Quanto fotovoltaico per eguagliare una centrale nucleare?

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  1. ciglie
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    Mi chiedevo anche, è stato scritto che i morti del gas e del metano sono circa 900 mila all'anno, mentre quelli delle centrali nucleari 130 in 55 anni, ma quei 900 mila all'anno come vengono calcolati? Sono morti causate dall'inquinamento derivante dalla combustione di tali sostanze? E come si fa a essere certi che siano causate da ciò tali morti e non anche dall'inquinamento in genere dovuto ad un insieme più globale di fattori inquinanti? E poi, le centrale nucleari non sono in numero altamente minore rispetto a quelle che sfruttano combustibili fossili? Cioè questo rapporto annuo fra i numeri delle vittime è calcolato anche a parità di numero di centrali? Grazie per le eventuali repliche.

    Per chiarire , nel primo mess che ho scritto, quando sostengo che "oggi non esiste una produzione di energia pulita", intendevo implicitamente: "pulita che sia all'altezza del fabbisogno energetico mondiale" , perché l'energia pulita credo proprio che esista, vedi l'eolico o l'idroelettrico, o no? Anche se da soli fanno appunto poco.
     
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    Nessuna stima, si tratta semplicemente della somma di tutte le vittime del gas, fra morti asfissiati, esplosioni varie, vittime durante l'estrazione, nei cantieri e siti di lavorazione.
    A livello mondiale sono in funzione circa 440 centrali nucleari. Il loro numero è stagnante, poiché le nuove costruzioni e le messe fuori esercizio da anni si bilanciano. La potenza installata tende però a salire. Dal 2003 è aumentata da 200,000 MW a 360,600 MW. L'energia nucleare copre il 6,8% del fabbisogno mondiale di energia primaria e la sua percentuale sul totale della produzione mondiale di elettricità si situa attorno al 17%. Non esiste invece un dato certo del numero delle centrali termiche non nucleari, si ha un'idea abbastanza attendibile solo di quelle a carbone che dovrebbero essere 17,000 circa. A gas non saprei, tieni presente che solo in Italia ce ne dovrebbero essere un centinaio a gas, oilio combustibile e gasolio.

    No, la filiera per produrre energia produce sempre sostanze piu' o eno inquinanti. Al primo posto c'e' il fotovoltaico, i prodotti chimici utilizzati sono altamente inquinanti, tutti i generatori eolici contengono parti in rame che sappiamo essere inquinante, lo stesso per tutti gli altri dispositivi, centrali nucleari comprese. Il confronto in questi casi si fa sull'energia prodotta. Una centrale nucleare moderna ha una potenza elettrica di 1200MW per reattore, la percentuale di sostanze inquinanti pero' e' minima, diverso il discorso per un pannello fv dove l'incidenza e' molto alta.
     
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    Non ha un gran senso parlare di energia pulita o energia sudicia. Il sole è una grossa palla di materia in fusione e fissione che si autosostiene da milioni o miliardi di anni e produce tutto ciò che una reazione nucleare può produrre e la spedisce nello spazio. La terra raccoglie questa energia nelle sue varie forme in base alla superficie esposta. Raggi gamma, raggi cosmici, raggi X onde EM, ultravioletti, infrarossi e luce visibile, oltre a particelle di ogni tipo raggiungono la terra e producono sugli umani tumori e melanomi di vario tipo, oltre a ustioni anche gravi da esposizione al sole ma nessuno se ne lamenta anche se soffre, perchè nulla si può contro quella palla che proprio non se ne può fare a meno. È tipico delle persone ignoranti dare la colpa della loro inettitudine agli dei prima, poi all'unico dio poi alle varie divinità, infine alla magia, alle streghe agli untori, ma alla propria deficienza nessuno di loro ha mai dato la colpa. Per questo motivo, gli ignoranti che oggi sono saliti in cattedra e vogliono passare per dotti, danno la colpa a questo e a quello solo perchè non capiscono. Facendo questo stimolano la fantasia di gruppi di persone come loro che credono nella loro retorica infervorata dandogli ancor più potere senza avere un'idea di cosa stiano parlando, però molto convinti di sapere il fatto loro. Quindi fuoco alle legna e al rogo l'untore specialmente se all'untore dopo che è stato bruciato si possono requisire terreni e proprietà come accadeva nei secoli scorsi.
    Con questo voglio dire, non esiste energia pulita o energia sudicia, sono gli esseri umani che sono abituati a vedere la realtà in quel modo. Ogni tecnologia ha dei risvolti per questo devono esistere molte tecnologie per produrre energia. Anche se "produrre energia" non è esatto in quanto l'energia si produce solo distruggendo la materia e questo avviene solo nei reattori atomici. L'altra energia, semplicemente la convertiamo da chimica a meccanica, ad elettrica, da potenziale a cinetica ecc... E ogni passaggio costa di un certo rendimento.
    Perciò, il gas uccide, perchè esplode, asfissia, brucia ed i morti che si hanno non si hanno per inquinamento ma per causa diretta. Se il gas invece di bruciarlo nelle case fosse bruciato in grandi centrali a turbogas e convertito in energia elettrica, il costo dell'energia elettrica potrebbe essere abbassato, le case potrebbero essere riscaldate con maggior rendimento con pompe di calore di vario tipo senza più morti per esplosioni, asfissie e altri incidenti diretti. Avete mai sentito dire di un vicino che è morto per asfissia prodotta dall'impianto elettrico? Oppure che un edificio è saltato in aria per causa di un contatore dell'ENEL difettoso? Eppure di questo non se ne parla. Perchè? Forse perchè qualcuno ha interesse a vendere più gas che si può e a tenere il prezzo dell'energia elettrica stupidamente alto.
    I pannelli FV sono costruiti di pannelli in silicio monocristallino o amorfo. In ogni caso il silicio non è pericoloso non allo stadio iniziale, ma l'energia che viene usata per produrlo e raffinarlo con cosa viene prodotta? Forse con il nucleare o con il petrolio? Poi, in una seconda fase il silicio viene drogato con arsenico, indio, gallio, tellurio di cadmio ecc... tutti materiali la cui produzione fino a livello di alta purezza non costa poco a livello di energia e non sono processi esattamente puliti. La base dei pannelli solari è di alluminio, ed il sopra è di vetro atermico temperato. Questi non crescono sui rami dei peri, ma i processi di produzione, specialmente della tempra del vetro consumano un mare di energia. Alla fine, quando ormai i pannelli FV non saranno più utili che fine dovranno fare? Dovranno essere adeguatamente riciclati.
    I generatori eolici sono costruiti in lega di alluminio, ferro al silicio, e le pale sono di fibra di carbonio. Anche questi materiali mica sono uno scherzo per l'energia prodotta.
    Infine, un'ultima considerazione, se abbiamo bisogno di energia, sia chi lavora, sia gli yuppie igienisti dell'insalatina e dello spinning serale, sia chi se ne sbatte perchè ha già tanti grattacapi, sia la signora Pina che fa la portinaia, e chi se ne sbatte perchè costi quel costi lui i soldi li ha, con cosa la produciamo quest'energia? Con il petrolio? O con il nucleare? Visto che tutto il resto è solo capace di produrre l'energia che è stata consumata per produrre se stesso o poco più? Di cosa si preferisce morire? Di tumore ai polmoni e/o leucemia provocata dall'inquinamento da combustibili, quasi certo oppure rischiare di morire di leucemia da radiazioni in caso di grave incidente nucleare? In altre parole, perchè andiamo in macchina tutti i giorni quando gli incidenti mortali sono una probabilità altissima mentre non vogliamo le centrali atomiche anche se gli incidenti sono una probabiltà rarissima? Quante persone avete visto morire a cusa del nucleare? E quante ne avete viste spatasciate in giro per la strada? Per non parlare dei mutilati o degli infermi a causa degli incidenti stradali? Allora per questo, dovremmo mettere al bando le automobili? E nel caso, pensaste che non dovessimo metterle al bando perchè riteniamo che siano utili malgrado tutti i minuti ci sia un incidente serio o mortale, con cosa diamine le alimentiamo se non vogliamo morire di inquinamento? Anche se già molto si potrebbe fare per ridurlo e nessuno invece di fare tanta puzza sul nucleare preme per aprire le città il più possibile, fare vie sotterranee aerate, e posteggi in quantità in modo da non ingorgare le città e ridurre consistemente l'inquinamento? :rolleyes:

    Edited by Lawrence - 9/6/2011, 09:05
     
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    Grande Lawrence, un ottimo discorso sulla coerenza delle idee!
    Diciamo che condivido quasi tutto. :)
     
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  5. ciglie
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    Grazie delle repliche.

    Aggiungo una considerazione, premettendo che condivido che "natura" non significhi affatto solo "salute", ma anche sostanze o attività da cui difendersi, basta pensare appunto alle radiazioni naturali o agli antibatterici naturali che la frutta e gli ortaggi producono e che ci mangiamo regolarmente ecc. mi però sembra anche ovvio che un equilibrio naturale abbia consentito la nascita delle creature viventi noi compresi, ecco non credete che tale equilibrio vada tutelato il più possibile nei nostri interessi? Non vuole essere un discorso ideologico, ma una riflessione sul fatto che fino ad oggi non è che l'uomo se ne sia molto occupato e che dovrebbe essere una priorità da raggiungere. Ecco perché chiedevo se le centrali nucleari una volta costruite si possono disattivare al 100%, una cosa importante in caso venisse scoperta una forma di energia altrettanto potente ma più compatibile con l'ambiente.

    E mi riallaccio alla domanda di lawrence, chiedi perché nonostante le statistiche favorevoli le persone hanno paura del nucleare? E' lo stesso motivo per cui le persone giocano al lotto pur sapendo quanto è improbabile vincere. Perché un incidente di grandi dimensioni in quel settore può provocare danni molto più grandi di un incidente negli altri settori. Certo è un discorso relativo, basta pensare al disastro recente nel golfo del messico, ma se due o tre centrali nucleari subissero un danno come in giappone, cosa molto improbabile ma anche imprevedibile poiché causata dagli eventi naturali, o se entrassero nel mirino del terrorismo o della criminalità organizzata, ecco credo proprio che saremmo fritti e lo sarebbero anche le generazioni future. C'è da dire tuttavia che ormai fra le armi nucleari e le varie centrali già esistenti ha anche poco senso parlare di scelte, la scelta è stata fatta ormai, il nucleare esiste.

    Poi nonostante la replica di MetS, ribadisco che mi sembra poco sensato paragonare i morti a disparità di riferimenti, cioè logico che nelle autostrade i morti sono di più rispetto a quelli degli incidenti nucleari, dato il numero elevato di macchine in circolazione rispetto al numero delle centrali, stesso discorso se le paragoniamo alle centrali che bruciano combustibili fossili e al consumo del gas e del metano ecc. Sicuramente i dati sarebbero comunque a favore del nucleare facendo delle proporzioni matematiche, ma non con queste disparità numeriche.

    Chiedi infine di cosa preferiamo morire, io direi che sarebbe il caso di chiedersi come preferiremmo vivere, e cioè fare attenzione sempre di più alla qualità di vita che creiamo per il rispetto del futuro, da questo punto di vista non siamo messi bene ormai, certo la tecnologia è preziosa e lungi da me sputare nel piatto dove mangio, ma è anche vero che il pianeta è proprio messo male e non è un discorso astratto, e cioè che ad un passo più veloce o uguale a quello delle migliorie procede anche il deterioramento della qualità dell'ambiente, e allora che facciamo? Ci beiamo delle nostre creazioni che sempre più dovranno proteggerci dalle schifezze che immettiamo nel mondo? Si ritorna al discorso sopra, nessun risveglio della preistoria e nessuna critica insensata allo sviluppo, solo che è prioritario cercare soluzioni il più compatibili possibile con l'ambiente, non è molto intelligente creare nuove tecnologie senza valuarne le conseguenze adeguatamente,e nella storia umana di casi da presentare come esempi non ne mancano di certo.

    Quindi condivido che si potrebbe fare già molto in questo senso, come spiegava Lawrence, ma tuttavia non si muove niente per interessi economici, una assurdità ma così è, ed è quindi per questo che sarei per la politica del risparmio energetico e per l'imboccare la strada della responsabilità avendo fiducia nella ricerca, che fra l'altro andrebbe finanziata sempre di più. Tutto in teoria ovviamente, nella pratica ci sono ostacoli grandiosi, l'economia è la morsa che attanaglia i paesi, è la matematica della convenienza che annulla il buon senso. Però guarda caso le cose fatte male vengono fatte con una velocità incredibile, se fossimo celeri nelle cose fatte bene come in quelle fatte male sarebbe una svolta, cosa non impossibile anche se improbabile.

    Pardon per il dilungamento.
     
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    Dunque, occorre fare alcune precisazioni, perchè quello che scrive Ciglia può sembrare ad una prima lettura coerente e moralmente giusto, ma in seconda analisi qualche buco c'è.
    La vita su questo pianeta si è sviluppata milioni di anni fa quando l'atmosfera era composta da tutt'altro di cui è composta oggi. Pare che l'ambiente primordiale fosse ricco di ammoniaca e CO2 in modo sconsiderato, e qusto ha favorito lo sviluppo delle piante grazie alla presenza di radiazioni, raggi cosmici, scariche atmosferiche o chissà cos'altro ha favorito la combinazione chimica che è diventata una cellula vivente vegetale. Perciò, volere oggi ciò che ha favorito una volta la nascita della vita equivarrebbe ad uccidere tutti o quasi.

    La frutta non produce radiazioni naturali. Non ci sono radiazioni naturali e radiazioni artificiale, le radiazioni sono semplicemente radiazioni di vario genere a causa della loro natura, ma le radiazioni sono solo ed esclusivamente radiazioni. Ovviamente l'UV lungo fa bene alle ossa se assorbito in quantità giusta, la luce serve per vedere, l'IR per riscaldarsi... Per parlare di onde EM. Le altre radiaizioni, di norma bene non fanno, nè se arrivano dal sole, nè se arrivano dal sottosuolo o dai vulcani, nè se arrivano da un accelleratore di particelle e neppure da una perdita nucleare. Pere, mele e frutta di solito, non è radioattiva.

    La "natura" non è esattamente quella cosa "buona" che ideologizzano gli ambientalisti fanatici e tutti i mezzi di comunicazione che gli danno fiato spinti dalla religione cattolica che gli tiene banco. La natura è il leone che si mangia la gazzella, il rospo che si mangia la lumaca, la lumaca che si mangia l'insalata ecc... Tutto questo segue delle leggi biochimiche che si sono formate dall'epoca del brodo primordiale di cui sopra. Lo scopo in questo mondo è sopravvivere e far sopravvivere la propria specie costi quel che costi, questa è una legge della natura che spesso si perde di vista perchè può sembrare "cattiva" secondo i soliti canoni buonistico-religiosi poco sensati e molto poco scientifici, come sempre la religione è stata per proprio interesse politico-economico. Un'altra legge della natura è che ci sono tre regni, quello minerale che alimenta quello vegetale che alimenta quello animale che alla fine ritorna ad essere quello minerale chiudendo il cerchio della vita. Alcune piante sono carnivore, altre soprofaghe, alcuni animali sono erbivori, altri carnivori ma la piramide è quella. Se non ci credete provate a mangiare minerali e vedrete che mal di pancia. Iniziate da qualcosa a base di fosfati, ammoniaca, urea, azotati, sali di potassio e vediamo cosa vi dicono all'ospedale. Di norma i sassi non si mangiano le gazzelle, i leoni non mangiano sassi (eccetto forse per quelli malati di mente), le piante non si mangiano i leoni ecc... :lol:

    L'uomo, almeno qualcuno della razza umana, ha sviluppato un'intelligenza diversa, qualcuno ritiene che sia dovuta al fatto dell'interferenza aliena, qualcuno dice che ha altre fonti, non stiamo a discutere dell'origine, ma del fatto che qualcuno, a dire il vero non tanti, hanno sviluppato questo tipo di cognizione intellettiva. Quindi, ha cercato altri mezzi che non fossero i soliti per vivere meglio. Questo ha portato all'economia, alla moneta di scambio ecc... non voglio fare una lezione di storia dell'umanità, ma alla fine siamo arrivati a quello che oggi è il mondo, il bene è stato portato dalle persone intelligenti, il male dai bastardi nel DNA. La tecnologia non ha colpa, la scienza neppure, gli umani intelligenti nemmeno. I bastardi nel DNA insieme agli imbecilli profondi di tutti i tempi si. Al Capone non era uno stinco di santo, ma i morti che faceva usando armi tipo il famoso mitragliatore Thompson, non erano colpa di chi lo fabbricava, visto che altrettanto usavano Elliot Ness e gli intoccabili per contrastarlo nella sua opera mafiosa. Quindi, converrebbe aggiustare un attimo il tiro, e non dare alla radioattività la colpa di esistere se qualche imbecille profondo provoca catastrofi. Se un imbecille in auto provoca un incidente, non è colpa dell'auto, di chi la fabbrica o di chi l'ha inventata, è solo ed esclusivamente colpa dell'imbecille che guida da pari suo. Sarei contento quando questo concetto fosse chiaro.
    Le bombe nucleari non mi pare fino ad ora abbiano fatto vittime di nessun tipo finchè non sono state impiegate, come pure le bombe esplosive normali. Idem per le centrali nucleari, non saremo quì a parlare di Cernobyl se un imbecille profondo di un politico non avesse voluto insistere per fare degli stress test su di un hardware da miseria. Per imbecillità o di proposito, chissà... :rolleyes:
    D'altro canto, se invece di uno tsunami che ha abbuiato i gruppi di continuità della centrale di Fukushima portando a quello che è successo, se il monte Fuji fosse esploso portandosi in cielo metà giappone, gli ambientalisti non avrebbero potuto usufruire della solita sorgente per la loro demagogia per i propri scopi politici. È evidente, che chi sfrutta per proprio interesse politico qualunque cosa, non è affatto interessato in altro se non nel potere che questo da. Ormai anche l'insalata l'ha capito.

    In base ai discorsi fino ad ora fatti, mi pare evidente che anche l'economia non sia un male, nè un bene, ma solo un mezzo studiato dagli uomini per gestire meglio la propria vita. Questo è chiaro anche nei minimi particolari agli umani intelligenti. Quelli poco intelligenti, usano ogni mezzo per il loro porco interesse personale, nel modo più sbagliato possibile perchè non sanno fare altrimenti e quindi, alla fine fanno del male a se stessi e agli altri che gli stanno vicino. È sempre stato così, è nel DNA di alcuni umani, e la colpa se l'economia è quella che è non è dell'economia o di chi l'ha inventata, ma di quei profondi imbecilli che la usano in modo sbagliato.

    Economizzare sull'energia? È come pisciare in mare sperando che il livello salga. L'aratro una volta lo tirava l'uomo, e l'uomo moriva di fame, poi ha sfruttato i buoi o i cavalli e l'uomo ha smesso di morire di fame. Poi, è venuto il trattore e la fame è scomparsa e l'uomo può pensare di aiutare ancora chi ha fame perchè non ha nè trattore nè buoi, e spesso neppure la voglia di seminare ma aspetta soltanto che qualcuno lo aiuti senza dover durare fatica.

    Insomma, la gente ha paura del nucleare come ha paura dei fantasmi, ha paura dei cimiteri, ha paura del demonio, ha paura di andare all'inferno, ha paura della paura, perchè è profondamente ignorante e chi è furbo li convince di tutte le peggio boiate che gli consentano di trarre profitto da questa ignoranza. Per questo a scuola non vengono insegnate tante cose che sarebbero utili a tutti gli ignoranti che circolano per essere meno ignoranti e meno controllabili. Specialmente in questo paese dove la scienza è stata sempre avversata dallo stato vaticano ed in quei paesi dove la religione da potere a pochi imbecilli che altrimenti si troverebbero a tirare l'aratro al posto dei buoi.

     
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    CITAZIONE (ciglie @ 9/6/2011, 00:54) 
    Grazie delle repliche.

    Aggiungo una considerazione, premettendo che condivido che "natura" non significhi affatto solo "salute", ma anche sostanze o attività da cui difendersi, basta pensare appunto alle radiazioni naturali o agli antibatterici naturali che la frutta e gli ortaggi producono e che ci mangiamo regolarmente ecc. mi però sembra anche ovvio che un equilibrio naturale abbia consentito la nascita delle creature viventi noi compresi, ecco non credete che tale equilibrio vada tutelato il più possibile nei nostri interessi? Non vuole essere un discorso ideologico, ma una riflessione sul fatto che fino ad oggi non è che l'uomo se ne sia molto occupato e che dovrebbe essere una priorità da raggiungere. Ecco perché chiedevo se le centrali nucleari una volta costruite si possono disattivare al 100%, una cosa importante in caso venisse scoperta una forma di energia altrettanto potente ma più compatibile con l'ambiente.

    E mi riallaccio alla domanda di lawrence, chiedi perché nonostante le statistiche favorevoli le persone hanno paura del nucleare?
    E' lo stesso motivo per cui le persone giocano al lotto pur sapendo quanto è improbabile vincere. Perché un incidente di grandi dimensioni in quel settore può provocare danni molto più grandi di un incidente negli altri settori. Certo è un discorso relativo, basta pensare al disastro recente nel golfo del messico, ma se due o tre centrali nucleari subissero un danno come in giappone, cosa molto improbabile ma anche imprevedibile poiché causata dagli eventi naturali, o se entrassero nel mirino del terrorismo o della criminalità organizzata, ecco credo proprio che saremmo fritti e lo sarebbero anche le generazioni future. C'è da dire tuttavia che ormai fra le armi nucleari e le varie centrali già esistenti ha anche poco senso parlare di scelte, la scelta è stata fatta ormai, il nucleare esiste.

    Poi nonostante la replica di MetS, ribadisco che mi sembra poco sensato paragonare i morti a disparità di riferimenti, cioè logico che nelle autostrade i morti sono di più rispetto a quelli degli incidenti nucleari, dato il numero elevato di macchine in circolazione rispetto al numero delle centrali, stesso discorso se le paragoniamo alle centrali che bruciano combustibili fossili e al consumo del gas e del metano ecc. Sicuramente i dati sarebbero comunque a favore del nucleare facendo delle proporzioni matematiche, ma non con queste disparità numeriche.

    Chiedi infine di cosa preferiamo morire, io direi che sarebbe il caso di chiedersi come preferiremmo vivere, e cioè fare attenzione sempre di più alla qualità di vita che creiamo per il rispetto del futuro, da questo punto di vista non siamo messi bene ormai, certo la tecnologia è preziosa e lungi da me sputare nel piatto dove mangio, ma è anche vero che il pianeta è proprio messo male e non è un discorso astratto, e cioè che ad un passo più veloce o uguale a quello delle migliorie procede anche il deterioramento della qualità dell'ambiente, e allora che facciamo? Ci beiamo delle nostre creazioni che sempre più dovranno proteggerci dalle schifezze che immettiamo nel mondo? Si ritorna al discorso sopra, nessun risveglio della preistoria e nessuna critica insensata allo sviluppo, solo che è prioritario cercare soluzioni il più compatibili possibile con l'ambiente, non è molto intelligente creare nuove tecnologie senza valuarne le conseguenze adeguatamente,e nella storia umana di casi da presentare come esempi non ne mancano di certo.

    Quindi condivido che si potrebbe fare già molto in questo senso, come spiegava Lawrence, ma tuttavia non si muove niente per interessi economici, una assurdità ma così è, ed è quindi per questo che sarei per la politica del risparmio energetico e per l'imboccare la strada della responsabilità avendo fiducia nella ricerca, che fra l'altro andrebbe finanziata sempre di più. Tutto in teoria ovviamente, nella pratica ci sono ostacoli grandiosi, l'economia è la morsa che attanaglia i paesi, è la matematica della convenienza che annulla il buon senso. Però guarda caso le cose fatte male vengono fatte con una velocità incredibile, se fossimo celeri nelle cose fatte bene come in quelle fatte male sarebbe una svolta, cosa non impossibile anche se improbabile.

    Pardon per il dilungamento.

    In origine le persone non avevano paura del Nucleare, non piu' di tanto almeno. Per quel motivo sono nate centrali nucleari un po' ovunque, anche in Giappone dove come ben sappiamo ne avrebbero avuto tutte le ragioni.
    Ma sono soprattutto le dittature di sinistra, nella ex Unione Sovietica principalmente interessate allo sviluppo del nucleare. Per loro significava vendere quasi interamente il gas alle potenze occidentali, guadagnarci dollaroni contanti e produrre elettricita' con l'atomo mantendo nel frattempo l'aria pulita.
    Il comunismo nella CCCP ha utilizzato l'atomo ovunque fosse conveniente ed anche dove non lo era affatto e questo fino a Chernobyl.
    L'incidente come ormai tutti sanno fun provocato dai tecnici inesperti e, detto fra noi, anche arroganti, che pensavano stessero giocando una stupida partita fra amici invece di giocare con la propria e l'altri vita. Come ando' a finire lo sappiamo benissimo....
    Nonostante questo la gente non aveva paura, furono i media, i verdi, greenpeace, l"ENI e tutte quelle organizzazioni presunte verdi che instillarono nella testa della gente, e per primi gli italiani, che il nucleare era pericoloso che c'erano le scorie, che potevano capitare simili catastrofi anche da noi. L'ENI ha avuto la sua parte (lavoravo con loro a quel tempo e molti manager gia' si sfregavano le mani a pensare a quanto gas avrebbero venduto all'ENEL, grandi affari in vista) e l'italiano s'e' fatto fregare alla grande.
    e adesso ci risiamo, e l'italiano, forse, si rifara' fregare dimenticando quanta gente muore ogni momento per il gas, per incidenti d'auto, per incidenti aerei, treni, cavalli, investita sulle strisce o perche' cade dalle scale.
    Ebbene, muore piu' gente per tutti i succitati motivi (dimenticandoci per un attimo il fumo, l'alcol o le droghe) in ungiorno che per il nucleare in 10 anni.
    A qualcuno piace sapere che la gente ha paura del nucleare, vuol dire che potra' speculare su questo e incassare soldi a palate, che ti devo dire?
    MetS
     
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  8. ciglie
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    Lawrence capisco ciò che dici, anzi lo condivido tanto che l'ho scritto anche io nel primo post che la scienza è sempre qualcosa di buono e che diventa negativa solo se viene usata male. Ma il punto è proprio questo, è con l'uso delle cose e con l'andamento della massa mondiale come sistema organizzato che si devono fare i conti, non con il solo buon senso o la neutralità della scoperta scientifica che appunto per me ha sempre un aspetto di potenziale arricchimento, altrimenti converrai che teoricamente, se tutti si comportassero con buon senso, le soluzioni ai problemi energetici sarebbero molteplici e certo più facili da raggiungere,e fra esse ci metterei anche il risparmio energetico.

    Per precisare ti dico anche che all'origine della vita l'ossigeno era scarsissimo sulla terra ma abbondava l'acido solfidrico, dopo, quando comparvero i primi esseri unicellulari capaci di fotosintesi e insieme le prime alghe unicellulari capaci di attivare l'idrogeno nell'acqua, l'ossigeno fu liberato nell'atmosfera, ma solo quando esso ebbe ossidato tutte le sostanze ferrose presenti nella crosta terrestre potè saturare ad una percentuale adeguata l'atmosfera stessa, tuttavia tale ossigeno fu una delle sostanze più tossiche che la storia del pianeta ricordi, questo in quanto uccise la maggioranza delle forme di vita che si erano adattate all'ambiente originario che ne era appunto povero, solo altre specie riuscirono ad adattarsi e a sfruttarlo a loro vantaggio, ma questa è un'altra storia. Scrivo ciò per ribadire come sia lontano da me tutto ciò che critichi nel tuo post, non rinnego lo sviluppo, non predico l'ambientalismo ingenuo, non seguo nessuna religione e mi fido molto della scienza, meno delle persone.

    Così per quanto riguarda lo sviluppo e la neutralità del progresso scientifico condivido,ma c'è da dire anche che il buon senso deve tenere conto dei rischi supplementari, il mondo avrà sempre gli imbecilli e gli interessi che remano contro e assurdamente affondano il pianeta, ed essi non sono solo quelli che hanno interessi antinucleari ma pure chi cavalca l'onda del cambiamento senza onestà intellettuale, è per questo che ribadisco che la responsabilità sta nel valutare sempre tutti i tipi di conseguenze quando si fanno delle scelte. E per rimanere nel tuo esempio, a cosa serviva inventare un mitragliatore se non per uccidere? Di certo il suo uso potenziale può essere anche buono, ma ciò non toglie che certe scelte andrebbero valutate bene, tipo per esempio renderlo utilizzabile solo da persone specifiche.E' lo stesso problema delle armi nucleari, il rischio che qualche pazzoide a capo di qualche paese fanatico le utilizzi non era da calcolare nella loro messa in circolazione? Rimanendo così nell'ambito del tema, se devo dirla tutta,l'idea di centrali nucleari in italia mi spaventa un po' anche perché proprio in italia, e ciò perché non vedo una situazione così organizzata da poterci permettere delle centrali, e che nessuno del settore si offenda, è solo una opinione generale su uno dei paesi d'Europa più scalcinati e imbrogliati nelle sue stesse trame.

    Le paure insensate come te le boccio senza problemi, ciò che ritengo giusto però è la ricerca di una onesta valutazione di ogni situazione, e quella del nucleare non è tutta rose e fiori.

    Per rispondere a MetS, il tuo discorso è chiaro, ciò confemra il fatto che sono gli interessi a muovere il mondo e non le scelte più vantaggiose da altri punti di vista, quindi si vede che anche la paura del nucleare come sostieni fa parte del gioco. Tuttavia voglio solo precisare che parlare in termini cauti del nucleare non significa ignorare tutte le catastrofi quotidiane che evidenzi,(gas, auto, treni aerei ecc.), anzi significa indirizzare la riflessione verso un necessario ridimensionamento anche in quei settori, perché è ovvio che tutte quelle creazioni tecnologiche hanno portato con se, oltre le migliorie per le quali furono inventate, anche una cospicua mole di conseguenze negative che ingenuamente non furono valutate, anzi pardon, che per interessi furono ignorate. E allora io sono fra quelli che vuole andarci cautamente, intraprendere la strada del nucleare con un ottimismo troppo diretto non fa parte di me, gli interessi stanno da tutte le parti, per me adesso l'urgenza sarebbe rimediare ai casini che abbiamo creato, il mondo è una pattumiera, negli oceani ci sono continenti di plastica galleggiante profondi decine di metri e estesi come le americhe, l'atmosfera sta perdendo il fragile ozono, il mutamento climatico causerà disastri incalcolabili, ecc. eppure ognuno quando va in vacanza con tutto il suo bel bagaglio di tecnologie, cerca ugualmente la spiaggia incantata, il mare limpido, la pesca abbondante, la collina immacolata, il paesaggio mozzafiato ecc...certo questo è andare dalle stelle alle stalle, ma è per rendere l'idea, e poi ci sono anche i problemi dell'economia mondiale e di tutto ciò che forma gli ingranaggi dei paesi, ma guardiamoci attorno, bisogna fare una scelta di priorità, quanto pensate possa reggere ancora il pianeta? Rafforzare la sicurezza, la ricerca e la responsabilità, il cammino futuro a volte sta nel saper rivalutare la strada fatta e da fermi miglirare la situazione, non solo nel procedere avanti il più velocemente possibile lasciandosi alle spalle una montagna di rifiuti.
     
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  9. ciglie
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    DA QUALE SITO INTERNET E' STATO PRELEVATO QUESTO ARTICOLO?
    SI PREGA DI MENZIONARE.
    ANDREA MASULLO CHE, PARE NE SIA L'AUTORE HA AUTORIZZATO LA PUBBLICAZIONE SU UN SITO DIVERSO DA QUELLO OVE LUI LO HA PUBBLICATO?


    Vi riporto questa citazione che ho trovato su internet, credo possa stiolare ulteriormente il dibattito.

    La scomoda verità dei conti energetici e l’inganno nucleare
    12 febbraio 2010 0 commenti

    L’economia mondiale oggi è alimentata fondamentalmente da combustibili fossili, che nel 2007 coprivano l’81,4% dell’energia primaria (calore, elettricità, carburanti) utilizzata (vedi figura 1).
    fig.1: consumi di energia primaria nel 2007 (IEA)

    fig.1: consumi di energia primaria nel 2007 (IEA)

    Piuttosto modesto risulta il contributo del nucleare, pari al 5,9% addirittura in calo rispetto al 6,2 % del 2006; inoltre tale dato rappresenta il calore prodotto dalle centrali nucleari che viene in massima parte disperso e solo il 30% – 35% convertito in elettricità. Quindi il nucleare ha fornito nel 2008 come energia elettrica realmente utilizzata, meno del 2% dell’energia primaria utilizzata nel mondo. Rispetto ai consumi mondiali di sola elettricità, il nucleare ha fornito il 13,8%, molto meno dell’idroelettrico che ha dato il 15,6% . L’andamento storico dei consumi mondiali mostra una crescita media annua negli ultimi 30 anni di circa il 2% coperta prevalentemente con il ricorso a carbone, petrolio e gas naturale.

    Continuando con questo tasso di aumento si dovrebbe quindi fronteggiare una domanda di 15.500 Mtep nel 2020 e di ben 28.000 Mtep nel 2050[1]. Considerare una crescita dei consumi costante e pari al 2%, fino al 2050 comporta la necessità di reperire 168.500 Mtep per alimentare l’economia mondiale fra il 2006 e il 2020, e ben 856.000 Mtep fino al 2050. Il livello di trasformazione del pianeta che l’utilizzo di queste quantità di energia provocherebbe sugli ecosistemi planetari, sarebbe di per sé insostenibile a prescindere da qualsiasi altra considerazione sulle emissioni di gas serra.

    Una simile prospettiva deve fare inoltre i conti con la disponibilità delle fonti non rinnovabili che hanno fino ad oggi alimentato il sistema economico mondiale.

    Carbone

    Le riserve mondiali accertate di antracite alla fine del 2007, ammontavano a 430.896 milioni di tonnellate, mentre quelle di lignite 416.592 milioni di tonnellate, corrispondenti complessivamente a circa 457 Gtep[2] [3].

    Petrolio

    Alla fine del 2007, le riserve accertate di petrolio ammontavano a 168,6 Gtep[4].

    Gas naturale

    Le riserve accertate di gas naturale a fine 2007 risultavano pari a 177.360[5] miliardi di metri cubi, equivalenti a 146,3 Gtep.

    Nucleare

    Le riserve di Uranio accertate ammontano a circa 5,5 milioni di tonnellate[6]. corrispondenti a 18-29 Gtep elettrici, dal momento che l’unica energia utilizzabile di una centrale nucleare è quella elettrica. Nel caso si potesse ipotizzare in futuro un uso termico dell’energia nucleare le riserve corrisponderebbero, in termini di energia termica, a 55-88 Gtep. [7]

    risorse enegeticheQuanto detto e riassunto nella tabella, significa che se continueremo con lo scenario di crescita dei consumi degli ultimi trent’anni, prima del 2050 avremo esaurito tutte le risorse energetiche non rinnovabili attualmente accertate. Gli economisti ed i politici obiettano che nel frattempo si svilupperanno nuove tecnologie, e nuove risorse saranno rese sfruttabili, e possiamo ragionevolmente pensare che almeno in parte ciò accadrà. Di fronte a queste cifre sorge tuttavia tutta una serie di interrogativi:

    * E’ giusto e responsabile legare il futuro dell’umanità ad auspici, promesse e speranze, di nuove scoperte?
    * Siamo così sicuri che il ritmo di scoperte ed invenzioni continuerà in questo secolo ad essere veloce come quello eccezionale del secolo scorso?
    * Quanto sono consapevoli i politici di stare guidando il mondo sul filo del rasoio?
    * Quanto sono consapevoli i cittadini che chi decide le sorti del mondo sta scommettendo in modo così spericolato sul loro futuro?

    Tornando al nucleare bisogna considerare che circa il 70% dei reattori nucleari oggi in funzione sono stati realizzati fra il 1975 e il 1985, e quindi verranno chiusi fra il 2030 e il 2040. Ciò significa che per mantenere l’attuale potenza nucleare, che nello scenario inerziale considerato rappresenterà nel 2020 appena il 4% del fabbisogno mondiale di energia primaria, considerando costi di realizzazione stimati in 7 $/W 5,46 €/W (stima di Moody’s Investors-2008)[8], sarà necessario sostituire circa 250 GW che saranno chiusi, con un costo di circa 1.365 miliardi di euro. Senza cobntare i costi di smantellamento delle vecchie centrali, assai più elevati degli stessi costi di costruzione, motivo per cui nel mondo si sta prolungando la vita di questi impianti ben oltre il tempo previsto nei progetti; ciò non può non avere crescenti conseguenze sulla sicurezza. Basta solo questo per comprendere che il nucleare riveste un ruolo marginale nel futuro energetico mondiale.

    scorie nucleari

    scorie nucleari

    A questo aggiungiamo le permanenti incertezze su costi ed affidabilità per la gestione finale delle scorie e il fatto che il costo dell’uranio è aumentato di 10 volte fra il 2003 e il 2007. Anche nel paese tecnologicamente più avanzato, gli USA, dopo 50 anni di ricerche il problema di un deposito sicuro per le scorie ad alta radioattività non ha ancora trovato soluzione. Secondo Chemistry and Engineering News del 5 maggio 2008, le scorie rimarranno sui piazzali delle centrali per un tempo indeterminato

    Bisogna anche notare che nessuna nazione europea, e tanto meno l’Italia, produce o ha riserve di Uranio, per cui non sarà certo lo sviluppo del nucleare che potrà aiutarci ad avere maggior indipendenza energetica. Il costo dell’uranio, poi, è destinato a crescere per il fatto che dopo il 2030 saranno esaurite le miniere ad alta concentrazione in giacimenti sabbiosi e quindi facili da trattare (soft ore) e si dovrà ricorrere all’estrazione di uranio da graniti (hard ore) e ad una concentrazione di uranio decine di volte inferiore. Ciò implicherà costi molto più elevati e più alti consumi di combustibili per la sua estrazione. Si prevede che i crescenti consumi delle attività di estrazione porteranno rapidamente le emissioni di CO2 del kWh nucleare a superare quelle relative alle centrali a gas, smentendo anche il presunto ruolo dell’energia nucleare in uno scenario di riduzione delle emissioni.

    Inoltre, sempre secondo il già citato rapporto di Moody’s, il costo del kWh nucleare sta aumentando del 7% all’anno, e quindi nel 2020 sarà raddoppiato passando dagli attuali 0,07 € a 0,14 €. Ciò comporta che se per quella data il 25% dell’elettricità verrà prodotta dal nucleare, come nei piani del nostro governo, la bolletta elettrica degli italiani sarà più pesante del 25%; cioè su una bolletta annua di 500 € il cittadino si troverebbe a pagare ben 125 € in più.

    L’utopia che vi propongo oggi è molto semplice: che si dica la verità alla gente.

    Alla prossima utopia


    [1] In realtà la situazione è molto più problematica se consideriamo il fatto che ci sono più di 1.320 milioni di cinesi che hanno accresciuto i loro consumi energetici fra il 2006 e il 2007 di ben il 7,7%, ed inoltre questo aumento è andato in massima parte a vantaggio del 20% più ricco della popolazione.

    [2] 1Gtep (gigatep) = 1000 Mtep, cioè un miliardo di tep (tonnellate equivalenti petrolio)

    [3] Dati tratti da BP Statistical Review of World Energy, June 2008 Considerando per l’antracite un potere calorifico inferiore medio pari a 30Gj/t, corrispondente a 0,7 tep e per la lignite un potere calorifico inferiore pari a 15 GJ/t, corrispondente a 0.36 tep, le riserve accertate di carbone corrispondono complessivamente a 457 Gtep.

    [4] Dati tratti da BP Statistical Review of World Energy, June 2008

    [5] Dati tratti da BP Statistical Review of World Energy, June 2008

    [6] Fonte: IAEA (International Atomic Energy Agency) Annual Report-2007 e si riferisce alla quantità di “combustibile nucleare” producibile con l’uranio estraibile ad un costo inferiore ai 130 $/kg.

    [7] Il fattore di conversione in energia termica utilizzato nel Red Book della OECD NEA/IAEA è 10.000-16.000 tep per tonnellata di ossido di uranio; la variabilità così ampia dipende dalle diverse tecnologie adottate nei reattori nucleari. Dal momento che l’energia utile prodotta dai reattori nucleari è solo quella elettrica, viene considerato il 33% che è un rendimento medio/alto di una centrale nucleare. In definitiva il fattore di conversione utilizzato è 3.300-5.280 tep/tonnellata di Uranio.

    [8] Moody’s Corporate Finance, “New Nuclear Generating Capacity”, May 2008



    Andrea Masullo, docente di sostenibilità ambientale, università di camerino.

    Edited by MetS - 11/6/2011, 23:22
     
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    La discussione sta virando verso il Nucleare e, ahinoi, le polemiche.
    Non condivido il testo dell'articolo di Andrea Masullo che ho spesso criticato per la montagna di errori, omissioni e citazioni errate che portano acqua solo ai detrattori di un certo tipo di energia apparentemente gradita solo a lui.

    Commentero' come mia abitudine anche questo articolo, scritto in maniera da confondere il lettore.
    I dati a mia disposizioni sono certi, puntuali e aggiornati, al contrario dei suoi che sono fasulli, arrangiati e raffazonati oltre che vecchi.
    Dal 2007 ad oggi sono cambiate parecchie cose, l'industria del nucleare non sta certo a guardare quanto realizzato finora, e' sempre in movimento e non considera conclusa nessuna esperienza passata.
     
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    CITAZIONE (ciglie @ 11/6/2011, 21:56) 
    Vi riporto questa citazione che ho trovato su internet, credo possa stiolare ulteriormente il dibattito.

    La scomoda verità dei conti energetici e l’inganno nucleare
    12 febbraio 2010 0 commenti
    L’economia mondiale oggi è alimentata fondamentalmente da combustibili fossili, che nel 2007 coprivano l’81,4% dell’energia primaria (calore, elettricità, carburanti) utilizzata (vedi figura 1).

    Una fonte di energia viene definita primaria quando è presente in natura e quindi non deriva dalla trasformazione di nessuna altra forma di energia. Rientrano in questa classificazione sia fonti rinnovabili (quali ad esempio l'energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica, l'energia delle biomasse) che fonti esauribili, come i combustibili direttamente utilizzabili (petrolio grezzo, gas naturale, carbone) o l'energia nucleare. Si differenziano dalle fonti di energia secondaria in quanto queste ultime possono essere utilizzate solo a valle di una trasformazione di energia (come la benzina, a valle di una raffinazione chimica, o l'energia elettrica o l'idrogeno). Aggiungo anche la definizione in Inglese: Primary energy is energy found in nature that has not been subjected to any conversion or transformation process. It is energy contained in raw fuels as well as other forms of energy received as input to a system.

    Sfortunatamente Andrea Masullo non conosce quali sono le energie primarie.

    CITAZIONE
    Piuttosto modesto risulta il contributo del nucleare, pari al 5,9% addirittura in calo rispetto al 6,2 % del 2006; inoltre tale dato rappresenta il calore prodotto dalle centrali nucleari che viene in massima parte disperso e solo il 30% – 35% convertito in elettricità. Quindi il nucleare ha fornito nel 2008 come energia elettrica realmente utilizzata, meno del 2% dell’energia primaria utilizzata nel mondo. Rispetto ai consumi mondiali di sola elettricità, il nucleare ha fornito il 13,8%, molto meno dell’idroelettrico che ha dato il 15,6% . L’andamento storico dei consumi mondiali mostra una crescita media annua negli ultimi 30 anni di circa il 2% coperta prevalentemente con il ricorso a carbone, petrolio e gas naturale.

    E' un invito a nozze questo, una provocazione per potermi sbizzarrire nella critica, Andrea Masullo dovrebbe continuare ad occuparsi di ambiente e non cimentarsi nell'energia dove, e' evidente, non conosce assolutamente l'argomento e pesca a destra e manca senza verificare l'esattezza dei dati forniti.
    Partiamo dalla percentuale di energia elettrica fornota dal nucleare nel mondo.
    Da fonte IAEA (2011) Sono circa 440 i reattori nucleari attivi nel mondo. I paesi con maggiore presenza di reattori nucleari sono i seguenti:
    104 negli USA, 58 in Francia, 50 in Giappone.
    Le centrali nucleari nel mondo producono complessivamente 373 gigawatt, pari al 16.2% della produzione mondiale d'energia elettrica. Un dato consistente ma ben lontano dai 1000 GW stimato negli anni '70 per i nostri anni. L'incidente di Chernobyl negli anni '80 frenò l'ottimismo verso l'energia nucleare per la consapevolezza delle gravi conseguenze in caso di incidente. Va tuttavia detto che dall'incidente di Chernobyl (avvenuto per cause in gran parte dovute all'errore umano) la tecnologia è stata notevolmente migliorata a vantaggio della sicurezza. I paesi che soddisfano il proprio fabbisogno energetico interno tramite l'energia nucleare sono i seguenti:

    Francia: 76% fabbisogno energetico interno, Paesi dell'Europa dell'Est: 40-50%, Unione europea: 35%, Paesi OCSE: 25%, USA: 20%

    CITAZIONE
    Continuando con questo tasso di aumento si dovrebbe quindi fronteggiare una domanda di 15.500 Mtep nel 2020 e di ben 28.000 Mtep nel 2050[1]. Considerare una crescita dei consumi costante e pari al 2%, fino al 2050 comporta la necessità di reperire 168.500 Mtep per alimentare l’economia mondiale fra il 2006 e il 2020, e ben 856.000 Mtep fino al 2050. Il livello di trasformazione del pianeta che l’utilizzo di queste quantità di energia provocherebbe sugli ecosistemi planetari, sarebbe di per sé insostenibile a prescindere da qualsiasi altra considerazione sulle emissioni di gas serra.
    Una simile prospettiva deve fare inoltre i conti con la disponibilità delle fonti non rinnovabili che hanno fino ad oggi alimentato il sistema economico mondiale.

    l'energia elettrica si misura in GW, l'Mtep (per chi non lo sapesse significa Million ton equivalent petrol, cioe' milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) non e' adeguato per misurare l'energia elettrica, chi lo fa e' in errore.
    Le quantita' qui espresse non corrispondono ai dati ufficili da fonte IAEA (International Atomic Energy Agency), personalmente li ritengo fasulli, chissa' dove li ha presi Masullo!


    CITAZIONE
    Carbone

    Le riserve mondiali accertate di antracite alla fine del 2007, ammontavano a 430.896 milioni di tonnellate, mentre quelle di lignite 416.592 milioni di tonnellate, corrispondenti complessivamente a circa 457 Gtep[2] [3].

    Sbagliato! Secondo le stime del World Energy Council, il mondo avrebbe almeno 850 miliardi di tonnellate di carbone ancora da estrarre (stima eseguita nel 2010).

    CITAZIONE
    Petrolio
    Alla fine del 2007, le riserve accertate di petrolio ammontavano a 168,6 Gtep[4].

    Perche' definire Gtep il petrolio quando, essendo petrolio non e' equivalente a se stesso.
    Le scorte stimate al 2004 dicono che la situazione oggi appare più grave di quanto avessero predetto in passato. Dai dati pubblicati annualmente dalla BP si rileva che la quantità di petrolio utilizzata dal 1965 al 2004 è di 116 miliardi di tonnellate, le riserve ancora disponibili nel 2004 sono valutate in 762 miliardi di tonnellate.
    Vedere questo link

    CITAZIONE
    Nucleare

    Le riserve di Uranio accertate ammontano a circa 5,5 milioni di tonnellate[6]. corrispondenti a 18-29 Gtep elettrici, dal momento che l’unica energia utilizzabile di una centrale nucleare è quella elettrica. Nel caso si potesse ipotizzare in futuro un uso termico dell’energia nucleare le riserve corrisponderebbero, in termini di energia termica, a 55-88 Gtep. [7]

    I giacimenti noti di U235 ammontano ad oltre 10 milioni di tonnellate. Ora, considerando che al mondo funzionano 440 reattori e che ognuno consuma in media 25 tonnellate (e non 65.000/70.000 come si racconta in giro!) le riserve note ad oggi sarebbero sufficienti per almeno 1.000 anni.
    Per i costi aggiungo una citazione in inglese da fonte interna (mio lavoro)
    The total annual fuel cost associated with the "burnup" of nuclear fuel resulting from the operation of the unit. This cost is based upon the amortized costs associated with the purchasing of uranium, conversion, enrichment, and fabrication services along with storage and shipment costs, and inventory (including interest) charges less any expected salvage value.
    For a typical 1,000 MWe BWR or PWR, the approximate cost of fuel for one reload (replacing one third of the core) is about $40 million, based on an 18-month refueling cycle. The average fuel cost at a nuclear power plant in 2010 was 0.65 cents / kWh.
    Because nuclear plants refuel every 18-24 months, they are not subject to fuel price volatility like natural gas and oil power plants.

    CITAZIONE
    Gli economisti ed i politici obiettano che nel frattempo si svilupperanno nuove tecnologie, e nuove risorse saranno rese sfruttabili, e possiamo ragionevolmente pensare che almeno in parte ciò accadrà. Di fronte a queste cifre sorge tuttavia tutta una serie di interrogativi:

    * E’ giusto e responsabile legare il futuro dell’umanità ad auspici, promesse e speranze, di nuove scoperte?
    * Siamo così sicuri che il ritmo di scoperte ed invenzioni continuerà in questo secolo ad essere veloce come quello eccezionale del secolo scorso?
    * Quanto sono consapevoli i politici di stare guidando il mondo sul filo del rasoio?
    * Quanto sono consapevoli i cittadini che chi decide le sorti del mondo sta scommettendo in modo così spericolato sul loro futuro?

    Anche se i reattori sono in aumento, la loro efficienza (meno consumo del combustibile e quantità di scorie nettamente inferiori), migliora sempre più; da sottolineare le recenti scoperte di nuovi giacimenti (come la miniera di uranio vicino Bergamo). Tralasciando i reattori autofertilizzanti e la riconversione del combustibile nucleare presente nelle testate delle armi atomiche, un’altra enorme riserva di uranio è il mare. Qui, infatti, sono disciolte almeno quattro miliardi di tonnellate di uranio e già l’India ha iniziato la costruzione di un impianto pilota per l’estrazione (Bhabha Atomic Research Centre). Importante anche il fatto che i maggiori produttori mondiali di uranio sono Canada ed Australia (paesi politicamente stabili) e che anche in Italia sono stati individuati giacimenti in Piemonte e Trentino già dagli anni ’70.

    CITAZIONE
    Tornando al nucleare bisogna considerare che circa il 70% dei reattori nucleari oggi in funzione sono stati realizzati fra il 1975 e il 1985, e quindi verranno chiusi fra il 2030 e il 2040. Ciò significa che per mantenere l’attuale potenza nucleare, che nello scenario inerziale considerato rappresenterà nel 2020 appena il 4% del fabbisogno mondiale di energia primaria, considerando costi di realizzazione stimati in 7 $/W 5,46 €/W (stima di Moody’s Investors-2008)[8], sarà necessario sostituire circa 250 GW che saranno chiusi, con un costo di circa 1.365 miliardi di euro. Senza contare i costi di smantellamento delle vecchie centrali, assai più elevati degli stessi costi di costruzione, motivo per cui nel mondo si sta prolungando la vita di questi impianti ben oltre il tempo previsto nei progetti; ciò non può non avere crescenti conseguenze sulla sicurezza. Basta solo questo per comprendere che il nucleare riveste un ruolo marginale nel futuro energetico mondiale.

    La vita di una centrale nucleare non si misura sulla base della vetusta' delle attrezzature o struttura, bensi dai sistemi di sicurezza installati. Un reattore potrebbe durare mille anni se fine a se stesso, non si sono parti in movimento, non ci sono perdite di combustibile, ne di radiattivita' in condizioni normali. Non altrettanto si puo' dire dei sistemi, di sicurezza, di circolazione (le pompe del liquido di raffreddamento), le canalizzazioni, le turbine,i condensatori, i crossover, le apparecchiature (e ce ne sono tante) che tutte insieme fanno funzionare la centrale. tutte queste apparecchiature ed equipaggiamenti hanno una vita inferiore rispetto al reattore, se l'intervento conviene economicamente si sostituiscono, altrimenti si ferma la centrale per sempre e si inizia il decommissioning. dire che le centrali nucleari adesso in funzione sono vecchie e' sbagliato, una centrale a ciclo rankine, termodinamica a gas o olio combustibile, semplice o ciclo combinato, ha un ciclo vitale di circa 30 anni. Alcune vengono rinnovate altre vengono abbandonate o riconvertite come per esempio la centrale di Torrevaldaliga nel Lazio che edificata negli anni 80 e' stata riconvertita a carbone ed ultimata nel 2009.
    Inoltre le moderne centali, ma sarebbe meglio dire i reattori di recente costruzione hanno potenze maggiori e accoppiati a turbine piu' performanti, producono fino al 50% di energia' in piu', e' per questo che a parita' di numero centrali rispetto al passato (al netto fra nuove centrali e vecchie dismesse) la potenza installata e' aumentata di circa il 2%.


    CITAZIONE
    scorie nucleari

    scorie nucleari

    A questo aggiungiamo le permanenti incertezze su costi ed affidabilità per la gestione finale delle scorie e il fatto che il costo dell’uranio è aumentato di 10 volte fra il 2003 e il 2007. Anche nel paese tecnologicamente più avanzato, gli USA, dopo 50 anni di ricerche il problema di un deposito sicuro per le scorie ad alta radioattività non ha ancora trovato soluzione. Secondo Chemistry and Engineering News del 5 maggio 2008, le scorie rimarranno sui piazzali delle centrali per un tempo indeterminato

    Bisogna anche notare che nessuna nazione europea, e tanto meno l’Italia, produce o ha riserve di Uranio, per cui non sarà certo lo sviluppo del nucleare che potrà aiutarci ad avere maggior indipendenza energetica. Il costo dell’uranio, poi, è destinato a crescere per il fatto che dopo il 2030 saranno esaurite le miniere ad alta concentrazione in giacimenti sabbiosi e quindi facili da trattare (soft ore) e si dovrà ricorrere all’estrazione di uranio da graniti (hard ore) e ad una concentrazione di uranio decine di volte inferiore. Ciò implicherà costi molto più elevati e più alti consumi di combustibili per la sua estrazione. Si prevede che i crescenti consumi delle attività di estrazione porteranno rapidamente le emissioni di CO2 del kWh nucleare a superare quelle relative alle centrali a gas, smentendo anche il presunto ruolo dell’energia nucleare in uno scenario di riduzione delle emissioni.

    Inoltre, sempre secondo il già citato rapporto di Moody’s, il costo del kWh nucleare sta aumentando del 7% all’anno, e quindi nel 2020 sarà raddoppiato passando dagli attuali 0,07 € a 0,14 €. Ciò comporta che se per quella data il 25% dell’elettricità verrà prodotta dal nucleare, come nei piani del nostro governo, la bolletta elettrica degli italiani sarà più pesante del 25%; cioè su una bolletta annua di 500 € il cittadino si troverebbe a pagare ben 125 € in più.

    L’utopia che vi propongo oggi è molto semplice: che si dica la verità alla gente.

    Alla prossima utopia


    [1] In realtà la situazione è molto più problematica se consideriamo il fatto che ci sono più di 1.320 milioni di cinesi che hanno accresciuto i loro consumi energetici fra il 2006 e il 2007 di ben il 7,7%, ed inoltre questo aumento è andato in massima parte a vantaggio del 20% più ricco della popolazione.

    [2] 1Gtep (gigatep) = 1000 Mtep, cioè un miliardo di tep (tonnellate equivalenti petrolio)

    [3] Dati tratti da BP Statistical Review of World Energy, June 2008 Considerando per l’antracite un potere calorifico inferiore medio pari a 30Gj/t, corrispondente a 0,7 tep e per la lignite un potere calorifico inferiore pari a 15 GJ/t, corrispondente a 0.36 tep, le riserve accertate di carbone corrispondono complessivamente a 457 Gtep.

    [4] Dati tratti da BP Statistical Review of World Energy, June 2008

    [5] Dati tratti da BP Statistical Review of World Energy, June 2008

    [6] Fonte: IAEA (International Atomic Energy Agency) Annual Report-2007 e si riferisce alla quantità di “combustibile nucleare” producibile con l’uranio estraibile ad un costo inferiore ai 130 $/kg.

    [7] Il fattore di conversione in energia termica utilizzato nel Red Book della OECD NEA/IAEA è 10.000-16.000 tep per tonnellata di ossido di uranio; la variabilità così ampia dipende dalle diverse tecnologie adottate nei reattori nucleari. Dal momento che l’energia utile prodotta dai reattori nucleari è solo quella elettrica, viene considerato il 33% che è un rendimento medio/alto di una centrale nucleare. In definitiva il fattore di conversione utilizzato è 3.300-5.280 tep/tonnellata di Uranio.

    [8] Moody’s Corporate Finance, “New Nuclear Generating Capacity”, May 2008


    Andrea Masullo, docente di sostenibilità ambientale, università di camerino.

    Ho gia' trattato la questione scorie in una sezione specifica. Non voglio ripetermi.
    La questione scorie e'un falso problema, un problema che non esiste.
    Una centrale nucleare produce una quantita' minima di scorie rispetto all'energia prodotta, se consideri quanto su detto, cioe' che tutti i reattori del mondo produrranno nella loro vita utile (60 anni) circa 11,000 tonnellate di scorie potrai capire che stiamo parlando di poca cosa. In volume dovrebbe essere circa 440,000 mc di materiale a cui si aggiungono con un fattore 10 le scorie non di processo, cioe' gli indumenti, utensili, apparecchi e tutto quanto venuto a contatto con il materiale radiattivo. Il tutto poi viene fuso nel vetro e conservato in appositi barrels per tutto il tempo necessario.

    Edited by MetS - 12/6/2011, 20:41
     
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    Vorrei aggiungere, a completare quanto suddetto, che la decadenza della radiattivita' delle scorie si posizionera' presto intorno ai 300 anni non appena entreranno in funzione le centrali con reattori di terza generazione.
    Questo perche' la piu' recente generazione infatti comprende sistemi di autoalimentazione, cioe' riprocessamento delle scorie per n volte. Alla fine di questi processi le scorie avranno una limitata radiattivita' stimata in 300 anni.
    Vi ricordo che dopo lo scoppio della bomba atomica su Hiroshima si era ipotizzata la scomparsa della vita vegetale per 1000 e piu' anni, e la scomparsa della vita umana per lo stesso perioo di tempo. La natura invece si riprese la citta' gia' l'anno successivo, fiorirono i peschi nella primavera dell'anno dopo, e le radiazioni cessarono di essere pericolose in pochi mesi.
    Sono stato ad Hiroshima nel 2005 e 2006 e ci sono tornato in diverse occasione nel 2007 e 2008 e se sono qui a raccontarlo vuol dire che tutto sommato la radiattivita' non c'e' piu' da mezzo secolo.
     
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    C'è sempre da apprendere qualcosa di nuovo e quindi sui dati non si discute essendo riferimenti oggettivi, da un lato così mi dispiace vedere situazioni non concordi su cose che dovrebbero essere verificabili, io non sono un esperto e cerco di fare le somme di quello che trovo come informazione, da un'altro mi fa piacere che dalle tue parole si evinca che la situazione è meno problematica di come viene presentata. Nel merito dell'articolo leggo anche che non hai smentito proprio tutto quello che c'è scritto, tipo sull'inquinamento e sulla bolletta, cmq la pagina l'ho copiata da un forum che non saprei neanche ritrovare, a sua volta copiata da chissà quale utente, certo l'autore se voleva mantenrla privata, dal mio punto di vista, avrebbe dovuto evitare di metterla on line.

    Concludo dicendo che al di là di tutto la mia scelta sarà contro le centrali nucleari in italia, anche se nel mondo già c'è e prenderà sempre più forza, ciò perché da noi la vedo poco consigliabile almeno per ora, per i motivi esposti nei post precedenti. Mi auguro che nel traino che il sistema genera e degli interessi economici non proprio onesti, che è ovvio ci siano da entrambe le parti, si rispetti il più possibile l'ambiente, cioè si preservi e si cerchi di ripristinare dove necessario, quell'equilibrio che consente e consentirà a tutte le persone e le forme di vita di esistere, è importante quanto l'energia non distruggerlo, per ora c'è solo da constatare che nella storia dello sviluppo tecnologico non sono molte le persone che l'hanno capito, e queste sono le conseguenze...:zero01:

    Ps: Per curiosità, hai detto che la bomba su Hiroshima ha prodotto meno danni di quanto ci si aspettasse, e riguardo l'incidente di Chernobyl quale è la verità? E' vero che ci sono sviluppate e continuano a svilupparsi delle malattie legate alla radioattività?
     
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    Immane Rompiball

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    Purtroppo, la "scienza" popolare non è una "scienza" scientifica. La scienza si basa su esperimenti che dimostrano a tutti, belli e brutti, ricchi e poveri, sempre la stessa cosa sempre nello stesso modo, e sempre nella stessa quantità semprechè di esperimenti scientifici si parli. Oggi, la TV il cinema, i giornali e tutto ciò che si trova in giro, non è povero di riferimenti scientifici, anzi, se ne trova in ogni angolo, quello che è vomitevole è il fatto che con questa pseudo-scienficità si convince il popolo delle solite bufale. Il popolo, in buona o cattiva fede, perchè è stato convinto o perchè vuole essere convinto alla fine crede che la luna è di formaggio, che la terra non piatta ma solo un pò tonda ma non troppo, e che in fondo è il sole a girare intorno alla terra e non viceversa e che Galileo alla fine tutte le ragioni non le aveva. Infatti vengon fuori cose tipo:

    CITAZIONE
    E per rimanere nel tuo esempio, a cosa serviva inventare un mitragliatore se non per uccidere?

    Uccidere non è nè buono nè cattivo. Il motivo per cui lo si fa è invece a fare la differenza. Questo punto sembra essere qualcosa di ostico da comprendere a chi ha avuto una cultura cattolica fin dai primi mesi di vita. Oppure se crescendo si è donato al fanatismo pacifista.
    Voglio dire un conto è quando si spara per difendersi dagli aggressori che a loro volta voglion farti la pelle, altro conto è l'aggressore che spara per rubarti la cassaforte. Chi usa le armi per uccidere in difesa ha ragione di farlo. Chi usa le armi per uccidere per delinquere, no e non mi pare che si possa trovare nessuna ragione contraria a questo argomento senza cadere nel ridicolo dell'assurdità.
    Lo stesso vale per tutti i discorsi paradossali al riguardo dell'energia. Il risparmio non produce energia, ed il risparmio non può essere una gran percentuale dell'energia che si consuma ma solo una magra consolazione che ci rende più poveri. Come mettere da parte il cibo sacrificandosi alla fame, per poi gettarlo perchè è andato a male.
    Altrettanto sbagliato e paradossale è il ragionamento che siccome ci sono in giro imbecilli, le centrali nucleari nelle loro mani potrebbero essere pericolose. Il paradosso sta proprio nel volere le centrali nucleari in mano a degli imbecilli. Il pericolo come per le armi non è la centrale nucleare, ma gli eventuali imbecilli che hanno messo in mano la centrale ai loro pari. Riassumendo, nel mondo non sono le armi nè le centrali nucleari il pericolo, come non lo sono neppure le auto, le strade, l'alcool ecc... ma proprio gli "imbecilli" a catalizzare le disgrazie con la loro perenne mancanza di giudizio. E più pericolosi sono quelli che per motivi di politica o di convenienza "piazzano" gli "imbecilli" in posti dove non sarebbero mai dovuti arrivare. E questo non significa "discriminare" ma dare ad ogniuno le responsabilità di propria competenza. ;)
     
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  15. ciglie
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    Sinceramente non veo il nesso con il tuo discorso sopra, che fra l'altro conivido nel merito della scienza, e la citazione della mia frase. Qui non si tratta di andare a monte delle posizioni morali che sono molteplici e non così nette come vorresti presentare, e sfilare i soliti discorsi astratti e ordinatrici, difatti per quanto tu possa cercare di prendere una posizione logicamente il più libera possibile da condizionamenti ideologici inevitabilmente ne assumerai sempre una tua soggettiva, e questo tanto da rischiare di non accorgertene neanche e illuderti che non sia così. Da ciò credo nasca questa tua ragionamento abbastanza contraddittorio: "Uccidere non è nè buono nè cattivo...Chi usa le armi per uccidere in difesa ha ragione di farlo. Chi usa le armi per uccidere per delinquere, no..." e allora uccidere a volte è buono altre cattivo? Come fa a non essere nessuno dei due visto che uccidere,se vogliamo rimanere con i piedi per terra, è sempre un fatto e non una idea di stampo teoretico?

    Per quanto riguarda il discorso sugli imbecilli, che fra l'altro è una definizione piuttosto semplicistica laddove scelte erronee e giuste sono spesso senza confini precisi, già ho scritto che è proprio quello il punto con cui fare i conti se si vuole essere realistici, in teoria tutto è più facile ma le centrali sono concrete e gli imbecilli pure. Ergo non si possono mettere in atto tecnologie senza una organizzazione ben efficente, senza precauzioni ben precise, ma nel mondo non usa fare questo ragionamento di responsabilità che dovrebbe guidare lo sviluppo, come si inventa un qualcosa di nuovo subito lo si mette in circolazione, perché è l'economia che conta, è sempre così e sempre sarà così, basta predere un qualsiasi supporto teconlogico per averne conferma, che so il cellulare, le auto, gli elettrodomestici, ecc. tutte cose comode certo ma piene di effetti dannosi per le persone e l'equilibrio ambientale.
     
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116 replies since 9/1/2010, 21:38   11624 views
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