IL FALLIMENTO DELLE RINNOVABILI

Di Giorgio Pinzi, tratto da "Opinione.it"

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  1. francesco1966
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    ARTICOLO TRATTO DA " OPINIONE.IT"

    Il fallimento delle rinnovabili
    di Giorgio Prinzi

    Più volte abbiamo da queste colonne definito le fonti di energia cosiddette rinnovabili forme invalide ed invalidanti per il sistema elettrico, una sorta di ecoassistenzialismo che, questa volte con fonti d’energia realmente invalide, surrogava le famigerate “facili” pensioni d’invalidità. Sinora era una nostra tesi, basata su rigorose considerazioni tecniche, ma fortemente avversata dai talebani dell’energia, dagli adoratori del sole e del vento che considerano demoniaco il nucleare. Ora è il gestore di rete a lanciare l’allarme, anzi a chiedere in tempi ristrettissimi soluzioni praticabili agli interessati. Cosa è avvenuto? A partire dal 2008 e a proseguire nel 2009 sono proliferate le installazioni di generazione da fonti rinnovabili, in particolare eolica e al Sud, dove peraltro l’invalidità è storicamente fonte di reddito. Ma sole e vento sono mutabili, non solo non programmabili, ma neppure prevedibili. Peggio il vento spira a raffiche e siccome la potenza della corrente aerea, di conseguenza quella elettrica da esso generabile, è funzione cubica della sua velocità il variare in più o in meno di un solo metro al secondo genera delle variazioni di erogazione che la rete elettrica, soprattutto nello sconquassato Sud, non è in grado di reggere. Il rischio è l’innesco di un black out, che abbiamo già sperimentato il 28 settembre 2003, quando molte zone d’Italia rimasero senza corrente per 12 ed in alcuni casi 24 ore. Perché? Il sistema elettrico è un qualcosa di estremamente rigido e, per questo, anche delicato. Il primo fondamentale dato è che deve esserci permanente equilibrio tra erogazione ed assorbimento, nel senso che tanta energia viene prodotta, altrettanta ne deve venire contestualmente consumata; e viceversa. Come se non bastasse, c’è una ulteriore complicazione. L’energia elettrica viene erogata alla frequenza di 50 hertz, valore fisso e inderogabile pena anche gravi danni agli utilizzatori, alcuni, come gli apparati elettronici, particolarmente delicati. Cosa succede se in rete si verifica un’improvvisa oscillazione, ad esempio una significativa richiesta di maggiore potenza per l’inserimento di un grosso utente o per il calo repentino dell’intensità del vento (o una nube improvvisa su un impianto fotovoltaico) che peraltro spira a raffiche?

    Se il carico repentino è relativamente piccolo rispetto la quantità di energia erogata in quel momento nella maglia e c’è sufficiente potenza (concetto relativo alle caratteristiche specifiche) in riserva (ma tenere potenza in riserva costa, perché bisogna bruciare combustibile senza produrre chilowattora, quindi a scapito dell’efficienza e dell’economicità) si immette in turbina l’equivalente termico della potenza richiesta (è come pigiare sull’acceleratore per evitare di rallentare nell’affrontare una salita) e si riequilibria l’erogazione di energia elettrica con la domanda. Ma cosa succede se non c’è sufficiente potenza in riserva o se l’oscillazione del carico è superiore a quella tollerabile in maglia? Se la centrale non c’è la fa a compensare la maggiore repentina richiesta, dal momento che non può rallentare il regime di rotazione, in quanto l’erogazione deve inderogabilmente avvenire alla frequenza di 50 Hz, in attesa di adeguare la potenza e renderla idonea al mantenimento del regime essa viene temporaneamente staccata dalla rete e il carico da essa sostenuto ripartito sull’intera rete. Tutto bene finché la rete nel suo complesso è in grado di assorbire il maggior carico, ma se una maglia vicina non ha sufficiente potenza in riserva o è già al limite verrà anch’essa automaticamente distaccata, con il rischio di un effetto domino, quello che in gergo è conosciuto come black out. Riavviare l’erogazione, una volta andati in black out, richiede un tempo anche notevole, perché le centrali non devono semplicemente essere riavviate, ma devono anche venire rimesse in parallelo, nel senso che tutte devono tornare ad erogare in sincrono alla frequenza di 50 Hz. Se ne avvia prima una e la si mette in frequenza, poi un’altra e la si mette in sincrono con la prima, e così proseguendo sino a riavviare l’intera rete. Per non correre questi rischi il gestore di rete ha dovuto imporre, proprio quando un vento teso cominciava a mandare le macchine a livelli interessanti di potenza, sempre più frequenti distacchi, perché l’immissione in rete di “potenza fluttuante” metteva a repentaglio la sicurezza del servizio. Come abbiamo sempre sostenuto queste soluzioni oltre a non essere valide, invalidano il sistema, come la famosa mela marcia. Perché si fanno? Semplice: gli oneri sono a carico del contribuente e dell’utente; attorno ad esse ruotano interessi tra cui il rilevante affare dei cosiddetti certificati verdi, il cui nome più che un significato ecologico sembra riferito all’effetto sulle nostre tasche.
     
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    Ho sempre ripetuto, ben supportato dagli scienziati che la pensano allo stesso modo (forse sono io che la penso come loro?) che questa corsa all'energia rinnovabile ad ogni costo altro non e' che un sistema per creare un nuovo business che ben poco ha da spartire con i vari problemi che assillano la Terra primo fra tutti la mancanza delle famose macchie solari che sta spingendio il pianeta verso una nuova, e speriamo mini, era glaciale.
    Adesso altri finalmente trovano il coraggio di farsi sentire e va bene.

    Per quanto pero' io non creda a certi proclami ad effetto sono comunque olrientato verso un certo uso di certa energia rinnovabile che puo' sicuramente far bene alla nostra salute.
    Parlo ovviamente del geotermico e dell'uso intensivo delle biomasse, sia per produrre calore, energia e quant'altro.

    Non credo invece nel solare inteso come fotovoltaico ma accetto il solare termico che un aiuto e' veramente in grado di fornirlo ma solo per salvare il nostro ambiente dall'inquinamento dei combustibili fossilo, primo fra tutti e di gran lunga piu' inquinante il petrolio.

    vediamo se qualcuno si decide?

    Saluti
    MetS
     
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1 replies since 26/9/2009, 10:15   316 views
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