Posts written by Lawrence

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    Non dire dopo che non te lo avevo detto.
    Essere ottimisti è una cosa creduloni un'altra, c'è in giro una manica di inventori "virtuali" che inventano cose che non andranno mai e le postano in internet perchè così sono gli altri a spendere tempo e soldi per fare cose impossibili che non andranno mai per quei rincitrulliti disonesti o per venderti un libro su come loro ci sono riusciti (e te no).
    Altri sono bimbi minchia che giocano a fare i saputelli e basta.
    Ripeto, non dire poi che non tel'avevo detto. ;)
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    Ok, io non ci investirei neppure un soldo di cacio. Come fece il tizio del moto perpetuo. ;)
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    Per quanto riguarda l'elettrone si chiama enrgia del punto zero o ZPE che non è disponibile e mai estraibile è l'energia contenuta nella materia e non può essere estratta. L'universo si espande, a causa dell'energia che permea l'universo stesso e non è energia dal punto di vista newtoniano ma è energia da distruzione della materia o di riconversione dell'energia in materia. Non non vediamo qusti fenomeni perchè avvengono solo in determinate regioni dello spazio. Anzi no, noi vediamo tutti i giorni quest'energia che ci arriva dal sole che è un enorme reattore a fusione fissione. E di stelle e buchi neri ce ne sono a iosa.
    Non è che il tuo prototipo si basa sull'energia potenziale e cinetica come concetto? Ti consiglio di controllare e ricontrollare prima di spender soldi in motori e riduttori perchè i principi della termodinamica o della fisica newtoniana ma anche di quella relativistica generale o meno sono abbastanza dimostrati e non facilmente raggirabili. ;)
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    Molti ci sono cascati e molti ci cascano. Il problema come ho detto non è il costruttore ma l'erronea interpretazione di chi compra. In questo caso, anche di te Claudio. È una questione di ""consumismo" di mentalità "consumistica" e dall'abitudine di essere "consumatori".
    Se si compra una Bentley vuol dire che si è comprato il massimo. Magari, no. Magari quello che ci serviva era una Land Rover. O forse, quello che ci serviva era un motocoltivatore. Ma per converso, chi pensa alla Bentley e sa che gli serve un motocoltivatore, magari compra un motocoltivatore da 8hp monocilindrico per coltivare 50 ettari di terreno. Costa poco.
    La mia non è negatività. C'è ovviamente, chi naviga nella più assoluta contrarietà ai gassificatori, perchè ha visto in giro tante porcherie e si è fatto l'idea che quello sia lo stato dell'arte. Ma anche quello è sbagliato. C'è un caos in giro, non solo nel mercato dei gassificatori, che è una pena. Non è facile rendersi conto in cosa si naviga. Io ho iniziato negli anni 70 a lavorare nell'automazione e anche se i gassificatori non c'incastravano una cippa, mi sentivo sempre dire "ma chi me lo dice che funziona?". L'umanità si divide, sempre come al solito, in due grandi categorie, i "normali" e gli "speciali". I normali sono quegli umani che lavorano otto ore al giorno, fanno ciò che gli viene detto di fare, e poi vanno a casa e spaparanzano davanti la TV a vedere la partita, poi fanno cena, vanno a letto e così via. Gli speciali, noi perchè mi ci metto anche io, no. Ci alziamo e già ci chiediamo chi ce lo fa fare, poi davanti allo specchio mentre ci facciamo la barba cominciamo a pensare a cosa si può fare durante la giornata per migliorare quello, per far funzionare quall'altro, come risolvere quel problema e come sarebbe interessante fare quella prova ecc... Durante il giorno programmiamo, smontiamo, rimontiamo, ci danniamo l'anima a cercare in giro quello che serve e che non si trova mai, continuiamo a dannarci l'anima cercando di fare capire cosa si vuole che facciano i "normali" per ottenere un buon risultato ecc... E così via, alla ricerca del miglior compromesso tra la perfezione e la schifezza assoluta. E così arriviamo a sera contenti che questo ha funzionato che l'altro non è ancora finito ma domani lo sarà. Che alla fine il lavoro non sarà perfetto, ma sarà comunque un buon compromesso e che ne sarà valsa la pena.
    Dopo cinquanta anni di vita da "speciale" alla fine capisci come funzionano tantissime cose, di più di quelle che pur essendo "speciale" ti aspetteresti di sapere e non ti chiedi più o non chiedi più al prossimo "a me chi me lo dice che funziona?" perchè ormai sei in grado da solo di capire se una cosa funziona oppure no, o meglio, se quello che hai davanti può servire allo scopo oppure no, senza che ci sia l'esperto inesperto tiramolla e francazzaforni solito che ti ruba il mestiere solo perchè è bello fare l'esperto davanti a tutti.
    Capita spesso agli "speciali" di trovarsi davanti ai "normali" che vogliono passare per "speciali" ma non lo sono. Spesso divertono, più spesso irritano. Ma la figuraccia non è scontato che la facciano loro. È più probabile che davanti ad una platea di "normali" un "normale" che fa da "speciale" sia più credibile di uno "speciale" che non recita se non la parte di se stesso.
    Questo, come dicevo, capita ovunque è tipico della razza umana e non solo nel settore dei gassificatori. Purtroppo. ;)
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    Si, i dati son quelli. Ma anche se i motori a scoppio fossero alimentati a gas naturale o a benzina il risultato sarebbe quello di dover rifare testa, pistoni, rettifica dei cilindri, sostituzione delle bronzine e tutto il resto dalle 4000 alle 8000 ore al massimo. Non è sintomo che un motore sia migliore di un'altro, è la regola. Se il gas fa schifo ovvero se ha un contenuto di porcherie superiore ai 100PPM, i motori iniziano a necessitare manutenzione molto prima delle 4000 ore. Fino a funzionare solo qualche giorno. Specialmente se gli inquinanti contengono polveri minerali.
    Ma, insisto, i problemi che non si vedono sono sempre i soliti:
    1. Chi ti fa vedere un impianto, salvo rare eccezioni, te lo fa vedere perchè se te ne vendono uno loro ci prendono la provvigione, quindi, se gli chiedi se bruciano anche barre d'uranio ti dicono di si.
    2. Se un'azienda ha non dico 22 persone, ma ne ha per lo meno 3, una ogni turno, l'impianto ha molte probabilità di funzionare perchè ha sempre qualcuno ad accudirlo e a grattarlo dove gli prude. Il problema viene quando non c'è nessuno ad accudirlo se non ogni due o tre giorni a riempirgli la tramoggia di cippato.
    3. 800 ore tra un intervento e l'altro sono circa un mese. Questo perchè ogni mese necessitano della sostituzione dell'olio motore, dei filtri principali ecc... In realtà sono impianti manuali dove ogni giorno occorre metterci mano almeno due persone per 2 o tre ore. Questo costa e va tenuto di conto. In più, come dicevo poco sopra, ci vuole la presenza umana 24/24h. I filtri a cippato o segatura vanno cambiati a mano.
    4. Questi interventi tengono comunque fermo ogni giorno l'impianto per 3 o 4 ore perchè deve essere spento e riacceso. Vedere un impianto di gassificazione in funzione per 3 ore dice solo che potenzialmente può anche funzionare, mentre altri non partono neppure e se partono non durano in funzione che qualche decina di minuti. Le statistiche devono essere fatte durante almeno un anno di produzione annotando quante ore si è perso di produzione e quante ore di manodopera sono costate. In modo onesto. Non all'italiana.
    5. In italia ci sarebbe anche un altro problema. Dopo qualche mese l'impianto è stato "cannibalizzato" in modo assurdo perchè si vuole sempre di più intervenendo sempre di meno e perciò si tolgono sensori, si modifica lì, li cannibalizza di là... e alla fine l'impianto non funziona più. Già era una ciofeca prima, dopo l'intervento del maniscalco, dell'elettricista e del figlio di 12 anni del titolare che sa andare bene sul "compiuter"alla fine diventa ferro vecchio abbandonato arrugginito in mezzo ad un campo.

    Il resto è normale, i gassificatori di quel genere vanno benissimo per un impiego tipo "gruppo elettrogeno a biomassa". Quando, però, l'economica del sistema si basa sugli incentivi del GSE che arrivano solo se immetti energia in rete allora l'avidità del titolare ti impone un funzionamento dell'impianto almeno di 7500/8000 ore all'anno ed i problemi si ingigantiscono. Poi, se vuoi 200kW non puoi comprare 8 impiantini da 25kW. Perchè ti viene a costare una cosa indecente se te lo devi pagare con gli incentivi GSE. Se hai da fare energia per produrre cippato ed essiccarlo, puoi cominciare anche con un 10kW e poi comprarne altri finchè ti serve e quando hai i soldi per farlo.
    Purtroppo, queste sono solo un granello di sabbia di problemi che hanno assillato il mercato italiano e che, come al solito, quando si fanno gli investimenti, chi li fa non ha troppo tempo da perdere per "capire" prima. D'altro canto stasera c'è la partita in TV, domani ci sono i nipoti, domani l'altro c'è "l'amica" poi, c'è l'amica dell'amica, poi ci sono gli amici con cui andarsi a mbriagare o a mangiare a crepapelle, insomma, dai, non insisto per non cadere nelle solite banalità che ormai tutti conosciamo ma facciamo sempre finta di non sapere. :lol:
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    Ciao Claudio. Il fatto fondamentale che testimoni è che i gassificatori "funzionano" alla faccia dei tanti "sburianati" che insistono a dire che non possono funzionare perchè l'energia orgonica entrante si espande logaritmicamente permettendo la formazione del TAR o per qualche altro motivo "surreale". Io, in Italia ne ho visto funzionare solo uno da un 50kW copia del "sturmstufen".
    Resta da stabilire con quale rendimento, e con quanto ammattimento, con quante persone intorno. Non ci dimentichiamo che l'italiano medio di natura è un cialtrone e se gli impianti non sono veramente automatici lui non li fa andare. Poi, ricordiamoci che all'estero non c'è l'ostacolamento delle banche e delle finanziarie, delle leggi demenziali sull'inquinamento, ecc...
    In fondo, alla fine, non si fanno gassificatori che vanno per questi due ultimi motivi. ;)
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    Non so chi siano i "fratelli napoletani" ma la storia è sempre quella. Si raccatta un elettricista impiantista "luciaio" (dicesi "luciaio" colui preposto a riparare e/o collegare la luce nelle abitazioni civili) un meccanico di motori, motocicli o bicicli a pedali, poi si aggiunge qualche studente universitario del terzo anno di ingegneria chimica e si ottiene un "team" esperto in impianti industriali automatici. Ah, dimenticavo, il figlio di 14 anni di qualcuno bravo con i videogames per fare la parte informatica.
    Poi, si fregano i soliti "tonni" e gli si piazza l'ultimo grido di impianto per la gassificazione delle cazzate.
    La ditta di lì a poco, terminati i soldi del solito torzolo che a loro non chiede mai "a me chi me lo garantisce che funziona?" (ma a noi si, sempre, sfacciatamente) fallisce ed il R.A.M.I (Rottami Arrugginiti Messi Insieme) viene venduto ad un altro soggetto un pò torzolo che ci spende una fortuna per farlo rifunzionare (ma quando ha mai funzionato?) che a sua volta vendono ad un altro e così via alla fine si diffonde la notizia incredibile... "La tecnologia non è ancora matura"...
    Noi ci abbiamo buttato sopra 15 anni di studio su un campione di questi casi e abbiamo risolto che in effetti, Wanna Marchi & Do Nascimiento hanno fatto scuola. E, se sei onesto e cerchi di fare il tuo lavoro seriamente ti scambiano per l'Esorciccio, padre Merrin, il Signore degli Anelli (Sauron) o Indiana Johnes e non ti credono anche se hai costruito dieci impianti di gassificazione per la Nasa e cinque per la Spacex. Hai impianti in orbita per la gassificazione degli asteroidi o se sei qualificato da Sanpiè per fare il caffè in paradiso. :)
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    Ciao Claudio, non sono loro, è una ditta di padova che si sta gettando nel calderone degli apprendisti stregoni.
    Prenderne... la "supposta"... Mi pare un'espressione molto attinente per chi compra questi prodotti. :lol:
    Dai, il punto è che non siamo molto bravi in questo paese di pizzaioli a fare della buona automazione.
    Ora stai a vedere che se ne vien fuori uno con: "Eh, ma Otomelara. Eh ma Enichem. Eh, ma Comau. Eh, ma Archimede Pitagorico..."
    È ovvio che qualcuno (N.B. qualcuno non vuol dire tanti o tutti) riesce a fare dell'automazione spinta, copiando dall'estero o comprando il
    BOOK DI PROCESSO da tizio o da caio (come d'daltra parte più o meno tutti fanno) riesce a fare qualcosa di buono.
    Ma in genere, in Italia siamo specializzati in spendere pochissimo in tecnologia perchè spendiamo almeno dalle 20 alle 50 volte tanto per la
    sola pura e schifosa burocrazia. Quindi... Ora voglio che qualcuno mi dica che non è così... :lol:
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    Allora, ancora una volta. La gassificazione funziona, è una cosa reale e non è fantasia. Ma tra dire che la "gassificazione" funziona e che con tre soldi ci si possa costruire un impianto completamente automatico che va da se è tutt'unaltra storia.
    La realtà è che un gassificatore modello Spanner funziona perchè la sera riempi il bidone e lui va avanti tutta la notte a fare corrente con un motoricchio monocilindrico ed a fare acqua calda per il riscaldamento. La mattina il signor Trigilio Schiassellotti trova il gassificatore spento pieno di cenere. Lo svuota con un aspirapolvere (ne vendono di appositi anche per le stufe a legna) ripulisce i filtri dal tar, spazzola i radiatori, si passa il suo paio di ore a fare come da libretto di istruzioni, riempe di nuovo il pentolone di legna, riaccende il fuoco ed il gassificatore riparte. Ecco cosa significa che gli impiantini funzionano.
    Quando si parla anche di un 100kW che produce 8000 ore annue di energia elettrica di continuo e la immette in rete di distribuzione 24h/24h... Le cose sono molto, ma molto, ma di più, assai, diverse. E quì casca l'asino italiano che non sa fare automazione (in genere, ci sono anche una decina di aziende in tutta Italia che sanno fare automazione ma nessuna di queste mai si è infognata con i gassificatori...)
    C'è una società del nord, che ha automatizzato il design dello Spanner aggiungendo condotti a coclea, valvole a ghigliottina, ventole, e quant'altro per sostituire il sig. Trigilio Schiassellotti e più o meno, con tanta manutenzione ben pagata, l'impianto funziona. Io l'ho visto andare. Non è nulla di spettacolare ma funziona. Con quale rendimento? Non lo so. Non credo che sia alto, ma producono energia elettrica con un motore da 85kW e dura abbastanza in funzione.
    Il punto è che sotto i 200kW di potenza istallata o si ha un uso locale dell'energia prodotta, oppure proprio non conviene spendere in un "VERO" impianto industriale perchè non si ripagherà mai. E per produrre un vero impianto industriale da 200kW o più occorre gente intelligente che non si ponga la domanda degli idioti "e a me chi me lo garantisce che funziona"... Ovvero, tu non ti vuoi prendere nè la briga nè la responsabilità di prendere una decisione perchè riconosci a te stesso di essere un deficiente e vuoi che gli altri ti garantiscano contro la tua profonda ignoranza e mancanza di interesse per approfondire l'argomento allo scopo di capire prima e decidere dopo per tuo stesso conto.
    Ecco perchè in tanti hanno fatto delle sonore porcherie. Anzi, questa è solo una piccola parte delle cazzate all'italiana ma molto di più ci sarebbe da dire. Gassificatori a parte, questi problemi affliggono anche altri impianti industriali. Parole di un direttore di stabilimento di una grossa compagnia petrolchimica: " Voi avete fatto tanti impianti che funzionano lo so, ma a me chi mi garantisce che voi siete in grado di fare questo impianto per noi? E se nascono dei problemi e Roma lo viene a sapere io perdo il posto perchè ho fatto fare l'impianto a voi". Ora l'impianto da revampare è diventato un grumo di ruggine perchè questo non si è preso le responsabilità per cui era pagato. Quindi, il problema credo che sia proprio questo.
    Ed è per questo che l'Italia è sempre rimasta indietro. L'Italia è sempre stata la Cina del mondo. Ora che nel mondo c'è la Cina vera, l'Italia sta fallendo su tutti i fronti.
    Il fucile Mauser tedesco contro il fucile Carcano 91, il Maggiolino VolksWagen contro la 500 Fiat e così via così discorrendo... ;)
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    Ciao Claudio e ben risentito.
    Purtroppo nel settore industriale in Little Italy c'è una confusssssssioonnneeeeeee!
    E non solo sui gassificatori, ma anche sulle teiere, le macchine da caffè, i frullatori, i ... macinatostasarchiaponi... :)
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    Grazie, per l'appoggio morale... :)

    Per la CMD, non mi pronuncio. Odio tutti quelli che vanno in rete a dire che "i gassificatori non funzionano" oppure "la tecnologia non è matura"... altre citazioni demenziali: "non c'è garanzia che funzioni" ma anche: "se con la tecnologia del 1800 funzionavano perchè oggi occorre tanta tecnologia per fargli andare?" ma anche "con un bidone ed un motore raccolto in disfattura si fa un buon gassificatore".
    Per cui, dietro la pena che mi fanno i costruttori di gassificatori e la vita dure che hanno davanti mi astengo da ogni apprezzamento. Però, nel sito: www.reactsrl.it ci sono tanti documenti scritti da qualcuno che conosco che spiegano come un buon gassificatore dovrebbe essere fatto per essere "funzionale" o "ergonomico" o quantomeno utile a chi lo compra. E anche chi lo compra dovrebbe comprendere "cosa" sta comprando... :)
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    Confermo, sotto i 100kW si deve avere biomassa gratis. Oppure tanta necessità di calore. In pratica il gioco sta nel fatto che se in un condominio metto una caldaia a legna da 50kW questa mi riscalda il condominio. (punto)
    Metto la legna, la accendo e questa scalda l'acqua in uno scambiatore ed il resto è uguale ad una caldaia a gas o a petrolio. Solo che la legna costa un decimo.
    Il gassificatore oltre a produrre calore produce anche energia elettrica, sempre più o meno allo stesso prezzo della biomassa consumata, ma con l'enorme implicazione di aggiungere tecnologia più complessa alla solita "stufa" a legna con scambiatore per l'acqua calda. Deve essere aggiunta la tecnologia del motore a scoppio, del regime costante di rotazione al variare della potenza assorbita dal carico, della generazione del gas dalla legna (Che non è gas di sintesi o syngas ma solo "gas di legna") della sua pulizia, dell'alimentazione e della regolazione in automatico della quantità di gas prodotto, della pulizia del carbone dalla stufa (il residuo è carbone e non più cenere) la pulizia del gas che altrimenti appesterebbe il motore a scoppio, e se questa vien fatta con l'acqua occorre, poi, fare la pulizia dell'acqua che non si può buttare tale e quale nelle fognature, poi, tolto il catrame e le ceneri dall'acqua questi dovranno essere smaltiti adeguatamente.
    Ora, c'è un altro sistema che è l'inverso di questo. Si usa il gas metano si alimenta un motore meccanico a metano che è già pulito, e che produce calore in risposta alla richiesta di energia elettrica prodotta da un generatore connesso al motore, fine. Costa meno, funziona meglio, è disponibile fin da subito, costa poco (si fa per dire, comunque meno di un gassificatore) tutto questo se non si vuol "lucrare" sulla biomassa.
    Se, invece, si ha a disposizione della biomassa sottoforma di legna, e si vuo lucrare vendendola a 280 euro a tonnellata piuttosto che a 60 euro sottoforma di cippato, allora il discorso è diverso. Occorre un "serio" impianto indsutriale capace di fare tutto quello che si è detto prima. Comunque, 100kW di potenza è il minimo, a cui si può pensare nel caso si voglia vendere energia al GSE che la paga intorno a 0.25 euro a kWh immesso in rete. Se la biomassa è gratis ci si può pure guadagnare qualcosa ma visti i costi di un impianto di questo tipo (100kW) e se vi promettono che con 20000 euro si fa non ci credete, se avete la biomassa è consigliabile un impianto per lo meno da 200kW. Perchè è il massimo di potenza che non richiede grandi moli di burocrazia da espletare.
    Inoltre, il contratto a prezzi bloccati dell'energia (dal GSE) è di 20 anni ed è da tenere presente alcune considerazioni dimostrabili matematica alla mano. Su 20 anni ciò che influenza sui costi non è il prezzo del gassificatore non fa differenza se lo pagate 800 mila euro, un miolione o un milione e mezzo, questo costo diluito in 20 anni scompare di fronte al costo che ha la biomassa e la manutenzione dell'impianto. La biomassa richiesta è in funzione di alcune variabili da 1kg a 1.25kg per il legno o anche fino a 2kg per kWh di energia immessa in rete, se avete da recuperare, per esempio torba, foglie, erba, residui di reflue ecc... Anche la biomassa "gratis" richiede trattamenti di conglomerazione ed essiccazione che costano ed un impianto da 100kW può richiedere 800000 fino ad un milione di kg di biomassa all'anno questo deve essere il punto di partenza. Ma se 1kWh viene pagato 0.25 euro e se in un anno un impianto può lavorare anche 8000 ore questo produce lordo (da togliere tutte le spese e gli ammortamenti) 200,000 euro. Un impianto da 200kW il doppio, 400,000 euro e così via. Ma non è oro tutto ciò che luccica e tutto deve filare bene altrimenti non solo non si guadagna ma ci si rimette e spesso si trova il mutuo sul finanziamento dell'impianto da pagare e se l'impianto non produce, non si ha con cosa pagare il mutuo e neppure i soldi per farne un'altro. Quindi, se si "investe" in un impianto non si può comprare uno di quei rottami che si trovano in giro. Si deve comprare un impianto non che costi poco, ma il top del top. Il fatto che l'azienda non ne abbia mai fatti non significa nulla. Fatevene costruire uno da SNAM Progetti, o da Babcook & Wilcox (che non hanno nulla a che fare con B&W di Bio&Watt) e vedrete che anche se l'impianto è il primo e unico di quella serie funzionerà alla grande. Peccato che queste grandi aziende non perdono tempo con impiantini così piccoli. Le lagne che circolano in rete e nel mercato rionale dei gassificatori sono solo chiacchiere da mercato del pesce quando è mare grosso da un mese (il pesce vecchio puzza e quello fresco non c'è). Infine, ancora una piccola considerazione, se non siete ingegneri di processo e tecnici impiantisti non fatevi illusioni, vi occorre un impianto con un software ed un sistema di controllo autonomo completamente automatico che funzioni da se ed un fornitore che vi dia un contratto di manutenzione pagato bene ma estremamente efficiente. Non illudetevi che il maniscalco del paese vi faccia funzionare l'impianto ed il figlio del macellaio che è bravo con i giochini della playstation vi possa mettere le mani sul programma di controllo perchè siete fregati. Se non dovete riscaldate il condominio e volete guadagnere bene sulla biomassa che avete a disposizione dovete diventare piccoli industriali. ;)
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    Dove devo cliccare Mets? Non trovo un link o altro. Ci interessa ovviamente un collegamento con gli USA... Ciao.
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    Ecco, per quello c'è già quì qualcuno che lo fa sul serio. :lol:
    Insomma, se ho capito bene, la vostra intenzione è di scrivere un libro su "Come costruire i gassificatori perchè poi funzionino" e magari guadagnarci vendendolo. Se volete, mi posso aggregare anch'io, ma ho paura che potremmo morir di fame. L'italiano "NON" legge. Non ci sono versi. Forse facendone un fumetto con tante immagini, foto e geroglifici. Ma no, non leggono. Costruire un "impianto" di qualunque tipo che poi funzioni anche, non è cosa da tutti. Anche chi lo fa per professione. Purtroppo, in questo paese sciagurato, la scuola ha subito un attacco politico sciagurato da qualcuno che voleva distruggere l'economia capitalista occidentale fin dal 1968. Gli autori di questa strategia hanno toppato, perchè è fallito, per le medesime ragioni, il social-comunismo che l'aveva inventato ancor prima che questa strategia avesse avuto effetto. Purtroppo, però, gli autori si sono resi conto di dove hanno sbagliato e stanno cercando di recuperare. Gli altri paesi occidentali più evoluti si sono ripresi, l'Italia con la cocciutaggine tipica sta ancora insistendo sulla strada del 1968.
    Chiusa questa parentesi politica occorre applicare i risultati non ai soli "gassificatori" ma a tutto il resto che trova fondamento nella tecnologia, nella tecnica, nell'educazione industriale e scientifica. In altre parole, la nostra scuola "pomposa" basata sull'ideologia e sulla nozionistica, sul sei politico, sulla laurea collettiva, e poi, sulle associazioni come l'albo dei periti, o l'ordine degli ingegneri, poi con le associazioni di categoria, come il CNA, la piccola e grande CONFINDUSTRIA ecc... risultati veramente deludenti, roba da profondo medio evo. Aggiungiamo poi, la ciliegina sulla torta, ovvero la lungimiranza delle banche e delle finanziarie per poi arrivare al clou, ovvero l'intero ministero delle finanze con il gran maestro, il ministro. Tutto questo è un coctail di inefficienza, inettitudine, incongruenza, malcostume, disorganizzazione, corruzione, concussione, depravazione e aggiungete voi cos'altro di peggiore potete.
    Perchè? Perche la scuola ha spinto ad ottenere successo coloro che erano più politicizzati tartassando e martoriando chi aveva (e ha) interesse per la scienza, per la correttezza, per la conoscienza. Questi individui, pochi in percentuale, perchè nella razza umana è sempre stato così, sono stati "silurati" dai vari professori "corrotti dalla politica" o anche peggio, professori inadeguati, coloro che hanno conseguito una laurea senza meritarla affatto.
    Queste sono le ragioni, l'hard core, del motivo per cui non solo i gassificatori costruiti ed ideati in italia non funzionano, ma anche tutte le altre cose che hanno necessità come base fondamentale una cultura scientifica radicata. Poi, mancano i fondi, abbonda la spilorceria, l'approssimazione, l'egoismo ecc... Dopo, e solo dopo si può parlare dei problemi di origine tecnica-tecnologica-scientifica.
    Se questo vi sembra troppo pesante e che non può esser vero, pensate al fatto che l'idea di uno è opinabile, di due diventa una quasi certezza, di tre una ragione induscutibile di fondo. Provate a prendere tre professori deficienti, non dovrebbe essere difficile trovarli, e invischiarli in una conversazione seria. Dopo pochissimo l'imbecille siete voi e loro hanno la verità in mano, anche se dalla vostra parte c'è la NASA, l'MIT ed il Fraunhofer Institute, loro avranno la convinzione profonda di essere sul sicuro che i quattro elementi sono acqua, aria, terra e fuoco e si possono convertire l'uno nell'altro usando il quinto elemento, la pietra filosofale.
    Meditateci un pò... :lol:
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    Ma, insomma, mi pare di aver capito che state tentando di costruire gassificatori o altrimenti per quale motivo ricercate?
    Per una rivista, per una finanziaria, per... cosa?
    Se è lecito chiedere. :unsure:
576 replies since 21/2/2005
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