ho molti dubbi e poche certezze che spero di fugare perchè credo seriamente che la geotermia a bassa entalpia possa essere davvero importante e probabilmente l'unica fonte di energia rinnovabile veramente sostenibile.

    Grazie!
     
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    CITAZIONE (lucaguglielmetti @ 25/1/2009, 17:34)
    Buona sera a tutti!
    è già da un pò che leggo i diversi post su questo forum e sono sempre tutti interessanti e dal mio punto di vista didattici.

    Sono un dottorando in Geologia a Torino ed ho iniziato da un mesetto il mio progetto di dottorato che riguarda uno studio sugli impianti a circuito chiuso in diversi contesti geologici e geomorfologici, a partire dal territorio piemontese per poi, possibilmente, ampliarsi (non mi dispiacerebbe nemmeno affrontare l'aspetto di produzione energetica individuando zone di interesse con temperature, portate e pressioni utili a profondità non eccessive per la produzione di energia elettrica a carettere locale)

    Caro Luca

    Il nostro esperto di Geotermia rispondera' appena possibile.
    Per non lasciarti credere che qui non c'e' nessuno che ha a cuore il tuo quesito ecco una prima risposta.
    Non sono un geologo ma ingegnere di lungo corso (come i vecchi lupi di mare) con una buona esperienza e conoscenza della materia.

    CITAZIONE
    Uno degli aspetti che ho potuto constatare, anche seguendo convegni e parlando con diversi dirigenti Regionali è che c'è una notevole apprensione per l'interazione tra la falda ed i sistemi a circuito aperto, per cui molto si sta ragionando dal punto di vista legislativo e normativo per regolamentare il tutto.

    La geotermia a bassa entalpia è quella "geotermia" con la quale qualsiasi edificio, in qualsiasi luogo della terra, può riscaldarsi e raffrescarsi, invece di usare la classica caldaia d'inverno ed il gruppo frigo d'estate. Affinche' possa correttamente servire l'unita' abitativa per la quale viene installata il circuito deve essere chiuso. Infatti in presenza di una falda, il sistema rende di più ma la risorsa idrica non viene in alcun modo alterata, perchè si tratta solo di uno scambio termico.

    CITAZIONE
    Ecco ma allora io mi chiedo... Non dappertutto c'è una falda, realizzare impianti a circuito aperto richiede precauzioni e comporta o comunque può comprtare problemi legati al prelievo dell'acqua ed alla sua reimmisione in superficie o in falda, ecc... Ma perchè allora non si diffondono i sistemi a circuito chiuso che presentano molti meno problemi se non all'atto della perforazione che viene comunque impermeabilizzata durante la perforazione e dal punto di vista di rese, se opportunamente dimensionati possono avere prestazioni anche comparabili con quelle dei circuiti aperti?

    Se non vado errato, mi e' concessa l'ignoranza poiche' non abito in Italia, non e' permesso il circuito aperto in presenza di falda, anzi, si tende a tutelare quest'ultima, Moliere il responsabile della sezione ed esperto sapra' essere piu' preciso.

    CITAZIONE
    Non conviene magari fare qualche perforazione in più, meno profonda ed evitare la falda piuttosto che farne meno ma più profonde ed andare a pescare l'acqua di falda?

    Come gia' scritto prima, il geotermico a bassa entalpia rende di piu' se il cuircuito chiuso e' in prossimita' di una falda o meglio l'attraversa, evitare del tutto la falda potrebbe vanificare il costo dell'operazione in determinate situazioni, in questo caso pero' il geologo sei tu e forse dovresti sapere quali.

    CITAZIONE
    Mi rendo conto che siano domande da ignorante, quale sono... ma iniziando da zero ho molti dubbi e poche certezze che spero di fugare perchè credo seriamente che la geotermia a bassa entalpia possa essere davvero importante e probabilmente l'unica fonte di energia rinnovabile veramente sostenibile.

    Ignorante mai, le basi mi sembra ci siano tutte e sono solide.
    Aspettiamo a questo punto che dice l'esperto.

    CITAZIONE
    Grazie!

    E' sempre un piacere
    MetS
     
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  3. moliere
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    I convegni, purtroppo, sono sempre più tenuti da teorici, gente che nemmeno sà che differenza ci sia tra 1° falda , falda utile o falda potabile, battente gradiente termico , scambio termico etc etc, sistema a distruzione di nucleo , a rotopercussione o utilizzo di fanghi, la pratica è altra cosa.
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    In effetti la maggior % di impianti vengon realizzati con sonde geotermiche

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    La profondità media di una sonda oscilla tra gli 80/120 mt, per una logica complessiva sulla gestione dell'impianto, in poche parole è meglio realizzare , su di un totale di 300mt di perforazione, 3 sonde da 100 piuttosto che 2 da 150 od una da 300mt, ho la stessa resa di Kw/t, ma nelle ultime 2 ipotesi ho un consumo maggiore di energia elettrica per la circolazione del fluido vettore.Poi ci son le scuole di pensiero, gli svizzeri prediligono dai 200mt in su, ma la tipologia del sottosuolo glielo permette, perchè il 99% del sottosuolo è roccioso, quindi quelle profondità le posso raggiungere, mentre da noi o in Germania, si ha la presenza di terreni sciolti, argillosi, e qui non ce Santo che tenga, sopra i 150 mt neanche se piangi ci arrivi con le macchine per sonde geotermiche normali.

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    L'utilizzo della falda in Italia varia da Regione e Regione per poi cambiare ancora da provincia a provincia, non è regolamentata perche chi dovrebbe farlo non ha nemmeno le basi per poter partire con una logica di ragionamento.
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    Non esistono domande da ignorante, anzi hanno più senso e logica le tue domande , che affermazioni di chi vuol saperne una pagina in più solo perche ha sentito dire
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    MetS è stato chiarissimo e preciso.

    saluti

    Moliere
     
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2 replies since 25/1/2009, 17:34   378 views
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