Rinnovabili/ Mori (Enel) chiede più flessibilità per obiettivo Ue

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  1. francesco1966
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    Rinnovabili/ Mori (Enel) chiede più flessibilità per obiettivo Ue
    Commissario Dimas:L'Italia è fra i paesi che hanno avuto di più


    Bruxelles, 26 gen. (Apcom) - Simone Mori, direttore del dipartimento Regolamentazione e Ambiente dell'Enel, chiede più "flessibilità" da parte dell'Ue per il conseguimento degli obiettivi nazionali di sviluppo delle energie rinnovabili, ma non trova ascolto, per ora, a Bruxelles.

    Durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto McKinsey sui "Percorsi verso un'economia a basse emissioni di carbonio", oggi a Bruxelles, Mori ha lamentato che il pacchetto clima abbia imposto limiti a suo dire troppo rigidi per il ricorso al Cdm (il 'Meccanismo di sviluppo pulito') che prevede la possibilità di effettuare riduzioni di emissioni nei paesi in via di sviluppo, contabilizzandole nel proprio paese dell'Ue ai fini degli obiettivi obbligatori. Il dirigente dell'Enel spera che sia possibile una revisione per rendere più 'flessibili' queste clausole dopo l'eventuale accordo mondiale sul clima alla Conferenza Onu di Copenaghen, a dicembre. Anche perché, ha spiegato, i paesi in via di sviluppo, se sottoscriveranno accordi di riduzione delle emissioni, avranno bisogno dei trasferimenti di tecnologie 'pulite' necessari, che possono essere garantiti proprio da un maggiore ricorso al Cdm.

    Su un altro versante, quello dello sviluppo delle energie verdi, Mori ha fatto presente che, secondo estrapolazioni dal rapporto McKinsey, l'Italia non ce la farebbe a raggiungere l'obiettivo (coprire con le rinnovabili il 14% del proprio consumo energetico primario nel 2020, come prevede il 'Pacchetto clima' approvato in dicembre dall'Ue), nemmeno se venisse sfruttato tutto il potenziale della Penisola. Che è pari, secondo il dirigente dell'Enel, a circa il doppio del livello attuale, che è del 5%.

    Secondo il 'pacchetto', gli Stati membri possono andare ad acquistare energia 'verde' prodotta fuori dall'Ue, ai fini del raggiungimento del proprio obietivo, ma per l'elettricità da fonte rinnovabile questo vale solo se esistono interconnesioni fisiche che la importino effettivamente dal paese in cui è stata generata. L'Enel avrebbe voluto, invece, che fossero ammessi i 'certificati verdi', ovvero l'acquisto virtuale di elettricità da fonte rinnovabile, senza che fosse necessario trasportarla fisicamente a destinazione. Un sistema. questo, che però è molto criticato dagli ambientalisti (che paventano possibili speculazioni) e che alla fine il Parlamento europeo ha bocciato.

    Alla conferenza stampa odierna era presente anche il commissario Ue all'Ambiente, Stavros Dimas, che ha risposto a Mori ricordando come l'Italia abbia già ottenuto la flessibilità in più che chiedeva, essendo fra quella dozzina di Stati membri a cui il Consiglio europeo di dicembre ha concesso, in extremis, un aumento considerevole delle possibilità di ricorso al Cdm, per il raggiungimento degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni nei settori non industriali.

    Quanto alle rinnovabili, a margine della conferenza stampa l'esperto di clima del Wwf presente in sala, Stephan Singer, ha ricordato che esiste "un colossale potenziale per solare ed eolico nei paesi del Nord Africa e del Sud Europa", e che, costruendo le interconnessioni opportune per il trasporto dell'elettricità verso la rete Ue (come prevede, ad esempio, il 'Piano solare mediterraneo'), "è possibile ottenere energia 'verde' in modo efficace e a costi contenuti, e con la creazione di posti di lavoro e di opportunità nei paesi in via di sviluppo. Questo - ha concluso Singer - significa anche costruire opportunità di pace e sviluppo; non è meglio comprare energia rinnovabile che petrolio, dal Nord Africa e dal Medio Oriente?".


    http://notizie.alice.it/notizie/economia/2...e,17726003.html
     
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0 replies since 31/1/2009, 15:33   203 views
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