EMERGENZA NUCLEARE GIAPPONE

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    Una breve ed esauriente guida, domande e risposte in diretta sull'argomento che in questi giorni preoccupa maggiomente gli italiani.

    Di che tipo di reattore nucleare si tratta?

    I reattori della centrale di Fukushima Daiichi sono reattori ad acqua bollente.
    Il reattore interessato dall'esplosione è Fukushima Daiichi 1. E 'stato collegato alla rete nel novembre del 1970, il che rende circa 40 anni. Ci sono sei reattori nel sito Fukushima Daiichi, di cui il gruppo 1 è il più antico, secondo la World Nuclear Association.

    Come funziona un reattore nucleare di questo tipo?

    Il combustibile all'interno del reattore nucleare è l'U235 (uranio 235) esso viene sottoposto a fissione nucleare. Questo processo emette un sacco di energia termica, che produce vapore che muove la turbina e con questo genera energia elettrica.

    Cosa è successo ai reattori nucleari durante il terremoto?

    Tre dei sei reattori nel sito erano in funzione quando il terremoto ha colpito. I reattori sono progettati per spegnersi automaticamente quando arriva un terremoto, ed i generatori diesel di emergenza ad avviarsi per sopperire alla mancanza di energia con il compito di pompare acqua per raffreddarli. Tuttavia, questi si sono fermati circa un'ora dopo.
    Il fallimento dei generatori di back-up è stato attribuito allo tsunami da parte dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA).
    Domenica scorsa un funzionario addetto all'agenzia nucleare e industriale del Giappone per la sicurezza aerea, ha detto che un crollo può essere in corso in uno dei reattori dell'impianto nucleare di Fukushima Daiichi. Descritto da un analista come un'azione "Ave Maria pass", Tokyo Electric Power Company ha iniziato l'iniezione di acqua di mare mista con boro nel recipiente di contenimento primario, un'operazione che ha preso il via sabato notte, secondo fonti di AIEA. Il boro è un elemento con la capacità di assorbire neutroni, le particelle sub-atomiche che si verificano nel nucleo di tutti gli atomi. In un reattore nucleare, è essenziale che solo il giusto numero di neutroni siano presenti. Troppo neutroni possono causare una reazione di fissione e portare il processo fuori controllo.
    Troppo pochi neutroni stoppano la reazione di fissione.

    Cosa potrebbe aver causato l'esplosione nell'impianto?

    L'esplosione non è stata causata da un danno al reattore nucleare, ma da un sistema di pompaggio che non è riuscito perché le squadre di pronto intervento hanno cercato di portare la temperatura del reattore verso il basso, lo ha detto il capo di gabinetto Yukio Edanos abato. Ha anche dichiarato che il gestore dell'impianto ha confermato che non c'è stato alcun danno al corpo del contenitore in acciaio del reattore (spesso alcune decine di centimetri). Malcolm Grimston, Associate Fellow per l'Energia, Ambiente e Sviluppo presso la Chatham House di Londra, ha detto che l'esplosione era stata causata da un accumulo di pressione all'interno del contenimento esterno del reattore. "Perché hanno perso il controllo del sistema di raffreddamento ad acqua quindi avevano bisogno di sfogare la pressione che gli cresceva dentro il mantello esterno. "Il mio sospetto è che la temperatura all'interno del reattore è in aumento, alcuni dei contenitori di metallo che circondano il carburante possono essere scoppiati a causa dell'alta temperatura, e che il rivestimento del serbatoio combustibile fosse in grado di reagire con l'acqua per produrre l'ossido di zirconio e idrogeno.
    QUindi l'idrogeno che puo' essersi formato si e' mescolato con altri gas e poi con l'aria circostante. Idrogeno e ossigeno insieme si possono poi ricombinare in modo esplosivo.
    Così sembra, che l'esplosione non sia direttamente collegata con i processi nucleari, anche se si è indirettamente collegata, perché l'idrogeno è stato presente solo a causa di quello che stava succedendo nel nocciolo del reattore".

    Che cosa è una fusione, e può essere evitata in questo caso?

    L'Agenzia nucleare del Giappone ha detto che c'è una forte possibilità che il cesio radioattivo rilevato nello stabilimento dopo l'esplosione è stata prodotta dalla fusione di una barra di combustibile. RUn esperto di energia nucleare ha spiegato che una fusione potrebbe accadere quando l'acqua che circonda il nucleo del reattore va in ebollizione o si disperde, lasciando le barre di combustibile esposte, consentendo alla temperatura di salire fino a 2.000 gradi centigradi. Le radiazioni sono così intensi che è impossibile trattarle. La sala di controllo sarebbe inabitabile, senza il raffreddamento, il rivestimento che circonda il combustibile può bruciare, e il carburante si inizia a sciogliersi.
    Poi ci sono quantità enormi di gas e particelle radioattive, e se il contenimento primario e secondario non riesce, si dispone di una grande quantità di gas radioattivo che potrebbe fuoriuscire nell'ambiente. Se una fusione succede in questo caso dipende dal fatto che il sistema di pompaggio e di raffreddamento possono essere ripristinati in tempo, e se una fusione si avvia, il contenimento secondario è abbastanza forte per rimanere intatto.
    Se il sistema di pompaggio non funziona non ci sarà abbastanza pressione o acqua all'interno per raffreddare le barre di combustibile.

    Si potevano evitare danni al reattore?

    L'energia sviluppata dal terremoto e' stata circa 30mila volte maggiore di quella del terremoto dell'Aquila.
    Il fabbricato di contenimento del reattore, costruito nel 1970 era progettato per resistere a terremoti di potenza inferiore che fino ad allora avevano interessato il Giappone. Cio' nonostante se non si fosse verificato lo tsunami che ha di fatto tagliato la produzione di energia elettrica da parte dei generatori di emergenza, non si sarebbe verificato alcun incidente al reattore della centrale.

    Potrebbe succedere anche in Italia in simili condizioni?

    Fortunatamente no, non ci sono le condizioni, nemmeno se il terremoto fosse di potenza maggiore rispetto a quello giapponese.
    Consideriamo prima di tutto che due giorni prima dell'evento dell'11 Marzo c'era già stata una scossa piuttosto intensa (M=7.2) nella stessa zona, con alcune repliche piuttosto importanti. Come conseguenza sulle coste di Sendai si era abbattuta una onda anomala di una sessantina di centimetri. Sia l'evento del 9 marzo che quello dell'11 Marzo sono stati causati da un thrust, un piano di faglia suborizzontale.
    Un terremoto di thrust è quello potenzialmente più distuttivo per un motivo semplicissimo: un terremoto si verifica quando lo sforzo lungo una faglia sorpassa le forze di attrito che ne impediscono il movimento a sforzi inferiori. Se il piano di faglia è suborizzontale l'attrito sarà molto maggiore che in una faglia subverticale anche solo per il peso della roccia sovrastante al piano. Per cui questo piano di faglia per muoversi ha dovuto accumulare uno sforzo di dimensioni impressionanti. Molti terremoti di thrust si addensano liungo la cosiddetta cintura di fuoco che circonda il Pacifico: dalla Nuova Zelanda (ma il terremoto di Christchurch non è avvenuto in un altro quadro) alle Isole Vanuatu, alla Nuova Guinea e poi Giappone, Kamchatka, Aleutine, Alaska e tutta la costa pacifica delle Americhe.
    I vulcani del Giappone sono come quelli della costa pacifica americana, dell'Indonesia, delle Aleutine o dei
    Caraibi: un vulcanismo che si manifesta sopra la zolla in subduzione. La zona tipicamente in compressione (che è poi quella più intensamente sismica) è compresa tra la fossa oceanica e il limite dell'arco vulcanico. Le fosse oceaniche come quella del Giappone sono l'espressione sulla superficie terrestre del trascinamento verso il basso della crosta oceanica.
    Venendo al terremoto di venerdi è avvenuto lungo un piano più o meno parallelo al limite fra la zolla euroasiatica e quella pacifica che le scorre al di sotto, se non direttamente al limite stesso. La zolla pacifica scorre ad una velocità di poco superiore agli 8 centimetri all'anno. Velocità piuttosto alta.

    L'Italia pur essendo posizionata lungo una cintura di fuoco, vulcani attivi o pseudo attivi, non si trova in prossimita' di una faglia e quindi viene meno il pericolo di evento tellurico con tali caratteristiche e potenza ma, soprattutto, non c'e' il pericolo di tsunami che in Giappone ha mietuto piu' vittime ed deve essere considerato come il maggiore responsabile per l'incidente nucleare che altrimenti si sarebbe risolto senza particolari allarmi.




     
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    Petronzio: a Fukushima niente allarme nucleare se le barre non sono state danneggiate

    Il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a Tgcom: "Giappone ko per lo tsunami, non per il nucleare. L'Italia non decida sull'onda di eventi disastrosi come questo"

    17:11 - Rischio Chernobyl si o no? ll terremoto che ha segnato per sempre il Giappone porta con sè questo inquietante interrogativo. Le centrali sono a rischio fusione e quindi contaminazione della popolazione?. Tgcom ha girato questi dubbi a Roberto Petronzio, professore ordinario di Fisica Teorica presso l'Università di Tor Vergata a Roma, nonchè Presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
    Cosa succederà a Fukushima?
    "Lo scenario è sicuramente preoccupante, però il punto cruciale è che l’esplosione avvenuta nella gabbia del primo reattore non sembra aver danneggiato il rivestimento del reattore stesso. Ci sono un po’ di informazioni discordanti. Alcuni dicono si sono danneggiate le barre di controllo all’interno del reattore. Ma questo non è il vero problema. Il vero problema è se tutto rimane contenuto all’interno di questa scatola in acciaio che contiene il reattore oppure no. Perché se fuoriesce, sia che ci sia la fusione sia che non ci sia, il pericolo di inquinamento da radioattività c’è. E’ chiaro che la fusione è minacciosa in quanto una fusione a temperature alte può minacciare la tenuta del contenitore. Sembra però che il reattore e il suo contenitore stanno reagendo"

    Quindi se adesso non intervengono altri guasti tutto dovrebbe risolversi nel giro di alcuni giorni?
    "Sì. Anche dopo che il reattore si spegne restano prodotti radioattivi che sono “caldi” e che si raffreddano col tempo. Un raffreddamento che si verifica in una settimana dieci giorni"

    Ma la radioattività intorno all’impianto adesso è elevata
    "Sì, l’unica radioattività è quella sprigionata durante la depressurizzazione del reattore, quando sono intervenuti dopo il guasto, e io non si sa esattamente che cosa abbiano fatto i giapponesi in quel momento. Il vapore che è andato nell’aria sicuramente conteneva della radioattività, d’altra parte delle persone sono state contaminate. Ma se tiene anche il contenitore più interno, a questo il calore cala e si andrà sempre più verso una situazione di normalità"

    Il governo giapponese ha però fatto evacuare la zona
    "Questo dimostra la loro attenzione. Non posso però dire se lo hanno fatto per seguire il loro protocollo, quindi si tratta di un eccesso di precauzione, o perché la situazione è realmente grave. Stessa cosa riguardo alle dosi di iodio che stanno distribuendo alle persone che si sono trovate vicine alle centrale nel momento dell’esplosione"

    Nucleare in Italia adesso?
    "Sicuramente non è il caso di prendere decisioni sulla scorta di incidenti che seminano paura. Le attuali centrali hanno sviluppato una enorme cura sia per lo spegnimento automatico del reattore in caso di incidente , ma soprattutto per il per il contenimento della fusione all’interno del reattore.Certo, bisogna pensare anche a far fronte agli eventi catastrofici. Ma in simili casi , come sta succedendo in Giappone, mi sembra che il Paese sia più prostrato dallo tsunami che dalla paura del nucleare"

    fonte tgcom.it

     
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  3. francix 2000
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    che cos' è il boro?
     
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    CITAZIONE (francix 2000 @ 18/4/2011, 19:44) 
    che cos' è il boro?

    l boro è un elemento non metallico ed e' l'unico metalloide del gruppo 13 della tavola periodica degli elementi. Si presenta in parecchie forme, la più comune delle quali è boro amorfo, una polvere scura, non reattiva con ossigeno, acqua, acidi ed alcali.
    Reagisce con i metalli per formare i boridi.
    Alle temperature standard il boro è un pessimo conduttore elettrico ma è un buon conduttore ad alte temperature.
    Il boro non compare in natura in forma elementare ma si trova legato in borace, acido borico, chernite, ulexite, colemanite e borati. L'acido borico a volte è trovato in acque di sorgente di origine vulcanica.
    I borati sono estratti negli Stati Uniti, nel Tibet, nel Cile e in Turchia, con una produzione mondiale di circa 2 milioni di tonnellate all'anno.

    Gli esseri umani possono essere esposti a boro attraverso frutta e verdura, acqua, aria e prodotti di consumo.
    Quando gli esseri umani consumano grandi quantita' di alimenti contenenti boro, la concentrazione di boro nei loro corpi puo' aumentare a livelli che possono causare problemi di salute. Il boro può infettare stomaco, fegato, reni e cervello e può portare alla morte. Quando si verifica esposizione a piccole quantita' di boro puo' manifestarsi irritazione di naso, gola o occhi.

    (attenzione dunque all'uso sconsiderato di borotalco sui neonati!)

    Il consumo di pesce o carne non aumenta il livello di boro nel nostro corpo, in quanto il boro non si accumula all'interno dei tessuti degli animali.
     
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3 replies since 13/3/2011, 21:32   166 views
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