A quando anche questa terza via?

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  1. espositore
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    Salve a tutti, :) finalmente, finalmente,...FINALMENTE, ho un pò di tempo per postare in internet, che mese di passione (lavorativa non fraintendiamo :lol: ) che ho avuto, finalmente ora ho un pò di tempo per esporre questa mia idea sull'impiego del fotovoltaico in ambito domestico; ditemi le vostre impressioni.
    Per quanto mi risulta attualmente per alimentare un' abitazione o uno si attrezza per essere completamente autonomo dalla rete elettrica, quindi pannelli fotovoltaici e batterie per accumulare quella prodotta, oppure deve immettere quanto produce in rete e poi gli si fà lo storno tra elettricità prodotta e quella consumata.
    Un'altra possibilità non potrebbe essere quella di avere un tot di energia provveduta da pannelli fotovoltaici (ad esempio 1 KW ) che alimenta direttamente la casa e solo quando l'impianto domestico richiede un carico di energia maggiore ( quando si accende la lavatrice, il boiler elettrico, ecc...) ecco che la richiesta in surplus viene prelevata dalla rete elettrica; insomma l'abitazione disporrebbe di una doppia alimentazione, una per le necessità standar e una a cui ricorrere quando quella standar non basta più.
    A che prò direte voi, quella standar prodotta dal fotovoltaico se non consumata tutta andrebbe persa se non reimmessa in qualche modo o in rete o in accumulatori, quelsto è vero, però in caso di Black Out gli edifici resterebbero con un minimo di autonomia energetica, almeno di giorno. :vento:
     
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    Espositore, hai inventato l'acqua calda. :zero15:
    Complimenti!
    Una soluzione cosi' esiste gia', non capisco qual sarebbe la novita'.

    Un'abitazione completamente indipendente e' raggiungibile solo utilizzando tre sistemi (e non uno solo) come di seguito:

    1 Generatore eolico da 3kW o maggiore del tipo che funziona anche con vento debole
    2 Impianto geotermico con opzione condizionamento
    3 Impianto fotovoltaico da almeno 3kW (e non da 1kW come da te suggerito)

    Il generatore eolico garantisce energia anche con un filo di vento serve per alimentare esclusivamente le batterie
    L'impianto geotermico riscalda la casa, l'acqua calda sanitaria e raffredda la casa l'estate
    L'impianto fotovoltaico alimenta l'impianto geotermico e carica le batterie che forniscono energia per gli usi comuni di una casa.

    Questo tipo di soluzione e' gia' funzionante, e' stata applicata alla casa indipendente ecologica recentemente costruita a Malmoe in Svezia.

    Leggere ogni tanto non farebbe male! :baby:


     
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  3. espositore
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    Ottima soluzione senz'altro, ma che esistevano già sistemi più o meno completi per l'autonomia domestica già lo sapevo anche io.
    La mia domanda è perchè non eiste ancora la possibilità (a livello burocratico e legale ) di poter avere un sistema di approvigionamento elettrico che consenta di poter passare da una forma di approvigionamento privato e pubblico in base alle necessità istantanee dell'edificio?
    La casa autosufficiente ha un costo non indifferente ma comunque fattibile, ma che dire di tutti coloro che hanno un appartamento in condominio o in zone dove comunque o il vento è scarso o non hanno abbastanza superficie per 3kw di pannelli fotovoltaici o in cui mettersi a trivellare comportasse dei problemi o comunque fossero restii ad affrontare tutta quella spesa?
    In più di 30 anni a casa mia simo sempre andati avanti con 1,5 kw e che mi salti il contatore è comunque un evento raro se si ha un minimo di accortezza.
    Io ritengo che sia tutt'altro che svantaggioso avere la possibilità di avere un minimo di autosufficienza energetica, questo sistema mi pare che coniugherebbe le necessità di venire incontro a chi non è in grado di fare investimenti di una certa consistenza, con la possibilità sia all'utente che allo stato di risparmiare qualcosa sulla produzione e consumo di energia elettrica che di aprire un'ulteriore fascia di mercato alla vendita di pannelli fotovoltaici.
    Salutissimi a tutti. :)
     
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    Mio fratello possiede una malga dalle parti dell'Alpe di Siusi in Alto Adige.
    Li non arrivava l'energia elettrica dell'Enel e quindi ha dovuto ricorrere ad un generatore a combustibile (non ricordo se gasolio o benzina).
    Tutto bene?
    Quasi.
    Essendo chiaro che il generatore di energia elettrica serve a quello scopo i problemi dovrebbero finire no?
    Invece no, l'ENEL ha preteso che mio fratello paghi un obolo per il diritto di produrre energia senza prenderla da ENEL (che comunque li non arrivava e credo non arrivera' mai.
    Ecco spiegato perche' non si puo' autoprodursi energia per rendersi indipendente, ma ci sarebbe anche la questione degli incentivi e credo altre questioni legate alle imposte e altro.
    Non puoi mettere in pratica la tua idea, i poveri proprietare di appartamenti (anche se lussuosi ed in centro citta') devono rendersi conto che vivere in un palazzo ha dei vantaggi (forse) ma anche tanti svantaggi (sicuro).

    Ciaoooooo
     
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  5. espositore
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    Acc.... e come ha fatto l'Enel a sapere che l'elettricità se la autoproduceva?
    Ma adesso con la liberalizzazione del mercato dell'energia, non può chiedere di non pagarlo più?

    Edited by MetS - 4/9/2010, 23:37
     
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    CITAZIONE (espositore @ 4/9/2010, 21:27)
    Acc.... e come ha fatto l'Enel a sapere che l'elettricità se la autoproduceva?
    Ma adesso con la liberalizzazione del mercato dell'energia, non può chiedere di non pagarlo più?

    Semplice perche' prima di comprarsi il generatore aveva richiesto al'ENEL la connessione, serviva allungare l'ultimo cavo di circa un paio di km verso la malga ricevendo risposta negativa.
    Quindi provvedeva ad ordinare un generatore elettrico che, come forse non sai, vanno registrati (o almeno andavano) regstrati e ENEL aveva accesso a quel registro pubblico.
    Adesos non so se e' decaduto il principio ma mio fratello continua a pagare.
     
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  7. espositore
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    Effettivamente questo fatto della registrazione non lo sapevo; ma questo vuol dire che anche i Muratori quando per necessità lavorativa devono autoprodursi la corrente devono pagare?
    Appena posso mi informo.
    Grazie Mets per l'info.
     
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    CITAZIONE (espositore @ 5/9/2010, 13:08)
    Effettivamente questo fatto della registrazione non lo sapevo; ma questo vuol dire che anche i Muratori quando per necessità lavorativa devono autoprodursi la corrente devono pagare?
    Appena posso mi informo.
    Grazie Mets per l'info.

    Questo e' quanto ho io:

    - autoproduzione energia elettrica (es. ospedali, alberghi, comunità, industrie, privati ecc.)
    Uffici tecnici di finanza
    Denuncia
    verbale di verifica
    marca da bollo
    quietanza di versamento del diritto annuo di Euro 150
    cauzione (tranne il caso di versamento anticipato dell'imposta)
     
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    Immane Rompiball

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    A me non risulta che ci debba essere un'autorizzazione per usare energia da F.V. per i fatti propri. Cioè, se io istallo i pannelli li faccio con i miei soldi (o quelli di una finanziaria) poi, l'energia che rivendo mi viene incentivata. Se non la rivendo non mi viente incentivato un tubo. I permessi e la burocrazia si devono agli incentivi non all'uso di pannelli. Se io mi ci voglio fare il tetto perchè mi sembra più bello, non ho necessità se non della DIA per fare i lavori e/o del progetto di ristrutturazione del tetto. Ma questo non ha nulla a che fare con l'uso dei pannelli che ne farò.

    Il fatto che l'ENEL abbia chiesto qualcosa è un abuso. L'ENEL oggi è una compagnia privata senza alcun titolo. Se ENEL potesse pretendere qualcosa dai privati, allora altrettanto potrebbero fare Sorgenia e gli altri produttori. Forse, questo fatto è antecedente alla legge sulla liberalizzazione della produzione dell'energia elettrica.

    Altrettanto dicasi dei generatori. Non ho mai sentito che se un privato, me compreso, ha una casa, questo si compra un generatore e se lo usa a piacimento. Le accise sul consumo già le paga acquistando il combustibile.

    Per la certificazione dell'impianto si parla di un'altra cosa ma quello non riguarda l'ENEL nè il GSE nè nessuno quanto l'ASL o chi per loro per la sicurezza. Ma questo è comune a qualsiasi impianto elettrico per uso civile. Che se fatto per proprio conto sotto la propria responsabilità e che non riguarda terzi coinvolti, non sono sicuro ma credo che non occorra secondo una sentenza della cassazione. Che in questo paese di paranoici poi, si vada a cavillare anche sul numero di piede che porta l'elettricista che ha collegato i fili è una cosa più che naturale. :rolleyes:

    Ritornando alla faccenda puramente tecnica che è quella interessante, si potrebbe pensare di usare l'energia prodotta in eccesso convertendola in idrogeno e accumulandolo in adeguati serbatoi sottoforma di gas. Naturalmente, ora ci sarà chi dice che i serbatoi devono essere omologati... certo che devono essere omologati, ma questo non significa che non si possa fare. Poi ci sarà qualche altro mentecatto che verrà fuori con dire che i serbatoi per gas devono essere sepolti se non sono a più di tot metri da abitazioni civili, e ancora certo che deve essere così, ma questo non significa che non si possa accumulare idrogeno. Poi ci sarà il tecnico rompiball che verrà fuori con il dire che l'idrogeno trasuda attraverso anche il più spesso degli acciai, e allora ancora una volta si può rispondergli semplicemente chiedendo se la SOL o altri rivenditori non vendono bombole di idrogeno? Si? Bene, allora vuol dire che quella trasudazione è proprio poca e colpisce l'idrogeno liquido... :rolleyes:
    A monte di tutte queste demenzialità, se accumulo idrogeno poi cosa ci faccio? Lo brucio in un motore a scoppio con generatore e ci produco elettricità e cogenero calore per riscaldare o raffreddare la casa. In ragione di molta potenza istallata. Perchè un piccolo generatore produce tranquillamente 15-25kW finchè lo alimento. Cosa diversa è andare a spendere i soldi per un contratto trifase di uguale portata.
    Con le auto elettriche sarà possibile caricarle in breve tempo e non in un mese perchè non si ha potenza a sufficienza in casa e senza andare a pagare i produttori petroliferi che faranno energia dal petrolio per ricaricare le macchine elettriche allo stesso prezzo della benzina come già si preannuncia la cosa... all'inizio. Poi il prezzo salirà fino a raddoppiare... triplicare... quadruplicare... finchè ci saranno gli ambientalisti ed i verdi collusi con le aziende petrolifere ed i produtturi di petrolio... e anche lo stato mettiamoci pure loro ed i loro porci interessi politici. Ma queste sono solo divagazioni.
    Ma allora c'è da chiedersi perchè nessuno faccia già dei sistemi che convertono l'energia elettrica dai pannelli solari in idrogeno e lo si accumuli anzichè rivenderlo in rete. La risposta in questo caso è tecnica. Perchè un impianto del genere costà tantissimo per una famiglia, è difficile da gestire, è difficile da manutenere. E se non siamo capaci di tirare su un interruttore che è scattato, figuriamoci se qualcosa non va in un sistema del genere chi te lo ripara... Gli elettricisti? Maddaiiiiii! :woot:
    Ecco. Ricomponiamoci.

    Però forse in un lontano futuro quando la razza umana si sarà ulteriormente evoluta e gli italiani si saranno estinti... :unsure:
     
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    Abolita la DIA per gli impianti fotovoltaici e la posa dei solari termici
    E' ufficiale, dal 4 Luglio, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è in vigore la legge che abolisce chiaramente la DIA per la realizzazione di impianti per il solare termico e fotovoltaico per i tetti. Va sottolieanto che, ci sono molte limitazioni, ma certamente un passo importante verso la semplificazione burocratica per la realizzazione è stato fatto.

    Il decreto legge, oltre prevedere una serie di iniziative a favore del risparmio energetico, recita:

    "...Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 26, comma 1, della legge 9 gennaio 1991, n. 10, e successive modificazioni, gli interventi di incremento dell’efficienza energetica che prevedano l’installazione di singoli generatori eolici con altezza complessiva non superiore a 1,5 metri e diametro non superiore a 1 metro, nonché di impianti solari termici o fotovoltaici aderenti o integrati nei tetti degli edifici con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda e i cui componenti non modificano la sagoma degli edifici stessi, sono considerati interventi di manutenzione ordinaria e non sono soggetti alla disciplina della denuncia di inizio attività di cui agli articoli 22 e 23 del testo
    unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e successive modificazioni, qualora la superficie dell’impianto non sia superiore a quella del tetto stesso. In tale caso, fatti salvi i casi di cui all’articolo 3, comma 3, lettera a), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e successive modificazioni, è sufficiente una comunicazione preventiva al Comune..."

    Con questo decreto finalmente è stata recepita un concetto già disposto da altre leggi nazionali e che da tempo stiamo lottando per diffondere la conoscenza di queste normative (qui il documento che stavamo diffondendo da oltre tre anni ).
    Nota: Il documento di cui si parla nell'articolo non e' piu' disponibile sul sito di ngrlab.it



    Fonte Gazzetta Ufficiale
     
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