fotovoltaico-impianto a pavimento-pdc

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .

    User deleted


    Salve sono nuovo del forum.
    Sto costruendo una nuova casa e vorrei alcune dritte.
    Sono in puglia, la casa è di 150metri2, 5 abitanti, e secondo i nuovi criteri d'isolamento(non so essere piu preciso al riguardo).
    Abbiamo predisposto un impianto a pavimento per riscaldamento e raffrescamento e dovremmo alimentare tutta la casa elettricamente (ovvero facendo a meno del gas anche per fornelli acqua sanitaria etc).La soluzione che voglio adottare per il funzionamento di tale impianto è una pdc acqua aria (che funzioni per riscaldare e raffreddare).Quello che vorrei sapere è che pompa di calore mettere quindi un consiglio sulla potenza necessaria ed eventualmente marche, prezzi e quindi che impianto fotovoltaico mi conviene installare(potenza e tipo di pannelli/inverter montare).
    Fiducioso di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente!!!
     
    .
  2. nnsoxke
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ti posso dare solo alcune dritte, spero che ti siano di aiuto e che abbiano senso a sufficienza.

    Praticamente sei già partito con lo scegliere il tipo di sorgente da sfruttare (quando c'è), cioè l'energia solare, hai scelto lo scambiatore con il quale intendi riscaldare e raffrescare la tua abitazione ed hai stabilito che debba essere lo stesso in entrambi i casi, l'impianto a pavimento.
    Inoltre hai intenzione di alimentare l'impianto con una pompa di calore e questa mi sembra una soluzione sensata, almeno senza considerare il sovraccarico di corrente che subirebbe la rete elettrica nazionale nel periodo invernale se tutti adottassero questo sistema di riscaldamento senza disporre di un accumulo energetico stagionale. Sovraccarico significa anche perdita di efficienza della rete.

    Prima di mettere in opera comunque ti consiglierei di fare una valutazione seria della convenienza, efficienza, funzionalità di tale opera.
    Cerco di sintetizzarti quelli che secondo me sono i punti chiave:

    -Capacità termica dell'impianto: un impianto a pavimento è caratterizzato da una notevole capacità termica e questo praticamente fa si che debba essere utilizzato in maniera continua duranta la giornata, essendo i tempi di avviamento dell'impianto di diverse ore.
    Giusto per avere delle unità di misura tieni conto che per ogni m2 di abitazione la capacità termica data dalla sola aria (circa 3m3/m2) è di circa 3 kJ/°C, mentre per un massetto di 5 cm va dai 50 ai 100 kJ/°C (calcolato sempre per m2 di abitazione).
    Questo significa in pratica che l'abitazione si trova a dissipare energia anche nei periodi in cui l'impianto di riscaldamento non è effettivamente utilizzato, quindi dovrebbe essere verificato che le dispersioni termiche non siano tanto elevate da compromettere l'efficienza nell'utilizzo continuo.
    Altri tipi di scambiatori hanno una capacità termica inferiore, come i radiatori e i ventilconvettori, non dovendo scaldare direttamente il massetto e il loro utilizzo può essere più concentrato solo nei periodi in cui sono effettivamente utili.

    -La tempertaura richiesta dall'impianto è un fatto importante nell'efficienza, soprattutto per una pompa di calore il cui COP dipende strettamente dai valori di temperatura delle sorgenti.
    Un impianto a pavimento ha una superficie di scambio più elevata rispetto a radiatori e ventilconvettori e questo tende ad abbassare la temperatura richiesta a parità di potenza fornita. Ci sarebbe anche una differenza riguardo al coefficiente di scambio che è ridotto per la configurazione geometrica del pavimento, rispetto a quella del radiatore (convezione naturale in condotto verticale) e quella del ventilconvettore (convezione forzata), che comunque richiede anche potenza elettrica.
    Altra questione è quella di stabilire le condizioni di differenza tra la temperatura dell'aria, a parità di comfort termico, nei casi in cui il pavimento (su cui sono a contatto i piedi) non sia riscaldato e il caso invece in cui lo sia, come con l'impianto a pavimento. Dalla temperatura dell'aria dipendono le dispersioni attraverso l'involucro e quindi la potenza da immettere nell'ambiente.

    -L'utilizzo dello stesso impianto a pavimento anche per il raffrescamento, non condizionamento dell'aria, che richiede anche una deumidificazione (ovvero nei sistemi convenzionali un raffreddamento dell'aria fino alla temperatura di saturazione corrispondente all'umidità voluta), non mi sembra una buona idea. Dovrebbe essere grantita comunque almeno una ventilazione dell'aria (non dico deumidificazione perchè, almeno con i sistemi convenzionali, non avrebbe senso raffreddare l'aria per deumidificarla per poi riscaldarla nuovamente, per poi raffrescare con il pavimento che non deumidifica). E dovrebbe essere verificato che, con la potenza di picco richiesta e con l'umidità dell'aria presente nell'abitazione, non si abbia condensa, che può avvenire anche all'interno del pavimento.
    Inoltre c'è una differenza riguardo alle condizioni di comfort interne all'abitazione e l'andamento delle condizioni dell'aria esterna: mentre in inverno l'aria è praticamente per tutta la giornata fredda, per cui è richiesto riscaldamento (ammesso che ci sia sempre qualcuno in casa e che voglia tenerlo acceso anche per tutta la notte), in estate di notte si sta abbastanza bene senza raffrescamento (anzi forse se il pavimento rimane freddo troppo a lungo potrebbe fare anche freddo), mentre nel pomeriggio si ha un picco di temperatura, che richiede una potenza frigorifera notevole.

    A questi aspetti ci aggiungerei anche alcuni aspetti un po' più tecnici come l'importanza nell'impianto a pavimento dell'isolamento termico dell'impianto stesso rispetto alla struttura, per limitare le dispersioni dall'impianto stesso, in particolare efficienza e durata nel tempo dell'isolante posto sotto all'impianto per limitare lo scambio termico con il solaio.


    Altro non mi viene in mente per ora. Nell'incertezza comunque ti consiglierei dei ventilconvettori abbastanza "sovradimensionati" (spesso sono sovradimensionati per le tasche e l'ingombro) e di utilizzare dei metodi di controllo della temperatura non di tipo on/ off ma con regolazione della potenza, che permette di ottenere un COP della pompa di calore più elevato.

    Per quanto riguarda l'impianto fotovoltaico è bene avere chiaro che solo questo non rende autonoma l'abitazione, deve essere comunque collegata alla rete elettrica, prelevare potenza quando non è disponibile dai pannelli e viceversa. Un dimensionamento dell'impianto fotovoltaico per il riscaldameto invernale risulterebbe in un sovradimensionamento per il periodo estivo.
     
    .
  3.     Like  
     
    .

    User deleted


    Grazie tante per le varie lucidazioni.
    Ad ogni modo ormai è stata fatta una scelta riguardo all'installazione di un impianto a pavimento. Resta da scegliere la pompa di calore è l'impianto fotovoltaico più idonei.In tal senso vorrei dei consigli.
    Ancora grazie.
    Roberto
     
    .
  4. viky69
        Like  
     
    .

    User deleted


    potenza installata...e consumi in kWh previsti nelle diverse stagioni..grz

    Edited by MetS - 27/2/2010, 00:41
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Icon

    Group
    Administrator Founder
    Posts
    5,980
    Location
    Worldwide

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (robertocaramia@hotmail.it @ 26/2/2010, 19:38)
    Salve sono nuovo del forum.
    Sto costruendo una nuova casa e vorrei alcune dritte.
    Sono in puglia, la casa è di 150metri2, 5 abitanti, e secondo i nuovi criteri d'isolamento(non so essere piu preciso al riguardo).
    Abbiamo predisposto un impianto a pavimento per riscaldamento e raffrescamento e dovremmo alimentare tutta la casa elettricamente (ovvero facendo a meno del gas anche per fornelli acqua sanitaria etc).La soluzione che voglio adottare per il funzionamento di tale impianto è una pdc acqua aria (che funzioni per riscaldare e raffreddare).Quello che vorrei sapere è che pompa di calore mettere quindi un consiglio sulla potenza necessaria ed eventualmente marche, prezzi e quindi che impianto fotovoltaico mi conviene installare(potenza e tipo di pannelli/inverter montare).
    Fiducioso di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente!!!

    Vediamo di capire. Se parli una pdc acqua aria allora mi devi spiegare che ti serve la serpentina sottopavimento.
    Evidentemente perche' la tua pdc e' aria acqua, cioe' prelevi dall'aria e trasferisci il gradiente termico dall'aria all'acqua (sia nel caso di riscaldamento che di raffrescamento).
    Secondo me e' meglio utilizzare una pdc acqua acqua.
    Se non vuoi scavare un pozzo (nel tuo caso due pozzi) profondi da almeno 100metri si puo' provare con le serpentine posate ad un paio di metri nel terreno.
    Eviterei le pdc aria acqua per varie ragioni, prima di tutto perche' non ottieni alcuna riduzione d'imposta (non e' un dispositivo che sfrutta energia rinnovabile come potrebbe essere il calore del terreno).
    Sono appena rientrato a casa, ho dovuto aspettare tre ore seduto in aereo che lo sciopero dei controllori di volo avesse uno spiraglio per farci volare, adesso sono stanco ma prometto di tornare domani e dare adeguata risposta.
    Nel frattempo pensaci a quello che ho gia' detto.
    MetS
     
    .
  6. nnsoxke
        Like  
     
    .

    User deleted


    Bhe a me sembrava ovvio che avesse intenzione di montare una pompa di calore almeno aria/acqua, con l'acqua si ottengono coefficienti di scambio di una decina di volte superiori rispetto all'aria, è più facilmente movimentabile con alta efficienza, mediante pompe piuttosto che compressori, a parità di portata in massa la velocità richiesta è notevolmente inferiore, la capacità termica è 4 volte superiore.
    Nell'efficienza energetica dello scambio sarebbe da considerare un altro aspetto, che è la viscosità del fluido, ma in definitiva l'acqua risulta migliore come fluido termovettore, a meno che non si abbia intenzione di eliminare uno scambiatore intermedio e si disponga di uno scambiatore primario di notevole superficie di scambio.

    Si forse ci sarebbe da ragionare meglio sull'effetivo peso che ha l'aumento della superficie dello scambiatore secondario, ovvero l'impianto a pavimento, sull'efficienza, a parità di scambiatore primario, quello tra fluido refrigerante e acqua, e a parità di potenza nominale.
    Dovrebbero essere considerati altri fatori che influiscono nel coefficinete di scambio dello scambiatore secondario: in particolare altezza e materiale di cui è costituito il massetto del pavimento scaldante.

    L'idea di una pompa di calore acqua/acqua mi sembra buona, non tanto per la questione dell'energia rinnovabile ma per il fatto che il COP della pompa dipende dalle temperature con cui scambia calore e la temperatura del terreno normalmente si mantiene su valori più costanti rispetto a quella dell'aria, in funzione della profondità, per la sua elevata capacità termica.
    Sarebbe da vedere a 2m di profondità quale è l'andamento della temperatura in funzione della temperatura dell'aria dell'ambiente.

    PS: energia prodotta da fonte rinnovabile significa che l'energia primaria è rinnovabile.
    Una pompa di calore sfrutta energia rinnovabile (l'energia di alimentazione, cioè quella elettrica, o meglio meccanica) se questa è prodotta da energia primaria rinnovabile, come quella solare, la biomassa, quella geotermica.
    Per quanto riguarda quella solare in particolare c'è da dire che questa non è sempre disponibile, per cui creare un impianto funzionante tutto l'anno che sia alimentato effettivamente, in ogni condizione, da energia rinnovabile significa avere a disposizione un accumulo di energia stagionale, altrimenti può andare bene come metodo solo se questo tipo di impianti sono solo delle eccezioni, non contribuiscono in maniera significativa alla copertura del fabbisogno energetico totale.
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Icon

    Group
    Administrator Founder
    Posts
    5,980
    Location
    Worldwide

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (nnsoxke @ 27/2/2010, 09:14)
    Bhe a me sembrava ovvio che avesse intenzione di montare una pompa di calore almeno aria/acqua...

    Non capisco perche' tu debba mettere il naso in ogni discussione senza che tu ne capisca un accidente di niente.
    Lascia che di questi argomenti se ne occupi chi lo fa di mestiere e non chi si cimenta prendendo le risposte qui e la in internet!
    La mia pazienza e' al limite.
    MetS
     
    .
  8.     Like  
     
    .

    User deleted


    Si, la pompa che avevo intenzione di montare è aria acqua...la casa è di nuova costruzione quindi cmq non avrei diritto ad agevolazioni riguardo alla pompa ma solo riguardo al fotovoltaico.
    L'impianto a pavimento è gia in fase di installzione quello che serve ora capire è la scelta della pompa di calore e del fotovoltaico come dicevo nei precedenti messaggi.Inoltre perchè montare una pompa acqua acqua e non una aria acqua?
    Grazie ragazzi

    X VICKY 69 IN RIFERIMENTO A
    potenza installata...e consumi in kWh previsti nelle diverse stagioni..grz

    Andrebbero stimati tali valori secondo quanto descritto nel primo messaggio...ovvero: in puglia, villa è di 150metri2, 5 abitanti, e secondo i nuovi criteri d'isolamento(non so essere piu preciso al riguardo), impianto a pavimento per riscaldamento e raffrescamento, fornelli a induzione...ovvero completa eliminazione del gas
     
    .
  9. nnsoxke
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (MetS @ 27/2/2010, 13:32)
    CITAZIONE (nnsoxke @ 27/2/2010, 09:14)
    Bhe a me sembrava ovvio che avesse intenzione di montare una pompa di calore almeno aria/acqua...

    Non capisco perche' tu debba mettere il naso in ogni discussione senza che tu ne capisca un accidente di niente.
    Lascia che di questi argomenti se ne occupi chi lo fa di mestiere e non chi si cimenta prendendo le risposte qui e la in internet!
    La mia pazienza e' al limite.
    MetS

    MODERAZIONE, ACCUSE ED OFFESE NEI CONFRONTI DEL MODERATORE NON SONO AMMESSE
    Comunque ho semplicemente scritto che mi sembrava ovvio che con un impianto a pavimento sia da utilizzare una pompa di calore aria/acqua, a meno che non si voglia far circolare nei tubi dell'impianto dell'aria, con notevole riduzione del coefficiente di scambio, oppure si crei un impianto a pavimento adatto alla circolazione del fluido frigorifero della pompa di calore. Tutto qui, non ti scaldare per nulla...

    Edited by MetS - 27/2/2010, 20:36
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Icon

    Group
    Administrator Founder
    Posts
    5,980
    Location
    Worldwide

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (nnsoxke @ 27/2/2010, 16:58)
    Comunque ho semplicemente scritto che mi sembrava ovvio che con un impianto a pavimento sia da utilizzare una pompa di calore aria/acqua, a meno che non si voglia far circolare nei tubi dell'impianto dell'aria, con notevole riduzione del coefficiente di scambio, oppure si crei un impianto a pavimento adatto alla circolazione del fluido frigorifero della pompa di calore. Tutto qui, non ti scaldare per nulla...

    SBAGLIATO!
    il miglior modo, la performance migliore di un impianto a pavimento e' quello che sfrutta un impianto acqua/acqua per le ovvie ragioni di recupero del calore attraverso lo scambio che nel caso di aria vanno perdute.
    Nella serpentina va fatta circolare l'acqua che funziona meglio se il gradiente termico viene estratto dall'acqua e meglio se dal sottosuolo attraverso un impianto geotermico, anche se in Puglia le temperature non sono mai proibitive come al nord.

    Edited by MetS - 27/2/2010, 21:11
     
    .
  11. nnsoxke
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ho forse parlato di miglior modo? Sai cosa significa "almeno aria/acqua"?
    Hai letto questo che ho scritto?

    CITAZIONE
    L'idea di una pompa di calore acqua/acqua mi sembra buona, non tanto per la questione dell'energia rinnovabile ma per il fatto che il COP della pompa dipende dalle temperature con cui scambia calore e la temperatura del terreno normalmente si mantiene su valori più costanti rispetto a quella dell'aria, in funzione della profondità, per la sua elevata capacità termica.
    Sarebbe da vedere a 2m di profondità quale è l'andamento della temperatura in funzione della temperatura dell'aria dell'ambiente.

    Una pompa di calore, anche se scambia con il suolo non è da considerarsi impianto geotermico, visto che non si sfrutta l'anergia prodotta nel sottosuolo ma si sfrutta più che altro quella che il suolo riceve dal Sole, se a bassa profondità, cioè si sfrutta l'inerzia termica del suolo che permette di avere una temperatura di scambio più costante rispetto a quella dell'aria, durante la giornata e durante le stagioni, quindi di incrementare il COP della pompa di calore. Questo se si considera che normalmente la potenza richiesta dalla pompa è più elevata nei momenti in cui la temperatura dell'aria è più bassa (per il riscaldamento) è un buon vantaggio.
    L'energia che alimenta una pompa di calore è quella elettrica necessaria ad affettuare il ciclo termodinamico del fluido frigorifero, per un impianto geotermico invece c'è bisogno solo di un fluido termovettore, che prelevi energia termica dal sottosuolo a notevole profondità e la resstituisca a bassa temperatura per usi propriamente termici o a più elevata per la produzione di energia elettrica.

     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Icon

    Group
    Administrator Founder
    Posts
    5,980
    Location
    Worldwide

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (nnsoxke @ 28/2/2010, 10:26)
    Una pompa di calore, anche se scambia con il suolo non è da considerarsi impianto geotermico

    :zero15: E che sarebbe allora? Dimmi tu!
    CITAZIONE
    visto che non si sfrutta l'anergia prodotta nel sottosuolo ma si sfrutta più che altro quella che il suolo riceve dal Sole, se a bassa profondità, cioè si sfrutta l'inerzia termica del suolo che permette di avere una temperatura di scambio più costante rispetto a quella dell'aria, durante la giornata e durante le stagioni, quindi di incrementare il COP della pompa di calore.

    Il sole non ha nulla a che fare in tutto questo se non marginalmente.
    Un impianto che sfrutta una serpentina posata a due metri sotto terra e' pur sempre geotermico detto orizzontale e sfrutta la temperatura del suolo esattamente come quella profonda. La sola differenza e' data dal fatto che a bassa profondita' lo scambio terra/aria ambiente e' maggiore ma non come si potrebbe pensare. La differenza e' nell'ordine di un grado (anche meno) in stagioni particolarmente fredde e quasi nulla quando invece e' la stagione calda ad influire sulla nostra serpentina posata a due metri di profondita'. Lo svantaggio evidente di una serpentina posata a due metri di profondita' e' determinata dall'estensione di terreno necessario per posarla che nel caso della casa del nostro lettore inizia ad essere elevata.
    CITAZIONE
    Questo se si considera che normalmente la potenza richiesta dalla pompa è più elevata nei momenti in cui la temperatura dell'aria è più bassa (per il riscaldamento) è un buon vantaggio.

    :zero15: Altra grossa boiata. Mi fai vedere dove prendi queste disinformazioni visto che, abbiamo verificato, non e' farina del tuo sacco essendo tu uno studente?
    CITAZIONE
    L'energia che alimenta una pompa di calore è quella elettrica necessaria ad affettuare il ciclo termodinamico del fluido frigorifero, per un impianto geotermico invece c'è bisogno solo di un fluido termovettore, che prelevi energia termica dal sottosuolo a notevole profondità e la resstituisca a bassa temperatura per usi propriamente termici o a più elevata per la produzione di energia elettrica.

    Grossa balla per non dire di peggio. :zero15:
    Non esiste differenza fra un PDC per uso aria/aria o aria/acqua ed una acqua/acqua (o fluido) ma una PDC che lavora secondo il processo aria/acqua e' costretta a lavorare di piu' per estrarre il gradiente termico dall'aria.
    E' infatti risaputo fra gli addetti ai lavori che una PDC che utilizzo il processo acqua/acqua e quindi una serpentina anche orizzontale consumi a parita' di potenza molto meno di una aria/acqua (o fluido).

    Ma naturalmente noi sappiamo che tu non sei un addetto ai lavori...

    MetS

    Edited by MetS - 1/3/2010, 00:21
     
    .
  13. nnsoxke
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (MetS @ 1/3/2010, 00:00)
    CITAZIONE (nnsoxke @ 28/2/2010, 10:26)
    Una pompa di calore, anche se scambia con il suolo non è da considerarsi impianto geotermico

    :zero15: E che sarebbe allora? Dimmi tu!

    Da una definizione che ho trovato so che un impianto geotermico e un impianto che come fonte primaria sfrutta energia termica endogena alla Terra. Endogena dovrebbe significare che è generata all'interno della Terra.
    Comunque a parte le definizioni, che possono essere date in maniera diversa, l'importante è capire la differenza tra fluido termovettore e fluido frigorifero di una pompa di calore, che svolge un ciclo termodinamico e che segue il teorema di Carnot.



    CITAZIONE (MetS @ 1/3/2010, 00:00)
    CITAZIONE
    visto che non si sfrutta l'anergia prodotta nel sottosuolo ma si sfrutta più che altro quella che il suolo riceve dal Sole, se a bassa profondità, cioè si sfrutta l'inerzia termica del suolo che permette di avere una temperatura di scambio più costante rispetto a quella dell'aria, durante la giornata e durante le stagioni, quindi di incrementare il COP della pompa di calore.

    Il sole non ha nulla a che fare in tutto questo se non marginalmente.
    Un impianto che sfrutta una serpentina posata a due metri sotto terra e' pur sempre geotermico detto orizzontale e sfrutta la temperatura del suolo esattamente come quella profonda. La sola differenza e' data dal fatto che a bassa profondita' lo scambio terra/aria ambiente e' maggiore ma non come si potrebbe pensare. La differenza e' nell'ordine di un grado (anche meno) in stagioni particolarmente fredde e quasi nulla quando invece e' la stagione calda ad influire sulla nostra serpentina posata a due metri di profondita'. Lo svantaggio evidente di una serpentina posata a due metri di profondita' e' determinata dall'estensione di terreno necessario per posarla che nel caso della casa del nostro lettore inizia ad essere elevata.

    Non ho idea di quale siano le superfici necessarie per ottenere uno scambiatore con il suolo e nemmeno quale sia la differenza di temperatura tra aria e suolo in funzione della profondità. Immagino che tu comunque ti riferisca alla differenza di temperatura media durante la giornata.
    Il fatto è che quando la temperatura dell'aria è più bassa, normalmente all'impianto, con un certo tempo di ritardo, è richiesta più potenza per il riscaldamento, quindi il beneficio di scambiare con il suolo si fa sentire maggiormente.





    CITAZIONE (MetS @ 1/3/2010, 00:00)
    CITAZIONE
    L'energia che alimenta una pompa di calore è quella elettrica necessaria ad affettuare il ciclo termodinamico del fluido frigorifero, per un impianto geotermico invece c'è bisogno solo di un fluido termovettore, che prelevi energia termica dal sottosuolo a notevole profondità e la resstituisca a bassa temperatura per usi propriamente termici o a più elevata per la produzione di energia elettrica.

    Grossa balla per non dire di peggio. :zero15:
    Non esiste differenza fra un PDC per uso aria/aria o aria/acqua ed una acqua/acqua (o fluido) ma una PDC che lavora secondo il processo aria/acqua e' costretta a lavorare di piu' per estrarre il gradiente termico dall'aria.
    E' infatti risaputo fra gli addetti ai lavori che una PDC che utilizzo il processo acqua/acqua e quindi una serpentina anche orizzontale consumi a parita' di potenza molto meno di una aria/acqua (o fluido).

    Ma naturalmente noi sappiamo che tu non sei un addetto ai lavori...

    MetS

    La pompa di calore aria/acqua deve lavorare di più per estrarre calore dall'aria perchè il coefficiente di scambio è minore e per l'andamento della temperatura dell'aria, soprattutto nei momenti in cui è richiesta più potenza all'impianto. La differenza non sta nel fatto che nell'atmosfera non ci sia potenza generata, mentre all'interno della corsta terrestre ci sia, perchè, almeno per scambiatori posati a pochi metri di profondità, l'effetto della potenza termica trasmessa dall'interno della Terra è praticamente ininfluente.
    Si tratta di pochi °C per ogni centinaio di metri, al di sotto di una prima regione chiamata di omotermia, in cui la temperatura dipende dalle condizioni metereologiche durante l'anno(temperatura dell'aria e radiazione solare), che normalmente ha una profondità di 5/20 metri.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Gradiente_geotermico


     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Icon

    Group
    Administrator Founder
    Posts
    5,980
    Location
    Worldwide

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (nnsoxke @ 1/3/2010, 11:14)
    [a una definizione che ho trovato so che un impianto geotermico e un impianto che come fonte primaria sfrutta energia termica endogena alla Terra. Endogena dovrebbe significare che è generata all'interno della Terra.

    Endogena.
    10 cm sotto ed e' gia' sottoterra quindi endogena. Non occorre arrivare al centro della terra.
    Geo termico significa calore della terra anche se a dieci centimetri dal livello del suolo.
    CITAZIONE
    Non ho idea di quale siano le superfici necessarie per ottenere uno scambiatore con il suolo e nemmeno quale sia la differenza di temperatura tra aria e suolo in funzione della profondità. Immagino che tu comunque ti riferisca alla differenza di temperatura media durante la giornata.

    Non ne hai idea perche' le informazioni tu le peschi sul web, non si scrive tutto sul web, ma non leggi il forum, ti limiti a scrivere nozioni prese a casaccio con l'intento di meravigliare chi ti legge.
    Per calcolare la superficie necessaria si fanno dei calcoli, in pratica il bilancio termico. Attraverso una serie di calcoli si verifica il gradiente termico necessario ed il tempo per ottenerlo, si analizzano i dati del sottosuolo e si esprime il fabbisogno termico dell'immobile da riscaldare/raffrescare anche tenendo in considerazione il coefficiente ambientale termico che e' differente per regione geografica e localita'. Diciamo molto a spanne che per 150 metri quadri di casa da scaldare / raffrescare (perche' per condizionare serve un modulo aggiuntivo condizionante che ovviamente fa consumare piu' energia) una superficie di circa 300 mq sia necessaria affinche' si possano scavare le trincee e posare le serpentine per l'impianto. Bisogna anche considerare che un impianto geotermico orizzontale ti condiziona il giardino, non si possono piantare alberi con un fascio radicale importante, non si possono piu' fare scavi senza avere bene a mente la pianta delle serpentine. Di fatto ti condiziona la vita.
    Con uno o due pozzi profondi (in genere fino a 80 metri e nel nostro caso ne basterebbero due) risolvi tutti i problemi e con zero manutenzione per trenta anni!
    CITAZIONE
    Il fatto è che quando la temperatura dell'aria è più bassa, normalmente all'impianto, con un certo tempo di ritardo, è richiesta più potenza per il riscaldamento, quindi il beneficio di scambiare con il suolo si fa sentire maggiormente.

    Ed il consumo energetico sale e di molto anche. Una PDC aria/x altro non e' che un condizionatore d'aria, consumi alti e bassa resa.
    Per estrarre il gradiente termico necessario deve lavorare come un pazzo perche' la T dell'aria non e' costante, perche' basta una gelata notturna ed ecco che tutto cambia, un trefolo di vento e si ricambia e dentro casa si battono i denti.

    Il mestiere di termotecnico non si inventa su internet ma si apprende studiando e con tanta, tanta, tanta esperienza.

    MetS
     
    .
  15.     Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (viky69 @ 26/2/2010, 21:36)
    potenza installata...e consumi in kWh previsti nelle diverse stagioni..grz

    potresti aiutarmi a capire come valutarle.grazie
     
    .
23 replies since 26/2/2010, 19:38   1289 views
  Share  
.