LE MALDIVE NON AFFONDERANNO!

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    Il neo-presidente delle Maldive si è fatto subito conoscere per l'allarme lanciato sulla prossima sparizione delle isole a causa dell'innalzamento del mare e la conseguente ipotesi di acquistarsi una patria in qualche nazione "responsabile" dei cambiamenti climatici. E tutti a piangere su quest'altra sciagura ambientale. I dati ci dicono però che ai livelli attuali ci vorrebbero 750 anni per sommergere le Maldive. Molto più probabile che i cambiamenti climatici siano ormai diventati un pretesto per spillare soldi oggi.

    Non è certo mancata la pubblicità per il presidente delle Maldive, Mohamed "Anni" Nasheed, che appena eletto ha subito lanciato la proposta di acquistare terreni, da qualche parte nel mondo, per il reinsediamento dei suoi connazionali nel caso in cui le famose isole delle vacanze finiscano sommerse dall’innalzamento dei mari causato dai cambiamenti climatici. Ma può essere questa iniziativa presa sul serio?

    Il settimanale britannico “The Economist” non ha resistito all’idea di portare alle estreme conseguenze la proposta paradossale del presidente delle Maldive, mostrandone l’assurdità nel caso diventasse un precedente di diritto internazionale. In un editoriale dello scorso novembre, si afferma tra l’altro: "[...] se i Maldiviani sono alla ricerca di un'isola, l'Islanda si dice sia adesso a buon mercato. Ma potrebbero avere l'imbarazzo della scelta: pensate a tutti le regioni faticose che altri Paesi vorrebbero scaricare. Quegli snob degli inglesi, per esempio, hanno a lungo denigrato il Galles [...]"

    Di conseguenze giuridiche si è parlato molto anche in diversi ambienti specializzati in problemi di confine, senza peraltro arrivare a una conclusione definitiva. Ma il vero problema è che le Maldive non sono affatto destinate ad essere sommerse in pochi anni. Guardiamo infatti ai dati NASA riguardo la "Tendenza di Cambiamento del Livello del Mare (1993-2008)", come misurati dal satellite Topex/Poseidon e poi dal satellite Jason-1 (vedi immagine allegata). Le Maldive, naturalmente, sono a sud-ovest del subcontinente indiano dove la tendenza di cambiamento del livello del mare - secondo la NASA – è definita "moderata", cioè tra 1 e 3 millimetri l'anno. Un valore che è proprio al limite della risoluzione, e quindi potrebbe anche essere zero, come si può vedere nel miscuglio blu-verde dei dati NASA nell’area delle Maldive (dove il blu, appunto, indica tendenza zero o leggermente negativa).

    Se stimiamo allora una tendenza di circa un paio di mm/anno e considerato che le Maldive hanno un'altezza media sul livello del mare di 1,5 metri, o 1500mm, allora (ipotizzando che la tendenza possa essere estrapolata) l’affondamento è da aspettarsi in circa 750 anni (1500:2). Un problema per il XXVIII secolo, allora? Non necessariamente, visto che le tendenze possono suibiore bruschi cambiamenti: ricordiamo infatti che intorno al 1970 il livello del mare intorno alle Maldive è sceso di più di 30 centimetri. Con le tendenze attuali, ci vorranno 150 anni per “recuperare” tale quota, altro che affondamento.

    L'elezione del Presidente Nasheed, ex prigioniero d’opinione sotto il regime del suo predecessore Maumoon Abdul Gayoom, e’ sicuramente da celebrare.. Ma la sua prima incursione nel dibattito sui cambiamenti climatici, non contribuirà certo molto a far salire la sua credibilità come leader della nazione. A meno che il suo vero obiettivo non sia quello di sfruttare l’ossessione dei cambiamenti climatici per estorcere denaro ai Paesi ricchi, non importa quanto infondata l’emergenza da lui dichiarata.

    di Maurizio Morabito – dal sito del Centro Europeo Studi su Popolazione, Ambiente e Sviluppo





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