Quanto fotovoltaico per eguagliare una centrale nucleare?

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    Si forse, ma il il kWh io lo pago la meta' di quanto lo pagate voi in Italia e questo solo grazie al nucleare :woot:
     
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    CITAZIONE (biomassoso @ 7/11/2010, 16:36) 
    Prix d’achat du photovoltaique par EDF: 58 ctsEuros/kWh pour les bâtiments d'habitation....forse li paghi anche tu? :zero23:
    questi, come esempio, per restare nella terronia francese:
    www.nicematin.com/article/nice/phot...-solaire-a-nice
    www.nicematin.com/article/nice/une-...e-de-la-semiacs

    Dimenticavo: attenzione che ogni regione francese applica i propri coefficienti, nel nord della Francia per eempio sono diversi da quelli di Nice (terronia come tu la chiami) guarda l'immagine e gia' che ci sei anche sul sito da cui l'ho presa QUI e gia' che ci sei fatti un giro anche QUI dove si vede (a meta' pagina) che gli incentivi non sadanno per sempre.
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    Immane Rompiball

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    A me sembra evidente, che se toglessimo gli incentivi per kWh prodotto in ragione di circa 35-45 cents il fotovoltaico non sarebbe affatto competitivo con i 18 o meno cents al kWh che paghiamo in Italia, e anche meno, molto meno all'estero. Un impianto FV da 3kW costa ora come ora installato intorno ai 15000 euro. Che equivale a comprare circa 83000kWh. Quindi per un consumo medio di 3500kWh anno di una famiglia che possa far pari con l'energia prodotta da 3kW di pannelli solari fanno 23 anni. Più o meno la durata dei pannelli solari. Ammesso che il rendimento non cali dopo i 10 anni di esposizione. Quindi, senza incentivi, il gioco non vale la candela. E allora dove sta il guadagno o anche il pareggio? Ovvero, i soldi degli incentivi da dove si estraggono? Dalle tasche dei contribuenti per arricchire i produttori dei pannelli FV e gli ambienti ambientalistici per promuovere il loro prodotto, l'ambientalismo globale. A me fa quest'impressione.
    Chiaramente, se invece di produrre energia con i combustibili fossili che strapaghiamo ai produttori arabi la producessimo con centrali nucleari di tecnologia puramente occidentale con uranio producibile da chi ha la tecnologia occidentale per farlo... allora qualcuno potrebbe rimanere senza soldi da spendere per spandere le proprie ideologie, religiose, culturali, politiche variopinte. Chi non vede o non vuol vedere questi risvolti mi sembra che trascuri qualcosa nei propri calcoli... ;)
     
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    Onestamente parlando il discorso che viene fatto dallo Stato sovrano (Italia o all'estero) e' questo:
    Tu utente investi per realizzare l'impianto, che manterrai in buone condizioni a tue spese per tot anni ed io ti pago il kWh di piu' di quanto ti costa quello che consumi.
    I vantaggi sono evidenti, la nazione si dota di un parco energetico gratuito (spese di installazione, manutenzione, gestione, smaltimento a fine vita ed infine sostituzione) e fatti i conti paga il kWh prodotto di piu' perche' sa che comunque ci guadagna perche' parte dell'incentivo viene comunque dalle tasche del contribuente (molti che versano a pochi, il principio che in passato sembrava buono per le pensioni) che quindi sono gabellati due volte.
    Al cittadino va a dire che fa un'azione meritevole perche' non produce CO2 dimenticandosi quella prodotta nella lavorazione dei pannelli (che e' tanta anche se molti fanno finta di nulla mettendoci dentro i vari LCA, EA, LCIA ecc che suonano bene nascondendo tutto il marcio).
    Alla fine e come al solito ci rimette Pantalone.
    :zero01:

    Edited by MetS - 9/11/2010, 10:33
     
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  5. lupino88
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    Non conosco le vostre competenze al riguardo, e ho notato che non avete preso in considerazione alcuni problemi, effettivamente poco "pubblicizzati" ma di fatto reali e mooooolto importanti. Da ingegnere elettrico vi posso dire che sostenere una rete con pannelli fotovoltaici o altre forme di energia discontinue provoca grossi problemi alle linee..Un impianto fotovoltaico, infatti, necessita di essere connesso tramite inverter e questo causa l'immissione in rete di onde armoniche che danneggiano la qualita dell'energia. Non so se siete del settore e, nel caso non lo siate, vi assicuro che questo e un problema per nulla trascurabile, anzi, forse superiore alla semplice sfida fonti fossili vs fonti rinnovabili. Questo per dire che la valutazione da fare e mooooooooolto piu ampia di quello che ci si aspetta e quindi non si puo fare una mera battaglia in termini di potenza, spazio necessario eccetera..
    Se la soluzione fosse cosi semplice, infatti, non saremmo qui a discuterne perche sarebbe gia stata attuata..
    Urge poi un'altra piccola precisazione: gli impianti di pompaggio sono convenienti perche di notte l'energia "costa" meno, quindi di fatto consumarla di notte e produrla di giorno conviene a chi costruisce questi impianti, ma e abbastanza evidente che non puo essere la soluzione di tutti i problemi, almeno finche i rendimenti dei gruppi turbine-alternatori non raggiungera il 101% e francamente penso che questo non succedera prima del 3000mai
     
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    Immane Rompiball

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    Io del settore sono, e concordo con lupino88 anche se le armoniche introdotte dagli inverter non devono preoccupare visto che la qualità dell'energia, per lo meno per inverter non ciofeca, è garantita dalle previste regolamentazioni. È tuttavia vero che i problemi nella distribuzione con impianti di introduzione di energia discontinua non sono pochi. Però, c'è da dire che questa distribuzione di energia discontinua è anche distribuita sul territorio e non concentrata come nel caso delle centrali.
    Quindi, se l'entrata e l'uscita in rete di impianti di generazione è distribuita casualmente non ci sono problemi. I problemi nascono quando compare un nuvolone in cielo e molti generatori (inverter+pannelli) escono di rete in rapida sequenza lasciando la richiesta di potenza alle centrali ... centralizzate... scusate il gioco di parole.
    Sulla faccenda di pompare di notte per rigenerare il giorno, non lo vorrei dire, ma necessariamente appare una tavanata galattica concordemente a quello che ha scritto lupino88.
     
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  7. alocin
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    Indubbiamente la produzione di energia di una centrale nucleare è inevitabilmente + alto di una centrale solare o eolica. Invito però a non sottovalutare alcuni problemi che porta la tecnologia nucleare. In primo luogo il rischio che una centrale nucleare può portare (i disastri nucleari sono avvenuti un pò in tutte le parti del globo). Poi non dimentichiamoci che le scorie radioattive sono un bel problema, e i materiali di scarto devono essere messi in sicurezza e stoccate in un luogo sicuro per circa 1000 anni (e questo prevede una spesa in termii di euro molto elevata). Il problema più grave viene però dalla dismissione degli impianti nucleari. Come è stato già detto una centrale nucleare ha una vita di 60 anni (è questa è la migliore delle ipotesi, in realtà la media è tra i 30 e i 45 anni). Una volta "spento" l'impianto non lo si può buttare giù come un normale edificio, ma bisogna staccare le parti più radioattive (che dovranno essere trattate come le scorie, ciò vuol dire spesa di altri €€€) e poi bisogna, con attenzione, bonificare tutta l'area. L'operazione di dismissione, avvenuta già in altre parti del mondo, può arrivare a costare diverse centinaia di euro e non sempre il risultato arriva nei tempi sperati (e stiamo parlando di centrali che hanno avuto una vita normale e tranquilla) in alcuni casi il progetto di dismissione prevede tempi che superano i 100 anni.
    Ora è proprio necessario parlare ancora di nucleare in Italia???
    Immaginate tutte le aree contaminate sparse nel mondo, che hanno ospitato una centrale che ha funzionato al massimo per 45 anni, che rimarrà contaminata (e quindi inutilizzabile dall'umanità) per almeno 100/150 anni, che ha prodotto sicuramente migliaia e migliaia di MW ma ha visto la spesa di centinaia e centinaia di euro, ebbene, non è meglio, sin dall'inizio, ricoprire queste zone di pannelli fotovoltaici o mulini eolici???
    Poi aggiungo un'ultima osservazione. Il fatto che in inverno serve più "corrente" che in inverno è una falsità. Documentatevi, in estate si consuma più energia. Per riscaldare (inverno) possiamo utilizzare diverse forme di energia (riscaldamento a gas, legna, etc.) mentre per raffreddare (estate) possiamo utilizzare solo la corrente elettrica per i condizionatori e i frigoriferi.
    Informatevi, informatevi, informatevi.
     
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    CITAZIONE (alocin @ 15/3/2011, 18:25) 
    Indubbiamente la produzione di energia di una centrale nucleare è inevitabilmente + alto di una centrale solare o eolica. Invito però a non sottovalutare alcuni problemi che porta la tecnologia nucleare. In primo luogo il rischio che una centrale nucleare può portare (i disastri nucleari sono avvenuti un pò in tutte le parti del globo).

    A memoria d'uomo i disastri (intesi come tali) dell'era nucleare sono soltanto due, ed uno ancora non e' stato classificato disastro (Fukushima). L'altro e' Chernobyl.
    CITAZIONE
    Poi non dimentichiamoci che le scorie radioattive sono un bel problema, e i materiali di scarto devono essere messi in sicurezza e stoccate in un luogo sicuro per circa 1000 anni (e questo prevede una spesa in termii di euro molto elevata).

    Sei disinformato. Le scorie vengono stoccate per tempi molto piu' lunghi, anche 100mila anni e poi una centrale nucleare produce pochissime scorie, quelle moderne anche 1/10 di quanto se ne produceva diciamo solo 10 anni fa, poi bisogna dire che il 95% delle cosidette scorie sono in realta' indumenti e accessori vari indossati dai tecnici o strumenti di consumo utilizzati in centrale, le scorie vere e proprie vengono riprocessate e rifertilizzate infinite volte finche' quello che resta e' solo il 20% delle prime scorie. E comunque si riduce ad un centinaio di m3 di materiale annuo (indumenti compresi).
    CITAZIONE
    Il problema più grave viene però dalla dismissione degli impianti nucleari. Come è stato già detto una centrale nucleare ha una vita di 60 anni (è questa è la migliore delle ipotesi, in realtà la media è tra i 30 e i 45 anni).

    Altro errore, la vita media non viene calcolata ad occhio ma attraverso l'analisi di una serie di parametri che tengono conto dei sistemi di sicurezza in primo luogo ma anche calcolando e verificando l'affaticamento del metallo entro cui viene conservato il reattore. Se ci sono motivi di credere che sono in corso deterioramenti rapidi la licenza d'uso non viene rilasciata dall'Aiea l'unica in grado di decidere quando e' arrivata la fine della vita di un reattore. 60 anni poi sono un limite massimo, ipotizzato ma non ancora raggiunto, la Francia ha iniziato il decommissioning di alcuni reattori che hanno raggiunto una vita di 50 anni. E' una questione di scelta ma deve essere certificata da severissime prove prima di poter essere attuata. L'allungamento della vita poi non si determina solo da questo controllo ma anhce dall'installazione di moderni sistemi di sicurezza e controllo che diminuiscono il rischio ed allungano la vita della centrale. C'e' molta ignoranza in questo campo, sparare a zero contribuisce a spaventare il cittadino che in questo caso reagisce come puo' (vedasi il referendum del 1986).
    CITAZIONE
    Una volta "spento" l'impianto non lo si può buttare giù come un normale edificio, ma bisogna staccare le parti più radioattive (che dovranno essere trattate come le scorie, ciò vuol dire spesa di altri €€€) e poi bisogna, con attenzione, bonificare tutta l'area. L'operazione di dismissione, avvenuta già in altre parti del mondo, può arrivare a costare diverse centinaia di euro e non sempre il risultato arriva nei tempi sperati (e stiamo parlando di centrali che hanno avuto una vita normale e tranquilla) in alcuni casi il progetto di dismissione prevede tempi che superano i 100 anni.

    Dove l'hai letta questa? Su Repubblica?
    Parliamo di costi? Una centrale nucleare costa molto in due momenti della propria vita, quando viene costruita e quando viene decommissionata. Il rapporto fra le due spese e' pero' di 5/1. Il mantenimento e la produzone di energia invece incidono in modo insignificante sul costo del kWh, tanto che un aumeto del 100% del costo dell'U235 porterebbe a nessun aumento del costo del kWh.
    Per quanto riguarda il decommissioning ti faccio notare che le centrali italiane, tanto per fare un esempio sono gia' state decommissionate da diverso tempo, le scorie ed il materiale fissile rimasto invece, a causa anche delle incertezze normative dei governi di quel periodo, ha iniziato l'iter di riprocessamento solo molti anni piu' tardi subendo rallentamenti di vario tipo a spese dell'erario. Adesso pare si sia arrivati a scrivere la parola fine ma la colpa sta tutta nel sistema politico.
    CITAZIONE
    Ora è proprio necessario parlare ancora di nucleare in Italia???

    SI. e' necessario perche' il mondo arabo che in massima parte detiene l'oro nero ma anche le riserve maggiori di gas al mondo, e' instabile, in fibrillazione, se non subito nei prossimi 5 anni si assistera' al tracollo delle loro economie, con guerre e crudelta' distribuite. E' impensabile continuare a pensare al gas e petrolio come panacea per lenire i nostri bisogni di energia, bisogna trovare un'alternativa valida, sicura e continua nel tempo e questa puo' essere solo il nucleare. Gheddafi non ha esistato a bombardare i pozzi di petrolio per difendersi, oltre un milione di metri cub di gas sono stati persi nei giorni della battaglia, non possiamo continuare a dover contare su questi pazzi.
    CITAZIONE
    Immaginate tutte le aree contaminate sparse nel mondo, che hanno ospitato una centrale che ha funzionato al massimo per 45 anni, che rimarrà contaminata (e quindi inutilizzabile dall'umanità) per almeno 100/150 anni, che ha prodotto sicuramente migliaia e migliaia di MW ma ha visto la spesa di centinaia e centinaia di euro, ebbene, non è meglio, sin dall'inizio, ricoprire queste zone di pannelli fotovoltaici o mulini eolici???

    Vedo che sei molto disinformato, dove le leggi le notizie, sulle scatole dei baci perugina?
    Una centrale non funziona per un massimo prestabilito, finora nessuna centrale e' stata decommissionata dopo 45 anni, lo sara' Fukushima ma dopo 41 anni a causa di un terremoto. La Merkel ha dichiarato che spegne due centrali piu' vecchie? Vediamolo! aveva detto la stessa cosa alcuni anni fa il suo predecessore ma le centrali sono ancora funzionanti. La verita' e' che solo in Europa ci sono 439 reattori, di cui la meta' oltre i 30 anni di vita media, molte sono state riclassificate e la vita allungata anche considerevolmente ma, attenzione, non e' una meta. il controllo avviene anno per anno. Se l'anno prossimo la centrale non supera una serie di test di controllo potrebbe essere fermata, anche se detentrice di un certificato fino a 60 anni. Insisti nel decommissioning per centinaia di anni dimenticando che le nostre centrali dopo soli vent'anni sono state smantellate, una e' stata riconvertita a gas, un'altra serve da laboratorio per esperimenti varie e le rimanenti (quelle piu' vecchie) non esistono piu'. Ti arrampici sugli specchi?
    CITAZIONE
    Poi aggiungo un'ultima osservazione. Il fatto che in inverno serve più "corrente" che in inverno è una falsità. Documentatevi, in estate si consuma più energia. Per riscaldare (inverno) possiamo utilizzare diverse forme di energia (riscaldamento a gas, legna, etc.) mentre per raffreddare (estate) possiamo utilizzare solo la corrente elettrica per i condizionatori e i frigoriferi.
    Informatevi, informatevi, informatevi.

    Comincia ad informarti tu. E comincia a vedere come ci si riscalda nelle grandi fabbriche, accendiamo il caminetto anche li? Il grosso dell'energia d'inverno va nelle aziende che devono riscaldare spazi enormi con grossi dispendi energetici ed alti costi. Nelle case si potrebbero installare tanti impianti geotermici che utilizzando la pompa di calore ed il sottosuolo permettono grandi risparmi sia d'estate che d'inverno, ma questo vale solo per le famiglie e prevalentemente quelle che vivono nelle case indipendenti o piccole palazzine, per tutti gli altri bisgna arrangiarsi col solito gas...
    E gia' che ci sei dimmi tu da dove la prendi l'energia elettrica che utilizzi solo d'estate?

    INFORMATI INFORMATI INFORMATI!
     
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  9. tiguano
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    Secondo me il problema energetico potrebbe essere superato con l'unione della produzione di + enegie alternative e non solo concentrato su centrali poste qua e là nel terriotrio ma con l'ausilio dell'aiuto di tutti i cittadini in modo da vedere l'intero paese una centrale. L'inizio potrebbe partire proprio dal fotovoltaico. L'investimento che la ricerca e lo stato dovrebbe fare sul fotov. è quello di arrivare alla produzione di 1kw x mq con erogazione anche notturan al costo di 500,00 euro di installazione (probabilmente già ci siamo è solo una questione di business , come la commercializzazione dei dvd che è stata fatta solo quando erano terminate le produzioni delle cassette / videoregistratori e ormai avevano già inventato il bluray) , quindi per molte famiglie affrontare una spesa di 5000 euro per 10 kw è molto + accessibile dei prezzi attuali. Sicuramente non si risolve il problema nazionale però gli diamo un aiuto importante.
     
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    CITAZIONE (tiguano @ 16/3/2011, 22:38) 
    Secondo me il problema energetico potrebbe essere superato con l'unione della produzione di + enegie alternative e non solo concentrato su centrali poste qua e là nel terriotrio ma con l'ausilio dell'aiuto di tutti i cittadini in modo da vedere l'intero paese una centrale. L'inizio potrebbe partire proprio dal fotovoltaico.

    L'energia e' un problema serio e non si risolve con soluzioni emotive o inventate.
    La microdiffucone del fotovoltaico non aiuta il sistema energetico e la distribuzione dell'energia perche' molto discontinuo, il sole di notte non c'e' ma anche di giorno a causa del clima variabile ci possono essere situazioni di abbassamento di energia.
    La concentrazione di centrali serve anche per ovviare alle problematiche di continuita' e di potenza, fateci caso, le centrali si trovano dove di piu' servono.
    In Italia ce ne sono molte in prossimita' delle aree industrializzate e molte meno dove l'industria non c'e'.
    CITAZIONE
    L'investimento che la ricerca e lo stato dovrebbe fare sul fotov. è quello di arrivare alla produzione di 1kw x mq con erogazione anche notturan al costo di 500,00 euro di installazione (probabilmente già ci siamo è solo una questione di business

    Lo Stato italiano non si impegnera' mai in un simile esercizio puramente speculativo. Questo puo' farlo il privato a puro rischio e pericolo. Lo abbiamo visto negli anni, la maggior parte degli impianti installati non avevano lo scopo di produrre energia ma solo quello di carpire incentivi ed attirare fondi e finanziamenti, da qui la riduzione degli incentivi che sono destinati a scomparire e non solo in Italia ma in tutta Europa. Con il cambiamento del clima e del microclima poi s'e' visto che il fotovoltaico e' pesantemente penalizzante. Il pareggio diventa quasi una chimera e gli investitori si dileguano.
    CITAZIONE
    .... quindi per molte famiglie affrontare una spesa di 5000 euro per 10 kw è molto + accessibile dei prezzi attuali. Sicuramente non si risolve il problema nazionale però gli diamo un aiuto importante.

    Comincia tu, 5000 euro 10kW? Davvero? Nemmeno da credere a certe bufale.
    Oggi il costo al kW ruota attorno i 5000/7000 euro, per arrivare anche a punte superiore da truffa.
     
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  11. enrico.rubino
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    Discussione interessante.
    Vorrei solo ricordare ai nuclearisti convinti che nel computo economico della produzione di energia nucleare non sono MAI considerati i costi e i problemucci legati alle scorie, le quali hanno la piccola necessità di essere stoccate e controllate per qualcosa come 5000 anni (come minimo, perchè la scoria torna alla radioattività naturale dopo circa un milione di anni). E controllare qualche decina di tonnellate di plutonio o di uranio esaurito ha un costo che, nel lungo termine si mangia qualsiasi economicità di produzione. Qualcuno di voi ha la più pallida idea di quanto costi tenere attivo per 100 anni un sito di stoccaggio? E tutti questi costi appaiono quando "il limone" è stato spremuto fino in fondo. Il vantaggio, per voi, è che sono costi scaricati sulle generazioni future, le quali saranno costrette a farsene carico senza più godere dei vantaggi della produzione di energia.
    In sostanza state regalando MODERAZIONE, UN LINGUAGGIO VOLGARE NON E' AMMESSO NEL FORUM ai vostri figli e nipoti. Credete che ve ne saranno così grati?
    Già, ma a voi che ...zo ve ne frega, tanto sarete tutti morti....
    Gradirei una risposta circostanziata.

    N. B.
    Ah... già che ci siamo, che ce ne facciamo dello scarto di produzione dell'uranio fissile (oltre il 95% del materiale di partenza), che sarebbe poi l'uranio impoverito, materiale sicuramente non radioattivo ma mostruosamente tossico e che non potrebbe certo essere nascosto sotto il cappello, ma dovrebbe essere correttamente stoccato per l'eternità?

    Edited by MetS - 22/3/2011, 00:05
     
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    CITAZIONE (enrico.rubino @ 19/3/2011, 16:35) 
    Discussione interessante.
    Vorrei solo ricordare ai nuclearisti convinti che nel computo economico della produzione di energia nucleare non sono MAI considerati i costi e i problemucci legati alle scorie, le quali hanno la piccola necessità di essere stoccate e controllate per qualcosa come 5000 anni (come minimo, perchè la scoria torna alla radioattività naturale dopo circa un milione di anni).

    Davvero?
    Caspiterina, non lo sapevo...
    5000 anni? Gia' detta cosi' viene qualche dubbio, andando avanti si hanno le conferme.
    Se ti fossi degnato di andarti a rileggere tutto il thread avresti scoperto che per le scorie ci vogliono alcuni annetti, in linea teorica almeno centomila!
    Il tuo errore piu' grande e' pero' andare a dire che il trattamento delle scorie non e' compreso nel computo economico, e la tua enfasi fa pensare ad un esperto del settore che ha... diciamo... preso una svista. Innanzitutto perche' tutto il processo entra nel computo economico di cui le scorie rappresentano si e no l'1% (perche' tanto costa la gestione nel conto totale) e poi perche' nessuno finora ha mai vissuto abbastanza (1 milione d anni) per dire come vanno le cose realmente.
    Volevo solo ricordare Hiroshima.
    A quel tempo si dissero tante cose, anche che la vita sarebbe tornata dopo almeno 10 mila anni. Ebbene gia' l'anno successivo gli alberi germogliarono, ed alcuni sono ancora li, li ho visti con i miei occhi e toccati con le mie mani e, sorpresa, sono ancora vivo.

    CITAZIONE
    ...controllare qualche decina di tonnellate di plutonio o di uranio esaurito ha un costo che, nel lungo termine si mangia qualsiasi economicità di produzione.

    Ecco bravo, visto che tu, a dispetto di chi lavora da anni nel settore, sei informato, diccelo quanto costa....
    CITAZIONE
    Qualcuno di voi ha la più pallida idea di quanto costi tenere attivo per 100 anni un sito di stoccaggio?

    Dunque, in parole povere si scava un bel buco in una montagna, si scavano tante belle gallerie nel granito o nelle miniere abbandonate di salgemma. si dotano di un impianto di illuminazione a prova di deflagrazione (non perche' le scorie possano scoppiare...) per sicurezza) si colano le scorie in una camicia di vetro fuso, il tutto si inserisce in bidoni speciali e si mettono a dimora per i prossimi 100 mila anni. Fine, kalas, chiuso, finito.
    Ogni tanto si verificano i bidoni per vedere se ci sono perdite, con gli strumenti adatti.
    Quali sarebbero questi costi?
    CITAZIONE
    E tutti questi costi appaiono quando "il limone" è stato spremuto fino in fondo.

    Quale limone?
    CITAZIONE
    Il vantaggio, per voi, è che sono costi scaricati sulle generazioni future, le quali saranno costrette a farsene carico senza più godere dei vantaggi della produzione di energia. In sostanza state regalando MODERAZIONE, UN LINGUAGGIO VOLGARE NON E' AMMESSO NEL FORUM ai vostri figli e nipoti. Credete che ve ne saranno così grati?
    Già, ma a voi che ...zo ve ne frega, tanto sarete tutti morti.... Gradirei una risposta circostanziata.

    Invito te e gli altri che ci leggono a leggere la discussione CONFESSIONI DI UN NUCLEARISTA NON PENTITO.
    Leggendola scoprirete che i danni dei combustibili fossili (gas, olio, gasolio, carbone e petrolio) fanno 960mila morti all'anno tutti gli anni da 70 anni, che l'effetto serra (non ancora pienamente dimostrato) se fosse vero e'provocato dalla CO2 prodotta dalla combustione dei combustibili fossili, leggereste che i danni all'ambiente, aria-acqua-terra, dei combustibili fossili, sono ben maggiori di quelli prodotti dal nucleare civile, leggereste che le morti accertate del nucleare (Chernobyl) sono 65, mentre quelle potenziali nei prossimi 100 anni 30000 (potenziali non reali) contro le 960mila vittime di cui sopra.
    Naturalmente potreste anche non leggere l'articolo ma vi accorgereste che stare a leggere le castronerie di mister rubino non vi porta da nessuna parte.
    E' una risposta abbastanza circostanziata?

    CITAZIONE
    Ah... già che ci siamo, che ce ne facciamo dello scarto di produzione dell'uranio fissile (oltre il 95% del materiale di partenza), che sarebbe poi l'uranio impoverito, materiale sicuramente non radioattivo ma mostruosamente tossico e che non potrebbe certo essere nascosto sotto il cappello, ma dovrebbe essere correttamente stoccato per l'eternità?

    Ci costruiamo casa tua, con tutto quello che sai a proposito del nucleare vedrai che saprai come utilizzarlo (informarsi bene prima di sparare cavolate)!
     
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  13. espositore
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    Scusa Mets forse ricordo male ma, notando quello che hai scritto circa al fatto che una ex centrale nucleare italiana è stata riconvertita a gas, non sei stato tu a scrivere da qualche parte nel Forum che a differenza di qualsivoglia altro tipo di centrale, quelle nucleari non possono essere affatto riconvertite?
    Mi viene da ipotizzare che se lo è stata, è perchè mai entrata in funzione e quindi priva di zone ed elementi diciamo contaminati, ho indovinato??
    Ps: non riesco più ad accedere ad alcuna emoticon, problema mio o del sito???
     
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    E lo confermo ma...
    Montalto di Castro non era ancora una centrale nucleare funzionante bensi in costruzione, per cui riconvertirla a gas non e' stato difficile.
    Cio' nonostante il giochino e' costato alle tasche degli italiani diversi miliardi di vecchie lirette.
    Inoltre parte delle installazione smantellate sono state giocoforza oggetto di decommissioning, con altre lirette (tante) spese per trattare il materiale.

    Alla fine la rinuncia al nucleare in Italia e' costato come se nel nucleare ci fossimo rimasti e molto di piu'.

    Mai decisione fu piu' disgraziata, economicamente e politicamente perche', tutto sommato, l'esito del referendum non vietava il nucleare (ed il carbone) ma trasferiva solo delle autorizzazioni a decidere da un'istituzione governativa al geverno stesso, dagli enti locali allo Stato togliendo cosi' ad altri la capacita' di decidere e lo Stato si era imposto di non decidere.

    Questo fintanto che qualcuno, che ha letto bene la legge, ha scoperto che se decideva non commetteva alcun reato e con cio' e' stata realizzata la centrale di Torre Valdaliga e fra poco quella di Porto Tolle, a carbone ovviamente e presto, tempo un anno sabbatico, ripartiranno le nucleari perche' il progresso ha perso fin troppo tempo in Italia.
     
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  15. espositore
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    Ma se le cose stanno così a che cavolo serve allora fare un'altro Referendum??
    Ok riprovo a spremermi le meningi, una parte politica vuole riuscire a mettervi la parola Fine definitivamente!
    Ma poi ci ricascano dentro anche quelle a carbone o lo fanno solo per il Nuke? :zero49:
    Evviva mi sono tornate le Emoticons
     
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116 replies since 9/1/2010, 21:38   11624 views
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